frageorges ha scritto: |
Calvino interpretava le scritture dicendo che Dio nella sua assoluta libertà ha predestinato alcuni alla salvezza e altri alla dannazione, indipendentemente dalle loro azioni positive o negative. Questo ovviamente ha creato tra i suoi seguaci una certa ansia di sapere se erano o meno nel "numero degli eletti", per cui si è diffusa tra loro l'idea che se uno era un eletto, sicuramente Dio gli avrebbe accordato il suo favore (sarebbe stato dalla sua parte, direbbe Dylan) e questo si sarebbe manifestato nel successo sociale, economico e, perché no, militare.
Questo idea è ben lontana dal cattolicesimo in cui non c'è una predestinazione in quel senso, e la salvezza non è indipendente dall'agire della persona. Per il cattolicesimo il valore di un'azione e la benedizione di Dio dipende dalla qualità dell'azione stessa e non dall'eventuale successo. Tra l'altro, aggiungo io, molti cristiani hanno umanamente fallito, eppure li consideriamo santi (ad esempio i martiri). |
uomodelbosco ha scritto: |
Aggiungo un mio giudizio: in questo modo non conta forse più nulla quel che si fa? Voglio dire: puoi lasciarti andare ad una vita di bagordi, tanto se sei destinato alla salvezza puoi farne di tutte che sei salvo, diversamente invece cosa cambierebbe?
Non c'è il rischio di togliere significato all'esistenza stessa dell'uomo? |
frageorges ha scritto: |
Sono d'accordo con te... l'idea di Calvino è l'estremizzazione di quella di Lutero che diceva che non ci siano "meriti" di fronte a Dio, ma che la salvezza sia "puramente dono gratuito di Dio" e l'uomo non possa far nulla per meritarsela o accaparrarsela.
Nella concezione cattolica, invece, la salvezza è certamente dono di Dio, ma l'uomo deve collaborare con lui accogliendo il dono e facendolo fruttare, come il seme che deve trovare una terra buona per germogliare. |
uomodelbosco ha scritto: |
Mah...mi sembra una cavolata...
Seguendo questo filo potremmo dire che un povero era predestinato al fallimento, mentre un ricco, solo per il fatto di esserlo, è benedetto da Dio e quindi segno della sua futura salvezza... Più o meno come dire "piove sul bagnato"... Ma queste idee Calvino le avrà pure dedotte dalle Scritture...a quali passaggi principali si è rifatto, secondo te, per sostenere queste cose? |
S. Agostino ha scritto: |
Distinzione fra grazia e predestinazione.
10. 19. Ho detto pure: La salvezza di questa religione non mancò mai a nessuno che ne fosse degno, e quello a cui mancò non ne era degno. Ma se si discute e si ricerca cosa sia che ne rende l'uomo degno, non mancherà chi verrà a dire: la volontà umana; noi invece diciamo: la grazia o la predestinazione divina. Tra la grazia e la predestinazione questa sola è la differenza: che la predestinazione è la preparazione alla grazia, la grazia invece è il dono realizzato. Pertanto quel che dice l'Apostolo: Non in seguito alle opere, affinché nessuno si glori; infatti siamo opera sua, prodotti in Cristo Gesù in vista delle opere buone, indica la grazia; e quello che segue: che Dio approntò affinché noi camminiamo in esse, indica la predestinazione, che non può esistere senza la prescienza; invece la prescienza può esistere senza predestinazione. Per la predestinazione Dio seppe in precedenza le cose che Egli avrebbe fatto; e perciò è detto: Fece le cose che saranno. Ma Egli ha potere di sapere in precedenza anche quelle cose che non compie egli stesso, come ogni sorta di peccato. E' vero che vi sono azioni che sono peccati e nello stesso tempo anche castighi di altri peccati. E' stato detto appunto: Dio li ha abbandonati ai loro sentimenti perversi perché facessero azioni immorali. Anche in questo caso però non si ha un peccato di Dio, ma un giudizio. Per tutto questo la predestinazione di Dio che si esplica nel bene è, come ho detto, preparazione della grazia; la grazia a sua volta è effetto della predestinazione. Dio fece quindi la sua promessa basandosi non su quello che può la nostra volontà, ma sulla sua predestinazione, quando promise ad Abramo che le genti avrebbero creduto in Colui che doveva nascere dal suo seme, pronunciando queste parole: Ti ho creato padre di molte nazioni, che l'Apostolo chiarisce così: Perciò la promessa viene dalla fede, così che secondo la grazia sia sicura la promessa a tutta la posterità. Con ciò promise quello che Egli stesso aveva compiuto, non quello che avrebbero compiuto gli uomini. Sono gli uomini a compiere le azioni buone che servono a venerare Dio, ma Egli stesso fa sì che essi compiano quello che ha ordinato, e non sono essi a far sì che Egli compia quello che ha promesso; altrimenti che si adempiano le promesse di Dio non è in potere di Dio, ma in potere degli uomini, e quello che è stato promesso da Dio lo mantengono ad Abramo essi stessi. Non così credette Abramo, ma credette, dando gloria a Dio, che Egli ha potere anche di fare ciò che ha promesso. Non dice: predire; non dice: prevedere; infatti Egli può predire e prevedere anche le cose che fanno gli altri; ma dice: ha potere anche di fare; e perciò quello che è fatto non appartiene ad altri, ma a lui. |
frageorges ha scritto: |
Invece per Calvino (o almeno per la sua comprensione popolare) Dio ha stabilito che alcuni siano salvati ed altri dannati, e a nulla valgono tutto l'impegno in bene (per i dannati) o anche in male (per i salvati) per cambiare questa libera decisione di Dio. |
frageorges ha scritto: |
Per altro, mi permetto di notare che nella Bibbia non sono assenti casi in cui Dio "cambia idea" riguardo alla distruzione o salvezza di alcune persone o città intere. |
frageorges ha scritto: |
Questo significa, e qui tutti capiscono, che estrapolare le parole di un vescovo del V sec. per sostenere una tesi del XVI sec. non è poi così corretto. |
frageorges ha scritto: |
E' come dire che S.Francesco voleva l'energia solare perché scrisse il Cantico di Frate Sole. |
frageorges ha scritto: |
Invece per Calvino (o almeno per la sua comprensione popolare) Dio ha stabilito che alcuni siano salvati ed altri dannati, e a nulla valgono tutto l'impegno in bene (per i dannati) o anche in male (per i salvati) per cambiare questa libera decisione di Dio. |
frageorges ha scritto: |
E' come dire che S.Francesco voleva l'energia solare perché scrisse il Cantico di Frate Sole. |
Veleno ha scritto: |
Cercando di tornare in tema....ha senso affontare questo tipo di discorso in un clan? Non si rischia di creare confusione? |