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akelacogoleto1



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MessaggioInviato: Mercoledì 11 Ottobre 2006, 20:00    Oggetto: Rispondi citando

ecco quello che aspettavamo e che abbiamo fortemente cercato in questi giorni... forse non farà il botto mediatico, perchè ormai "Maria" è una notizia vecchia e non fa più odiens, ma vedrete che nel concreto servirà molto e capirete presto perchè.
grazie a tutti quelli che ci sostengono e che sostenendo noi aiutano Vika, anche se siete lontani, ancora di più se siete lontani!
quanto la lontananza sta frenando la vostra voglia di servizio? maledetta lontananza! grazie davvero!

ecco la super news:


tratta dal sito associazione Amici dei Bambini (grazie anche a loro, loro si che sono trasparenti! quante invece non lo sono!!)

11 ottobre 2006
Caso Maria: interrogazioni a Camera e Senato

Due interrogazioni urgenti, una alla Camera e una al Senato, e un comitato per sapere quello che e' "veramente successo riguardo la vicenda della bambina bielorussa".Sostenitori del comitato 'Aiutiamo Maria' sono Mario Segni, la senatrice Franca Rame (Misto-Idv), Furio Colombo (Ulivo), Stefania Prestigiacomo (Fi) e Egidio Pedrini (Idv).

Il comitato servira' "a promuovere iniziative per aiutare Maria e gli altri bambini nelle sue condizioni. Ma soprattutto cercheremo di andare ad accertare le condizioni di Maria". Durante la conferenza stampa a Montecitorio, Segni si e' detto "sconfortato" per aver appreso la notizia che "le psicologhe italiane che hanno accompagnato Maria in Bielorussia stanno tornando in Italia. Questo significa che sono andate a consegnare Maria, non a curarla perche' in una settimana non si puo' assistere una bambina".

Egidio Pedrini (Idv) invoca "chiarezza" per una vicenda che ha visto "violati i diritti di una bambina". Ha messo anche in evidenza delle "contraddizioni" e ha posto l'attenzione sul fatto di "capire se ci sono state delle interferenze fra le istituzioni governative e la magistratura perche' questo non dovrebbe avvenire. Abbiamo anche referti delle psicologhe che dicono che la bambina non poteva essere trasportata, ma successivamente lo stesso medico parte con la bambina".

Furio Colombo ha detto di aver chiesto all'ambasciatore bielorusso di "poter andare a vedere la bambina. La risposta e' stata triplice: no, quando la bambina sara' pronta e quando superera' la riabilitazione". Colombo ha poi aggiunto che "l'Italia e' apparsa un paese con una sovranita' limitata perche' sono stati negati i diritti di Maria sia dal punto di vista della Costituzione sia dal punto di vista della carta dell'Aia e del diritto del fanciullo che prevede che venga sentita la volonta' de minore e venga tenuta in considerazione. Cose che non sono affatto successe".

Stefania Prestigiacomo citando il "business dei bambini che frutta alle associazioni italiane oltre che alla Bielorussia" ha sottolineato "lo scandalo di un governo che permesso la violazione dei diritti del fanciullo" e la "vergogna per non essere stati capaci di proteggere una bambina stuprata, cosa che e' stata accertata dalle autorita'". Infine ha aggiunto che "la bambina e' stata trattata dall'ambasciatore come una bandiera e non come un essere umano".

Franca Rame si e' detta "pronta ad andare in Bielorussia per incontrare Maria e lanciare un appello alla gente".

(fonte: Repubblica.it)


tutto bipartisan...
commentate ragazzi!
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akelacogoleto1



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MessaggioInviato: Mercoledì 11 Ottobre 2006, 23:18    Oggetto: Rispondi citando

belin qui scrivo praticamente solo io... ma so che in molti state leggendo...
più di 2600 contatti finora!

allora vi giro due comunicati del comitato, giusto per tenervi aggiornati!


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Comunicato stampa del 6 ottobre 2006

CHI HA DATO L’ORDINE?

TRE POSSIBILITA’: I CARABINIERI, IL TRIBUNALE DEI MINORI, IL MINISTRO MASTELLA O IL SOTTOSEGRETARIO MELCHIORRE

PRIMA IPOTESI: I CARABINIERI

“Abbiamo concordato con il Tribunale dei minori l’assistenza alla minore, dal ritrovamento al soggiorno in istituto e nel percorso fino all’aeroporto affinché non ci fossero problemi di sicurezza” (colonnello Andrea Guglielmi, comandante territoriale dell’Arma). “Non agiamo d’iniziativa personale” (generale Alessandro Tornabene, comandante dell’Arma in Liguria). Tratti da Il Giornale del 3/10/06

PRIMA IPOTESI: SCARTATA

SECONDA IPOTESI: IL TRIBUNALE DEI MINORI

“Il tribunale dei minori non ha diretto né dato ordine ai carabinieri di prelevare Maria e di accompagnarla all'aeroporto dove venerdì sera è partita per Minsk”. “Il mio incarico - è stato solo quello di tutelare la riservatezza e la sicurezza di Maria nella struttura di Genova-Quinto e di autorizzare le due nonne e anche 1' ambasciatore bielorusso Aexey Skripko a visitarla” (Giampiero Cavatorta, giudice del Tribunale dei minori, tratto dal Corriere Mercantile del 3/10/06)

