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Scout C@fé: Il Forum degli Scout -> Comunità Capi

#1: (nuova) ASCI... Autore: DiavolettoCustodeResidenza: Il mondo MessaggioInviato: Domenica 27 Gennaio 2008, 12:27
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Twisted Evil Non so se esiste già una discussione, mi sembra di no...
Salve!!!
Non so se esite già una discussione, di recente non di certo… perciò…

Nella mia zona c'è, anche, un gruppo ASCI. Purtroppo l'esperienza di convivenza non è molto "idiliaca".
Sono stati più volte invitati a condividere momenti inportanti, tipo l’alba del centenario o la riunione dei Capi della nostra zona.
Se non sbaglio una volta il 4 punto delle Legge Scuot recitava “[…] e fratelli di ogni altro Scout”, ma loro si sono sempre tenuti in disparte, evitandoci come la peste.
Ultmamente si è verificato un avvenimento molto antipatico, approfittando di un disguido tecnico hanno “clonato” una nostra iniziativa, che c’era costata fatica denaro e impegno…
Partendo da questo increscioso episodio (se fossi una persona scurrile lo chiamerei una “porcata” in piena regola,, ma non lo sono) abbiamo chiesto un incontro… anche in questo caso si sono eclissati. Perfino il oro AE finge di cadere dalle nuvole.

Detto ciò… voi che ne pensate? Quali sono state le vostre esperienze?

Buona Caccia!

#2:  Autore: Gazzella CaparbiaResidenza: sassari...sardegna MessaggioInviato: Domenica 27 Gennaio 2008, 12:31
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asci???!!! va be lasciamo perdere, penso che nel 2008 tutti possiamo stare con tutti...
*Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* tornando al fatto principale, cercate anche con intrusioni nelle loro sedi di parlare e di chiarire questo disguido, sono sicura che tutto si risolve...vedrai...

#3:  Autore: rinoceronte caparbio MessaggioInviato: Domenica 27 Gennaio 2008, 16:04
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b'è, non sapendo il fatto, più di tanto non so dire.
Il punto é: è una domanda per tutta l'associazione, solo di quel gruppo?

Perchè nel secondo caso ti direi che di gruppi agesci con capi che tutto hanno meno lo status di capi scout te ne tiro fuori a valanga.
Nel primo, ti chiederei di modificare il post.

Poi, mi sembra ridicolo: telefonare?

#4:  Autore: newlucio MessaggioInviato: Domenica 27 Gennaio 2008, 20:53
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ci sono tanti eretici in agesci quanti non ce ne saranno mai in Nuova ASCI e FSE...

*Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...*, detto questo, potresti essere piu specifico sugli eventi in questione, altrimenti non si capisce nulla...

lucio

#5:  Autore: newlucio MessaggioInviato: Domenica 27 Gennaio 2008, 22:26
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rincaro la dose...
perchè mai ASCI e AGESCI dovrebbero avere rapporti? in fondo se ci pensi bene l'AGESCI ha fatto una scelta ben precisa, quella di chiudere con l'esperienza dell'ASCI e di iniziare un nuovo cammino che si discosta molto dallo scoutismo ASCI, nonchè dallo scoutismo di BP... se una nuova associazione decide di chiamarsi ASCI lo fa per un motivo specifico, quello di ritornare ad una tradizione che l'AGESCI ha voluto cambiare (per non dire rinnegare se facciamo riferimento a Corte d'Onore, uniforme, stile, cerimoniali nonchè interventi "politici"..) quindi, perchè mai dovrebbe l'ASCI andare a degli incontri AGESCI?

"Lo scout è amico di tutti è fratello di ogni altro scout" - sono d'accordo, ed infatti non nego il mio saluto scout a nessuno scout, che sia AGESCI, FSE, CNGEI,Assoraider, San Benedetto o via dicendo, ma questo non significa che si debba necessariamente partecipare alle stesse attività, soprattutto se c'è una cosi radicale presa di posizione da ambo i lati (almeno in termini di scelte, non so se il tuo gruppo/zona abbiano avuto atteggiamenti radicali nei loro confronti)..

opinioni?

lucio

#6:  Autore: gufoprecisoResidenza: Genova-Voltri MessaggioInviato: Domenica 27 Gennaio 2008, 23:33
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newlucio ha scritto:
rincaro la dose...
perchè mai ASCI e AGESCI dovrebbero avere rapporti?


Devo dire che rimango estereffato...

Non pensate per una buona volta che BP ci ha voluti come un MOVIMENTO e NON COME ASSOCIAZIONI diverse arroccate sulle proprie idee e farsi guerra? Perchè dobbiamo continuare

Citazione:
in fondo se ci pensi bene l'AGESCI ha fatto una scelta ben precisa, quella di chiudere con l'esperienza dell'ASCI


Io sono AGESCI, e ho 21 anni quasi. Ovviamente no ho mai conosciuto di prima mano l'ASCI e non ero presente in quel periodo che culminò con la fusione ASCI e AGI. E credo sia evidente da altri post in questo forum quanto io stesso non condivida alcuni atteggiamenti/pensieri presenti in AGESCI e quanto sia legato e creda in uno scautismo più tradizionale sull'esempio ed insegnamenti dello Scautismo Cattolico Italiano, dell'ASCI di cui (quasi) tutti siamo figli.

Tuttavia trovo estremamente forte, e poco obbietivo affermare che l'AGESCI abbia scelto di chiudere con l'esperienza ASCI. L'ASCI si è sciolta in AGESCI, l'AGESCI è figlia dell'ASCI. L'ASCI fa parte del DNA, della Tradizione e della storia dell'AGESCI.

Siamo onesti, l'AGESCI non ha fatto nessuna scelta. La maggioranza dell'ASCI di quel tempo ha fatto la scelta del far nascere l'AGESCI, che poi la maggioranza di quel tempo fossero ragazzi polticizzati, che non capissero niente di scautismo, e tutto quello che volete dire è un altro paio di maniche, ma è scorretto arrogare ad una o all'altra associazione... L'ASCI che smise di esistere nel '74 non esiste più. Ora esistono varie associazioni che si rifanno e si collocano nella sua eredità, AGESCI, FSE, "Nuova" ASCI, ecc ecc ecc.... poco importa quanto queste siano più o meno simili a quelle vecchia, ma sono tutte egualmente eredi! Se proprio si vuole parlare di erede legale, quella è l'AGESCI, ma eredi morali lo sono tutte. Smettiamo per una buona volta dopo 30 anni a litigarci e a tirarci addosso "cacca" a vicenda. Piantamola per piacere, che esempio tutti quanti vogliamo dare al mondo esterno dello Scautismo????

Citazione:
perchè mai dovrebbe l'ASCI andare a degli incontri AGESCI?


Ognuno è autonomo di decidere dove andare e cosa fare, ma noi SCOUT dovremmo partire da un rapporto base di fratellanza, e non di antagonismi. Non ho idea di come siano andati i fatti, e non voglio esprimermi su questo fatto. Tuttavia lo SCOUT è cortese e dovrebbe comportarsi così con tutti e sempre! Per di più lo Scout Cattolico.

Citazione:
soprattutto se c'è una cosi radicale presa di posizione da ambo i lati [...] opinioni?


Riusciamo ad essere fratelli? Riusciamo a rispettarci gli uni e gli altri?


L'ultima modifica di gufopreciso il Domenica 27 Gennaio 2008, 23:50, modificato 3 volte

#7:  Autore: rinoceronte caparbio MessaggioInviato: Domenica 27 Gennaio 2008, 23:37
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Citazione:
perchè mai ASCI e AGESCI dovrebbero avere rapporti?

mah, forse perchè sono fratelli...divisi dalla scelta dell'ASCI di continuare il proprio cammino unendosi all' AGI.
Adesso però non stiamo a fare filosofia sull'asci e agesci...documenti e modi per andare in fondo a questa scelta importantissima e fondamentale dello scoutismo italiano ci sono...non facciamo della polemica sterile...

