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Autore Messaggio
Veleno



Età: 46
Segno zodiacale: Capricorno
Registrato: 05/12/05 09:41
Messaggi: 307
Residenza: Genova

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 09:00    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Vedo che nessuno afferra il nòcciolo, ci girate intorno senza arrivarci.

uomo credo che il non volerci arrivare sia dovuto al mezzo....come giustamente dici scavando nei motivi si entra nell'intimo di una persona e spesso nei suoi problemi, dubbi e difficoltà! Non è questo il luogo migliore per farlo, dev'essere un discorso che si fa guardandosi negli occhi, ascoltando la tensione nella voce per cercare di capire e farsi capire senza passare dalla vicinanza fraterna al tribunale giudicante!

uomodelbosco ha scritto:
La mia nuova famiglia sta facendo un faticoso cammino, prima di tutto proprio perchè la Chiesa non ammette che ci si risposi.

Devo approfondire la cosa ma l'AE regionale mi ha messo la pulce, come detto prima, sul fatto che la Chiesa non è contrario ai risposati (in rito civile) se il loro stile di vita non infrange il precedente sacramento.
Sono il primo a trovarlo un po' strano ma...ma se ho una grande fede e dopo il divorzio (subito) mi sento addosso anche il peso della solitudine...perchè no? Sicuramente preferirei essere più libero ma se il rapporto precedente è fallito ci sarà anche una colpa mia, una mia mancanza, una mia distrazione, una mia scelta sbagliata. Magari piccolissimo errore certo ma i rapporti si costriscono e si fanno camminare in due e la destinazione è frutto del lavoro di coppia. Con questo non voglio giudicare nessuno, non si prevede il futuro e spesso si fanno piccoli errori senza saperlo e in buona fede...


Citazione:
Quindi io mi sento un Capo completo, nè più nè meno di un Capo sposato, solamente che sono scivolato dal sentiero e faticosamente cerco di riguadagnarlo. Non è forse educativo anche questo?

La scelta deve essere della CoCa, è lei che da il mandato, la sua fiducia ed è solo lei che essendo "dentro" alla situazione ma esterna alla tua vita può valutare meglio le cose. Si può essere educativo, se lo è il racconto di fantasia del bambino allevato dai lupi o della cocci in cerca dei punti neri figuriamoci se non può esserlo la storia di un uomo...la domanda è se nel contesto in cui vivi, con i tuoi compagni di staff, i genitori ed i ragazzi sarai capace di far passare valori positivi dalla tua storia e dalla tua testimonianza o non passi piuttosto qualche segnale distorto! Più persone ci sono più è facile che il messaggio non venga recepito bene...

Un in bocca al lupo per la tua situazione!
Muoviamoci con molta attenzione nel tranciare giudizi. A volte a frugare nei motivi si trovano cose molto diverse da quelle immaginate.[/quote]
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 09:56    Oggetto: Rispondi citando

veleno ha scritto:
Magari piccolissimo errore certo ma i rapporti si costriscono e si fanno camminare in due e la destinazione è frutto del lavoro di coppia.


E' vero, ma è pur vero che non potrò mai conoscere l'altra persona nel suo intimo più profondo da arrivare a capire se c'è una piccolissima crepa pericolosa.
Io posso metterci tutto me stesso, ma sta anche all'altro metterci tutto se stesso per lanciare l'allarme sulla crepa, chiedere aiuto, agire insieme. Solo così si cammina in due, diversamente la diga ti franerà addosso senza che tu te lo aspetti. E qui, al dolore si aggiunge dolore: non si comprende la causa, ci si colpevolizza o si diventa aggressivi e proprio nel momento del disastro la Chiesa non riesce ad essere accogliente, a dare risposte e ti dice che non puoi nemmeno più accostarti all'Eucarestia...
Una volta ho letto la storia di una divorziata: faccio mie le sue parole, perchè è davvero così: "quando ci siamo sposati c'erano due sacerdoti che celebravano. Ora che sono nel dolore non c'è più nessuno".

Citazione:
Con questo non voglio giudicare nessuno, non si prevede il futuro

Purtoppo è vero....
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 10:06    Oggetto: Rispondi citando

veleno ha scritto:
Devo approfondire la cosa ma l'AE regionale mi ha messo la pulce, come detto prima, sul fatto che la Chiesa non è contrario ai risposati (in rito civile) se il loro stile di vita non infrange il precedente sacramento.