SECONDA IPOTESI: SCARTATA

TERZA IPOTESI: IL MINISTRO MASTELLA


“Interventi? Forse la Bindi o Palazzo Chigi. Io no, in Bielorussia ho adottato una bambina” (Clemente Mastella, Ministro di Grazia e Giustizia). A domanda “forse il sottosegretario Melchiorre? Risposta “Lei si è mossa per conto suo. Io ad un certo punto l’ho anche richiamata, secondo me si stava esponendo troppo: ma delle pressioni non so niente” (Clemente Mastella, Ministro di Grazia e Giustizia, tratto da Il SecoloXIX del 2/10/06)

TERZA IPOTESI: SCARTATA

QUARTA IPOTESI: IL SOTTOSEGRETARIO MELCHIORRE

QUARTA IPOTESI: ??????????

E ALLORA CHI?

SE VERAMENTE C’E’ CONVINZIONE DI AVER AGITO LEGALMENTE PERCHE’ NON SI RIESCE A SAPERE CHI SIA STATO?

OPPURE, SE, COME DICHIARATO DA UN MAGISTRATO DI QUESTA REPUBBLICA (Simonetta Matone, magistrato del Tribunale per i minori di Roma), DURANTE LA TRASMISSIONE “PORTA A PORTA” DI MARTEDI’ SCORSO, E’ STATA VIOLATA LA LEGGE (Convenzione di New York del 1989, art. 12 che è legge dello Stato), CHI SI ASSUME IMMEDIATAMENTE QUESTA RESPONSABILITA’ DAVANTI ALL’OPINIONE PUBBLICA IN ATTESA DI RISPONDERNE DAVANTI AGLI ORGANI COMPETENTI?

QUINTA IPOTESI: IL GRAN BURATTINAIO

Qualcuno che non è mai apparso, non ha mai dichiarato alcunché, ma ha il potere, in ragione della carica istituzionale che ricopre, di tenere le fila della vergognosa vicenda.

E sì, in Italia si finisce sempre lì, al manovratore.

ASPETTIAMO RISPOSTE NON PING PONG


Comitato Aiutiamo Maria
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qualcuno mi chiedeva... e noi che siamo lontani cosa possiamo fare? eccovi serviti!! una bella iniziativa (pure semplice) per tutti.


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Comunicato dell' 11 ottobre 2006

Per non dimenticare la piccola Maria il Comitato "Aiutiamo Maria"
comunica l'iniziativa del Lenzuolo bianco appeso alle finestre a partire da
domenica 15 Ottobre.


Il Comitato "Aiutiamo Maria" intende anche divulgare la reale storia di
Maria (Vika). Tutto quanto riportato nel documento allegato è
supportato da documenti scritti ufficiali:
- certificati medici che attestano le violenze subite;
- rapporti dei servizi sociali del Comune competente;
- sentenza del tribunale;
- domanda di adozione protocollata.

La storia di Maria è scaricabile dal sito: www.aiutiamomaria.info, sempre sullo stesso sito è possibile scaricare il manifestino dell'iniziativa "Lenzuolo bianco per Maria" che ognuno può portare e distribuire nelle proprie città.

Inoltre comunica che continua la raccolta di firme sul sito
www.amicideibambini.it arrivata già a 4000 adesioni.
La raccolta terminerà il primo novembre.


Per contattare il Comitato scrivere all'indirizzo
aiutiamoMaria@gmail.com o andare sul sito www.aiutiamomaria.info.

Grazie

Comitato "Aiutiamo Maria"
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akelacogoleto1



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MessaggioInviato: Sabato 14 Ottobre 2006, 12:17    Oggetto: Rispondi citando

...certe cose fanno male al cuore, e fra quel che ci ha fatto più male in questa vicenda sono le parole di ieri della prof. Simi, la stessa che aveva scritto che sarebbe stato un trauma indelebile riportare Vika in Bielorussia, la stessa che piangeva alla domanda di Ale e Chiara che gli chiedevano cosa stava accadendo quando la piccola era a Genova, la stessa che ha accettato di accompagnare Vika in Bielorussia rimangiandosi tutto, la stessa che ieri tornando ha detto che d'altronde è meglio così.

sentenza finale dopo mille cambi di opinione (di cui il primo un documento ufficiale per conto del Tribunale dei Minori):
Vika sta bene, DIMENTICATEVI DI LEI.

grazie , ora sappiamo cosa dobbiamo fare.

EBBENE NOI NON DIMENTICHEREMO MAI LA PICCOLA BIONDINA CHE SGAMBETTAVA FRA I NOSTRI LUPETTI!
LEI RIPETEVA A TUTTI DI ESSERE UNA LUPETTA E LO RIPETEVA ANCHE IN BIELORUSSIA, ANCHE SE NON LA CAPIVANO. Diceva: IO LUPETTA!
TELEFONAVA A CASA E CHIEDEVA DEL BRANCO, TELEFONEREBBE ANCORA SE POTESSE MA NON GLI E' PERMESSO: TROPPE EMOZIONI FANNO MALE!