#8:  Autore: newlucio MessaggioInviato: Domenica 27 Gennaio 2008, 23:57
    —
premetto che non faccio parte della Nuova ASCI... ho assunto un ruolo da avvocato del diavolo... e preciso inoltre che faccio servizio in gruppo AGESCI anche se la mia formazione deriva dagli Scouts San Benedetto...

detto questo, la fratellanza scouts non è in discussione.. come dicevo prima, saluterò e tratterò sempre da fratello un altro scouts; questo non toglie però che le scelte educative degli AGESCI siano peculiari rispetto alla tradizione scouts e come tale quindi non vedo perchè si debbano fare attività in comune.. sapeste che dramma è fare accettare alla mia zona la possibilità di fare durante il San Giorgio delle attività di froissartage nel sottocampo di pioneristica.. per non parlare delle già citate differenze abissali riguardo stile, corte d'onore, uniforme, spiritualità,coeducazione...

non metto inoltre in discussione il fatto che l'AGESCI è l'erede dell'ASCI e dell'AGI - personalmente non condivido l'idea della Nuova Asci di essere l'erede della "vecchia" ASCI; ma ripeto, le scelte fatte allora erano assolutamente erronee... leggo spesso lettere e racconti di scouts di allora che non condividevano la realtà dell'AGESCI di quel periodo - molti di questi pensavano di poter cambiare dall'interno l'associazione - da come vanno le cose, fa male a dirsi ma mi sembra che abbiano fallito.. oggi l'AGESCI è effettivamente quello che capi pazzi e ideologizzati avevano voluto che diventasse 34 anni fa;

ripeto, possono esserci capi o addirittura gruppi interi che praticano ancora un ottimo e tradizionale scoutismo ma se le radici dell'associazione sono malate, allora a che pro rimanervi dentro?

BP diceva che lo scoutismo era un movimento - concordo anche su questo - ma non si immaginava allora che il suo movimento avrebbe potuto cambiare radicalmente direzione..

buona caccia

luciano

#9:  Autore: BOBOMANResidenza: Far West MessaggioInviato: Lunedì 28 Gennaio 2008, 01:16
    —
Hey!"Pete",what do you think of this bunch of "badboys"?
I once knew a wonderful I-tie it's name was Giulio Cesare...
What....like Caesar ....Julius Caesar?
Yes...thats it ...just like the Roman Emperor.....what a Scout he was..ah!Kelly....he founded the Errant Eagles in Milan during the war. Him and it's Boys took many Jews to Switzerland through the Alps during the persecutions so to save their lifes....
I've met him at Vogelengsang in Holland during 1937 and Scouting was already banned in Italy by the Fascist regime,he was presented to me by my hold friend "Skinny"....you know him for sure! One of the "Brotherhood".....at the time I said to him "I was told you've been a BadBoy lately,dear Kelly!?!" and received back just a big smile...
Now it hurts me to know what scouting has become ,of course in all of the world but specially in Italy.I used to have a lot of confidence in the Scouters of that beatiful nation.....
But now they've destroyed my dream.....now they really are a bunch of "BadBoys" .....fighting eachother in the mud of a dirty puddle...
I dreamed of a Movement...a worldwide Movement....a Movement of brothers....a united Movement,a unique Movement,
And there they are,fighting for whom is to be the Scout more Scoutish than the other....splitting up the Movement in dozens of different associations....fighting one another....
What a disgrace.....just days after the end of the Scouting Movement Centenary.
One Promise One World..................ONE MOVEMENT.......please ! I beg you,stop fighting follow the "trail" of "Scouting For Boys" and please do follow it hand in hand.

"Pete" Bob B-P
And
One of Epping Forest's Elfs(or Banshee sometimes....must be honest mates)-Bob'o'mans Army

#10:  Autore: DiavolettoCustodeResidenza: Il mondo MessaggioInviato: Lunedì 28 Gennaio 2008, 08:54
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Twisted Evil Salve…

L’AGESCI e l’ASCI (o nuova ASCI, che dir sì voglia) non hanno di che spartirsi, e su questo sono d’accordo con voi, ma quando sì “opera” in realtà relativamente piccole (18000 ab) si finisce per “pestarsi i piedi a vicenda”.
Non sto qui a disputare su chi è il migliore, sarebbe troppo squallido. Anche se da parte mia vedo che l’ASCI ha fatto un passo indietro, rispetto ai tempi , per quel che riguarda la formazione. Non so come era il metodo prima della fusione (tra AGI e ASCI) ma so quale è quello attuale dell’AGESCI.
Un fatto che mi fa pensare è il loro atteggiamento verso il capo, LUI, e solo lui, decide e gli atri eseguono, sto parlando di CoCa, come una specie di sudditanza incondizionata. (Ma come dicevo sopra non voglio fare raffronti).

Sinceramente abbiamo provato in tutti i modi di metterci in contatto con i capi ASCI, e se eccettuiamo un assalto all’arma bianca, della loro sede, con il totem e la fiamma usati come clave (e qualche capo usato come ariete), le abbiamo provate tutte, compreso un lunghissimo discorso col loro AE, segregato da me (anch’io AE) e dal nostro capo, per quasi 3 ore in sagrestia, conclusa con la promessa che avrebbe provveduto lui (l’AE) a far sì che ci fosse questo incontro chiarificatore… “è l’laggiù nella sede romita loro aspettano aspettano invano”.

Noi, c’è da dire, procediamo per la nostra strada “non ti curar di loro, ma guarda e passa.
Buona Caccia

#11:  Autore: rinoceronte caparbio MessaggioInviato: Lunedì 28 Gennaio 2008, 15:01
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Citazione:
L’AGESCI e l’ASCI (o nuova ASCI, che dir sì voglia) non hanno di che spartirsi

cominciamo così, allora...dai, basta campanilismi...

Credo che siano semplicemente quelle persone.
Non quell'associazione.

Che poi ognuno abbia un'opinione sull'asci, bene, però mi piacerebbe sentire anche l'altra campana...non perchè non ti creda beninteso.

#12:  Autore: BOBOMANResidenza: Far West MessaggioInviato: Lunedì 28 Gennaio 2008, 19:16
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Diavoletto Custode dice.
Non sto qui a disputare su chi è il migliore, sarebbe troppo squallido. Anche se da parte mia vedo che l’ASCI ha fatto un passo indietro, rispetto ai tempi , per quel che riguarda la formazione. Non so come era il metodo prima della fusione (tra AGI e ASCI) ma so quale è quello attuale dell’AGESCI.
Un fatto che mi fa pensare è il loro atteggiamento verso il capo, LUI, e solo lui, decide e gli atri eseguono, sto parlando di CoCa, come una specie di sudditanza incondizionata. (Ma come dicevo sopra non voglio fare raffronti)


Mi risulta che l'ASCI all'epoca si attenesse strettamente agli insegnamenti di SfB quindi BP...che fosse basata sui dettami di Gilwell(quindi c'entra Thurmy) e in conclusione rispettasse quindi il fondamento del sistema Scout "la Corte d'Onore" nucleo e fondamento di tutto il metodo...

Ora se quello che descrivi corrisponde al vero,nel senso che non vi sono errori da parte tua di interpretazione di qualche avvenimento,LA COSA NON QUADRA.

Nello Scoutismo non esistono "Capi" ma MastriScout,supervisori e consiglieri,mai DITTATORI.

Pur essendoci "ruoli" e organismi da rispettare lo Scoutismo insegna la Democrazia ed il Metodo originale è molto più d'avanguardia rispetto a quello in funzione oggi in quanto si parla (Quasi) di AUTOGESTIONE mentre con il nuovo cammino si sta cercando di tornare timidamente sui propri errori del passato proponendo una CO-GESTIONE....che a mio avviso non è carne ne pesce.....e la frase detta dai nostri capi reparto (ok concediamogli l' "a botta calda") "Mah!?! Sù!rimane tutto lo stesso,ci fan spendere solo soldi in più per i nuovi patch" la dice lunga...ed infatti credo che ce ne vorrà prima che questa ASSOLUTAMENTE INSUFFICIENTE marcia indietro "ingrani" e dia dei frutti...ma che frutti asfittici darà comunque....

ERGO....questo CAPO CONDUCATOR non mi risulta si ispiri all'ASCI,e spero sia un caso di persona e non di associazione,se, e dico se,invece verso la fine era quella la strada che aveva intrapreso l'ASCI (ma non mi risulta,ma pronto ad apprendere)
allora capisco il perchè di questa improvvisa ed improvvida VIRATA.

Il problema è che quando una macchina(OTTIMA E PIENA DI POSSIBILITA')non funziona si guarda prima cosa non va E SI RIPARA(nel caso) non si getta la macchina e soprattutto sostituendola con un TRICICLO...

Torno comunque a dire.....spreco di parole ed inchiostro..VIRTUALE...lo Scoutismo è stato concepito per essere uno ed un solo movimento aperto a tutti non un qualcosa dove ad ogni virgola o peggio LETTERA in piu si va a formare un'altra associazione.

Ma in tutto questo qualcuno ha pensato ai ragazzi....il centro è piccolo e si sà che difficoltà trova il Movimento....e noi si spreca le nostre energie cosi....INUTILMENTE ED INFRUTTUOSAMENTE.


