Erano le sette di sera, di una serata molto calda fra le colline di Seeonee, quando il leprotto biricchino si svegliò dal suo riposo diurno. Si grattò, sbadigliò e stirò le zampe una dopo l'altra per scuoterne dall'estremità il torpore del sonno. Il gufo gedeone se ne stava accucciato, con il grosso muso fra mughetti e genziane, in mezzo ai suoi quattro pulcini che si rotolavano mugolando, e la luna splendeva dentro la bocca del nido a che era la loro casa. - Yeppah Yeappah - canticchiò il leprotto biricchino - è ora di rimettersi a cercare qualcosa di saporito da sgranocchiare, e che sia pieno di vitamine e sali minerali !!! Stava già per slanciarsi giù dalla collina, quando una piccola ombra dalla coda fioccosa attraversò la soglia e mugolò: - La fortuna sia con te, o capo delle lepri, e buona fortuna e forti denti bianchi ai tuoi nobili figli, e che essi non dimentichino mai gli affamati di questo mondo. Era la tamia Gina, la rubanoccioline. |