NON SAPPIAMO DOV'E, NON LA SENTIAMO DA SETTIMANE LA SUA VOCE E DOBBIAMO FIDARCI DI CHI CI DICE: "è meglio così, sta bene, ha bisogno di quello che tecnicamente viene definito oblio.."

non l'hanno ascoltata prima, non l'acoltano nemmeno ora...
CHISSA' COSA CI DIREBBE SE SOLO L'ASCOLTASSERO!!

Vika noi sappiamo quel che vuoi, lo sappiamo perchè diversamente da molti, riusciamo a ricordarci di te per come giocavi serena nella sestiglia grigi, non ti preoccupare faremo tutto per riabbracciarti, la tua sestiglia ti aspetta, NON TI DIMENTICHEREMO MAI.


i tuoi fratellini del Branco Waingunga
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MessaggioInviato: Sabato 14 Ottobre 2006, 12:24    Oggetto: Rispondi citando

RAGAZZI RICORDATEVI CHE DA DOMANI TUTTI QUANTI METTEREMO UN LENZUOLO BIANCO ALLA FINESTRA PER NON DIMENTICARE VIKA.
NON INPORTA DI CHE CITTA' SIETE, TUTTA ITALIA AVRA' LENZUOLI PER VIKA, PER TUTTI I BIMBI CHE NON VENGONO ASCOLTATI.


sul sito www.aiutiamomaria.info si può scaricare il volantino

DIVULGATE L'INIZIATIVA!
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akelacogoleto1



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MessaggioInviato: Lunedì 16 Ottobre 2006, 19:29    Oggetto: Rispondi citando

ciao a tutti! spero che abbiate messo il vostro lenzuolo dalla finestra! so che l'avete fatto in molti, bene:

mandateci una foto del vostro balcone, finestra, terrazzo, con il lenzuolo per Vika all'indirizzo:
inostrilenzuoli@gmail.com
e lo metteremo metteremo sul sito del comitato!
(www.aiutiamomaria.info)

grazie a tutti

ps: leggete i giornali o devo postarvi qualcosa? ci sono degli articoli interessanti in questi giorni...

luca
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MessaggioInviato: Giovedì 19 Ottobre 2006, 18:42    Oggetto: Rispondi citando

scusate se non vi scrivo da un pò ma non ci sono molte novità... a parte quelle scritte sul secoloXIX in due articoli del 14 e 15 ottobre scorso, un articolo obbiettivo e ben scritto, questo dimostra che non serve inventarsi nulla, basta raccontare la triste verità che è già abbastanza drammatica così...
in quell'articolo il reporter (che con un visto turistico si è recato in Bielorussia per cercare il luogo dove si trova la piccola e sapere qualcosa di più da vero giornalista di indagine), ha scoperto ciò che molti di noi immaginavano... ovvero l'inganno.. leggetevi gli articoli, sono ben fatti:
www.aiutiamomaria.info

meno interessante un altro articolo letto su un altro giornale, righe a senso unico di un giornalista che è riuscito gurda un pò a parlare con Vika su autorizzazione delle autorità Bielorusse.... immaginate voi...

ora che dire...
siamo contenti che la piccola "stia bene" come dice quest'ultimo giornalista, ma francamente sia preoccupati del fatto che venga a lei detto che tornerà con "mamma e papa'" solo per tranquillizzarla! quanto durerà?
sappiamo quanto sia una bimba forte, ma pur sempre di bimba si tratta, è giusto che stia in un posto che non considera casa sua solo per il desiderio patriottico di uno stato orgoglioso?
se questo è il mondo e come girano le cose, mi dissocio.

forza Vika tieni duro, noi non abbiamo l'aereo privato che ti porterà via, ce la dobbiamo fare con i mezzi che abbiamo, quelli del cuore , della fede e perchè no, della ragione.

luca
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MessaggioInviato: Mercoledì 25 Ottobre 2006, 01:17    Oggetto: Rispondi citando

ciao a tutti... come potete vedere la bolla mediatica sul caso della piccola vika si è dissolta ma forse tutto sommato è meglio così. da subito infatti la vicenda di "Maria" è risultata talmente complessa e ingestibile per l'italiano-medio che si è rischiato di sfociare nel banale, quasi fosse un reality come un altro.
Leggi, cuore, stato, diritti intenazionali, minori, abusi e violenze sessuali, controversie fra stati, affidi e adozioni, quanta carne al fuoco per un solo argomento! meglio fermarsi alla prima delle parole, dibattere a caso sulla seconda e poi quel che sarà non sono certo cavoli nostri vero? tanto non capiamo nulla...
allora ci sono venuti in soccorso alcune figure nodali di questa faccenda:
in questo periodo abbiamo avuto infatti la possibilità di conoscere molte nuove "personalità", la televisione ce ne ha regalate tante, e non sono certo i poveri Ale e Chiara ma i tanti personaggi da talk-show che su questa storia hanno trovato una possibilità per tornare a galla. (da distinguere accuratamente dai veri professionisti, in genere medici psicologi, che pur sapendo della negatività dell'esposizione mediatica, hanno messo sul piatto faccia-cuore-professione per un dibattito serio e costruttivo, ben poche persone nel populismo dilagante).
poi tutto sfuma e l'epilogo scontato, specie per chi non ha mai affrontato l'argomento con spirito curioso, arriva inesorable e una dolce creatura dal caschetto biondo e gli occhi dolci si allontana dalla vista dei suoi cari.