Snoaring Bear

Orso Ronfante

Orig.Gil. '85

#13:  Autore: chiurlox MessaggioInviato: Lunedì 28 Gennaio 2008, 19:45
    —
Premetto dicendo che la nuova ASCI non è l'ASCI
la cosa che non capisco è che si chieda una nostra opinione su fatti che non sono chiari
1 non si capisce a che fatto si stia riferendo
2 il metodo "democratico" del forum permette a tutti di dire tutto quello che si pensa ma purtroppo non si riesce a sentire la campana dell'altro (in questo caso i capi Asci)
3 Non capisco come questo topic possa essere costruttivo se il tuo intento è quello di chiarirti con questi capi.
Fraternamente
Diego

#14:  Autore: DiavolettoCustodeResidenza: Il mondo MessaggioInviato: Martedì 29 Gennaio 2008, 08:45
    —
chiurlox ha scritto:
Premetto dicendo che la nuova ASCI non è l'ASCI
la cosa che non capisco è che si chieda una nostra opinione su fatti che non sono chiari
1 non si capisce a che fatto si stia riferendo
2 il metodo "democratico" del forum permette a tutti di dire tutto quello che si pensa ma purtroppo non si riesce a sentire la campana dell'altro (in questo caso i capi Asci)
3 Non capisco come questo topic possa essere costruttivo se il tuo intento è quello di chiarirti con questi capi.
Fraternamente
Diego


Twisted Evil Salve!!!

Forse mi sono espresso male, è un periodo stressante, e poi è la mia prima volta in un forum.

Non era chiedere pareri sul fatto in se, quello non sto a tediarvi nel raccontarlo.
Era più che altro chiedere se in altre realtà ci fossero problemi analoghi, o simili, e come vi siete regolati…
Per concludere non so cosa dirti, il forum è aperto a tutti quindi tutti possono scrivere, anche le cosiddette “altre campane”

Buona Caccia

#15:  Autore: rinoceronte caparbio MessaggioInviato: Martedì 29 Gennaio 2008, 13:33
    —
Citazione:
Era più che altro chiedere se in altre realtà ci fossero problemi analoghi, o simili, e come vi siete regolati…

che c'entra l'asci, però?

#16:  Autore: Faina MessaggioInviato: Martedì 29 Gennaio 2008, 16:54
    —
Caro Luciano, spero di aver inteso male quello che scrivi e che tendo io ad inasprire quello che leggo. Ma non se ne può più del fatto che l'agesci "ha tradito BP" , "che sono tutti comunisti" etc
Sono pienamente convinto che ognuno possa esprimere il proprio punto di vista, ma cose tipo "capi ideologizzati" o "scelte erronee" non mi sembrano rispettose nei riguardi di tutti i capi della più grande associazione scoutistica in italia. I numeri parlano chiaro.
Non ti pare che associazioni scout italiane che non citano mai l'Agesci per motivi ideologici siano molto più politicizzate??
Detto questo ognuno fa lo scoutismo che gli pare con gli strumenti che vuole, se ci sono pure gli Orsetti Padani direi che va bene tutto. Ma senza contrapporsi in nome della "tradizione" perchè è il caso di smetterla, o peggio in nome del cattolicesimo "tradizionale".

Io ho un'esperienza di un gruppo (new)ASCI nella mia zona e la cosa era palesemente fatta da un capo uscito dall'Agesci e che ne aveva fatte di cotte e di crude.
Penso sia stato uno dei 3 capi dal 1974 che avesse scritto espressamente sul giudizio del CFA: NON PUO FARE IL CAPO SCOUT. Non lo scrivono neppure al peggio del peggio, qualcosa vorrà pur dire!! Ha pure menato il vice parroco che li voleva cacciare via dalla parrocchia.
Attualmente hanno pure lasciato l'ASCI e fanno associazione a se. Tutto questo per colpa degli scout "femministi", "comunisti". Naturalmente sono in prima fila in tutte le processioni, a tutti i santi Patroni, a tutte le manisfestazioni del comune. Il capo gruppo ha una scrivania in radica di noce, hanno una bella sede. Ma di metodo educativo non ce ne è traccia pare.

Quindi esperienza negativa ma è di un caso molto particolare spero.
ciao
F

#17:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Martedì 29 Gennaio 2008, 17:44
    —
Faina ha scritto:
Detto questo ognuno fa lo scoutismo che gli pare con gli strumenti che vuole, se ci sono pure gli Orsetti Padani direi che va bene tutto

Non credo che sia una buona affermazione. Lo Scoutismo si fa in un solo modo: facendo Scoutismo. Il resto è altro, ma non è Scoutismo. Infatti gli O.P. NON sono Scout, per fortuna!
Citazione:
Sono pienamente convinto che ognuno possa esprimere il proprio punto di vista, ma cose tipo "capi ideologizzati" o "scelte erronee" non mi sembrano rispettose nei riguardi di tutti i capi della più grande associazione scoutistica in italia. I numeri parlano chiaro.

Sono punti di vista, è vero, ma sono punti di vista molto più diffusi di quanto non si creda.
In quanto ai numeri che parlano chiaro...
I numeri non significano nulla. BP è stato chiaro in questo: un movimento di qualità, non di quantità. D'altra parte "non tutti sono per lo scoutismo".
Citazione:
Io ho un'esperienza di un gruppo (new)ASCI nella mia zona e la cosa era palesemente fatta da un capo uscito dall'Agesci e che ne aveva fatte di cotte e di crude.
Penso sia stato uno dei 3 capi dal 1974 che avesse scritto espressamente sul giudizio del CFA: NON PUO FARE IL CAPO SCOUT. Non lo scrivono neppure al peggio del peggio, qualcosa vorrà pur dire!!

Vorrà pur dire qualcosa anche il fatto che era in agesci lo stesso, o vuol dire qualcosa solo quando uno se ne va?

#18:  Autore: Faina MessaggioInviato: Martedì 29 Gennaio 2008, 18:05
    —
Voleva dire che era meglio che non faceva il capo scout. L'hai detto che lo scoutismo non è per tutti.
Certo adesso sembra il gran Mogol di Qui Quo Qua ( mi pare si chiamasse così). Fa un gran fico.
Con tutto il rispetto per gli OP ma su certe cose mi paiono meglio anche di alcuni gruppi agesci.
Speriamo che non sono i gruppi di quei pochi capi non "ideologizzati" altrimenti sono guai.
Sui numeri invito a visitare i siti delle associazioni scout italiane per capire quanto peso gli danno.
Questo per dire che il confronto è importante per me e non c'è solo lo scoutismo "accademico" per capire quello che viene
dallo studiare "Sc per ragazzi" come un libro di scuola, ma dalla condivisione di esperienze.
Un 'ultima oss. Il CNGEI ultimamente ho modificato un pò la promessa e la legge che avevano prima. (da mie fonti speriamo corrette)
Non è che adesso non fanno più scoutismo però se invece di Dio c'è la "curiosità" verso l'infinito e cose simili o se fanno workshop sull'omofobia.
QUindi dire lo scoutismo si fa "facendo scoutismo" può voler dire va bene tutto o va bene solo il mio.
ciao ciao
F

#19:  Autore: Beatrix MessaggioInviato: Martedì 29 Gennaio 2008, 18:18
    —
Ehm, scusate se m'intrometto, benchè non possa esprimermi perchè se dell'ASCI storica so poco, della nuova ASCI so ancora meno...
Ma potete scrivere in italiano? Sarò stupida io, ma non si riesce a capire di chi parlate e a cosa vi riferite...i soggetti cavolo!
scusate l'intromissione
Embarassed

#20:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Martedì 29 Gennaio 2008, 18:27
    —
faina ha scritto:
Voleva dire che era meglio che non faceva il capo scout

Era meglio, ma da come scrivi sembra invece che lo faceva eccome, in Agesci, prima di passare ad Asci.
Quindi?
Citazione:
Sui numeri invito a visitare i siti delle associazioni scout italiane per capire quanto peso gli danno

Ribadisco: i numeri non hanno significato. La qualità dell'esperienza ha significato.
Citazione:
Un 'ultima oss. Il CNGEI ultimamente ho modificato un pò la promessa e la legge che avevano prima. (da mie fonti speriamo corrette)
Non è che adesso non fanno più scoutismo però se invece di Dio c'è la "curiosità" verso l'infinito e cose simili o se fanno workshop sull'omofobia.

Se le tue fonti sono corrette ti hanno anche riferito del grande malumore che serpeggia nel Gei per questa "promessa". Per alcuni, evidentemente, quello non è più scoutismo. Qui però entriamo in altro topic.
Personalmente sostituire Dio con una generica curiosità è svilente.

