gufo preciso ha scritto: |
lo facciamo "senza motivo", per tradizione, perchè lo riteniamo un fattore che concorre a creare una "identità di gruppo" e legame con la (lunga) storia del nostro gruppo. Poi di fatto non lo facciamo ad ogni fuoco, ma solo in alcuni (più importanti) e dai reparti in su; però solo per il fatto che lo facciamo senza motivo, non mi sembra una valida ragione per abbandonarla.
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gufopreciso ha scritto: |
Ora esiste una tradizione consolidata nel mio gruppo (e universalmente conosciuta) che durante il fuoco ci si metta il foulard (arrotolato, così come tolto dal collo) in testa (chiudendolo con una molletta) con la parte bianca rivolta vero il fuoco. |
uomodelbosco ha scritto: | ||
Il fatto che sia una tradizione è già di per sè un buon motivo per non cessarla. Semmai può diventare un interessante inizio di una ricerca del motivo e della riscoperta delle tradizioni del vostro gruppo. Le tradizioni sono un fondamento, cercarne le radici può essere motivo di orgoglio, di riscoperta e della bellezza di ritrovare persone che hanno calcato le vostre stesse orme anni e anni prima, che non vi siete dimenticate di loro, e magari vi raccontano storie che nemmeno immaginavate più. Una bella impresa per il reparto, per esempio. |
gufopreciso ha scritto: |
Avete delle tradizioni particolari (di gruppo, branca), ma soprattutto come vi comportate nei riguardi di queste?
Ora esiste una tradizione consolidata nel mio gruppo (e universalmente conosciuta) che durante il fuoco ci si metta il foulard (arrotolato, così come tolto dal collo) in testa (chiudendolo con una molletta) con la parte bianca rivolta vero il fuoco. Ormai nessuno ricorda più il motivo di questo gesto, lo facciamo per inerzia, perchè sappiamo che così per molto tempo si è fatto, lo facciamo "senza motivo", per tradizione, perchè lo riteniamo un fattore che concorre a creare una "identità di gruppo" e legame con la (lunga) storia del nostro gruppo. Poi di fatto non lo facciamo ad ogni fuoco, ma solo in alcuni (più importanti) e dai reparti in su; però solo per il fatto che lo facciamo senza motivo, non mi sembra una valida ragione per abbandonarla. è, veramente, una tradizione non scritta.... |
serpentecombattivo ha scritto: | ||
In realtà è una tradizione scritta. E anche bene. L'uso del fazzolettone a mo' di bandana al fuoco di bivacco (insieme alla coperta da bivacco, ma qui L'orsacchiottone (così non ti offendi... ) dormiglione può dire più di me sulle tradizioni legate a questa) è descritto mi sembra di ricordare in "Tappe" di Pierre Delsuc, un manuale che è ancora ristampato dalla Fiordaliso.. Ma potrei anche avere detto una boiata e magari sta da qualche altra parte. |
Citazione: |
Comunque quei brandelli di memoria fotografica mi riportano una illustrazione nello stile di Pierre Joubert. |