tutto perso?
no, perchè molto c'e' ancora da fare ed arriverà il momento della chiarezza.

vi consiglio di guardare costantemente il nostro sito www.aiutiamomaria.info
presto ci saranno novità utili a tutti.


grazie del vostro sostegno

Luca
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MessaggioInviato: Martedì 31 Ottobre 2006, 21:01    Oggetto: Rispondi citando

la notizia sembra ufficiale: Vika è stata affidata alla famiglia Bielorussa che tiene in affido anche il fratellino.
La notizia però può essere letta in modi differenti.

Intanto è bene precisare che le autorità Italiane non sono state ancora informate del provvedimento, tanto meno il tribunale dei minori di Genova.
Ma pare da fonti attendibili che Vika sia già da ieri sera nella casa dei Vasilevski insieme al fratellino.

E' bene fare alcune considerazioni:

sicuramente è positivo che Vika non sia più nella struttura temporanea di Borisov, pur con tutte le cure necessarie, ma che sia nella (più a misura di bimbo) famiglia Bielorussa; ma non cadiamo nell'errore che sia stata lei stessa a chiederlo!
Sappiamo con certezza dagli stessi Vasilevski che Vika aveva, si, voglia di stare con Sasha, ma che non faceva altro che ripetere al fratellino ed alla stessa famiglia Bielorussa che voleva tornare dai sui "genitori" in Italia! Pare strano questo cambio di opinione, a meno che il lavaggio del cervello non sia davvero stato fatto in questi 30 giorni passati a Barisov...

altra considerazione merita la confusione fatta da un pò tutti i media sui termini Adozione e Affido ed addirittura Affido Temporaneo... premetto che non so bene la differenza nemmeno io ma possiamo intuire che ci sia della bella sostanza tra Adozione e Affido Temporaneo!
Quello di Vika trattasi di Affido Temporaneo e le parole di ieiri dell'avvocato dell'ambasciatore Bielorusso non lasciano dubbi:
"Non è stato stabilito un termine, si valuterà tenendo conto di come la bambina riuscirà ad amalgamarsi a questa nuova situazione familiare e affettiva. Il passo successivo potrebbe poi essere l' adozione da parte di questa o di un'altra famiglia"

Peraltro la famiglia Vasilevski, indubbiamente ottime persone, non aveva però intenzione di prendersi cura di Vika perchè già aveva difficoltà a sostenere il fratellino (hanno altri 2 figli) e per questo nemmeno Sasha era stato ancora adottato.

altra considerazione
: Bene, ora Vika ha (temporaneamente) una sistemazione in una famglia (che non considera sua) ma come la mettiamo con i suoi viaggi terapeutici e con il contatto con la famiglia italiana (che considera sua) e che non sente e vede da settembre???
Perchè Sasha tornerà con tutta probabilità in sardegna anche quest'anno e lei dovrà restare a prendersi le radiazioni in Bielorussia? parliamone...

La situazione di Vika riusulta quindi tuttora in bilico, tra la volontà di ritornare a quella che considera la sua casa, e quella del suo stato che intende decidere per lei... avrà pace solo a 18 anni?
Qualcuno le consiglierebbe di dimenticarsi di quelli che chiama mamma e papà, dimenticarsi della lingua che vorrebbe parlare e che gli proibiscono di pronunciare, scordarsi degli amici che gli hanno voluto bene, ma spiegatelo voi ad un bambino. Cercano volontari.




luca
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akelacogoleto1



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MessaggioInviato: Mercoledì 01 Novembre 2006, 19:59    Oggetto: Rispondi citando

questo è un documento importante che non potevo non postarvi.... è uno degli articoli di stamane del Secolo XIX, giornale genovese che ha intervistato Vika e "la sua" famiglia affidataria Bielorussa... mi scuso anticipatamente per i diritti d'autore, ma è un giornale che hai più non arriva perchè Ligure/nord Italia e considerando che tutti devono sapere.... eccovi una parte degli articoli.