#21:  Autore: chiurlox MessaggioInviato: Martedì 29 Gennaio 2008, 18:33
    —
O.T.


di Piero Antonacci
Quando facemmo la Promessa, i nostri capi inglesi, Capitano Willy e tenente George, salutarono per la prima volta la bandiera italiana.

Chiedemmo loro perchè prima non lo avessero mai fatto, e i due risposero che, a seguito della nostra Promessa, noi eravamo entrati a far parte della grande famiglia degli esploratori: il loro saluto era stato uno spontaneo omaggio alla bandiera dei nuovi fratelli, e col saluto era dovuto il rispetto per tutto ciò che ci fosse caro. Ciò per quella fraternità che implica una completa e concreta solidarietà che si crea tra scout e che non conosce limiti di razza, di spazio e di tempo.

Come era solito fare, il Capitano Willy trasse subito spunto dall’episodio per farci comprendere la lezione e ci raccontò la storia della fibbia.

Nel corso della guerra, in Libia gli scontri tra soldati inglesi e italiani erano purtroppo continui. I morti e i feriti restavano sul terreno, e di notte uscivano infermieri per portare aiuto a chi era ancora in vita.

Uscivano dalle proprie linee anche pattuglie armate per osservare da vicino le linee e postazioni nemiche ed accertare eventuali mutamenti di posizione.

Una notte, una pattuglia inglese in uscita fu attratta da sommessi lamenti che provenivano da un avvallamento del terreno. La pattuglia si avvicinò: gli uomini avevano le armi spianate perchè ci si andava avvicinando alle linee italiane ed era una luminosa notte di luna piena.

Quando giunse sul posto, la pattuglia scorse un ufficiale italiano moribonda steso a terra e, accanto a lui un soldato inglese che lo assisteva amorevolmente. Al di là dei due, dalla parte opposta si udivano dei sommessi rumori. Gli inglesi si buttarono a terra pronti a sparare ed avevano la netta sensazione che dall’altra parte, molto vicino, ci fossero soldati italiani acquattati sul terreno. Ma non fu sparato un solo colpo e gli inglesi non seppero mai se veramente di fronte a loro vi fossero gli italiani.

Intanto, l’infermiere inglese continuava ad assistere il moribondo. Questi gli fece segno di volersi sollevare e poi lentamente si sfilò la cinta e gliela diede. Poco dopo l’italiano morì. L’inglese gli chiuse gli occhi e, carezzandolo sulla fronte, ritornò verso le proprie linee, seguito dalla pattuglia armata.

Al rientro, gli uomini della pattuglia chiesero all’infermiere cosa gli aveva dato il moribondo, e perchè egli aveva corso il rischio di farsi ammazzare per assisterlo.

L’infermiere mostrò la cinta ricevuta che aveva una fibbia scout e disse: “That italian was my brother, he was a scout as i am” (quell’italiano era mio fratello, era uno scout come me).

Eravamo ragazzi e rimanemmo piuttosto colpiti da questa storia, tanto che Salvatore, non appena potè farlo, scambiò la sua fibbia di scout italiano con quella di un greco che incontrammo in un campo del Gargano.

In seguito, man mano che gli anni passavano, ci dicevano che in quella storia vi era troppa retorica, e che sembrava proprio creata apposta per evidenziare la fraternità scout.

Tanto più che all’epoca del fascismo non era probabile che un ufficiale italiano portasse una fibbia scout.

Ma, anche con questi dubbi, Salvatore continuò sempre a usare la sua fibbia greca, simbolo della fraternità internazionale scout. Tanti anni dopo, in un Seminario di Animazione, mi stupii quando Ernesto Marcatelli di Roma mi raccontò una storia simile e, poi, stranamente ritrovai il racconto in un libro di don Annunzio Gandolfi (“Fuoco di bivacco”), che lo narra come visto e vissuto non dalla parte degli inglesi, ma da quella degli italiani.

Quando ne parlai a Salvatore egli trovò nel racconto di don Annunzio la conferma della storia del capitano Willy: “dunque il capitano non diceva fesserie! Quella notte — diceva — attorno al moribondo e all’infermiere vi erano veramente soldati nemici. Perchè non fu sparato un colpo? Non lo sapremo mai: Fu il rispetto per la morte incombente, o forse il comportamento dell’infermiere inglese, in ginocchio accanto al morente, a bloccare le dita dei soldati sui grilletti delle armi”.

A questo punto, il racconto non è solo una storia di fraternità e di umana solidarietà, ma mostra anche come le azioni nobili e buone possano essere compiute pure nei momenti più duri e difficili, perfino quando imperversa la furia omicida, e destano sempre un ammirato stupore.

E se poi si tratta di una fibbia inventata, di un mito o di una leggenda, bisogna riconoscere che è proprio una bella fibbia.

Il mito è sempre espressione fantastica di un valore tanto sentito da voler essere rappresentato concretamente nella sua veste migliore.

Se la storia della fibbia è un mito, la fraternità scout è realtà insopprimibile.



il racconto è stato scritto da Piero Antonacci

in "La nostra strada", periodico della Comunità MASCI "Daunia"

di San Severo (FG), Marzo 1993

Per favore smettiamola di dire la mia associazione ha più iscritti, la mia fa scoutismo meglio della tua, la tua a tradito B.P.
Ogni associazione fa o crede di fare scoutismo, se questa associazione non mi garba per vari motivi non aderisco al suo progetto, punto e basta.

#22:  Autore: newlucio MessaggioInviato: Martedì 29 Gennaio 2008, 21:08
    —
caro faina,
non mi va di farla una questione di numeri perchè lo scoutismo non ha a che fare con i numeri.. però da studente di economia e statistica ti posso dire che i numeri non son tutto ma aiutano...

se l'agesci perde 20.000 (ventimila!) unità dal 1996 ad oggi, un motivo ci sarà, non credete? se nelle regioni più reazionarie (la Sicilia) dove ci sono ancora piu riparti (e non REparti!!) separati o paralleli invece si cresce mentre in lombardia si diminuisce di brutto .. ti cito un passaggio tratto da R-S Servire, numero di aprile-giugno 2004, pagina 50 "I reparti sono calati più per l'esodo dei ragazzi e per il processo progressivo di fusione dei reparti separati in reparti misti"...

fusione dei reparti separati in reparti misti.. cioè la coeducazione non paga, da dieci anni l'agesci perde migliaia di ragazzi per delle scelte fatte 30 anni eppur ancora nulla si muove... ho chiesto alla sede centrale AGESCI di fornirmi i dati per regione dal 1974 ad oggi perchè vorrei impostare un modello di regressione per verificare quella che al momento è solo una mia idea: che la coeducazione fa scappare i ragazzi - al momento non ho ancora ricevuto tali dati, ma appena possibile mi lancerò in questa analisi...

quanto agli stereotipi "capi comunisti" e via dicendo..beh è meglio lasciar parlare chi c'era "Prima dell’assemblea regionale (del Lazio del 1974), con una serie di contatti personali con Capi Unità, Capi Gruppo ed Assistenti, raccogliemmo, a favore di questo documento, oltre un centinaio di firme (per l’esattezza 108). Naturalmente il documento fu bocciato da un’assemblea regionale di circa 700 persone urlanti e tumultuanti. Ci fu persino l’episodio di un componente dell’équipe regionale, il quale durante il suo intervento sul palco, stracciò pubblicamente una copia del nostro documento e lo gettò verso le nostre file, fra le ovazioni e le urla di giubilo della maggioranza dell’assemblea."

http://roma46.fse.it/NascitaFSE.php

la persona che racconta è Attilio Grieco, storico capo della FSE Italiana..

fino ad una settimana fa trovavi sul sito agesci.org un richiamo del capo scout alla presenza di ordigni di distruzione di massa (armi nucleari) altrui sul nostro suolo, ordigni dei quali ci saremmo dovuti liberare... cosa diavolo c'entra con lo scoutismo questo???

la mia personale idea, quindi criticabilissima, è che il metodo agesci abbia trasformato lo scoutismo in una forma di volontariato, con al piu alcuni elementi ricreativi con schitarrate e altro.. quello che è l'attrattiva dello scoutismo, il proporre l'idea dell'avventura, dello spirito dell'uomo dei boschi, della cavalleria, del Servizio al Prossimo,della disciplina, il senso dell'onore, si è perso in gran parte, con il risultato che oggi i ragazzi non distinguono piu tra scoutismo ed una delle altre cento altre attività che il mondo d'oggi gli propone...

spero di sbagliarmi...
buona strada

luciano

#23:  Autore: porcellinopacificoResidenza: Milano MessaggioInviato: Martedì 29 Gennaio 2008, 23:53
    —
newlucio ha scritto:
.... però da studente di economia e statistica ti posso dire che i numeri non son tutto ma aiutano...

se l'agesci perde 20.000 (ventimila!) unità dal 1996 ad oggi, un motivo ci sarà, non credete? ....

