Gioia che si rinnova e si comunica


Ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua. Però riconosco che la gioia non si vive allo stesso modo in tutte la tappe e circostanze della vita, a volte molto dure. Si adatta e si trasforma, e sempre rimane almeno come uno spiraglio di luce che nasce dalla certezza personale di essere infinitamente amato, al di là di tutto. Capisco le persone che inclinano alla tristezza per le gravi difficoltà che devono patire, però poco alla volta bisogna permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come una segreta ma ferma fiducia, anche in mezzo alle peggiori angustie: «Sono rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere … Questo intendo richiamare al mio cuore, e per questo voglio riprendere speranza. Le grazie del Signore non sono finite, non sono esaurite le sue misericordie. Si rinnovano ogni mattina, grande è la sua fedeltà … È  bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore»(Lam 3,17.21-23.26).

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Divenire


Hai dormito (eufemismo) nel sacco a pelo, in un bivacco umido e freddo, sei andato a letto tardi e, peggio, ti sei alzato presto dicendo: “Ma chi me lo fa fare…”. Tornato a casa, dopo la doccia, è il momento di un gran mal di testa “associativo”…ci vuole un aulin. Il farmaco agisce e potresti dormire, ma sei abituato a leggere prima di addormentarti e l’unica cosa a portata di mano è PE: dopo il bivacco, gli scout impegneranno anche lo scampolo di domenica che ti è rimasto…Uffi! -pensi- ma senza leggere non sai riposare.

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Ricordo di Carlo Verga, aquila randagia


Laglio, addio a Carlo Verga, il sindaco che visse da scout

23 settembre 2013

Oggi abbiamo accompagnato, nell’ultimo tratto di strada terrena, Carlo Verga, un Capo, meglio un Capo Scout. Nel metodo educativo Scout il Capo non è colui che comanda, ma colui che più ama e serve disinteressatamente i propri fratelli, incrociati nel cammino, senza alcuna differenziazione.

Il suo incontro con lo scautismo avvenne in modo avventuroso durante il fascismo con un gruppo di Scout che stavano continuando la loro attività clandestina essendo disciolta l’associazione. Questo gruppo, denominato Aquile Randagie, aveva rifiutato l’educazione totalitaria e buia del regime mussoliniano e con grande pericolo continuava la propria formazione improntata sui valori eterni nell’attesa di proporli a libertà riottenuta. Terminata la fase del periodo bellico fu subito eletto primo sindaco di Laglio.



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Esercitazione Vajont – 13/15 settembre 2013


Prevenzione, soccorso e memoria: sono i tre punti cardine della tre giorni organizzata dalla Protezione civile nei luoghi del disastro del Vajont.

La sera del 9 ottobre 1963 una grande frana si staccò dalle pendici settentrionali del monte Toc, precipitando nel bacino artificiale sottostante. La caduta nell’invaso di oltre 270 milioni di metri cubi di rocce e detriti generò un’onda alta più di cento metri che superò la diga e si abbatté sugli abitati della valle del Vajont, causando quasi duemila vittime.

L’evento commemorativo in programma il 13, 14 e 15 settembre 2013 è un omaggio alla solidarietà di quanti, già dopo le prime ore dal disastro, si mobilitarono per prestare soccorso ai sopravvissuti. Al centro dell’evento ci sarà un toccante passaggio di testimone tra i soccorritori di allora e i volontari di protezione civile di oggi.



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Autoscatto di Papa Francesco con gli scout fa il giro del web


Non smette di stupire Papa Francesco. Continuano i gesti di profonda “normalità” da parte del Pontefice all’insegna della semplicità e del recupero del rapporto tra Chiesa e persone comuni. A dimostrazione della continua vicinanza che Papa Bergoglio sta dimostrando ai propri fedeli è arrivato un altro gesto, piccolo e comune ma che sta facendo il giro del web. Si tratta di una foto fatta con alcuni giovani in visita in udienza privata in Vaticano. I ragazzi hanno tirato fuori il cellulare ed hanno voluto farsi una foto con l’autoscatto con il Papa.



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