UOMODELBOSCO ha scritto: |
Volevo, con le mie parole, sostenere il fatto che un Capo in quanto tale non è un esempio di perfezione al quale tutti tendere, ma un testimone (questo si) di un cammino fatto nella vita, con tutte le difficoltà incontrate e con le esperienze accumulate. Questo, secondo me un Capo mette sul tappeto davanti ai ragazzi e in un caso come il mio è maggiormente di esempio (perchè no?) sull'argomento matrimonio e le conseguenze delle scelte relative. Non vedo perchè un Capo non debba essere umile testimone anche dei propri difetti e problemi. |
Citazione: |
E qui passo alla "questione Lourdes". Forse dimentichiamo che non esistono ambiti esclusivamente educativi e altri meno. Tutte le nostre azioni sono educative per qualcuno che ne trarrà un esempio, in quel caso di come una persona possa, nella difficoltà di una unione non sancita, portare comunque avanti un discorso di Spiritualità.
L'educazione non è appannaggio esclusivo dei Capi. |
Citazione: |
Il matrimonio "per sempre" è stato ben chiaro per me, te lo assicuro, ma la domanda è: se chi ha scelto insieme a me lo ha poi rinnegato, io devo per forza scegliere tra vivere da solo e vivere da solo? Perchè? Mi si indichino le colpe, per favore, |
Citazione: |
Il punto è anche un altro: nella mia situazione Dio mi fa incontrare la mia attuale compagna: cosa dovrei fare? Dire di no? In base a cosa? Ad una supposta "vendetta" di un Dio che mi dice "te l'avevo detto..." |
Citazione: |
o piuttosto dire di si in base ad un Padre che mi ha dato una nuova opportunità ricca di crescita Spirituale? Quale sarebbe stata la mia colpa? Non essere riuscito a scandagliare nei minimi dettagli l'anima della mia ex moglie prima di sposarci? Bene, se questa è la mia colpa tiratemi pure delle pietre, ma non me ne andrò, e resterò ad ascoltare il Padre che mi ha dato una nuova possibilità. |
Citazione: |
La tua domanda: no, non ho ancora parlato con la Coca, ma non credo vi possano essere difficoltà, dato che c'è già un Capo nella mia stessa situazione. |
tuitt ha scritto: | ||||
Mi sembra più che evidente che la chiesa non tolleri i divorziati, gli omosessuali, eccetera... anche se, che io sappia, non è scritto da nessuna parte. |
UOMODELBOSCO ha scritto: |
Vorrei capire, e magari sbaglio: nel Patto Associativo c'è specificatamente riportato "non vogliamo divorziati?". Dal tenore della discussione direi di no, altrimenti non ci sarebbe seguito. Quindi? Da che deriva la tua dura posizione? |
Citazione: |
<<Allora che fai a fare il capo? >>
Scusami se non mi sono spiegato bene. Il punto è che tutto può o non può essere educazione, dipende da chi riceve in misura molto maggiore rispetto a chi dà. |
Citazione: |
ai fini educativi non ha valenza essere o no divorziati. Dal punto di vista cattolico invece è importante? Bene, seguendo il filo allora da un punto di vista Cattolico mio figlio avrà certamente, a priori, un padre non in grado di essere un educatore cattolico. |
Citazione: |
<<Anche questa è una tua scelta,come quella di lasciar perdere il tuo matrimonio>>
Mi domando da dove escano certe frasi...secondo te non ho lottato? Forse credi che ho salutato questa cosa come una nuova opportunità di farmi nuove vite? Ti scuso perchè non conoscendomi non puoi sapere la mia storia e il dolore che ne è derivato. |
Citazione: |
<<perché non tutti i divorziati sono "senza macchia" come te, ma tutti comunque la racconterebbero così... >>
Da qui si evidenzia che per te tutti i divorziati sono uguali, chissà cosa ne hanno fatte per meritarselo ed ora vengono anche qui a mendicare comprensione...ma non si vergognano? |
Citazione: |
<< La tua domanda: no, non ho ancora parlato con la Coca, ma non credo vi possano essere difficoltà, dato che c'è già un Capo nella mia stessa situazione.
Vedi che ho ragione? >> Su cosa, scusa? |
tuitt ha scritto: |
Beh, leggendo mi rendo sempre più conto che, sebbene lo scoutismo sia uno solo, vi è una differenza abissale fra il "vostro " e il "nostro"!
Assurdo, vero? |
Citazione: |
Viste le grandi differenze (sia a livello di regolamenti, poichè da noi non esiste nemmeno una citazione che parli di divorzio in ambito scout, nè una normativa, ne uno statuto, ma anche di modi di pensare personali, direi) da parte mia mi ritiro dalla discussione, che non reputo costruttiva, perchè ognugo andrà avanti a pensarla a modo suo, giustamente! |
tuitt ha scritto: |
Beh, leggendo mi rendo sempre più conto che, sebbene lo scoutismo sia uno solo, vi è una differenza abissale fra il "vostro " e il "nostro"! |
Citazione: |
In conclusione desidero rilevare un principio fondamentale: le situazioni familiari di difficoltà o di “irregolarità” non si possono affrontare solo in senso strettamente giuridico, come non si possono chiedere ad altri – nemmeno alla Chiesa – risposte e soluzioni standard che valgano per ogni caso. Anche quando esistono orientamenti e criteri precisi, ogni persona e ogni situazione merita una attenzione diretta. Una adeguata risposta pastorale e una eventuale soluzione del problema non potrà mai prescindere dalla fatica dell’ascolto, del discernimento, dell’accompagnamento personale: solo attraverso questa fatica le persone potranno ritrovare la comunione con Dio e sentirsi avvolti dalla sollecitudine della comunità.
Molti auspicano un ammorbidimento delle posizioni della Chiesa, soprattutto riguardo ad alcune situazioni di divorziati risposati, quando la nuova strada intrapresa è divenuta irreversibile e c’è stata una decisa conversione del cuore. Prendiamo atto tuttavia che la Chiesa in questi ultimi decenni ha fatto passi da gigante rispetto al passato. Una ulteriore apertura rispetto ad alcune situazioni non credo sia da attenderla semplicemente da un cambio delle regole, ma piuttosto da una maggiore vicinanza dei sacerdoti e delle comunità ai fratelli e sorelle che vivono in queste situazioni. Queste situazioni pertanto interpellano la Chiesa e in essa ogni comunità, compresa un’Associazione come la nostra: non soltanto per dare delle risposte, ma per cogliere in esse una occasione di crescita ed uno stimolo alla conversione, alla comunione e alla corresponsabilità. Io auspico che le numerose situazioni problematiche presenti in questo momento anche in AGESCI non attendano semplicemente una risposta “formale” dai vertici associativi, ma diventino ai vari livelli – Comunità Capi, Zone, Regioni - occasione di confronto responsabile, coraggioso, attento alle persone, rispettoso della attuale sofferta scelta pastorale proposta dai responsabili della comunità cristiana e rispettoso delle esigenze educative dei ragazzi. |
stambeccosincero ha scritto: |
Penso che le parole citate da "rinoceronte Caparbio" abbiano centrato il problema:
".....le situazioni familiari di difficoltà o di “irregolarità” non si possono affrontare solo in senso strettamente giuridico, come non si possono chiedere ad altri – nemmeno alla Chiesa – risposte e soluzioni standard che valgano per ogni caso. Anche quando esistono orientamenti e criteri precisi, ogni persona e ogni situazione merita una attenzione diretta. |