... ti cito un passaggio tratto da R-S Servire, numero di aprile-giugno 2004, pagina 50 "I reparti sono calati più per l'esodo dei ragazzi e per il processo progressivo di fusione dei reparti separati in reparti misti"...

fusione dei reparti separati in reparti misti.. cioè la coeducazione non paga, da dieci anni l'agesci perde migliaia di ragazzi per delle scelte fatte 30 anni eppur ancora nulla si muove... ho chiesto alla sede centrale AGESCI di fornirmi i dati per regione dal 1974 ad oggi perchè vorrei impostare un modello di regressione per verificare quella che al momento è solo una mia idea: che la coeducazione fa scappare i ragazzi - al momento non ho ancora ricevuto tali dati, ma appena possibile mi lancerò in questa analisi...

caro luciano non puoi, con tutti i numeri che vuoi, attribuire ad un unica variabile, la coeducazione nella fattispecie, un effetto, nel caso specifico il calo di iscritti. Ritengo che il problema sia molto più articolato. Io sono stato esploratore in reparto Asci (fino al 1974) e poi Agesci.
La coeducazione nel mio gruppo è arrivata un po', per me, in alta squadriglia e poi in noviziato e clan.
Non penso affatto che se fossimo restati Agi e Asci separati o se ci fossero stati unità o gruppi maschili e femmilnili ci sarebbero stati più iscritti. Il mondo cambia, non sempre in meglio, ma neanche necessariamente in peggio. Non solo i capi, ma anche noi ragazi volevamo la coeducazione (anzi nel mio gruppo forse più i ragazzi dei capi). E poi perché dare la colpa alle scelte fatte 30 anni fa? Ognuno non deve guidare la propria canoa? Oltre tutto non mi risulta che ci sia nessun obbligo, come tu ben sai, di unità e gruppo misto (forse l'unico "divieto" è la squadriglia mista)
Mi spieghi come puoi affermare che la "coeducazione non paga"?
Hai forse isolato dei gruppi sociali omogenei con e senza coeducazione (per poter escludere altri effetti) per giungere a tale conclusione?

#24:  Autore: rinoceronte caparbio MessaggioInviato: Mercoledì 30 Gennaio 2008, 02:04
    —
solo un mini appunto:
Citazione:
forse l'unico "divieto" è la squadriglia mista

in tutte le associazioni scoutistiche la squadriglia è monosessuata.
C'è solo un'associazione italiana (che non ricordo quale ma sono sicuro che esiste) che permette le squadriglie miste.

#25:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Mercoledì 30 Gennaio 2008, 09:00
    —
Mi sembra difficile non concordare, almeno in gran parte, con Newlucio.
Alcune delle cose che dice le ho potute verificare personalmente, altre, che per motivi anagrafici non ho vissuto, le ho potute leggere qui:

http://www.edizionistudium.it/publicaz_2006/schirripa.htm

Beh, l'immagine che ne esce fa abbastanza rabbrividire...

#26:  Autore: gufoprecisoResidenza: Genova-Voltri MessaggioInviato: Mercoledì 30 Gennaio 2008, 09:51
    —
[quote="newlucio"]caro faina,
non mi va di farla una questione di numeri perchè lo scoutismo non ha a che fare con i numeri.. però da studente di economia e statistica ti posso dire che i numeri non son tutto ma aiutano...

Citazione:
se l'agesci perde 20.000 (ventimila!) unità dal 1996 ad oggi, un motivo ci sarà, non credete?


Bè, parlando solamente di ragazzi anche la FSE (che è l'unica a livello nazionale abbastanza rilevante a continuare ad addottare la sola interdipendenza) ne perde circa 1.000, che a livello di proporzioni è circa la stessa. L'unica è il CNGEI che perde a ritmi più accellerati. L'ASSORAIDER in totale è sostanzialmenteste stabile, anche se il fatto di essere molto più piccola rispetto alle altre tre è da tenere in conto. Comunque negli ultimi 4 anni il processo di "caduta libera" (che è stato comune a tutte e 4 le associazioni dal 1996 in poi, non solo ad una! AGESCI CNGEI FSE ASSORAIDER) si è arrestato e i numeri stanno lentamene tornando ad ingrossarsi.

Citazione:
"I reparti sono calati più per l'esodo dei ragazzi e per il processo progressivo di fusione dei reparti separati in reparti misti"...
fusione dei reparti separati in reparti misti.. cioè la coeducazione non paga, da dieci anni l'agesci perde migliaia di ragazzi per delle scelte fatte 30 anni eppur ancora nulla si muove...


Riferendomi ai numeri di cui sopra ora mi viene difficile affermare che la "coeducazione non paga" perchè i numeri dimostrano che un calo di soci giovani è stato quasi proporzionalmente identico anche nel FSE.

Sicuramente sono concorde nel dire che in età E/G sia educativamente parlando migliore la scelta "parallela" piuttosto che quella "mista", e nella mia zona i gruppi che abbiamo reparti paralleli abbiamo mediamente una consistenza numerica più costante rispetto a quelli con reparti misti. In generale però Non cedo si possa imputare ad essa di essere radice di tutti i mali, se bene nel complesso possa averne una parte. La mia personale impressione è che, evidente in età e/g, l'uso di unità miste abbia portato ad un eccessivo adeguamento dello scautismo al guidismo in modo da proporre attività che anche dal punto di vista anche tecnico siano possibili per entrambi i sessi. Questo è il grave errore che ha causato l'uso di unità miste, e che può essere anche motivo di un certo atteggiamento di alcuni capi più giovani che propongono un scautismo come da loro vissuto: non riconoscendo come specie in questa età i bisogni, le necessità e le capacità dei due sessi siano diverse. Una squadriglia di esploratori è una squadriglia dove esiste un leader, e dove la squadriglia lo segue perchè lo riconosce come "capo", è una squadriglia pronta a cimentarsi sul piano fisico, che chiede forte Avventura, che chiede di sperimentare i propri limiti fisici, che chiede la fatica, che è desiderosa di far vedere quanto è brava a realizzare praticamente, che aspira a costruzioni di pioneristica belli, grandi e difficili, che rimane estasiata di fronte a queste installazioni. Una squadriglia di guide è una squadriglia dove il Capo non è seguito come "leader", ma come persona si capace, si che insegna, ma perchè grazia alla maturità riesce ad essere da bilancia e "sorella" delle altre squadrigliere; è una squadriglia che cerca si l'Avventura, ma che è volta spesso ad aspetti più "contemplativi", spesso capace in pioneristica ma senza grandi ambizioni preferendo riuscire ad organizzare un bel fuoco con attori e scenette ben costruite. Non voglio usare luoghi comuni, ma è per lo meno come io vedo la realtà in cui vivo, e come ricordo quella che ho vissuto. Poi non è vero che le guide sono "poltrone" perchè anche loro spesso si cimentano in prove anche fisicamente impegnative, ma con uno spirito diverso rispetto agli esploratori.

Faccio un esempio. In questo momento le squadriglie dei reparti del mio gruppo si stanno cimentando nelle imprese di sq. Maschile: 1 sq tema "campismo" (pioneristica, realizzare le panche attorno al fuoco alla base di gruppo), 1 sq tema "campismo" (pioneristica, realizzare il pennone alla base di gruppo), 1 sq tema "olympia" (bivacco in bicicletta). Femminile: 1 sq tema "internazionale" (EUR Hopping, non hanno ancora ricevuto il contatto) 1 sq tema "espressione" (Express EURself, mi pare un documentario) 1 sq tema "espressione" (non ricordo bene cosa, non è il mio reparto, eheh, ma mi pare un cortometraggio).

Citazione:
ho chiesto alla sede centrale AGESCI di fornirmi i dati per regione dal 1974 ad oggi perchè vorrei impostare un modello di regressione per verificare quella che al momento è solo una mia idea: che la coeducazione fa scappare i ragazzi - al momento non ho ancora ricevuto tali dati, ma appena possibile mi lancerò in questa analisi...


Non ho idea di dove tu sia, ma li puoi consultare liberamente qui a Genova al Centro Mario Mazza. E comunque un'analisi di questo tipo dovrebbe tenere conto anche di associazioni che invece non la praticano, perchè altrimenti sarebbe un'analisi sfalsata.

