Veleno ha scritto: |
... si può essere delle ottime persone ed essere non credenti ma la domanda era "si può essere atei e scout?" Lo scoutismo originale e la maggioranza delle associazioni non lo permettono! La fede è considerata non solo un valore ma il più importante! Tutta la legge scout si può ridurre in un semplice "vivi seguendo Dio"!
...Io non riesco a mettermi nei panni di un ateo e non credere in niente....secondo me non varrebbe più la pena di vivere! Penso sia per questo che BP ha voluto gli scout credenti....in quel che pare a loro ma credenti!! Perchè io ateo che non credo e quindi non posso essere scout ma voglio vivere secondo degli ideali simili non posso farmi un mio gruppo e darmi un nome diverso? Perchè voglio essere comunque chiamato scout? |
vulcano chiacchierone ha scritto: |
...io sono atea, non credo ma rispetto.
non mi sono svegliata una mattina con la consapevolezza che per me dio non esiste, ho avuto i miei dubbi (molti dubbi) e ho fatto il mio percorso.con inquietudine e insicurezza ho cercato, mi sono messa in discussione e sono arrivata alla mia conclusione. una persona atea non ha paura di credere,semplicemente ha capito che per lei dio non esiste.e questo non si traduce in disprezzo o negazione totale nei confronti dei credenti:la fede è un'esperienza personale e soggettiva, c'è chi arriva a credere in dio e c'è chi arriva alla posizione opposta che non è per questo da criticare. mi sembra giusto che,come io rispetto coloro che sono convinti dell'esistenza di dio, sia fatto lo stesso nei confronti di chi ha un'idea diversa. per quanto riguarda il mio essere scout anche se atea... io adoro essere scout,credo che esserlo da 11anni a questa parte abbia segnato profondamente la mia persona e i miei valori,ma come è già stato detto in AGESCI c'è una C essenziale. sono consapevole che rimanere è un gesto di incoerenza,per questo appena mi sono accorta di come stanno le cose ne ho parlato con il mio fantastico capo clan pronta a prendere il saluto su due piedi. ma, come ha detto lui, non tutti nel clan si sono messi in discussione.. io sono una delle poche che si è messa in gioco e quindi per ora va bene così: quando arriverà il momento di uscire dal clan, prenderò il saluto e non potrò divenire capo (perchè questi hanno un'importante ruolo educativo e sarebbe inammissibile diventarlo da non credente). e rimango immensamente grata al mio capo per avermi permesso di rimanere nel clan.. |
pacio ha scritto: |
intanto separiamo quello che una proposta da quelle che sono scelte di vita.
in un clan ci può strare benissimoun ateo, e vorrei vedere qual'è quel capo che si lascia scappare un'occasione così grande di crescita, diverso è proporre uno scoutismo ateo. |
pacio ha scritto: |
dietro al "sono ateo" in realtà molte volte c'è "non ci capisco niente".
un capo ateo non ha senso in agesci e questo è palese, ma credo che basti comunque avere un'attenzione, una ricerca nella spiritualità ( senza obbligatoriamente essere religione ) per poter comunque assaporare lo scoutismo. |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
1. BP ha ideato uno scoutismo che è saldamente legato a Dio e NON ad una religione; egli, pur essendo anglicano, ha creato un movimento che ha unito trasversalmente cattolici, protestanti, ebrei, musulmani etc. |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
2.Se non si crede in DIo, come si fa a seguire l'accrescimento spirituale dei ragazzi? Sarebbe come se ci fosse un istruttore di scuola guida senza patente. |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Spesso i ragazzi si proclamano atei perchè confondono Dio con la religione o peggio con la Chiesa. Dio è e resta Dio e manda "segnali" della sua presenza a tutti, anche a coloro che non vogliono riconoscerli. |
20coccy03 ha scritto: |
Che tanti atei trovano la soluzione dopo il saluto(o ancora durante la vita di clan,ad esempio)nella vita nel CNGEI, |
20coccy03 ha scritto: |
credendo che questa associazione sia ATEA quando,in realtà,non lo è. |
20coccy03 ha scritto: |
Questa è la soluzione-fraintendimento che fa comodo a qualcuno... |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
La mia esperienza nel GEI è durata poco e risale a molti anni fa ormai, ma non ricordo un'associazione "atea" in cui il discorso spiritualità era totalmente trascurato. |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
La crescita spirituale non significa parlare di Dio senza religioni o ignorare il discorso... |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Semplicemente andare incontro alle esigenze di ognuno. |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Un esempio: un ragazzo va dal capo "ateo" e gli confida di avere un problema di natura religiosa o spirituale. Un capo ateo potrebbe aiutarlo? Secondo me peggiorerebbe la situazione... |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Quello che mi sembra buffo è proprio come un'ateo possa avere profonda spiritualità. Se per ateo vogliamo intendere una persona che SI ILLUDE di credere che Dio non esiste MA di fatto ha una profonda spiritualità (che non vedo da dove possa derivare se non da Dio...) e condivide i valori cristiani su cui si fonda (anche se qualcuno oggi dice che non è vero...) la nostra società, per me non ci sarebbero problemi nemmeno se facesse il Papa.