Maria: «Voglio tornare in Italia»
ESCLUSIVA La piccola è ora in casa della famiglia che ospita il fratellino Sasha. L'intervista sarà trasmessa oggi da Radio19
Il Secolo XIX parla con la bimba bielorussa. «Mi hanno promesso che rientrerò a Genova»

di PAOLO CRECCHI

Zhodino. Finalmente sola. Con il fratellino Sasha. Da lunedì Maria Vika Moroz non ha più gli angeli custodi al fianco e può rispondere al telefono. La chiamiamo e chiediamo dei genitori: arriveranno più tardi. Lei sta guardando un film. La linea cade un paio di volte, lei scoppia a ridere, ci prende in giro. Sembra contenta. Parla per la prima volta con quello che considera un amico italiano dal giorno del suo burrascoso rimpatrio.
Pronto, Vika? Come stai?
«Bene. Perché telefoni ancora»?
Ti faccio parlare in russo. Accanto a me c'è un interprete, vuoi?
«Preferisco parlare in italiano... Posso?».
Come no. Allora, hai scelto dove stare o non ancora?
«Ho scelto».
Che cosa hai scelto?
«L'Italia!»
Hai scelto l'Italia. E quando pensi di tornare?
«Non lo so. Vorrei adesso...»
.
Con Sasha, tuo fratello?
«Con Sasha no. Lui ha una famiglia».
Da Cogoleto ti saluta la tua Maria Chiara...
«Me la puoi passare»?
Purtroppo no. Però puoi salutare anche tu la gente di Cogoleto, se vuoi.
«Voglio bene a tutti!»
Come va a Zhodino, Vika?
«Fa freddo. E tu, cosa stai facendo»?
Un giornale ha scritto che vuoi restare in Bielorussia.
«No, io ho detto Italia».

Allora non è vero che hai scelto di restare con Sasha?
«No, non è vero. E' una bugia».
All'istituto cosa ti hanno detto?
«Che posso tornare».

Ti hanno dato la loro parola?
«Sì... Senti, hai telefonato tre volte!» (ride).
E' il mio lavoro, Vika. Mi scuso, lo so che ti do noia, ma almeno ti faccio ridere un po'...
«Ciao... E buon lavoro»!

altro articolo, intervista al "nuovo papà" Bielorusso di Vika

]«adottarla? non sappiamo, decidono le alte sfere»
sergei, il nuovo "PAPà
"


Zhodino (Bielorussia). «La bambina è qui, ma non sappiamo quanto tempo si fermerà. Non abbiamo deciso noi». Sergei Vasilevski parla al telefono con voce preoccupata. Sa bene chi ha deciso di affidargli Vika Moroz, conosciuta in Italia come Maria, la bambina contesa fra la famiglia di Cogoleto e la burocrazia bielorussa. Un funzionario del ministero dell'Educazione gli ha telefonato la settimana scorsa: «Dovete ospitarla voi».
Sergei Vasilevski non poteva rispondere di no. Zhodino è una cittadina di centomila abitanti fra Minsk e Borisov, ottanta chilometri sulla strada per Mosca. In un orfanotrofio di Borisov Maria Vika ha trascorso le prime settimane dopo il rimpatrio, seguita da un'équipe psicopedagogica e discretamente sorvegliata dagli agenti del Kgb, il potentissimo servizio segreto post-sovietico del dittatore Luka-shenko. In una villetta di Zhodino vive il suo fratellino Sasha, anch'egli in affido temporaneo presso la famiglia Vasilevski.

«Maria è con noi, lo vuole il governo»

