Fazzolettoni Giallo-Blu all’ombra dei Torricini


In occasione del 30° anniversario dalla riapertura del nostro Agesci Urbino 1, ci siamo riuniti numerosi all’ombra della statua di Raffaello, per passare una giornata tutti insieme (Lupetti, Esploratori e Guide, Rover e , Capi) e per riscoprire i luoghi e gli eventi salienti che hanno segnato la storia del nostro gruppo dal 1984 ad oggi (questo è infatti l’anno in cui hanno inizio le nostre avventure).

Urli di Sestiglia, di Squadriglia e del Clan, poi il Gioco è iniziato: le nostre camicie azzurre si sono riversate nelle vie del centro storico di Urbino, pronte ad affrontare varie prove di abilità e ad incontrare chi ha vissuto gli eventi e i luoghi storici: le vecchie (ma proprio vecchie) glorie dell’Urbino 1. Inizialmente, con l’aiuto di una cartina, abbiamo trovato i luoghi in cui sorgevano le sedi in cui venivano svolte le attività, dopodiché abbiamo affrontato delle prove ispirate a momenti importanti del nostro gruppo; infine abbiamo ascoltato le testimonianze di chi era presente in prima persona all’evento: da ognuno di essi abbiamo recepito un messaggio importante.

Abbiamo scoperto che la sede più antica dell’Urbino 1 risale addirittura al 1945: è questa infatti la data della nascita dello scautismo nella nostra città, un’avventura che durò fino agli anni ’70, per poi ricominciare, appunto, esattamente 30 anni fa. Le varie persone che abbiamo incontrato ci hanno fatto tornare indietro nel tempo e ci hanno portati (in ordine cronologico) al campo di nazionale “Alisei” del 1989, raccontandoci di come le imprese svolte e il confronto con altri gruppi sia stato fondamentale per la crescita del giovane  “Pegaso-Armaduk”. Poi abbiamo rivissuto la spiritualità e la dell’incontro dei Lupetti col Papa a Roma, nel 1995: un’emozione unica che ha lasciato il segno.

Il nostro viaggio ci ha portati ancora in avanti, nel 1996, anno del San Giorgio Regionale a Porto Sant’Elpidio con tutti i Reparti delle Marche, un’opportunità per incontrare i nostri fratelli e sorelle scout e partecipare insieme ad attività divertenti. Nel 1997 fu il turno dei Capi, che si riunirono sui Piani di Verteglia (Irpinia-AV) in occasione della nazionale, in cui il nostro Clan si occupò dell’.

Poi la commovente esperienza di nel 2001, durante la quale, il contatto con persone disabili e bisognose, ha mostrato ai ragazzi del Clan la vera importanza del servizio e di come lo scautismo possa aprirsi a tutto il mondo. Infine, la toccante testimonianza di Richard, scout colombiano che, una volta entrato nel gruppo di Urbino, ha partecipato nel 2009 alla Route a Zdrava, in Albania, vivendo più a fondo i valori del servizio e del sacrificio, e sottolineando la bellezza di aiutare il prossimo e conoscerne la diversa cultura.

“La cosa più bella” dice Samuele, lupetto da 3 anni, “è stata costruire un traghetto per  quella che è stata la Route in Albania”. Matteo, capo Squadriglia delle Aquile, aggiunge: “Invece per me la testimonianza più interessante è stata quella di Giovanni, presente alla  di Co.ca., perché mi piace l’idea di un evento di così grandi dimensioni, con il presidente del Consiglio e… i Sommi Capi”. Massimo, primo anno di Reparto, inoltre, si è emozionato durante il racconto di Edoardo, che ha partecipato al San Giorgio regionale, e spera di poter passare pure lui la sua prima notte in tenda con tutti gli Esploratori della regione.

Ecco la nostra giornata tinta di Giallo e Blu: 30 anni perfettamente ripercorsi in 3 ore. Ci auguriamo che queste testimonianze siano di buon auspicio, affinché ispirino il gruppo a crescere ancora, in futuro, e spinga ognuno di noi a lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato!

Contributo da tutti gli scout dell’Urbino 1
redatto da Miriam Gabannini