Ape Laboriosa ha scritto: |
Ragazzi, la Chiesa vive nel presente, non nel passato: l'adattamento ai tempi è la caratteristica che le ha permesso di superare i secoli e i millenni e che le permetterà di andare avanti ad aeterno... perché non ammettere la nostra ignoranza e non iniziare a informarci seriamente? |
Ape Laboriosa ha scritto: |
potrei farti una conferenza sui motivi che hanno spinto il Vaticano II a modificare la liturgia, e un'altra conferenza su perché questa, OGGI, è la migliore per noi contemporanei |
Citazione: |
Poi qualcuno mi sa dire e citare dove sta scritto nei documenti del concilio vaticano II che il sacerdote deve essere rivolto verso "l'assemblea"??
non trovo dove dice che la comunione possa riceversi in piedi, oppure sulle mani?o ancora dove sta scritto che si dovevano togliere le balaustre del presbiterio? |
Ape Laboriosa ha scritto: |
Caro Ghiro,
dopo aver letto le tue affermazioni posso essere sicura di dire il giusto, se affermo che tu, del rito cattolico, hai capito poco o nulla. La verbosità, la meccanicità di gesti e parole, la confusione tra sacerdozio ministeriale e comune... tutti questi problemi sorgono con l'ignoranza del rito, l'incomprensione di ciò che si sta facendo. Se i tuoi ragazzi (o forse tu stesso?) hano problemi a comprendere una ritualità spontanea e "semplice" come quella del rito post-conciliare (che non manca affatto di solennità e di intimità... inizio a chiedermi dove diamine sei andato a messa in tutti questi anni!), dicevo, se non capiscono questo rito... figuriamoci il tridentino, che rispondeva a esigenze praticamente di un'altra epoca! Ragazzi, la Chiesa vive nel presente, non nel passato: l'adattamento ai tempi è la caratteristica che le ha permesso di superare i secoli e i millenni e che le permetterà di andare avanti ad aeterno... perché non ammettere la nostra ignoranza e non iniziare a informarci seriamente? Per concludere, Ghiro: potrei farti una conferenza sui motivi che hanno spinto il Vaticano II a modificare la liturgia, e un'altra conferenza su perché questa, OGGI, è la migliore per noi contemporanei. Mi limiterò a consigliare a te e ai tuoi esploratori di trovare un assistente spirituale SERIO e BEN PREPARATO sulla liturgia, che possa spiegare a voi tutti il significato di una liturgia che non potete certo apprezzare se non capite a fondo. ...ah, dimenticavo: studio liturgia al Pontificio Istituto Liturgico Sant'Anselmo di Roma, al corso per diventare Operatori Liturgici della pastorale... quindi so benissimo di cosa parlo, riferendomi all'ignoranza. |
ghiro ha scritto: | ||
Ciao, rientro nel forum dopo un bel pezzo, un saluto a tutti! Recupero questa ormai datata discussione che ancora mi sta a cuore, visto che il post di Ape mi solletica. Dunque, cara Ape, senza alcuna ironia ti rispondo che certamente hai ragione, sono ignorante. Non studio in nessun Pontificio Istituto, non sono un liturgista, beh in due parole...non sono uno dei tanto decantati (nel nostro ambiente Agesci ma non solo) "cattolici adulti". Mi accontento di essere un cattolico, punto e basta. Dunque non aggiungo altre speculazioni intellettuali a quelle già fatte in questo thread anche da me, sebbene ci sarebbe da aprire conferenze certo: bensì come tale, cioè come semplice cattolico, usando quella facoltà di osservazione e deduzione ben esercitata da anni di scoutismo, mi guardo intorno e vedo distintamente la devastazione che c'è nella nostra Santa Chiesa... e vedo quelle rovine fumanti tra cui noi, come educatori cristiani, ci affanniamo, in prima linea per spostare le macerie che hanno seppellito i nostri ragazzi. Quella macerie si chiamano Tradizione, pilastro portante e fondante della barca di Pietro. Come tanti Padri e Santi (e dunque la Tradizione stessa) ci insegnano, non ci sono verità diverse per ogni epoca, ma c'è un'unica Verità, e la sua solenne e sacra espressione ne è la Sacra Liturgia. Quel "passato" che oggi calpestiamo, è carico di benedizioni: santi, beati, missionari, conversioni, congregazioni, vocazioni, seminari, cristianizzazione degli usi e dei costumi. Proprio oggi, in tempi così difficili per un Cattolico, abbiamo una pesantissima responsabilità: come educare alla vera Fede i nostri esploratori e le nostre guide? Solo non seppellendo quel passato in cantina tra i brutti ricordi, ma rispolverandone la gloria e la santità. Allora, solo allora, magari dopo aver goduto della sacralità e della santità (efficaci, che ci piaccia o meno) di una S.Messa nella forma straordinaria del rito romano, i ragazzi saranno veramente liberi di scegliere se essa è la forma di spiritualità che più fa per loro e che vorranno seguire: proprio come vuole il nostro Santo Padre Benedetto XVI, che ci ha ribadito con il Summorum Pontificum, che il rito esiste in due forme. Ed è quindi prima di tutto un dovere educare a questo i nostri scout. Che ci piaccia o meno. |
paciock87 ha scritto: | ||||
E' un dovere fare un proposta scout cattolica ai nostri ragazzi, seguendo il Metodo della nostra Associazione. Non c'è scritto da nessuna parte che si devono conoscere tutti i riti, le tradizioni e le sfumature della Chiesa Cattolica. |
ghiro ha scritto: |
... E ogni tanto una orecchio a quello che dice il Papa diamocelo. |
elfo ha scritto: |
A me la Messa tridentina piace. Certo non la proporrei in luogo di quella domenicale postconciliare, però se ve ne fosse l'opportunità magari la si potrebbe proporre anche ai ragazzi in qualche situazione particolare... non ci vedo niente di male. |