La bambina contesa. Il giallo degli accordi economici internazionali (diritti umani in cambio di dazi sulle scarpe) dietro le ultime vicende
La coppia a cui è affidata insieme al fratello Sasha: non sappiamo quanto tempo si fermerà
dalla prima pagina
Il papà tecnico della Belaz, fabbrica di autoveicoli pesanti e fiore all'occhiello dell'economia bielorussa, la mamma Alenia impiegata della stessa azienda e il figlio naturale della coppia, Maxim, diciotto anni, studente universitario in ingegneria.
«Ce l'hanno portata lunedì», ricorda Sergej. Maria Vika era stata lì altre volte perché a Sasha è molto affezionata, ma come ha ribadito ieri al Secolo XIX (vedi intervista in prima pagina) vuole a tutti i costi tornare dalla famiglia di Cogoleto: «Io ho scelto l'Italia», dice, «e all'istituto mi hanno dato la loro parola».
Non corrisponde dunque al vero quanto dichiarato a Repubblica da Diego Perugini, avvocato dell'ambasciatore bielorusso in Italia Alexej Skripko. «Maria», aveva detto Perugini, «ha chiesto di poter vivere con Sasha». Ieri si è parzialmente corretto, parlando di «soluzione temporanea», ma la richiesta della bambina non è confermata: né dalla diretta interessata né dalla famiglia che la sta ospitando.
I coniugi Vasilevski, incontrati giorni fa a Zhodino dall'inviato del nostro giornale, avevano anzi specificato di non potersi permettere un secondo affidamento: «Anche adesso - hanno ripetuto ieri - non sappiamo se il governo ci aiuterà finanziariamente. Noi vogliamo bene ai bambini, ma ne abbiamo già due e lavoriamo. Insomma, preferiremmo che Vika tornasse in Italia».
Vika, dal canto suo, aveva più volte ribadito la sua preferenza. «Al fratellino Sasha - aveva confidato Alenia Vasilevski - non fa che ripetere "Sai, uno di questi giorni torno dalla mia famiglia di Cogoleto...".
Era stato il viceministro dell'Educazione bielorusso, la settimana scorsa, a dichiarare all'agenzia ufficiale Belapan che sarebbe stata Vika a scegliere il suo destino: «Quando sarà in grado di farlo, e cioè quando non subirà più nessun condizionamento - aveva dichiarato all'agenzia di Stato Tatyana Kovalyova - la bambina ci dirà dove vuole vivere. Assieme al suo fratellino, in Bielorussia, in Italia? Spetta a lei decidere il suo futuro».
La direttrice dell'orfanotrofio di Borisov, Natalia Novik, aveva aggiunto che per valutare la ritrovata indipendenza di Maria Vika si sarebbero dovuti attendere ancora un paio di mesi. Lunedì il colpo di scena. Perché? Cosa ha spinto l'ambasciatore Alexej Skripko, attraverso il legale Diego Perugini, a rilanciare un caso che sembrava destinato ad essere più serenamente valutato, e magari risolto, dietro le quinte?
Vale la pena ricordare cos'è successo, quest'estate, fra Italia e Bielorussia. E come due storie apparentemente estranee l'una all'altra si siano intrecciate. Grazie all'insospettabile appoggio dell'Italia, sempre schierata in prima fila per la difesa dei diritti umani, la Bielorussia del dittatore Lukascenko ha infatti evitato, ancora una volta, le sanzioni della Ue. La vicenda è complicata, il riepilogo può essere istruttivo.
Il 5 agosto 2006 l'Unione europea propone di espellere la Bielorussia da un accordo che prevede sconti doganali riservati all'export dei Paesi invia di sviluppo. Il governo di Minsk, infatti, non rispetta i diritti umani: censura, violenze, pestaggi contro i dissidenti accomunano l'ultimo regime sovietico d'Europa a quello birmano. Lo dice l'Ufficio del lavoro di Ginevra che registra svariate violenze ai danni del mondo sindacale, e l'Ufficio del lavoro di Ginevra non è un'organizzazione umanitaria.
Il 5 agosto l'Italia si schiera perciò assieme a Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna per sanzionare la Bielorussia, ma inopinatamente il 26 settembre, quando la vicenda di Maria Vika è al culmine, chiede il rinvio della votazione decisiva. E il 12 ottobre, quando si tratta di approvare la cancellazione dei privilegi (l'export bielorusso vale 340 milioni) fa mancare la maggioranza.
Assieme all'Italia votano Polonia, Lituania, Lettonia, Grecia e Cipro, e non è affatto casuale che i Paesi baltici - interessati a mantenere buoni rapporti con Minsk, visti gli ingenti investimenti in Bielorussia - si sdebitino poi con Roma sostenendo la richiesta, italiana, di adottare dazi sull'import di scarpe da Cina e Vietnam.
I diritti umani? Possono attendere, e comunque le calzature sono più importanti. La vicenda di Vika? Non deve creare turbative. Ecco perché da parte delle autorità italiane l'atteggiamento diventa sempre meno garantista. E perché nessuno fa storie se il Tribunale dei minori prima sconsiglia e poi approva il rientro di Vika in Bielorussia, e la psicologa Antonietta Simi in un primo momento sostiene che la separazione della bambina dai Giusto le procurerà irreparabili danni psichici e poi l'accompagna a Borisov senza riscontrarli.
«Hanno deciso altri», sospira al telefono Sergej Vasilevski che non può direttamente accusare le alte sfere, ma fa capire che lui, in questa vicenda, è un semplice esecutore: «Comunque - aveva dichiarato all'inviato del Secolo XIX, un paio di settimane fa - alla bambina ci siamo affezionati. La potremmo seguire volentieri per qualche tempo».
Per qualche tempo, non per sempre. Ma forse il governo di Minsk ha giocato l'ultima carta perché Vika si ravveda e cambi idea. Il governo di Lukascenko considera infatti la propria politica per l'infanzia il fiore all'occhiello del governo, e non può tollerare che una bambina di 10 anni scelga ostentatamente un altro sistema. Non solo. Minsk non può offrire un appiglio alle numerose famiglie italiane (migliaia) che vorrebbero adottare i bambini bielorussi, per adesso loro affidati nei mesi estivi affinché combattano meglio i nefasti influssi del disastro di Chernobyl.
Dietro le quinte, tutto poteva e può comunque risolversi bene: i Giusto hanno chiesto scusa per aver "rapito" la bambina e lasciato perdere le accuse di violenza che la piccola avrebbe subito nel vecchio orfanotrofio di Vilejka. Dunque, la scelta della bambina («Io voglio l'Italia») poteva e può essere accettate con soddisfazione di tutti, e dimostrare che anche il regime di Lukascenko ha un cuore. Poi è successo qualcosa.
Paolo Crecchi

I Giusto: «Ci conforta sapere che non vive più in un istituto»