Ti sarei enormemente grato se trovassi materiale in merito...
La cosa suona strana anche a me, ma darebbe grosse speranze...
Un abbraccio.
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airone.geniale





Registrato: 18/09/07 23:26
Messaggi: 8

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 10:33    Oggetto: Rispondi citando

Veleno ha scritto:
La scelta deve essere della CoCa, è lei che da il mandato, la sua fiducia ed è solo lei che essendo "dentro" alla situazione ma esterna alla tua vita può valutare meglio le cose. Si può essere educativo, se lo è il racconto di fantasia del bambino allevato dai lupi o della cocci in cerca dei punti neri figuriamoci se non può esserlo la storia di un uomo...la domanda è se nel contesto in cui vivi, con i tuoi compagni di staff, i genitori ed i ragazzi sarai capace di far passare valori positivi dalla tua storia e dalla tua testimonianza o non passi piuttosto qualche segnale distorto!


Quoto. Uomo, non si tratta di un giudizio personale sulla tua storia dolorosa. Ma di vedere se la condizione in cui ti trovi non possa risultare oggettivamente incoerente rispetto alla dottrina che - in quanto capo-catechista - saresti tenuto a proporre.
Detto questo, sono convinto che un divorzio subito è ben altro rispetto a un divorzio cercato... e anche che - salvando l'oggettività - si possa e si debba fare molto di più per essere vicini alle persone in situazioni difficili. Cioè bisogna evitare da un lato di vedere solo la "legge" ergendosi a giudici delle persone; dall'altro però di pensare che una situazione soggettivamente molto dolorosa possa scusare tutto.
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Veleno



Età: 46
Segno zodiacale: Capricorno
Registrato: 05/12/05 09:41
Messaggi: 307
Residenza: Genova

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 11:01    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Una volta ho letto la storia di una divorziata: faccio mie le sue parole, perchè è davvero così: "quando ci siamo sposati c'erano due sacerdoti che celebravano. Ora che sono nel dolore non c'è più nessuno".

La Chiesa è fatta di uomini e non sei il primo ad avere avuto problemi con gli uomini della Chiesa! Non c'è niente come l'errore (umano) di un sacerdote che mi faccia imbestialire....eppure è normale che anche loro sbaglino! Dall'alto dovrebbero dare un'idea più chiara di apertura verso l'uomo che subisce il divorzio (ma anche per chi lo chiede in verità) temo siano spaventati dall'idea di far pasasre il messaggio che divorziare si può ed è accettabile!

Cerco qualcosa altrimenti scrivo all'ae e chiedo a lui riferimenti precisi! Eventualmente posso provare a mettervi in contatto diretto....
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 11:18    Oggetto: Rispondi citando

airone.geniale ha scritto:
Veleno ha scritto:
La scelta deve essere della CoCa, è lei che da il mandato, la sua fiducia ed è solo lei che essendo "dentro" alla situazione ma esterna alla tua vita può valutare meglio le cose. Si può essere educativo, se lo è il racconto di fantasia del bambino allevato dai lupi o della cocci in cerca dei punti neri figuriamoci se non può esserlo la storia di un uomo...la domanda è se nel contesto in cui vivi, con i tuoi compagni di staff, i genitori ed i ragazzi sarai capace di far passare valori positivi dalla tua storia e dalla tua testimonianza o non passi piuttosto qualche segnale distorto!


Quoto. Uomo, non si tratta di un giudizio personale sulla tua storia dolorosa. Ma di vedere se la condizione in cui ti trovi non possa risultare oggettivamente incoerente rispetto alla dottrina che - in quanto capo-catechista - saresti tenuto a proporre.
Detto questo, sono convinto che un divorzio subito è ben altro rispetto a un divorzio cercato... e anche che - salvando l'oggettività - si possa e si debba fare molto di più per essere vicini alle persone in situazioni difficili. Cioè bisogna evitare da un lato di vedere solo la "legge" ergendosi a giudici delle persone; dall'altro però di pensare che una situazione soggettivamente molto dolorosa possa scusare tutto.


La Coca si è espressa in merito non ravvisando nulla di problematico, e, in sintonia con il mio sentire, ritiene invece possa essere educativo l'esempio di un Capo che nella difficoltà cerchi comunque di essere coerente e di uscirne. Sono molto grato a loro per questo.
D'altra parte in Coca vi è già un caso simile. Si è voluto valutare maggiormente il percorso e la persona che non la sterile fotografia di un momento e la ritengo una posizione pienamente condivisa.
Veleno ha scritto:
La Chiesa è fatta di uomini e non sei il primo ad avere avuto problemi con gli uomini della Chiesa! Non c'è niente come l'errore (umano) di un sacerdote che mi faccia imbestialire....eppure è normale che anche loro sbaglino!

E' normale e umano, non è accettabile nascondersi dietro ai libri ergendosi a giudici di situazioni delle quali, nella migliore delle ipotesi, possono solo averne una idea.
Facciamo nostro un motto dei Nativi Americani:"Prima di giudicare qualcuno, cammina per tre mesi nei suoi mocassini"
Citazione:
Cerco qualcosa altrimenti scrivo all'ae e chiedo a lui riferimenti precisi! Eventualmente posso provare a mettervi in contatto diretto....

