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Io ho una cosiderazione altissima del lavoro di B.-P. ma penso che su alcune questioni, come tutti noi del resto, fosse un po' condizionato dalla sua educazione e dalla sua epoca. |
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Ora come ora si può benissimo percorrere un cammino di spiritualità che prescinda da qualsiasi dio e dalla religione |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
com'è che quando si dice questo nei confronti di qualcosa dello scoutismo (esempio lampante: corte d'onore-consiglio della legge), si viene tacciati di anarchia e consideranti fuorviati dal pensiero di bp?
chiuso OT, che deve essere visto come una riflessione e non come occasione di mettere un'altro tema all'interno di questo topic. |
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Tornando al concetto principale:
ho seguito tutto ciò che hai scritto, ma non riesco ancora a capire come possa essere considerata spiritualità ciò che dici. |
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può esserci un cammino spirituale che prescinde dal trascendente |
Cerbiatto Ingegnoso ha scritto: |
Penso che porcellino intendesse un percorso spirituale che ha come scopo non quello di spiegare il mondo attraverso una figura divina e impalpabile bensì quello di amare ed ammirare la nostra realtà per quello che è, credendo alla sua bellezza e alla felicità che ci può dare ma limitandoci ad indagare QUESTO mondo per come noi possiamo conoscerlo...
... |
Cerbiatto Ingegnoso ha scritto: |
...Non so se ho spiegato esattamente quello che volevi dire perché in realtà la mia posizione è un pò diversa... però penso di esserci andato vicino... |
gufopreciso ha scritto: |
Parlando di AGESCI il Capo deve credere in Dio (altrimenti il PA sono solo parole morte), i ragazzi invece possono anche non credere in Dio |
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Tra i 20 e i 21 anni le scolte e i rover chiedono che i capi e l’assistente ecclesiastico della comunità riconoscano che per essi è giunto il momento di abbandonare il clan/fuoco ed attuare al di fuori della comunità R/S le proprie scelte di vita, rispondendo in tal modo alla propria vocazione.
Termina così l’itinerario educativo proposto dallo scautismo e comincia quello di educazione permanente dell’adulto (assunzione piena della responsabilità). La coerenza con le scelte di vita (quali ad esempio nell’ambito politico, nella fede, nel servizio) e l’acquisizione di un sufficiente livello di autonomia vanno verificate con l’aiuto dei capi e della Comunità R/S sulla base di uno stile di vita, che sia confermato da scelte concrete. Se la scolta e il rover scelgono di giocare la propria vita secondo i valori proposti dallo scautismo, di voler essere uomini e donne che indirizzano la loro volontà e tutte le loro capacità verso quello che hanno compreso come la verità, il bene e il bello, di annunciare e testimoniare il Vangelo, di voler essere membri vivi della Chiesa, di voler attuare un proprio impegno di servizio, allora l’uscita dal clan/fuoco prende il nome di “Partenza”. Coloro che hanno fatto scelte diverse lasciano il clan/fuoco circondati dalla fraternità di tutta l’unità, con le modalità che volta per volta stabilisce la Comunità stessa. La Partenza, va maturata durante tutto il cammino in branca per aiutare il rover e la scolta a focalizzare le scelte per un futuro progetto di vita, riflettendo sul Servizio e sul suo ruolo di cittadino. |
porcellinopacifico ha scritto: |
"Hai fallito il tuo cammino scout ti SALUTO (e amici come prima ben inteso)" |
porcellinopacifico ha scritto: |
Se in clan all'ultimo anno ti trovi un r/s ateo tu le/gli dici: "Hai fallito il tuo cammino scout ti SALUTO (e amici come prima ben inteso)" oppure "Hai conluso il tuo cammino scout puo PARTIRE a continuarlo altrove(non in AGESCI di sicuro)? |
akela_xx ha scritto: |
La Partenza non è di serie A e l'uscita di serie B.. valgono tanto quanto.. posso anche non condividere delle scelte ma l'obiettivo dello scautismo non è fare dei capi ma dei buoni cittadini... |