I genitori affidatari ritengono che l'adozione sia sempre possibile e vorrebbero anche Sasha, il fratello maggiore della piccola
Cogoleto (Genova). Streghette nere e fantasmi con la faccia bianca si aggirano in piazza della Chiesa, sotto le finestre del palazzo in cui Maria-Vika pensava che un giorno avrebbe abitato. Sono l'emblema della vita che va avanti, che volta pagina. Sono la normalità che Alessandro Giusto e Maria Chiara Bornacin avrebbero voluto dare anche alla piccola bielorussa. E invece sono costretti ad abbozzare, a chinare il capo. Maria-Vika da poche ore è stata data in affidamento alla famiglia Vasilevski, lui tecnico e lei impiegata, che sta già adottando il fratello della bimba, Sasha di 13 anni. «In questa situazione è la soluzione migliore per Maria-Vika, il minore dei mali. L'importante era farla uscire dall'istituto, qualunque fosse, in cui era stata nuovamente rinchiusa». La mossa del governo di Minsk per i Giusto non è definitiva. Si cullano nella convinzione che non possa esserlo, «è un affidamento temporaneo, lo ha detto l'avvocato Perugini» e pensano ancora all'adozione «siamo pronti ad adottare anche Sasha, siamo stati i primi a dire che Maria-Vika aveva bisogno di ricostruire i legami con la propria famiglia».
In piazza della Chiesa, Alessandro Giusto e Maria Chiara Bornacin arrivano poco dopo le 17. Si tengono per mano, occhi bassi. La notizia, quella dell'affidamento di Maria-Vika, l'hanno saputa come tutti gli altri mortali dai media. La Bielorussia non ha neppure voluto usare la delicatezza di informarli. Li considera praticamente estranei nella vita della bambina e glielo ha ricordato semplicemente ignorandoli. Su questo aspetto però i genitori "in pectore" di Maria -Vika non si fermano a riflettere. Vanno avanti con la speranza che la pratica di adozione vada avanti. Un piccolo spiraglio lo intravedono nelle dichiarazioni di Gherighi Butrim, capo del reparto Lavoro Sociale del ministero dell'Educazione. «L'adozione è ancora possibile, la Bielorussia esamina questa possibilità». Intanto, seppure con il nodo alla gola, Giusto e Bornacin ripetono che «sì la famiglia che ospita Sasha è fidata: è la migliore soluzione possibile per il momento anche se la bimba ha sempre detto che voleva venire qui, con noi. E anche il fratellino vuole venire in Italia. Speriamo sempre che prima di ogni decisione definitiva venga ascoltata Maria-Vika, insomma le chiedano cosa vuole». L'unico sospiro di sollievo è quando il pensiero corre all'istituto in cui per un mese la bambina è stata tenuta. «Con tutto quello che aveva passato prima in orfanatrofio c'è voluto del coraggio a farla stare in un istituto, tra gente sconosciuta. I nostri legali stanno cercando di dialogare con le autorità bielorusse per portare avanti il percorso dell'adozione viste le aperture che ci sono state. Siano fiduciosi e ringraziamo le autorità bielorusse perché hanno dinostrato di avere a cuore l'interesse di questa bambina e di ascoltare anche le nostre richieste».
In Bielorussia gli affidi temporanei possono anche durare anni, ma Giusto-Bornacin non perdono la fiducia: «Noi non demordiamo dal sogno dell'adozione, quello che conta peròè poter rivedere Maria-Vika al più presto, poter avere con lei dei rapporti, in modo che non ci siano fratture col suo passato e col suo presente, che fino ad oggi siamo stati noi, è stata l'Italia, è stato questo paese, Cogoleto, che la ama e l'aspetta». E insistono sulla possibilità di una rete familiare sull'asse Italia-Bielorussia, magari coinvolgendo anche la famiglia sarda che la scorsa estate aveva ospitato Sasha, il fratello maggiore.
Maria-Vika ora abita in una villetta con i pavimenti in legno e il giardino sul retro a Zhodino, 50 chilometri da Minsk sulla strada per Mosca. É la casa della famiglia Vasilevski. Lui è tecnico alla Belaz (10 mila dipendenti che costruiscono autoveicoli), lei è impiegata nella stessa azienda. Hanno conosciuto Sasha quando era ospitato in un istituto statale e ha voluto dare un fratello più giovane a suo figlio diciottenne, Maxim. I Giusto conoscono bene quella villetta ordinata e il sorriso di Alenia, la madre affidataria. Sono stati due volte a Zhodino. «Quando hanno accompagnato Maria - Vika a trovare il fratellino, negli ultimi due anni - conferma Maria Elena Dagnino, la madre di Maria Chiara Bornacin - c'erano anche i miei consuoceri. É una buona famiglia, sono persone per bene».
Don Danilo Grillo, da sempre sostenitore dei Giusto, parla di «una decisione positiva l'inserimento nella famiglia che già si occupa di Sasha, ma - aggiunge - non c'è bisogno di cercare con il lanternino una famiglia adottiva per Maria-Vika, l'abbiamo qui a Cogoleto». Anche se le cose si stanno incanalando lungo il percorso che i Giusto volevano - una sistemazione temporanea per la bimba in attesa di delineare il suo futuro - don Grillo ha la memoria lunga e non dimentica. «Comunque attendiamo ancora notizie sul comportamento di chi è andato in Bielorussia e non si è comportato benissimo». Riferimento alle due psicoterapeute della Asl 3 genovese che avevano seguito la bimba a Minsk e avevano depositato una relazione secondo cui Maria-Vika avrebbe dovuto restare nel paese d'origine.
Come i genitori di Cogoleto, come tutti, anche il tribunale dei minori di Genova, che aveva deciso il rimpatrio della bambina, ha saputo indirettamente dell'affidamento di Maria-Vika.