Posso dirti solo GRAZIE? Smile
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Veleno



Età: 46
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Messaggi: 307
Residenza: Genova

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 11:18    Oggetto: Rispondi citando

Questo sito commenta un sussidio "Sulla pastorale dei divorziati risposati" della Congregazione per la dottrina della fede e dice

Citazione:
Però «se i fedeli divorziati risposati si separano ovvero vivono come fratello e sorella, possono essere ammessi ai sacramenti». L’invito a rapportarsi tamquam frater et soror non è una punizione, come spesso viene intesa; ma l’esortazione a pentirsi e a trasformare il loro rapporto da coniugale in fraterno, recedendo da quella condizione di marito e moglie che li mette in permanente contrasto con l’insegnamento del Cristo.


http://digilander.libero.it/rinnovamento/documenti/rass_008.htm

Dovrebbe essere stare ribadita recentemente visto quest'articolo... http://news.kataweb.it/item/289042/papa-niente-comunione-per-divorziati-risposati


Qui invece un lungo e dettagliato articolo....che non ho finito di leggere ma sembra ben fatto....http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/73422
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 11:36    Oggetto: Rispondi citando

Veleno ha scritto:
L’invito a rapportarsi tamquam frater et soror non è una punizione, come spesso viene intesa; ma l’esortazione a pentirsi


Scusa, ma fatico a capire: di cosa dovrei pentirmi?
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rinoceronte caparbio
Moderatore


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Messaggi: 3920

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 12:46    Oggetto: Rispondi citando

Ricordo che il forum non è il luogo dove risolvere i problemi esistenziali.

Stiamo eccessivamente uscendo dal seminato: Uomodelbosco, se hai altre informazioni da chiedere a Veleno, vi invito a sistemarle in privato.

E' una questione di accessibilità del topic: sta arrivando al dialogo a due.
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Veleno



Età: 46
Segno zodiacale: Capricorno
Registrato: 05/12/05 09:41
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Residenza: Genova

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 13:47    Oggetto: Rispondi citando

veramente ne stiamo già parlando in pvt da un paio di post....però effettivamente l'uso del caso privato come esempio un po' mi imbarazza! Embarassed
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 13:56    Oggetto: Rispondi citando

Veleno, a me non imbarazza per nulla, è solo per utilizzare un caso concreto sul quale riflettere.
Comunque in effetti è parecchio specifico e potrebbe interessare poco.
Rinoceronte, non è colpa nostra se nessuno interviene Crying or Very sad
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porcellinopacifico



Età: 64
Segno zodiacale: Ariete
Registrato: 08/03/07 19:46
Messaggi: 382
Residenza: Milano

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 21:50    Oggetto: Rispondi citando

Cerco di dirlo bene.
Senza nessuna polemica. Sono solo constatazioni.
In una situazione come quella della morale cattolica, ingessata dai documenti, non è semplice capire quale ambito di libera interpretazione ti rimane.
Cerchi di citare il documento x, l'intervento y.
Che io vi dica che per me il problema non esiste, a voi, ovviamente, non ve ne può fregar di meno.
A voi interessa capire ciò che secondo la morale cattolica è giusto. E già, secondo me questa è materia da sabbie mobili: perché al di là della versione ufficiale si trova sempre chi, a ragione, considerando il caso personale riesce a farti vedere che poi le cose non stanno proprio così, ma...
Un altro problema è, sempre secondo me, che voi date troppo retta al "perbenismo" che c'è in giro: mi scandalizzo per quello che vedo, ma poi nel privato faccio ben di peggio.
E' vero che non bisogna dar scandalo, ma c'è molta gente che va educata anche su questo, perché, guarda caso, si scandalizza solo e sempre su certe cose.
Allora se una cosa è giusta e adamantina, come la convivenza prematrimoniale fratello e sorella di veleno (che c'hai poi da vergognarti si vergognino gli altri), la CoCa invece di pensare allo scandalo farebbe bene a pensare alla testimoninza che una situazione del genere può dare.
La questione dello scandalo è per me un coltello a due lame, ok non dare scandalo, ma non scandalizzarti laddove non c'è niente d scandalizzarsi ( e guarda la tua trave prima della pagliuzza degli altri).
Un po' di coraggio non ha mai fatto male a nessuno. Io sceglierei la testimonianza e chi si scandalizza impari a non scandalizzarsi.
A uomodelbosco che devo dire? Da parte mia ho ribadito che secondo me la chiesa, con le dovute cautele del caso, dovrebbe accettare le seconde nozze. Ma so che ciò, almeno per adesso, è impossibile prego e confido nello Spirito Santo che illumi chi di dovere.
Ho letto gli articoli proposti da Veleno: veramente notevole il secondo: e mi fa ben sperare (anche se un piccolo appunto ce l'ho. Alla faccia del Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; .Mt 5,37 ). Se non altro si riconosce, non la liceità, ma lo stato di fatto che si viene a costituire con la nascita di una nuova unione, oltre tutto in quel caso si trattava veramente di uno che ha tradito la moglie, ha messo su un altra famiglia e poi si è pentito, ma intanto era nato un nuovo figlio e, chiamatela come vi pare, una nuova famiglia. Il secondo appunto (forse un po' più malgino) è che leggendo l'articolo sembra che la chiesa Cattolica se uno la fa grossa e poi si pente, gli va incontro perché si è pentito, se uno non ha niente da pentirsi(di specifico è ovvio, perché in generale tutti abbiamo da pentirci) allora è più rigida perché non ti penti.
Mi sembra un po' come una polizia che avvantaggiasse i pentiti che confessano il reato, quello che non ha fatto niente e non sa cosa confessare rimane dentro.
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Venerdì 21 Settembre 2007, 07:42    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Veleno ha scritto:
L’invito a rapportarsi tamquam frater et soror non è una punizione, come spesso viene intesa; ma l’esortazione a pentirsi


