Il c3m3nt ha scritto: |
@Lucalevi: vuoi dire che ogni volta che fai l'alzabandiera non credi in quello che dici? Che non hai promesso sull'Italia? Potrei dirti allora: perché sei in un gruppo scout italiano e non in uno che non faccia riferimento all'impero austroungarico? |
Il c3m3nt ha scritto: |
Non lo faccio perché non credo negli scismi...non credo che l'appartenenza a una chiesa o a un'altra faccia il Cristiano...sono per l'ecumenismo, in cui si abbattano tutte le frontiere che dividono le chiese, non per il prendere una strada separandomi dai miei fratelli. E l'ecumenismo può esistere solo se ci si attiene a ciò che è scritto nei testi per quel che concerne la "sostanza" delle cose. Se è vero che per un Protestante la sua Comunione è valida, mentre per un Cattolico no, perché avviene ciò? E' possibile che questo sia un fattore discriminante e di condanna agli occhi di Dio? E se non lo è, perché ci si ostina a restare separati su questo fronte senza trovare un accordo? Per "consuetudine", come avviene per un sacco di cose nella chiesa? Io la trovo una cosa senza senso... |
Il c3m3nt ha scritto: |
Non lo faccio perché non credo negli scismi...non credo che l'appartenenza a una chiesa o a un'altra faccia il Cristiano...sono per l'ecumenismo, in cui si abbattano tutte le frontiere che dividono le chiese, non per il prendere una strada separandomi dai miei fratelli. E l'ecumenismo può esistere solo se ci si attiene a ciò che è scritto nei testi per quel che concerne la "sostanza" delle cose.
.../... Penso invece che alla maggior parte delle persone non possa fregare assolutamente niente dell'annessione...anzi posso dirti che almeno il 50% d'Italia, quelli che votano a sinistra, sarebbe favorevole a questa operazione. Per quanto riguarda lo stato pontificio: uno non nasce in Vaticano. Uno nasce fuori e poi, forse, diventa cittadino del Vaticano (non so nemmeno come si faccia...se uno deve avere il permesso di soggiorno se sta più di 3 mesi in vaticano o altre cose che regolano la vita politica di questo insignificante ed insensato puntino sulla carta geografica...). |
Il c3m3nt ha scritto: |
Il problema è che cambiando chiesa mi sembra di dare il mio assenso a questo tipo di sistema in cui vige la legge del "se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?". E' questo che fondamentalmente non mi piace. Se diventi protestante, per la Chiesa Cattolica non sei nemmeno più cristiano. Come se cambiasse il Dio che ci ha creati. Come se fossi un eretico. La stessa cosa se sei un Valdese. O un Anglicano. E' anche questo che non mi va giù, che la gente più che trovare un accordo dica "beh, tiriamo su un muro, così di qua io faccio come dico io e di la' tu fai come dici tu". Molto evangelico, direi. Estremamente cristiano, come modo di fare. |
uomodelbosco ha scritto: |
Anch'io sono per l'Ecumenismo, ma mi rendo anche conto che siamo uomini e a furia di "distinguo" ci troviamo in questa situazione. Nota il parallelo: siamo pieni di associazioni Scout che differisono spesso per "puntini sulle i", che facciamo? Non siamo dunque fratelli perchè tutti Scout? E quindi: non siamo tutti fratelli perchè tutti Cristiani? Che uno sia Protestante o Cattolico, personalmente non mi importa un benchè nulla, quello che conta è essere in cammino con Cristo. Quindi non vedo un problema non sentirsi Cattolici e invece sentirsi più simili a -che so- ai Valdesi. Il problema semmai è un altro, la Chiesa Cattolica che si arroga il diritto di dire "io sono il vero, voi siete tutti falsi". Questo mi fa imbestialire. |
uomodelbosco ha scritto: |
Per l'insensato puntino sulla carta tieni presente che il mondo en è pieno, solo per restare in italia c'è un insensato S.Marino, per esempio. Il punto è anche qui un altro. Un Capo di Stato di uno Stato che è caratterizzato per essere uno stato Spirituale, può fare benissimo a meno di tutto e non per questo essere di scarso valore. Il Dalai Lama insegna. E qui il re è nudo, signori: infatti il Dalai Lama viene anche snobbato e non ricevuto perchè, a differenza del Papa, non rappresenta un potere politico forte. |
chiurlox ha scritto: |
Non è vero quello che dici, per la chiesa cattolica tutti sono figli dello stesso Dio. Inoltre se sei anglicano, luterano, evangelico ecc ecc per la chiesa cattolica sempre cristiano sei. |
Il c3m3nt ha scritto: |
Per non parlare del fatto che la scissione Luterana è stata fatta principalmente per motivi politici... |
Il c3m3nt ha scritto: |
Non è vero quello che dici tu: se sei anglicano, luterano, evangelico, valdese sei eretico. Il protestantesimo, come l'anglicanesimo, l'evangelismo sono delle eresie, per il Cattolicesimo. |
Citazione: |
Nel 1184 papa Lucio III decreta unitamente a Federico I imperatore, la condanna di tutte le eresie: Patarini, Valdesi, Umiliati, Catari. Viene sancito che la predicazione non è autorizzata ed è in se stessa titolo per essere scomunicato come eretico. Cessa la predicazione itinerante. |
Il c3m3nt ha scritto: |
Un Capo di Stato di uno Stato che è caratterizzato per essere uno stato Spirituale, può fare benissimo a meno di tutto e non per questo essere di scarso valore. Il Dalai Lama insegna. E qui il re è nudo, signori: infatti il Dalai Lama viene anche snobbato e non ricevuto perchè, a differenza del Papa, non rappresenta un potere politico forte. |
chiurlox ha scritto: |
Non è vero quello che dici, per la chiesa cattolica tutti sono figli dello stesso Dio. Inoltre se sei anglicano, luterano, evangelico ecc ecc per la chiesa cattolica sempre cristiano sei. |
Il c3m3nt ha scritto: |
Sei eretico, ti dico.