Alessandra Costante



un ringraziamento particolare agli autori e giornalisti del Secolo XIX

Luca
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lontraindaffarata



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MessaggioInviato: Giovedì 02 Novembre 2006, 12:20    Oggetto: Rispondi citando

grazie luca degli aggiornamenti.
scrivo solo per dirti che non ci stiamo dimenticando di maria... Wink

chiara
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akelacogoleto1



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MessaggioInviato: Giovedì 02 Novembre 2006, 21:41    Oggetto: Rispondi citando

...grazie Chiara, anche se so che siete in tanti a leggere (3330 oggi pomeriggio), mi sento un pò solo qui...

se scrive qualcuno mi fa piacere!
comunque continuo a scrivere perchè so che in tanti vogliono sapere cosa succede qui.

Vika ci vuole bene a tutti, è la notizia più bella.
...anche se noi lo sapevamo già.

luca
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20coccy03



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MessaggioInviato: Venerdì 03 Novembre 2006, 10:36    Oggetto: Rispondi citando

da una parte mi conforta moltissimo che maria sia stata affidata a una famiglia,con il fratello...mi conforta perchè avrà la possibilità di vivere la famiglia nella famiglia:ossia,con il fratello in una famiglia (spero) più accogliente...
ma,d'altro canto,mi sconforta,perchè lei VUOLE tornare qua...qua ha i suoi affetti,ha la sua vita...
BASTA SBALLOTTOLARLA QUA E LA':E' UNA BAMBINA,FATE IL MEGLIO PER LEI...NON PER LA BUROCRAZIA!
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ciquay



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MessaggioInviato: Sabato 04 Novembre 2006, 02:03    Oggetto: Rispondi citando

akelacogoleto1 ha scritto:
...grazie Chiara, anche se so che siete in tanti a leggere (3330 oggi pomeriggio), mi sento un pò solo qui...

se scrive qualcuno mi fa piacere!
comunque continuo a scrivere perchè so che in tanti vogliono sapere cosa succede qui.

Vika ci vuole bene a tutti, è la notizia più bella.
...anche se noi lo sapevamo già.

luca


Io leggo e non scrivo perchè...tutta la questione fin dall'inizio mi ha lasciato sconvolto...
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Fenicottero



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MessaggioInviato: Sabato 04 Novembre 2006, 12:24    Oggetto: Rispondi citando

Stamattina mi è capitato di leggere quest'articolo:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=131339&START=0

Ma... A me il problema sembra così evidente... Perché si discute se mandare questi bambini in vacanza di salute in famiglia o in comunità? Io credo che questi bambini abbiano prima di tutto bisogno di essere adottati, di vivere in famiglia poi si potrà pensare di curare anche il fisico.
E io vorrei chiedere alla Bielorussia, e che mi ascoltassero, vorrei chiedere che davvero le autorità lasciassero che i loro bambini trovino una famiglia!!! Che togliessero quel dannato blocco alle adozioni internazionali!

Che Vika, e anche gli altri bambini, possano tornare dalle famiglie che amano!!!
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akelacogoleto1



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MessaggioInviato: Mercoledì 15 Novembre 2006, 01:30    Oggetto: Rispondi citando

ciao a tutti... scusate se non ho più aggiornato. in verità non c'era molto da aggiornare, e quelle che possono essere notizie "ufficiali" non ce ne sono proprio...
ogniuno di noi qui sta facendo quel che può e vi posso dire che si sta muovendo un grande coordinamento che vuole essere concreto piuttosto che mediatico. appunto per questo ogni piccola "conquista" non viene pubblicizzata mezzo stampa ma piuttosto è vista come un passo sucessivo verso l'obbiettivo posto da Vika stessa: lei sa quale è la sua famiglia e l'ha detto al mondo. So che questo sarà lungo e nessuno si fa illusioni, ma si sta lavorando affinchè anche la bimba possa gradualmente prendere contatto con quella che definisce la sua casa, è un modo per evitarle il trauma dell'abbandono, cosa che anche per una bimba forte come lei prima o poi se non cambierà qualcosa, arriverà.
Mi spiace davvero non condividere queste piccole "conquiste" con voi, so che molti vogliono sapere come sta, e che soffrono per lei. A tutte queste persone dico che Vika ora sta sicuramente meglio, meglio di quel che potevano offrirle se noi e voi non fossimo intervenuti.
Purtroppo solo questo posso dirvi e d'altronde non sappiamo molto di più nemmeno noi...
L'ondata mediatica è passata e questo è anche un bene ora come ora, soprattutto per i nostri interlocutori... in questo momento quel che conta è coltivare rapporti, la via "diplomatica", che non vuol dire barattare, ma collaborare.

Grazie a tutti. Se avrò notizie vi farò sapere presto.

Luca
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