#27:  Autore: rinoceronte caparbio MessaggioInviato: Mercoledì 30 Gennaio 2008, 13:23
    —
il dilemma misti\paralleli è materia di studio di tutti i cfm (primo - per ora - stadio dell'iter formativo agesci) e NESSUNO ha mai dato una risposta definitiva - che non esiste.

PERO' IL TEMA DEL TOPIC E' LA NUOVA ASCI.

Rientriamo? dai...

#28:  Autore: alcebront MessaggioInviato: Lunedì 04 Febbraio 2008, 19:09
    —
siamo proprio italiani abbiamo proprio nel sangue il particolarismo, ogni associazione fa uno scoutismo migliore dell'altra, ed in ogni associazione il mio gruppo lo fa meglio del tuo...
e pensare che siamo nell'anno del centenario...un mondo una promessa...
e ci sono anche alcuni che spendono il loro tempo per perseguire l'unita dello scoutismo italiano.. cattolico.
se leggessero questo topic gli cascherebbero le braccia.
quante sono le associazioni scout cattoliche in italia?...6...9...10... anche poche tutto considerato.
cosa diceva quel povero vecchietto che si sta rigirando nella tomba? considerare più ciò che ci unisce che ciò che ci divide?
siamo lontanini eh?

#29:  Autore: newlucio MessaggioInviato: Lunedì 04 Febbraio 2008, 19:48
    —
scusami alcebront,
senza offesa ma la tua considerazione è un po' troppo semplicistica... la discussione che si è aperta qui e che continua su altri topic non è da poco.. il fatto stesso che gira e rigira si torna sempre allo stesso punto, alla creazione dell'AGESCI (o meglio, in realtà a cosa ha portato alla sua creazione) con le sue conseguenze non è argomento che si può liquidare con una chiamata all'unione e via dicendo.... e pluribus unum è il motto dell'Europa, giusto? nella stessa Chiesa esistono vari carismi: rinnovamento dello spirito, francescani, gesuiti, cielle, opus dei... vari mezzi che hanno però come scopo quello di servire Dio... a nessuno verrebbe mai in mente di dire a quelli di rinnovamento che devono uniformarsi ai domenicani e viceversa, perchè l'obiettivo è lo stesso, Servire Dio...

si può dire lo stesso dello scoutismo italiano oggi? tra le varie associazioni scouts cattoliche vi è comunione d'intenti? BP mirava a creare buoni cittadini ma anche persone felici, ove la felicità è il vero successo della vita; ed in questa visione della felicità Dio non può essere escluso;


vorrei porre alcune domande a tutti i partecipanti a questa discussione: a cosa mira il metodo AGESCI e a cosa mira il metodo FSE? mi faceva riflettere l'intervento di Boboman in un altro topic in cui diceva che l'AGESCI nasce dalla paura di alcune persone del metodo scout... ma paura di cosa? forse di quel tipo di persone che lo scoutismo ASCI voleva produrre.. e che, si potrebbe ipotizzare, lo scoutismo AGESCI non produce piu.... è davvero così?

lucio

#30:  Autore: PG MessaggioInviato: Lunedì 04 Febbraio 2008, 20:42
    —
va bene. ed io sarò ancora piu semplice
a cosa tende, qual'è il fine ultimo dello scoutismo?
quello di formare delle persone capaci di trovare la felicita per se nel servire gli altri.
persone libere, capaci di pensare con la propria testa.
persone che vedano la loro vita come un'aprire la strada agli altri per permettergli di andare più lontano.
SE lo scopo finale è questo per tutti, e io credo lo sia, perchè sottolineare quello che crediamo ci divida, piuttosto che quello che sappiamo ci unisce?
poi se ognuno vuole invece dimostrare di essere più bravo...è un'altro discorso.
OLTRE a essere scout diciamo di essere anche cattolici... vuol dire qualcosa di più

#31:  Autore: BOBOMANResidenza: Far West MessaggioInviato: Martedì 05 Febbraio 2008, 00:38
    —
newlucio ha scritto:
scusami alcebront,
senza offesa ma la tua considerazione è un po' troppo semplicistica... la discussione che si è aperta qui e che continua su altri topic non è da poco.. il fatto stesso che gira e rigira si torna sempre allo stesso punto, alla creazione dell'AGESCI (o meglio, in realtà a cosa ha portato alla sua creazione) con le sue conseguenze non è argomento che si può liquidare con una chiamata all'unione e via dicendo.... e pluribus unum è il motto dell'Europa, giusto? nella stessa Chiesa esistono vari carismi: rinnovamento dello spirito, francescani, gesuiti, cielle, opus dei... vari mezzi che hanno però come scopo quello di servire Dio... a nessuno verrebbe mai in mente di dire a quelli di rinnovamento che devono uniformarsi ai domenicani e viceversa, perchè l'obiettivo è lo stesso, Servire Dio...

si può dire lo stesso dello scoutismo italiano oggi? tra le varie associazioni scouts cattoliche vi è comunione d'intenti? BP mirava a creare buoni cittadini ma anche persone felici, ove la felicità è il vero successo della vita; ed in questa visione della felicità Dio non può essere escluso;


vorrei porre alcune domande a tutti i partecipanti a questa discussione: a cosa mira il metodo AGESCI e a cosa mira il metodo FSE? mi faceva riflettere l'intervento di Boboman in un altro topic in cui diceva che l'AGESCI nasce dalla paura di alcune persone del metodo scout... ma paura di cosa? forse di quel tipo di persone che lo scoutismo ASCI voleva produrre.. e che, si potrebbe ipotizzare, lo scoutismo AGESCI non produce piu.... è davvero così?

lucio


Qui invece il discorso è diverso è essere Scout e per essere Scout si deve seguire gli insegnamenti di chi lo scoutismo lo ha inventato e sviluppato, liberi di fare altro MA E' PUR SEMPRE ALTRO.

Per essere Scout bisogna aderire a certe basi e se vi si aderisce,non sono concepibili i frazionamenti.
Per quanto riguarda la paura di seguire il Metodo (quello con la M) esso è cosi moderno ed attuale che puo far paura,in certi momenti storici e volendo ancora adesso.
Il Metodo si basa sulla Corte d'Onore,che non è solo un nome altisonante e per taluni anacronistico....ONORE e chi ne ha piu o chi lo coltiva e lo fa coltivare....giusto quattro gatti che magari si beccano anche del...REAZIONARIO.

La Corte è in un unica parola L'AUTOGESTIONE la completa fiducia ai ragazzi ,IL GIOCO NELLE LORO MANI,IL FUTURO NELLE LORO MANI....passiamo dal REAZIONARIO al RIVOLUZIONARIO????

Bene questa potentissima leva di potere in mano ai giovani puo avere fatto paura....è continua a far paura...la libertà,democratica e matura.....fà paura.....per fortuna non a tutti....

Ripeto,doverosamente,che questi sono meccanismi delicati e che sicuramente ,qualche adulto ha TROPPO timonato dove voleva lui e non i ragazzi,e questa può essere stata anche in taluni casi la PAURA che ha mosso certi cambiamenti.
Ma qui va corretto l'errore e chi lo fa non il metodo o chi lo subisce...i ragazzi.
Ma rimane però che la prima paura descritta è stata quella che principalmente ha voluto mettere nel dimenticatoio il Metodo per sostituirlo con un surrogato,APPENA SIMILARE, ma molto "addomesticabile".

UN MOVIMENTO,UN METODO,UNO SCOUTISMO......B.-P.

Snoaring Bear

Orso Ronfante

Orig.Gil.'85

#32:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Martedì 05 Febbraio 2008, 09:17
    —
Nel mio ritorno allo scoutismo (agesci) una cosa mi ha colpito: spesso nei documenti associativi, in Coca, e anche qui nel forum, ho visto un guardare all'associazione come fosse una specie di "altare sacrificale".
"Come ti poni verso l'associazione?" "ti farebbe bene un campo dove chirire la tua posizione verso l'associazione" "domandiamoci: io e l'associazione" "nel progetto del Capo è opportuno pensare al rapporto con l'associazione"
Ovviamente iniziare con dei distinguo o dei dubbi ti fa guadagnare occhiatacce...
Ma io mi domando: cosa dovrebbe essere l'associazione? E' l'asociazione stessa la misura dello scoutismo o piuttosto non dovrebbe essere lo scoutismo a misurare una associazione?
Se devo fare una critica pesante all'Agesci è proprio questa (oltre alle altre, eheheheh): si spingono i Capi ad una aderenza associativa che viene prima di ogni altra considerazione di livello superiore.
Esempio: "ma perchè in agesci facciamo così e cosà?" "Forse è meglio che ti chiarisci le idee e verificare se l'associazione fa per te".
Questo modo di pensare è dannoso. Se dobbiamo essere Capi in grado di aiutare i ragazzi a guidare da sè la propria canoa, allora non possiamo, noi per primi, essere spinti ad inginocchiarci incondizionatamente ad una associazione come se tutto quello che ne sgorga è acqua santa.
Classica obiezione: "bene, sbattiti e porta avanti le tue idee".
In teoria va bene, in pratica l'associazione è diventata, in virtù dei numeri una specie di Moloch semiinattaccabile, per cui la base si prende quel che cade dall'alto con poche o scarse possibilità di intervento, e se appena apri bocca..."sei sicuro che l'associazione?...."

