rinoceronte caparbio ha scritto: |
Precisando che se non hai batteria (o un generatore a fianco) la radio è inutilizzabile a prescindere.
Utilizzare la radio come strumento di incontro di persone è un modo vecchio di utilizzare uno strumento vecchio. Utilizzare la radio come strumento di emergenza è un'altra cosa. E' sufficente avere un settore che si occupa di questo? Pare che il Lazio abbia deciso di no. Condivido la decisione. E' sufficente fare un campetto di corrispondente radio per rispondere a questa esigenza? E' un'esigenza che hanno i ragazzi? |
Citazione: |
La conseguenza più immediata di eventi calamitosi di una certa gravità è di solito la repentina interruzione di tutti i sistemi di telecomunicazione esistenti, sia quelli via fili (telefoni) che quelli via radio. Ciò ostacola gravemente quella che forse è la fase più delicata dell’intervento di soccorso e cioè l’accertamento del tipo di sinistro, della sua gravità e del suo ambito territoriale.
L’allestimento nel più breve tempo possibile di sistemi di trasmissione omogenei che possano costituire un vero e proprio tessuto connettivo che consenta collegamenti diretti e immediati fra il comando operativo centrale e tutti i gruppi di intervento e/o enti periferici è definita : EMERGENZA RADIO |
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8 SVILUPPI FUTURI DELLE RADIOCOMUNICAZIONI APPLICATE ALLE EMERGENZE RADIO
La ricerca scientifica nel campo delle radiocomuicazioni è interamente proiettata verso le radiocomunicazioni digitali, ovvero quelle tecniche che possono far circolare più canali di informazioni sulla stessa frequenza, tali informazioni possono anche non essere solo la voce, ma anche fotografie, testi, fax telemisure ecc., nonostante questo incessante sviluppo delle radiocomunicazioni la trasmissione in fonia (della sola voce) mantiene un posto molto importante nelle comunicazioni durante un’emergenza, in quanto si tratta di una tecnica ormai assodata con apparecchiature molto affidabili e di facile reperibilità pertanto pur individuando un futuro pieno di G.P.S., MODEM RADIO, APRS ecc., le classiche radio ricetrasmittenti saranno ancora molto utilizzate. Diversa situazione per le bande e gli utilizzatori: gli analisti di mercato danno una crescita vicino allo zero del numero di appassionati alle radiocomunicazioni, che si riflette sul lento calo di iscritti delle più grandi associazioni nazionali di radioamatori (ARI e FIR-CB) pertanto possiamo ragionevolmente prevedere solo un consolidamento dell’uso delle apparecchiature CB e radioamatoriali, mentre in rapida espansione l’uso degli LPD sia per la discreta economicità dei sistemi che per la libertà di utilizzo. La banda 43 Mhz non ha ancora avuto il successo che gli importatori speravano, però il futuro delle radiocomunicazioni di debole potenza per la protezione civile è sempre più legato a questa banda. |
Beatrix ha scritto: |
In questo caso è importante sottolineare che il settore sarà abolito non tanto per motivazioni metodologiche, ma perchè l'Italia non ha il suo incaricato nazionale, e così, visto che da statuto ogni settore esistente deve avere il suo incaricato nazionale, si è deciso che invece di fare l'incaricato nazionale era più semplice sciogliere le varie pattuglie regionali.
Io trovo che sia questo il vero motivo di riflessione, e non discutere o meno se serve una pattuglia per far prendere una specialità a un ragazzo (che è comunque un motivo più che valido). |
Beatrix ha scritto: |
Il settore Radioscout si occupa in generale di nuove tecnologgie di comunicazione, i ragionamenti letti nei post precedenti potrebbero essere tranquillamente applicati a qualsiasi settore dell'Associazione.
In questo caso è importante sottolineare che il settore sarà abolito non tanto per motivazioni metodologiche, ma perchè l'Italia non ha il suo incaricato nazionale, e così, visto che da statuto ogni settore esistente deve avere il suo inaricato nazionale, si è deciso che invece di fare l'incaricato nazionale era più semplice sciogliere le varie pattuglie regionali. Io trovo che sia questo il vero motivo di riflessione, e non discutere o meno se serve una pattuglia per far prendere una specialità a un ragazzo (che è comunque un motivo più che valido). |
Marm ha scritto: |
Uhm... sarebbe come sopprimere i gruppi di una zona perché non si trova un responsabile di zona... Però penso che nessuna persona di buon senso prenderebbe in considerazione l'ipotesi di sciogliere le pattuglie regionali perché manca l'incaricato nazionale, senza pensare a ciò che comporta lo scioglimento di queste pattuglie. Quindi la considerazione che le pattuglie servano o meno, secondo me, rimane comunque centrale. E qualche pensiero sull'opportunità di una pattuglia, che esiste solo per far prendere specialità ai ragazzi, me lo porrei se ritenessi che la tecnica insegnata ai ragazzi è inutile... |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
E' lo stesso discorso dei gruppi: tutti bravi a dire "no, non bisogna chiuderli", ma se non hai capi che fai? quadruplo incarico? |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
Non concordo.
Certe volte serve avere l'acqua al sedere per capire che il tubo è rotto! |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
No: sarà sotto giurisdizione dei responsabili regionali. |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
Tanto stesso della pattuglia: se non c'è un referente, il settore chiude.
Che senso ha non avere un referente PC e la pattuglia PC? |