Gli Scout e la Notte Bianca di Preghiera: donarsi senza risparmio


Quando adolescenza fa rima con impegno.
Quando si dice “i giovani”…già: bisogna saper distinguere!


Perché la capacità di discernimento, soprattutto se osservata con la prospettiva della fede, è proprio una grazia. E allora capisci che loro, i giovani, non sono tutti bamboccioni (infelice appellativo di matrice neo-polemica coniato qualche anno fa da una classe politica che, anziché puntare il dito, dovrebbe interrogarsi su quali modelli riesca a indicare come esempi). Immagine indiscutibilmente squalificante se rivolta a una intera categoria. Anzi…in questo caso a una sfortunata generazione.

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Giornata del Pensiero 2015


“Più che mai ho adesso la sensazione che per mezzo dello spirito di fratellanza degli scout, estesosi in tutto il mondo, potremo fare un primo passo verso una pace internazionale riportando un concreto risultato. Tale pace non può ottenersi con leggi, ma solo essere fondata su un reciproco sentimento di fratellanza tra popoli.” (B.-P)

Il tempo che ci è stato donato ci invita a testimoniare in ogni luogo lo spirito originario dello scautismo. Essere fratelli al di là delle appartenenze religiose, del colore della nostra pelle, delle nostre idee politiche, è ciò che più caratterizza il nostro movimento, ed in questo tempo è il modo per servire il nostro Paese e le organizzazioni internazionali che si adoperano ogni giorno per promuovere la pace in tutto il mondo. Ogni lupetto e coccinella, esploratore e guida, rover e scolta, è chiamato a vivere la fratellanza scout a scuola, nel proprio quartiere, con gli amici. I tanti stranieri che abitano il nostro paese sono nostri fratelli e meritano il nostro amore e la nostra vicinanza.

Per questa giornata del pensiero invitiamo tutti a pregare per gli stranieri che abitano il nostro quartiere, per quelli che frequentano le nostre scuole; solo con la preghiera costruiremo un mondo di pace.

Rosanna Birollo e Ferri Cormio

La Capo Guida e il Capo Scout

La forza e le radici


Questo è un tempo per uomini ‘forti’, che devono attraversare fatiche inaspettate, e sfide che non sapevano di dover affrontare. Dove trovare la forza, dove cercarla è il problema di ogni mattina.



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Fa male all’anima. Uniamo i nostri sforzi perché non si ripetano simili tragedie


Fa male all’anima. «Uniamo i nostri sforzi perché non si ripetano simili tragedie»

4 ottobre 2013, San Francesco

Mentre si cercano ancora i dispersi del tragico sbarco avvenuto ieri mattina di fronte all’Isola dei Conigli di Lampedusa, nel quale hanno perso la vita centinaia di migranti, sentiamo dal cuore la necessità di esprimere la vicinanza di tutta l’Associazione al dolore delle persone e delle famiglie, sentiamo forte il richiamo a riconfermare l’impegno dell’Associazione a formare cittadini del mondo e operatori di pace e a spenderci particolarmente là dove esistono situazioni di marginalità e sfruttamento, che non rispettano la dignità della persona.

“Oggi è un giorno di pianto”, ha detto Papa Francesco da Assisi, criticando il “mondo selvaggio” a cui non importa, tra l’altro, se “tanta gente fugge dalla schiavitù, dalla fame, cercando la libertà” e “trovano la morte come è successo ieri a Lampedusa”.

“Viene la parola vergogna: è una vergogna! Parlando di pace, parlando della inumana crisi economica mondiale, che è un sintomo grande della mancanza di rispetto per l’uomo, non posso non ricordare con grande dolore le numerose vittime dell’ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi al largo di Lampedusa. Uniamo i nostri sforzi perché non si ripetano simili tragedie. Solo una decisa collaborazione di tutti può aiutare a prevenirle”, ha concluso Sua Santità.

Ci uniamo alla preghiera della Chiesa Universale e al lutto che riguarda tutti noi da vicino.

La Capo Guida e il Capo Scout
I Presidenti del Comitato nazionale e l’Assistente Ecclesiastico generale

L’appello del Papa: “Sabato digiuno per la pace”


L’appello del Papa: “Sabato digiuno per la pace”
Piovono le adesioni alla giornata di preghiera

“Sabato prossimo vivremo insieme una speciale giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero”. Così il Papa a conclusione dell’udienza generale in piazza San Pietro. “Anche per la pace nei nostri cuori, perché la pace incomincia nel cuore. Rinnovo l`invito a tutta la Chiesa a vivere intensamente questo giorno, e, sin d`ora, esprimo riconoscenza agli altri fratelli cristiani, ai fratelli delle altre religioni e agli uomini e donne di buona volontà che vorranno unirsi, nei luoghi e nei modi loro propri, a questo momento. Esorto in particolare i fedeli romani e i pellegrini a partecipare alla veglia di preghiera, qui, in Piazza San Pietro alle ore 19.00, per invocare dal Signore il grande dono della pace. Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!”.