#33:  Autore: PG MessaggioInviato: Martedì 05 Febbraio 2008, 11:44
    —
Caro uomodelbosco
hai perfettamente ragione.
Qui dobbiamo capire a chi va la fedeltà di un capo, al metodo o all'associazione?
Perchè è da questo che nascono le divisioni dello scoutismo italiano, considerare più importante l'immagine associativa.
Noi siamo più fedeli, più bravi, più...
E' da questo che non ci si riconosce fratelli.
Se facciamo fare attività insieme a ragazzi di diverse associazioni, se non li indottriniamo prima sulle "differenze", non ci sono problemi si riconosceranno come uguali.
Man mano che si sale di età o nella "gerarchia" diventa sempre più importante l'immagine associativa e la fedelta si sposta dal metodo.
PG

#34:  Autore: gufoprecisoResidenza: Genova-Voltri MessaggioInviato: Martedì 05 Febbraio 2008, 12:14
    —
PG ha scritto:
Qui dobbiamo capire a chi va la fedeltà di un capo, al metodo o all'associazione?
Perchè è da questo che nascono le divisioni dello scoutismo italiano, considerare più importante l'immagine associativa.
Noi siamo più fedeli, più bravi, più...


Mi trovate assolutamente d'accordo con voi. Cool

Ho avuto molte chiaccherate illuminanti con il "barba del gruppo" a proposito della dicotomia Movimento-Associazione. L'associazione dev'essere un tramite principalmente organizzativo (ma anche educativo e formativo) tra il Capo, l'Unità, il Gruppo e il Movimento. Non il modello unico di fedeltà, nè tantomeno un orrizonte di valutazione: o fai così o sei fuori.

Snelliamo la struttura e adeguiamola un pò, facendo il Consiglio Capi anzichè la Corte d'Onore. Ok, ci può stare, ma deve in sostanza e in pratica mantenere la stessa funzione, altrimenti non è più scautismo, e con che coraggio si può parlare di "fedeltà al metodo". I continui inviti dell'Associazione a ridare autonomia e a ridare cogestione sempre e costanti ed immutati negli anni non possono che portare ad una lettura: la cronicità del non utilizzo in questo senso della ConCa. E questo succede perchè negli utlimi anni si è perso di vista l'orrizonte del Movimento, in un turbinio centripeto ed autoreferente dell'Associazione e dei capi che, detesto dirlo, sembrano sempre più una "quarta branca" sottoposta alle "norme direttive" di "qualcuno" anzichè la base stessa e componente stessa. Nonostante la democraticictà, la mia CoCa e le Zona rilevano sempre la "lontananza" degli organismi centrali che sembrano sempre viaggiare su binari e con binari paralleli ma mai convergenti (per citare un noto politico italiano). Si vive sempre più una situazione di "calato dall'alto" anzichè "innalzato dal basso", e si prova sempre più fastidio per il parlare parlare parlare parlare parlare parlare parlare parlare. Si riscontrano sempre problemi ma non si attuano mai o raramente risposte pratiche. Il Convegno su pirimpimi ha rilevato la criticità bla bla bla. L'osservatorio della cannuccia invita i capi ad una maggiore responsabilità verso questo strumento per sviluppare nei ragazzi una maggiore adesione a quell'obbiettivo educativo stabilito dal consiglio generale di due anni fa. EMBE? Ed ora che mi hai invitato? E poi di contro si fanno i "processi" se un capo fa qualcosa che non è contemplato dai mille documenti stampati da Roma... Ma sempre ci si perde sui particolari dimenticandosi del quadro generale...

Se pretendo che tutti i miei esploratori sappiano fare un tot di nodi si grida allo scandalo perchè "non esistono più le prove di classe! ogni percordo dev'essere adeguato al ragazzo"... Bah...

Io ovviamente non c'ero. Ma osservando la CoCa, le Assemblee di Zona e Regionali, la domanda che corre e che si percepisce è una sola. Ma i CFP da dove spuntano? Perchè? Ce n'era la necessità? E ancora... se l'Associazione, e anche il progetto nazionale nuovo, lamentano che i Capi sono sempre più "teorici pedagoghi" anzichè "pratici uomini dei boschi", e la scarsa abilità manuale e conoscenza di tecniche scouting, perchè si è voluto inserire UN ALTRO momento di "parole" anziche inserire un momento di "manualità", lasciando questa alla scelta e alal discrezione del singolo? Poi mi ricordo l'Assemblea Regionale, molta democraticità. Si cerca di spiegare cosa sono i CFP ai Capi, dicendo "ormai sono approvati" e "non si sa bene cosa siano, aspettiamo che il nazionale (con la collaborazione degli input delle regioni) prepari l'articolato". Shocked E questa è la democraticità dell' "innalzarsi dal basso"?

Come non si può vedere l'Associazione come una divinità che tutto muove e dirige e che chiede sacrifici all'altare e di cui il Movimento, il Metodo è il Vestito, ma non la Sostanza? E come si può soprattutto dire "non è vero"... Bah...

Un'Associazione a cui interessa di più quanti rosari faccio al giorno, quanti convegni seguo, anzichè se so fare un nodo, se mando la squadriglia in uscita, ecc... A cui interessa più la mia conoscenza teorica e pedagocica del "metodo" anzichè la mia conoscenza pratica DI ESSO e di CIO CHE SERVE AD ESSO. Ti faccio capire l'importanza della la vita all'aperto --> Constato che alcuni Capi non sanno vivere all'aperto --> Scrivo parole di lamentela e faccio un invito affinchè la si scopri. NON MANCA UN PASSAGGIO LOGICO? Non t'insegnano che ai ragazzi bisogna far capire come la VERIFICA sia importante per capire anche ciò che è mancato e lavorarci? Non è il passaggio chiave nella stesura dei vari progetti e programmi? E ALLORA PERCHE NON LO SI APPLICA ANCHE N QUESTO CASO? Bah.. Se i ragazzi sono carenti in topografia, sarà obbiettivo lavorarci. Ma perchè se i capi sono carenti in topografia, mi limito a dire "guarda che sei carente?", e gli propongo un altro incontro vocazionale invece (pur non sminuendo l'importanza di questo aspetto).

Scusate forse sono andato un pò oltre...

E ancora...Andare fuori? A cosa servono altre scissioni? E poi con che risultato? Non si tratta d'ipocrisia....

#35:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Martedì 05 Febbraio 2008, 12:50
    —
gufopreciso ha scritto:
Il Convegno su pirimpimi ha rilevato la criticità bla bla bla. L'osservatorio della cannuccia invita i capi ad una maggiore responsabilità verso questo strumento per sviluppare nei ragazzi una maggiore adesione a quell'obbiettivo educativo stabilito dal consiglio generale di due anni fa. EMBE? Ed ora che mi hai invitato?

Infatti!
Non so voi, ma la maggior parte dei documenti associativi che leggo utilizzano uno spaventoso burocratese che mi spinge a leggerli due volte prima di capire (vagamente) di che parlano. E dire che per motivi di lavoro sono spesso con carte burocratiche tra le mani.
E quando anche ho decifrato di che si tratta, mi domando a che serve.
La "base" vuole concretezza, anche perchè il tempo è sempre tiranno e dedicare una domenica a stare seduti a sentire cose che non si capisce a che servano è una richiesta da fare veramente con cautela. E poi si lamentano che i Capi disertano...
Una volta un vecchio Capo scuoteva la testa "mi hanno sempre detto che lo Scoutismo entra dagli scarponi...che siamo a fare qui? Preferisco, se devo scegliere, portare i ragazzi nei boschi"

#36:  Autore: rinoceronte caparbio MessaggioInviato: Martedì 05 Febbraio 2008, 15:38
    —
Noto con piacere che gli inviti ad adeguarsi al tema del topic sono stati ascoltati...

#37:  Autore: GnuEspansivo MessaggioInviato: Martedì 05 Febbraio 2008, 15:40
    —
PG ha scritto:

Qui dobbiamo capire a chi va la fedeltà di un capo, al metodo o all'associazione?
Perchè è da questo che nascono le divisioni dello scoutismo italiano, considerare più importante l'immagine associativa.
Noi siamo più fedeli, più bravi, più...
E' da questo che non ci si riconosce fratelli.


