Sandro Magister ha scritto: |
La sperimentazione è già in corso. Al posto del prete ci sono uomini e donne designati dai fedeli. E tutti assieme pronunciano le parole della consacrazione, anch'esse variate a volontà. A giudizio dei domenicani olandesi, è questo ciò che vuole il Concilio Vaticano II...
...In Olanda, a Nimega, nella chiesa dei frati agostiniani, ogni domenica la messa è presieduta assieme da un protestante e da un cattolico, che a turno curano uno la liturgia della Parola e il sermone, l’altro la liturgia eucaristica. Il cattolico è quasi sempre un semplice laico, e spesso è una donna. Per la preghiera eucaristica, ai testi del messale si preferiscono i testi composti dall’ex gesuita Huub Oosterhuis. Il pane e il vino sono condivisi da tutti. Nessun vescovo ha mai autorizzato questa forma di celebrazione. Ma padre Lambert van Gelder, uno degli agostiniani che la promuove, è sicuro d'essere nel giusto: "Nella Chiesa sono possibili diverse forme di partecipazione, noi siamo parte della comunità ecclesiale a tutti gli effetti. Non mi considero affatto scismatico"... La proposta dei padri domenicani è che, in mancanza di un prete, sia una persona scelta dalla comunità a presiedere la celebrazione della messa: “Non fa differenza che sia uomo o donna, omo o eterosessuale, sposato o celibe”. La persona prescelta e la comunità sono esortati a pronunciare insieme le parole dell'istituzione dell'eucaristia: “Pronunciare queste parole non è una prerogativa riservata al prete. Tali parole costituiscono la consapevole espressione di fede dell’intera comunità”.... |
uomodelbosco ha scritto: |
Fantastico! Lo trovo molto stimolante e "riavvicinante".
Peccato però che è visto solo come emergenza, se hai una chiesa e un prete, dovresti andare lì... |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Mah... Anche nella fede sta entrando la cultura del "fai da te"...
Come l'omeopatia, come l'istruzione, ormai ogni cosa è giusta se fatta come sta comoda all'uomo. Essere di una fede, di qualsiasi fede, comporta dei doveri oltre che diritti. Può stabilire questi doveri, tra cui quello per noi cattolici di santificare le feste, solo chi ha una cultura di base tale da valutare e decidere. In pratica, o diventiamo tutti vescovi oppure ci adeguiamo a quello che questi, dopo aver meditato per centinaia di anni e sempre confrontandosi, decidono sia meglio per la comunità. Tutto il resto sono forme di aggregazione che tendono a rabbonire le coscienze, non a rinvigorire lo spirito. E' sempre facile percorrere la via comoda, bisogna faticare per percorrere quella giusta. |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Mah... Anche nella fede sta entrando la cultura del "fai da te".... |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Può stabilire questi doveri, tra cui quello per noi cattolici di santificare le feste, solo chi ha una cultura di base tale da valutare e decidere. In pratica, o diventiamo tutti vescovi oppure ci adeguiamo a quello che questi, dopo aver meditato per centinaia di anni e sempre confrontandosi, decidono sia meglio per la comunità.... |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Tutto il resto sono forme di aggregazione che tendono a rabbonire le coscienze, non a rinvigorire lo spirito.
|
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
E' sempre facile percorrere la via comoda, bisogna faticare per percorrere quella giusta |
koalasereno ha scritto: |
e poi sono curiosa di vedere come reagisce il papa conservativo cha abbiamo davanti a una cosa così innovativa.. |
porcellinopacifico ha scritto: |
Per quanto riguarda una celebrazione religiosa è, poi, sicuramente più comodo (ma come dicevo non è per questo né più giusto né più sbagliato) farsela preparare da altri che darsi da fare e cercare di partecipare attivamente alla sua celebrazione. |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
L'introduzione della messa in latino, che tanto scandalo ha destato, ha come scopo proprio quello di consentire lo svolgimento di un rito comune a tutti e compreso da tutti i fedeli di lingua diversa. Nulla di reazionario. Solo voglia di unire e non di dividere né di escludere. |
porcellino pacifico ha scritto: |
piuttosto che verso riti che, per necessità e/o per scelta, cercano di superare questa divisione con l'intento di suscitare nei fedeli un maggior senso di responsabilità e partecipazione. |