Per i Cattolici, ai Valdesi "la predicazione non è autorizzata ed è in se stessa titolo per essere scomunicato come eretico". Uno che viene scomunicato viene ritenuto ancora Cristiano? Non mi pare proprio... |
Citazione: |
Nel 1184 papa Lucio III decreta unitamente a Federico I imperatore, la condanna di tutte le eresie: Patarini, Valdesi, Umiliati, Catari. Viene sancito che la predicazione non è autorizzata ed è in se stessa titolo per essere scomunicato come eretico. Cessa la predicazione itinerante. |
Citazione: |
Ad abolendam diversam haeresium pravitatem
Ad abolendam diversam haeresium pravitatem, quae in plerisque mundi partibus modernis coepit temporibus pullulare, vigore debet ecclesiasticus excitari, cui nimirum imperialis fortitudinis suffragante potentia, et haereticorum protervitas in ipsis falsitatis suae conatibus elidatur, et catholicae simplicitas veritatis in ecclesia sanctas resplendens, eam ubique demonstret ab omni exsecratione falsorum dogmatum expiatam. Ideoque nos carissimi filii nostri Friderici, illustris Romanorum imperatoris semper Augusti praesentia pariter et vigore suffulti, de communi fratrum nostrorum consilio, nec non aliorum patriarcharum, archiepiscoporum multorumque principum, qui de diversis partibus imperii convenerunt, contra ipsos haereticos, quibus diversa capitula diversarum indidit professio falsitatum, praesentis decreti generali sanctione consurgimus, et omnem haeresim, quocumque nomine censeatur, per huius constitutionis seriem auctoritate apostolica condemnamus. Imprimis ergo Catharos et Patarinos et eos, qui se Humiliatos vel Pauperes de Ludguno falso nomine mentiuntur, Passaginos, Iosephinos, Arnaldistas perpetuo decernimus anathemati subiacere. Et quoniam nonnulli, sub specie pietatis virtutum eius, iuxta quod ait Apostolus, denegantes, auctoritatem sibi vendicant praedicandi: quum idem Apostolus dicat: "quomodo praedicabunt, nisi mittantur?" omnes, qui vel prohibiti, vel non missi, praeter auctoritatem, ab apostolica sede vel ab episcopo loci susceptam, publice vel privatim praedicare praesumpserint, et universos, qui de sacramento corporis et sanguinis Domini nostri Iesu Christi, vel de baptismate, seu de peccatorum confessione, matrimonio vel reliquis ecclesiasticis sacramentis aliter sentire aut docere non metuunt, quam sacrosanta Romana ecclesia praedicat et observat, et generaliter, quoscumque eadem Romana ecclesia vel singuli episcopi per dioceses suas cum consilio clericorum, vel clerici ipsi sede vacante cum consilio, si oportuerit, vicinorum episcoporum haereticos iudicaverint, pari vinculo perpetui anathematis innodamus. Receptores et defensores eorum, cunctosque pariter, qui praedictis haereticis ad fovendam in eis haeresis pravitatem patrocinium praestiterint aliquod vel favorem, sive consolati, sive credentes, sive perfecti, seu quibuscunque superstitiosis nominibus nuncupentur, simili decernimus decernimus sententiae subiacere. Quia vero peccatis exigentibus quandoque contigit, ut severitatis ecclesiasticae disciplinae ab his, qui virtutem eius non intelligunt, contemnatur, praesenti, nihilominus ordinatione sancimus, ut, quicunque manifeste fuerint in haeresi deprehensi, si clericus est vel cuiuslibet religionis obumbratione fucatus, totius ecclesiastici ordinis praerogativa nudetur, et sic omni pariter officio et beneficio spoliatus ecclesiastico, saecularis reliquatur arbitrio potestatis, animadversione debita puniendus, nisi continuo post deprehensionem erroris ad fidei catholicae unitatem sponte recurrere, et errorem suum ad arbitrium episcopi regionis publice consenserit abiurare, et safistationem congruam exhibere. Laicus autem, quem aliqua praedictarum pestium notoria vel privata culpa resperserit, nisi, prout dicutum est, abiurata haeresi et satisfactione exhibita confestim ad fidem confugerit orthodoxam, saecularis iudicis arbitrio reliquantur, debitam recepturus pro qualitate facinoris ultionem. Qui vero inventi sola ecclesiae suspicione notabiles, nisi ad arbitrium episcopi iuxta considerationem suspicionis qualitatemque personae propriam innocentiam congrua purgatione monstraverint, simili sententiae subiacebunt. Illos