La mia fedeltà come Capo va al ragazzo. La fedeltà al ragazzo è l'unico metodo possibile come ho appreso al CFA.
In questo io vedo fratelli tutti gli scout, AGESCI, CNGEI, FSE, Nuova ASCI e chi più ne ha più ne metta. Non esiste UN modo per portare i ragazzi alla felicità nemmeno nello Scoutismo. Nemmeno BP si è fermato alla sua intuizione originale, ha creato poi i Lupetti, i Rover, le Guide. Perché? Secondo me perché voleva estendere la proposta quanto più possibile.

Crediamo che un'associazione piuttosto che l'altra abbia una proposta migliore? Beh, secondo me ha una proposta diversa. Che non è ALTRO dallo scoutismo. Perché il metodo continuo a pensarlo come uno strumento. Sarò folle? Se si mira all'educazione globale della persona, seguendo le fondamenta gettate da BP, allora costruisco sullo Scoutismo, e secondo me è ancora Scoutismo.

#38:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Martedì 05 Febbraio 2008, 15:58
    —
Gnu espansivo ha scritto:
La mia fedeltà come Capo va al ragazzo. La fedeltà al ragazzo è l'unico metodo possibile come ho appreso al CFA

Ehm...in pratica?
Citazione:
Nemmeno BP si è fermato alla sua intuizione originale, ha creato poi i Lupetti, i Rover, le Guide. Perché? Secondo me perché voleva estendere la proposta quanto più possibile.

Già, ma l'ha fatto lui (scusa se è poco), non io, e neppure te.
Citazione:
Crediamo che un'associazione piuttosto che l'altra abbia una proposta migliore? Beh, secondo me ha una proposta diversa. Che non è ALTRO dallo scoutismo.

Dipende da che consiste la diversità. Ovvio che se è il colore dell'Uniforme posso anche chiudere un occhio, ma se le differenze cominciano ad essere sul metodo e la sua applicabilità, allora è ALTRO dallo scoutismo. Possiamo dire che è "liberamente ispirato" allo scoutismo, ma di più faccio fatica ad affermare.
In merito al "liberamente ispirato": quando entrai, all'epoca, in E/G c'erano le 4 tappe. Forse sin da subito ho cominciato a pormi domande che mi hanno posto in modo critico. Perchè, se BP parlava di 3 tappe e altre associazioni parlavano di 3 tappe, in agesci ce n'erano 4? La domanda, ovviamente, suscitava sospetti in chi la poneva, ma guarda caso, dopo anni e anni qualcuno, finalmente, ha ripristinato le 3 tappe. Ecco, questo è un esempio di scoutismo "liberamente ispirato". Chiamiamolo scoutismo, ma non Scoutismo per favore.

#39:  Autore: GnuEspansivo MessaggioInviato: Martedì 05 Febbraio 2008, 16:18
    —
uomodelbosco ha scritto:
Gnu espansivo ha scritto:
La mia fedeltà come Capo va al ragazzo. La fedeltà al ragazzo è l'unico metodo possibile come ho appreso al CFA

Ehm...in pratica?


In pratica credo che sia errato dire che il metodo sia immodificabile. Qui non si sta mettendo in dubbio l'aderenza, che può dar più o meno fastidio ma sono abbastanza fatti proprio secondo me, agli sritti originali, ma il fatto che discostarsi porti necessariamente un abbassamento di qualità. La fedeltà al ragazzo sta nel cercare di realizzare l'obiettivo di BP, che era la realizzazione del singolo, non l'applicazione delle sue parole.

Citazione:
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Nemmeno BP si è fermato alla sua intuizione originale, ha creato poi i Lupetti, i Rover, le Guide. Perché? Secondo me perché voleva estendere la proposta quanto più possibile.

Già, ma l'ha fatto lui (scusa se è poco), non io, e neppure te.


Secondo me la divinizzazione dei fondatori è il modo migliore di perderne il messaggio. Sul libro dei capi c'è scritto che dobbiamo scegliere le esche che piacciono ai ragazzi, come un pescatore che per pescare deve studiare cosa piace al pesce. Anche questo lo ha scritto lui. Io ci leggo un invito a non perdere di vista il ragazzo. E questo può anche voler dire cambiare.

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Crediamo che un'associazione piuttosto che l'altra abbia una proposta migliore? Beh, secondo me ha una proposta diversa. Che non è ALTRO dallo scoutismo.

Dipende da che consiste la diversità. Ovvio che se è il colore dell'Uniforme posso anche chiudere un occhio, ma se le differenze cominciano ad essere sul metodo e la sua applicabilità, allora è ALTRO dallo scoutismo. Possiamo dire che è "liberamente ispirato" allo scoutismo, ma di più faccio fatica ad affermare.
In merito al "liberamente ispirato": quando entrai, all'epoca, in E/G c'erano le 4 tappe. Forse sin da subito ho cominciato a pormi domande che mi hanno posto in modo critico. Perchè, se BP parlava di 3 tappe e altre associazioni parlavano di 3 tappe, in agesci ce n'erano 4? La domanda, ovviamente, suscitava sospetti in chi la poneva, ma guarda caso, dopo anni e anni qualcuno, finalmente, ha ripristinato le 3 tappe. Ecco, questo è un esempio di scoutismo "liberamente ispirato". Chiamiamolo scoutismo, ma non Scoutismo per favore.


Ti rigiro quello che ho detto prima: è il metodo il nostro primo obiettivo?

Mi sa tanto che stiamo nuovamente OT.

#40:  Autore: gufoprecisoResidenza: Genova-Voltri MessaggioInviato: Martedì 05 Febbraio 2008, 19:07
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GnuEspansivo ha scritto:
In pratica credo che sia errato dire che il metodo sia immodificabile. Qui non si sta mettendo in dubbio l'aderenza, che può dar più o meno fastidio ma sono abbastanza fatti proprio secondo me, agli sritti originali, ma il fatto che discostarsi porti necessariamente un abbassamento di qualità.


Mmm... per come la vedo io non necessariamente. Ma prima di discostarsi si dovrebbe ragionare profondamente sull'effettiva e reale necessità del cambiamento. Se sia un cambiamento strategico oppure no. Se la motivazione è un miglioramento o un mero adeguamento, se miglioro o semplicemente voglio "svecchiare", se miglioro o lo rendo più accessibile e adattabile a più ragazzi, se miglioro o semplicemente semplifico.

Citazione:
La fedeltà al ragazzo sta nel cercare di realizzare l'obiettivo di BP, che era la realizzazione del singolo, non l'applicazione delle sue parole.

[...]

è il metodo il nostro primo obiettivo?


Ovviamente no, è il ragazzo. E l'obbiettivo di B.-P. era la realizzazione del singolo. Ma non era un obbiettivo esclusivo allora. E il nostro Movimento non è l'unico movimento che ha come scopo la formazione dei ragazzi. Il nostro potrà essere un obbiettivo particolarizzato, totalizzante, ispirato, tutto quello che volete, ma non siamo i solo a ricercare questo obbiettivo. Ciò che ci caraterizza, ciò che ci distingue dagli altri, cio chè distingue l'idea di B.-P. non è tanto l'obbiettivo, ma piuttosto il come raggiungerlo. Il Metodo.

Poi qui si cozza anche con il discorso dell'élitarismo: scautismo per tutti, o scautismo aperto a tutti? Che perdonatemelo trova che sia la chiave di volta di qualsiasi discorso.

Citazione:
Secondo me la divinizzazione dei fondatori è il modo migliore di perderne il messaggio. Sul libro dei capi c'è scritto che dobbiamo scegliere le esche che piacciono ai ragazzi, come un pescatore che per pescare deve studiare cosa piace al pesce. Anche questo lo ha scritto lui. Io ci leggo un invito a non perdere di vista il ragazzo. E questo può anche voler dire cambiare.


Certo. Ma il problema è fino a che punto? Con che motivazione? Cambiamento si, ma non compromesso.

Non che ciò che dice B.-P. è sacro e non modificabile. Ma che quello è il punto di partenza del nostro miglioramento e cambiamento, e non dev'essere semplicemente una "memoria storica".

#41:  Autore: rinoceronte caparbio MessaggioInviato: Martedì 05 Febbraio 2008, 20:23
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Mi sono stufato.

#42:  Autore: rinoceronte caparbio MessaggioInviato: Giovedì 07 Febbraio 2008, 02:03
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torno a chiuderla se continuate a uscire dal seminato.



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