Madonna di Grée (Santuario Sancta Maria in Agro)


di Grée Santuario Sancta Maria in Agro

località in cui è situato il del Gruppo Scout 1 (MI)

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Il nome

“Madonna di Grée” è una corruzione dell’originale denominazione di “Sancta Maria in agro”, cioè “Santa Maria in campagna”. Del tutto erronea la dicitura “Madonna dei Gradi” riportata in alcune carte topografiche, basata sull’equivoca assimilazione alla parola francese “degrèe”.

 

Il miracolo della neve

La festa della Madonna di Grée ricorre il 5 Agosto, sotto il titolo di “festa della Madonna della Neve”. Tale ricorrenza si riferisce al miracolo che la tradizione vuole avvenuto a Roma nella notte tra il 4 e il 5 agosto del 352: la vergine apparve in sogno a Papa Liberio raccomandandogli di costruire una chiesa nel punto in cui, pur essendo estate, fosse nevicato. La neve cadde effettivamente sull’Esquilino e lì il Papa fece costruire la “basilica liberiana” intitolata a S.Maria della Neve, che è l’attuale basilica di Santa Maria Maggiore. Anche in riferimento a questo fatto troviamo elementi che rafforzano la tesi dell’origine longobarda della Madonna di Grée: infatti i Longobardi, dopo essersi convertiti al Cattolicesimo, ebbero molto casa la basilica romana, costruita non molti anni dopo la condanna dell’eresia di Ario che essi si erano lasciati alle spalle. Come segno di tale devozione, anche in Lombardia troviamo diverse chiese intitolate alla Madonna della Neve.

Da notare che anche l’intitolazione a Castano Primo, nello stesso periodo, di una chiesa a S.Zenone, strenuo oppositore del paganesimo e dell’eresia ariana, è sicuramente da intendere come un segno di affermazione di cattolicità da parte dei Longobardi.

 

Le probabili origini longobarde

Sebbene la prima notizia scritta dell’esistenza di una “ecclesia Sanctae Mariae” sia della fine del ‘300, il santuario della Madonna di Grée ha certamente un’origine molto più antica. Forse risale addirittura all’VIII secolo, all’epoca dei Longobardi, ed è l’unica chiesa superstite di un sistema  di edifici di culto campestri, simili per forme e dimensioni, collocati ben al di fuori dell’abitato, ai quattro punti cardinali.

Tre di queste chiese oggi non esistono più: a est c’era la chiesa dei SS.Cornelio e cipriano, nei pressi dell’attuale cascina saronna, a sud quella di S.Maurizio, al confine con cuggiono, a ovest quella di S.Pietro, al Ponte di Castano. La Madonna di Grée occupa la posizione nord e al centro troviamo la chiesa di s.Zenone.

Tali chiese non erano state costruite con una finalità pratica, vale a dire per soddisfare le esigenze di culto di una popolazione peraltro poco numerosa, ma aveva prevalentemente una funzione simbolica di consacrazione del territorio castanese.

 

Le vicende della chiesa nel corso dei secoli

la chiesa, che misura circa m.10 di lunghezza e m.4,80 di larghezza, ha sostanzialmente mantenuto inalterate le sue dimensioni originarie. Nelle piantine delle visite pastorali della seconda metà del ‘500, appare quasi dimezzata in lunghezza e preceduta da un ampio portico quasi quanto la chiesa. Questo si spiega, probabilmente, con il fatto che la parte anteriore dell’edificio era stata distrutta (forse in occasione di un’incursione di truppe viscontee nel 1358) e non più riedificata.

Il presbiterio era ancora chiuso da un’abside semicircolare, c’era già il campanile, ed inoltre erano presenti delle pitture, tra cui un’immagine della Madonna dipinta sulla parete e protetta da vetro, che viene definita “antica”. Constatato che la chiesa era troppo piccola nel 1597 si suggerì di ampliarla, inglobando nell’edificio anche l’area del portico antistante. La ricostruzione venne fatta negli anni a cavallo tra il ‘500 e il ‘600. Fu allora che la chiesa dovette assumere le dimensioni e le forme che sostanzialmente mantiene tuttora. Già nel 1605 si parla di una statua lignea della Madonna collocata sull’altare, ma non sappiamo se era quella attuale. Non si fa più cenno alle antiche pitture, forse distrutte durante il rifacimento.

La tradizione della Messa solenne in canto celebrata il 5 di agosto, con la partecipazione degli scolari del SS.Sacramento, la troviamo già menzionata a fine ‘600 e nel secolo successivo si faceva anche un triduo predicato. Inoltre nella chiesa si celebravano funzioni anche in altri momenti dell’anno.

 

La chiesa ai nostri giorni

A più riprese, nell’800 e nel ‘900, vennero fatti interventi di manutenzione e di restauro. In particolare, negli anni ’70 venne rifatta la pavimentazione e a partire dal 1990 circa si effettuarono vari lavori tra cui l’allacciamento alla rete elettrica ed idrica e la progressiva sistemazione dello spazio circostante, prima occupato da boscaglia. Vennero acquisiti appezzamenti di terreno per donazione o acquisto e grazie all’impegno degli “Amici del Santuario”, un gruppo che raccoglie diversi fedeli sia di Castano sia dei vicini paesi di S. Antonino e Vanzaghello, si realizzò un posteggio e venne sistemato il piazzale antistante con ghiaietto e panchine. Per quanto riguarda i più recenti interventi, nel 2000 si è fatto un lavoro di restauro interno, che ha messo in luce la bella cornice cinquecentesca in cotto di stile classico, ed inoltre è stata restaurata la statua della Madonna.

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