Scuole di vita speciali – Il racconto degli Scout


GARDONE. La storia di uno dei primi nuclei creati nel Bresciano
Il di casa festeggia il proprio novantesimo Nelle fila anche alcuni nomi locali della .

Novant’anni trascorsi all’insegna dei trasmessi da . L’ di tutto rispetto cade in questi giorni per il gruppo Scout di Gardone, un sodalizio protagonista di un arco di importantissimo per la crescita economica e civile della cittadina, che ha lasciato una traccia più o meno vistosa agendo a tutti i livelli nella comunità. Il movimento scoutistico cattolico nasce a Brescia nel 1922, e a Gardone viene promosso dal curato don Giovanni Giuberti: nel 1923 si costituisce il «Riparto San Giorgio» che conta 40 guidati dal capogruppo Angelo Bondio e un «branco» (San Luigi) di 40 con capo Giovanni De Caminata.

Subito arrivano una banda, un bandiera bianca con ricamato in verde il giglio Asci e la scritta «Estote Parati». Sono gli anni del , e nell’ottobre del 1926 mentre, dopo una gita a Venezia, scesi dal tram gli scout camminano in corteo con in testa la loro banda cantando e risalendo l’attuale piazza Garibaldi con Don Giuberti, in direzione della vengono fermati dal segretario del partito fascista che chiede di suonare «Giovinezza». Don Giuberti si oppone sostenuto dalla gente e ne segue un parapiglia: gli scout con in testa la loro bandiera si rifugiano nella vicina parrocchiale. «Fu l’ultima volta che vidi la bandiera», racconterà commosso il primo capogruppo Angelo Bondio al figlio Mario (membri dell’organizzazione di generazione in generazione).

Poi, quest’ultimo, avvertito dal prevosto Giuseppe Borra, la ritrovò nel solaio della canonica nel 1966. Il 31 ottobre del 1926 la sede e quella delle altre associazioni cattoliche nel ritrovo San Filippo venne devastata dalla furia fascista, e don Giuberti venne chiamato in Questura e minacciato di morte. I giovani del gruppo non dimenticarono, e al momento giusto si misero a disposizione della Resistenza: basta un nome per tutti, quello di Alfonso Rinaldini ex lupetto classe 1916, partigiano ancora vivente e subito capo riparto nel 1945, al ritorno della democrazia. Attualmente i gardonesi contano su 24 lupetti e 24 esploratori, e nella comunità dei capi e responsabili Francesca Lucchini e Daniele Poli. Vengono da tutta l’alta valle e anche dalla Valsabbia, e la sede è nell’, dove si ritrovano il sabato pomeriggio.