Scout nel Cilento: mille voci a far da eco


Estote parati e un grido si alzerà e mille voci a far da eco ad una voce fioca ormai, e allora dai vieni con noi è un’avventura in mare aperto, viaggerai insieme a noi nella natura controvento.” Così cita il ritornello del canto scout “Estote parati” che é il motto degli scout, in particolar modo seguito dai ragazzi tra i 11-12 e i 16 anni, ovvero “Siate pronti”!!

Ed è proprio in occasione del loro Campo Invernale che il Reparto Greenwich del gruppo scout Pozzuoli 1 ha vissuto, in tal spirito, una nuova avventura a Perdifumo nel cuore del Cilento (SA) dal 27 al 30 dicembre dell’ormai trascorso 2013!!



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«Grazie». L’addio degli scout a don Titino (COMO)


L’inno degli scout intonato all’unisono da decine di ragazzi commossi, vestiti con la loro inconfondibile divisa, ha accompagnato l’ultimo saluto a don Giambattista Levi, per tutti don “Titino”, morto domenica scorsa a 91 anni. Le esequie sono state celebrate nella chiesa di Prestino dal vescovo di Como, monsignor Diego Coletti, accompagnato da numerosi altri sacerdoti.

«Grazie», era scritto a caratteri cubitali su uno striscione appeso accanto a un’immagine del viso di don Titino. Sull’altare, a pochi passi dalla bara di legno, gli scout hanno posato uno zaino e gli scarponi da montagna appoggiati a un ramo con appesa una corona del rosario.



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Il mio incontro con papa Francesco


Il mio incontro con papa Francesco

Per ricordare il cinquantesimo anniversario dell’elezione del papa bresciano Paolo VI, il vescovo di Brescia aveva chiesto, per i bresciani, un’udienza privata da Papa Francesco.

Io sono uno scout del gruppo Brescia 11 e il nostro capo, Gianandrea Bonometti, ha deciso di partecipare a questa udienza con gli scout e con i loro parenti che volevano venire. Allora mi sono detto: “Perché non ci vado anch’io?” e quindi mi sono organizzato con la mia famiglia.



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L’Angelo Viola – Quarta Domenica d’Avvento


L’Angelo Viola – Quarta Domenica d’Avvento

L’ultima domenica prima di Natale un grande Angelo con il mantello di un colore violetto molto delicato e caldo appare in cielo e sorvola tutta la terra. Tiene nella sua mano una grande lira. Suona con questa lira una musica molto dolce e canta un canto molto armonioso e chiaro. Ma per udirlo bisogna avere un cuore silenzioso e attento.

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Gioia che si rinnova e si comunica


Ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua. Però riconosco che la gioia non si vive allo stesso modo in tutte la tappe e circostanze della vita, a volte molto dure. Si adatta e si trasforma, e sempre rimane almeno come uno spiraglio di luce che nasce dalla certezza personale di essere infinitamente amato, al di là di tutto. Capisco le persone che inclinano alla tristezza per le gravi difficoltà che devono patire, però poco alla volta bisogna permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come una segreta ma ferma fiducia, anche in mezzo alle peggiori angustie: «Sono rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere … Questo intendo richiamare al mio cuore, e per questo voglio riprendere speranza. Le grazie del Signore non sono finite, non sono esaurite le sue misericordie. Si rinnovano ogni mattina, grande è la sua fedeltà … È  bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore»(Lam 3,17.21-23.26).

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