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CNGEI e AGESCI differenze??????
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Autore Messaggio
uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Lunedì 27 Agosto 2007, 09:46    Oggetto: Rispondi citando

Zio ha scritto:
Rikk90 ha scritto:
gli ideali di fratellanza e uguaglianza non sono tanto prsi in consederazione...


Perché dici questo? Ti ho appena detto che non è un problema avere ragazzi (non capi) di altre religioni o atei.

Da parte mia, capo, ci sarà la massima attenzione riguardo al suo inserimento e alla sua vita in unità.
In ogni modo non potrò esimermi dal fare anche a lui una proposta cristiana.
In secondo luogo, non avendo io le competenze e gli strumenti adatte, eviteri di "scimmiottare" preghiere di altre religioni.

ciao
Zio


Appunto: in Agesci non ci sono gli strumenti per gestire in modo corretto ragazzi di altre fedi.
L'unico modo (a mio avviso corretto) sarebbe aprire la Coca a capi di altre fedi, ma non lo si considera possibile (perchè?). La mia risposta è: paura di allevare "serpi in seno".
Molto accogliente, ah, si!
Si accettano i ragazzi di altre fedi ma non gli adulti che possono seguirli. A casa mia si chiama proselitismo.
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mangusta perspicace



Età: 41
Segno zodiacale: Capricorno
Registrato: 16/01/07 18:13
Messaggi: 173

MessaggioInviato: Lunedì 27 Agosto 2007, 09:59    Oggetto: Rispondi citando

la questione è che l'agesci è un'associazione cattolica..e si in un certo senso fa proselitismo..testimoniare cristo e fare a tutti la pista i fede è proselitismo.
non ha senso che si accolgano capi di altre fedi: per "statuto" il capo è testimone di fede cristiana.
vengono accolti ragazzi anche di altre fedi, ma concretamente (almeno nella mia esperienza) al max arrivano ragazzi a cui non importa niente della religione e forse qualche cristiano protestante o ortodosso.se fossi un genitore ebreo o ateo o buddista non vorrei che mio figlio fosse catechizzato!
così si lascia fuori dalla proposta scout una fetta di giovani sempre maggiore..
ma non credo che mai l'agesci cambierà la propria vocazione per questo
come ho già scritto sarebbe bello che ci fossero tanti gruppi di scout aconfessionali
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Lunedì 27 Agosto 2007, 12:13    Oggetto: Rispondi citando

mangusta perspicace ha scritto:
la questione è che l'agesci è un'associazione cattolica..e si in un certo senso fa proselitismo..testimoniare cristo e fare a tutti la pista i fede è proselitismo.
non ha senso che si accolgano capi di altre fedi: per "statuto" il capo è testimone di fede cristiana.

Capisci però che questa posizione è parecchio "pelosa".
Ricevo ragazzi ma non adulti, con lo scopo non apertamente dichiarato di fare proselitismo.
Per me questo è molto ma molto poco Scout.
La domanda quindi che nasce è il senso Scout che ha una associazione che si comporta in questo modo.
In una associazione Scout deve venire prima lo Scoutismo o il Cattolicesimo?
Perchè a questo punto una delle due parti cede terreno all'altra.
Citazione:
vengono accolti ragazzi anche di altre fedi, ma concretamente (almeno nella mia esperienza) al max arrivano ragazzi a cui non importa niente della religione e forse qualche cristiano protestante o ortodosso.se fossi un genitore ebreo o ateo o buddista non vorrei che mio figlio fosse catechizzato!

Condivido, ma nemmeno un Capo protestante viene accettato, se non sbaglio.
E non siamo forse tutti e due Cristiani?
Forse per alcuni ci sono Cristiani di serie A, sulla strada della salvezza e altri di serie B, condannati a perdersi?
Citazione:
così si lascia fuori dalla proposta scout una fetta di giovani sempre maggiore..
ma non credo che mai l'agesci cambierà la propria vocazione per questo
come ho già scritto sarebbe bello che ci fossero tanti gruppi di scout aconfessionali

Condivido.
Spesso per fare scoutismo tanti devono scegliere Agesci perchè è l'unica associazione che ha una capillarità territoriale.
Quindi la domanda è: lo Scoutismo è un valore in sè? Se la risposta è affermativa, allora non è possibile discriminare in base alla fede neppure se si è Cattolici (o forse a maggior ragione), pena smentire con i fatti le parole.
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alleposte





Registrato: 10/05/07 14:47
Messaggi: 62
Residenza: roma122

MessaggioInviato: Lunedì 27 Agosto 2007, 12:38    Oggetto: Rispondi citando

Lo scoutismo e la spiritualità erano strettamente connessi nell'idea di scoutismo di B.P.

"CON L'AIUTO DI DIO....VERSO DIO..".....è più che ricorrente.
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rinoceronte caparbio
Moderatore


Età: 39
Segno zodiacale: Ariete
Registrato: 04/09/06 00:01
Messaggi: 3920

MessaggioInviato: Lunedì 27 Agosto 2007, 13:03    Oggetto: Rispondi citando

ricevo...i ragazzi mica sono dei pacchi postali...

allora, mi sembra ci sia decisamente confusione.

Innanzitutto, cos'è l'agesci:
Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani

www.agesci.org ha scritto:
una delle sue peculiarità più importanti [è] la consapevolezza che ogni itinerario educativo proposto ai ragazzi è inserito in una prospettiva antropologica che si ispira alla visione cristiana dell'uomo e che costituisce nel contempo un'occasione di ulteriore crescita nella fede cattolica.


Citazione:
L'Agesci è nata nel 1974, come iniziativa educativa liberamente promossa da credenti, dall'unificazione di due preesistenti associazioni, l'ASCI (Associazione Scout Cattolici Italiani), maschile, e l'AGI (Associazione Guide Italiane), femminile.


E, SECONDO ME, è un'associazione di cristiani che sono scout (e non il contrario).

Comunque, io non capisco dove sia il problema: lo si SA che l'agesci ha questo tipo di metodo. Se le famiglie ne sono consapevoli, e se il ragazzo lo accetta, dove sta il problema?

Non capisco perchè si debba modificare il metodo perchè noi PENSIAMO che il nostro metodo possa non accogliere ragazzi di altre religioni.
Essi vivono la proposta scout agesci. Perchè infervorarsi?
Si può essere rispettosi della loro religione in ben altri modi piuttosto che non seguendo i riti nostri (che già facciamo fatica ad andarci dietro normalmente...).
Ci penseranno le comunità capi, dentro il metodo, a trovare le soluzioni locali per un problema locale. Sulla burocrazia mi sembra ci sia spazio abbastanza perchè le comunità capi (che sono il luogo dove vanno risolti questi problemi) si muovano con sufficente autonomia in questi casi.
I responsabili di zona, comunque, saranno ben felici di ascoltare i problemi della comunità capi e dargli aiuto.

Diverso discorso per quanto riguarda i capi. Saranno problemi della coca accettare un capo di altra religione, chiaro però che i RDZ dovranno capire e in caso intervenire. E al capo verrebbe richiesto (condizionale ironico) di accettare e far suo il patto associativo...In linea con l'educazione e testimonianza che propongono il movimento e l'agesci.
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rinoceronte caparbio
Moderatore


Età: 39
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Messaggi: 3920

MessaggioInviato: Lunedì 27 Agosto 2007, 21:40    Oggetto: Rispondi citando

Riportola "costola" del discorso.
Il topic riparte dall'ultimo messaggio.
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