quosque, qui post abiurationem erroris, vel, postquam se, ut diximus, proprii antistitis examinatione purgaverint, deprehensi fuerint in abiuratam haeresim recidisse, saeculari iudicio sine ulla penitus audentia decernimus relinquendos, bonis damnatorum clericum ecclesiis, quibus deserviebant, secundum sanctiones legitimas applicandis. Sane praedictam excommunicationis sententiam, cui omnes haereticos praecipimus subiacere, ab omnibus patriarchis, archiepiscopis et episcopis in praecipuis festivitatibus, et quoties solennitates habuerint vel quamlibet occasionem, ad gloriam Dei et reprehensionem haereticae pravitatis decernimus innovari, auctoritate apostolica statuentes, ut, si quis de ordine episcoporum in his negligens fuerit vel desidiosus inventus, per triennale spatium ab episcopali habeatur dignitate et administratione suspensus. Ad haec de episcopali consilio consilio et suggestione culminis imperialis et principum eius adiecimus, ut quilibet archiepiscopus vel episcopus per se, vel archidiaconum, suum [sic], aut per alias honestas idoneasque personas, bis vel semel in anno propriam parochiam, in qua fama fuerit haereticos habitare, circumeat, et ibitres vel plures boni testimonii viros, vel etiam, si expedire videbitur, totam viciniam iurare compellat, quod, si quis ibidem haereticos scierit vel aliquos occulta conventicula celebrantes, seu a communi conversatione fidelium vita et moribus dissidentes, eosepiscopo vel archidiacono studeat indicare. Episcopus autem vel archidiaconus ad praesentiam suam convocet accusatos, qui, nisi se ad eorum arbitrium iuxta patriae consuetudinem ab obiecto reatu purgaverint, vel, si post purgationem exhibitam in pristinam relapsi fuerint perfidiam, episcoporum iudicio puniantur. Si qui vero ex eis, iurationem superstitione damnabili respuentes, iurare forte noluerint, ex hoc ipso haeretici iudicentur, et poenis, quae praenominatae sunt, percellantur. Statuimus insuper, ut comites, barones, rectores et consules civitatum et aliorum locorum, iuxta commonitionem archiepiscoporum et episcoporum, praestito corpolariter iuramento promittant, quod in omnibus praedictis fideliter et efficaciter, ab eis exinde fuerint requisiti, ecclesiam contra haereticos et eorum complices adiuvabunt et studebunt bona fide iuxta officium et posse suum ecclesiastica simul et imperiali statuta circa ea, quae diximus, exsecutioni mandare. Si vero id observare noluerint, honore, quem obtinent, spolientur et ad alios nullatenus assumantur, eis nihilominus excommunicatione ligandis, et terris ipsorum interdicto ecclesiae supponendis. Civitas autem, quae his decretalibus institutis duxerit resistendum, vel contra commonitionem episcopi punire neglexerit resistentes, aliarum careat commercio vicitatum et episcopali se noverit dignitate privandam. Omnes etiam fautores haereticorum tanquam perpetua infamia condemnatos, ab advocatione et testimonio et aliis publicis officiis decernimus repellandos. Si qui vero fuerint, qui a lege diocesanae iurisdiciones exempti, soli subiaceant sedis apostolicae potestati, nihilominus in his, quae superius sunt contra haereticos instituta, archiepiscoporum vel episcoporum subeant iudicium, et eis in hac parte, tanquam a sede apostolica delegatis, non obstantibus libertatis suae privilegiis, obsequantur. Fonte: Concile de Verone. Decretale Ad abolendam diversarum haeresium pravitatem du 4 novembre 1184, in Enchriridion fontium valdensium, a cura di G. GONNET, Torre Pellice 1958, pp. 50-53. |
Citazione: |
Nell'ambito del diritto canonico cattolico, la scomunica è la più grave delle pene che possa essere comminata ad un battezzato: lo escude dalla comunione dei fedeli e lo priva di tutti i diritti e i benefici derivanti dall'appartenenza alla Chiesa, in particolare quello di amministrare e ricevere i sacramenti.
... È scomunicato automaticamente: 1. chi ricorre all'aborto ottenendo l'effetto voluto e chi procura tale aborto (can. 1398); attualmente la remissione di questa scomunica è stata riservata al vescovo, il quale può decidere se e quali sacerdoti hanno l'autorizzazione per rimetterla; 2. chi è responsabile di apostasia, eresia e scisma (can. 1364 §1). |