Passa da Formigine la rete mondiale Scout
Centoventi giovani collegati via radio con coetanei di tutto il globo.
Poi lezione di Protezione civile.
C’è era anche Formigine tra le centinaia di località, sparse in tutto il mondo, che sabato e domenica si sono messe in reciproco contatto via radio, in occasione dell’evento scout “Jota-Joti”. A Formigine la sede delle trasmissioni è stata il nuovo “Polo integrato di sicurezza e di protezione civile”, in via Quattro Passi, dove si sono riuniti 120 scout, tra i 12 e i 15 anni provenienti da Formigine, Maranello, Modena, Pavullo e Vignola.
L’iniziativa “Jamboree dell’aria”, giunta alla sua 58esima edizione, raccoglie adesioni dai gruppi scout di tutto il mondo, che per alcune ore, notte compresa, si mettono in contatto tramite radio, sulle frequenze dedicate ai radioamatori, e, da alcuni anni anche via internet con una chat dedicata. L’evento formiginese, organizzato dai locali scout, ha visto la collaborazione di molte associazioni che hanno un loro spazio nel nuovo Polo integrato, tra cui il “nucleo di protezione civile Ana del gruppo Alpini di Braida”, che ha messo a disposizione la stazione radio e ha preparato la cena ai ragazzi, e l’Avap di Formigine, che ha fatto ai giovani una lezione di primo soccorso, dedicata in particolare ai traumi e alla loro gestione in situazioni difficili, come ad esempio durante un’escursione nei boschi.
A gestire le due stazioni radio alcuni radioamatori, che hanno insegnato ai giovani il funzionamento delle trasmissioni, e garantito il dialogo con gli altri gruppi nel mondo. Tra i radioamatori anche il signor Basile, un anziano ed espertissimo marconista, che ha spiegato i segreti del linguaggio Morse, raccontando diversi aneddoti, e che ha comunicato in tal modo con le altre stazioni, in maniera rigorosamente manuale, servendosi una vecchia pulsantiera, e suscitando stupore negli occhi di molti per la rapidità con cui ha decifrato i messaggi in codice e per la sua esperienza.
Durante la due giorni gli Scout hanno anche fatto pratica nel montaggio delle tende ministeriali, che vengono utilizzate nella realizzazione dei campi per gli sfollati e hanno approfondito il funzionamento di tali strutture.
«Un’iniziativa – ha spiegato Gianni Ardilli dell’Ana di Braida – che abbiamo accolto e a cui abbiamo preso parte con piacere, che si integra a pieno nello spirito del nuovo Polo e che anticipa le altre iniziative rivolte alla cittadinanza che, con le altre associazioni, vorremmo organizzare in futuro. Lo scopo che ci siamo dati è quello di far conoscere il funzionamento della protezione civile e di insegnare alla cittadinanza i comportamenti da tenere in caso di emergenza, per potersi rendere utili».