Scusa, ma fatico a capire: di cosa dovrei pentirmi?


porcellinopacifico ha scritto:
Il secondo appunto (forse un po' più malgino) è che leggendo l'articolo sembra che la chiesa Cattolica se uno la fa grossa e poi si pente, gli va incontro perché si è pentito, se uno non ha niente da pentirsi(di specifico è ovvio, perché in generale tutti abbiamo da pentirci) allora è più rigida perché non ti penti.
Mi sembra un po' come una polizia che avvantaggiasse i pentiti che confessano il reato, quello che non ha fatto niente e non sa cosa confessare rimane dentro.


In effetti è l'impressione che ho anch'io...perdonatemi se continuo sul personale, ma mi sembra comunque un caso interessante.
Io non ho idea se la nostra ex-storia matrimoniale abbia o meno caratteristiche per le quali interessare il tribunale ecclesiastico. Fatto sta che colui che ho interpellato telefonicamente per avere chiarimenti è partito a tutto gas dando per scontato che qualcosa si trova sempre per arrivare all'annullamento e lasciandomi un cattivo gusto in bocca.
Ora, dato che nel mio cuore non trovo nulla da rimproverarmi o di che pentirmi, non sono disposto a scendere a patti con nessuno, per cui i casi sono due: o nel mio matrimonio c'era qualche vizio concreto (e non "inventato" per arrivare a scioglierlo), oppure sto così come sono, mi metto il cuore in pace e chiudo il discorso.
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airone.geniale





Registrato: 18/09/07 23:26
Messaggi: 8

MessaggioInviato: Venerdì 21 Settembre 2007, 09:54    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Un altro problema è, sempre secondo me, che voi date troppo retta al "perbenismo" che c'è in giro: mi scandalizzo per quello che vedo, ma poi nel privato faccio ben di peggio.


Questo personalmente non lo credo. ll problema originariamente posto nel topic non è la convivenza in sè, ma la sua "compatibilità" con il servizio di capo scout (nell'agesci, evidentemente, perchè per associazioni aconfessionali credo il problema non si ponga).
E il servizio di capo scout implica una precisa responsabilità pubblica (che riguarda appunto ciò che "si vede") di testimonianza, di cui è garante la coca.
Questo, lo ripeto per l'ennesima volta, non ha nulla a che vedere con un giudizio morale o moralistico sulle persone e sulla loro storia.

Cambio argomento per un piccolo "spazio pubblicitario": ho scoperto per caso che nella casa di esercizi dei gesuiti di Bologna (che conosco come posto accogliente che fa proposte di qualità) c'è un ritiro espressamente per separati e divorziati, tenuto tra l'altro da p. Stefano Bittasi, che ha anche fatto campi bibbia dell'agesci. Questo per dire che qualche segno di vicinanza e accompagnamento da parte della Chiesa c'è (nonostante si possa fare ancora molto...). Informazioni su www.villasangiuseppe.org
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Venerdì 21 Settembre 2007, 10:08    Oggetto: Rispondi citando

airone geniale ha scritto:
E il servizio di capo scout implica una precisa responsabilità pubblica (che riguarda appunto ciò che "si vede") di testimonianza, di cui è garante la coca.


Se quel che si vede è una famiglia allora è tutto ok? Se il comportamento è quello di una famiglia che si è presa degli impegni e i figli sono educati e c'è dell'impegno nella società e/o nella Chiesa, passa in secondo piano la convivenza?
Forse si, è quello che mi ha detto un Don qualche mese fa. Ovviamente non si riferiva a chi non vuole sposarsi, ma a chi ha difficoltà nel regolarizzare la propria posizione.
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