Saluto dei Presidenti del Comitato nazionale Agesci al Santo Padre


Siamo venuti a Roma con il bastone e la bisaccia del pellegrino.
Siamo venuti ad incontrare il nostro Papa pieni di gioia, desiderosi di offrirci per fare bella la nostra Chiesa. Questa piazza, oggi, e’ un’immagine fedele di ciò che è l’ Agesci: una grande famiglia cui appartengono bambini e bambine, ragazze e ragazzi, accompagnati da giovani adulti e adulti meno giovani. Tutti noi, e tutti allo stesso modo, abbiamo promesso di fare del nostro meglio per essere sempre pronti e preparati a servire.



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Discorso del Santo Padre Francesco all’AGESCI


Cari amici dell’AGESCI, buongiorno!

Vi ringrazio di essere venuti così numerosi da tutte le regioni d’Italia a formare questa festosa presenza in Piazza San Pietro. Saluto il Capo Scout e la Capo Guida, l’Assistente Ecclesiastico Generale, i lupetti e le coccinelle, gli esploratori e le guide, i rover e le scolte, con le comunità-capi e i sacerdoti assistenti.

Vi dirò una cosa – ma non vantatevi! -: voi siete una parte preziosa della Chiesa in Italia. Grazie! Forse i più piccoli tra voi non se ne rendono bene conto, ma i più grandi spero di sì! In particolare, voi offrite un contributo importante alle famiglie per la loro missione educativa verso i fanciulli, i ragazzi e i giovani. I genitori ve li affidano perché sono convinti della bontà e saggezza del metodo scout, basato sui grandi valori umani, sul contatto con la natura, sulla religiosità e la fede in Dio; un metodo che educa alla libertà nella responsabilità. Questa fiducia delle famiglie non va delusa! E anche quella della Chiesa: vi auguro di sentirvi sempre parte della grande Comunità cristiana.



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Il Papa incontra gli scout, invasa Piazza San Pietro


“Creare ponti e non muri con la società”

Novantamila scout dell’Agesci stanno festeggiando il pontefice che compie un giro in papamobile tra la piazza e via della Conciliazione.

Contro la “espansione della criminalità, nelle sue espressioni economiche e finanziarie” e contro la “piaga delle corruzione“, le “istituzioni sono chiamate a recuperare una strategia di lungo respiro, orientata alla promozione della persona umana e alla pacifica convivenza”. Lo ha detto il Papa al Csm. La globalizzazione – ha detto parlando della complessità della giurisdizione – “porta con sé anche aspetti di possibile confusione e disorientamento, come quando diventa veicolo per introdurre usanze, concezioni, persino norme, estranee ad un tessuto sociale con conseguente deterioramento delle radici culturali di realtà che vanno invece rispettate; e ciò per effetto di tendenze appartenenti ad altre culture, economicamente sviluppate ma eticamente indebolite”.



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Gli scout scrivono a Papa Francesco. “Ti aspettiamo a San Rossore”


Pisa, 12 febbraio 2014 – UN messaggio «virale», che a breve inonderà il web e i social network fino ad arrivare alla Santa Sede. «Caro Francesco ti scrivo»: si intitola così la video-lettera corale che i ragazzi protagonisti del mega-raduno degli scout Agesci che si terrà in San Rossore il prossimo mese di agosto stanno registrando in giro per l’Italia per rinnovare l’invito a Papa Bergoglio.



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1943-2013: “D’un balzo oltre l’ostacolo”


1943-2013: “D’un balzo oltre l’ostacolo”
Guarda on line il “Quaderno degli Scoiattoli”

Era proprio questo “D’un balzo oltre l’ostacolo!” il motto della mitica squadriglia Scoiattoli che, in una Roma ancora occupata dai nazisti, pronunciò la Promessa il 28 dicembre 1943 presso le Catacombe di Priscilla, dando così inizio e vita all’avventura dell’AGI, l’Associazione Guide Italiane.

Un motto che ben sintetizza lo spirito (pieno di coraggio e dritto al futuro, per usare parole ben note in questo periodo del nostro cammino associativo) che animava le 8 giovani donne (Giuliana di Carpegna, Josette Bruccoleri, Prisca Chiassi, Raffaella Berardi, Beatrice Amantea, Margherita di Cossilla, Maria Pia Sainjust,  Monique du Rouette) le quali, sotto la guida di Padre Agostino Ruggi d’Aragona, iniziarono a riunirsi  con in mente un progetto ben preciso: entrare nel gioco scout e viverlo di persona.



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