|
Citazione: |
proprio perchè cresciuto in un'associazione pluriconfessionale ho conosciuto i due lati della medaglia, ovvero ho conosciuto sia persone atee come quelle di cui stiamo parlando, ma anche atei "per pigrizia" o per scarso coinvolgimento negli aspetti spirituali della formazione. Persone come le seconde le metteresti a fare i capi?? Io no perchè troncherebbero in partenza qualsiasi tipo di iter spirituale |
Citazione: |
In seconda analisi ci sono capi che si proclamano dotati di grande spiritualità e poi si rivelano mensola di caminetto. Ma il gruppo che fa? Gli altri capi? I genitori? Un capo non è un dogma. Egli si offre per fare servizio, ottiene delega su un'unità da tutto il gruppo ma ciò non lo esime dal controllo che tutti siamo tenuti ad esercitare, sempre. |
uomodelbosco ha scritto: |
L'unico che possa definirsi veramente ateo credo sia colui che crede che tutto quanto sia l'enorme risultato di banali reazioni chimiche che dal grande pentolone cosmico in ebollizione ha prodotto il mondo che conosciamo. |
uomodelbosco ha scritto: |
...io non conosco proprio nessuno che creda VERAMENTE che tutto sia solo una combinazione di atomi di carbonio e che la morte sia uguale ad una tv che si spegne e fine dei programmi.. |
porcellinopacifico ha scritto: | ||||
che bello una volta tanto devo dissentire dal mio amato uomodelbosco ![]()
Su questo non dissento (anche se, avendo studiato biochimica all'università, non le definirei propriamente banali... ![]()
Io sì e affermo pure che, alcuni, ovviamente, di questi "ateacci" sono pure dotati di una spiritualità molto profonda. Che c'è di strano? I valori spirituali sono valori umani, la spiritualità è una esperienza umana: se sei credente la puoi relazionare con il divino, altrimenti pensi che sia un risultato della cultura, della società, dei tuoi neuroni e sinapsi che si relazionano ad altri miliardi di miliardi di neuroni e sinapsi (e ti dico non solo umani, ma anche degli animali non umani...) Se uno è ateo non può amare? Non può rendersi conto che se al mondo ci fosse più amore, rispetto reciproco, rispetto per la natura e tutto quello che volete voi, staremmo tutti meglio? Il fatto che lui si senta un essere limitato che è inserito in qualcosa di più grande di lui, non significa che lui attribuisca a questo qualcosa un significato metafisico (al di là del mondo fisico). Questo qualcosa può essere l'iimmensità dello spazio tempo fisico. |
Citazione: |
Ma che cavolo di senso ha un capo ateo che non ha spiritualità - nel senso che non è in cammino - in un movimento dove la spiritualità è messa al centro di un intero metodo educativo (come lo studio è messo al centro del sistema scolastico) ? |
Io stesso, in altro topic, ha scritto: |
la spiritualità è inscindibile dallo scoutismo e dalle sue attività: fare un campo nei boschi, accendere un fuoco e fare una veglia alle stelle sono alcuni dei momenti più spirituali che possano esistere...a me ha dato molto di più tutto questo che non le route o gli hyke nei monasteri o nei centri religiosi |
porcellino pacifico ha scritto: |
uomodelbosco ha scritto:
...io non conosco proprio nessuno che creda VERAMENTE che tutto sia solo una combinazione di atomi di carbonio e che la morte sia uguale ad una tv che si spegne e fine dei programmi.. Io sì e affermo pure che, alcuni, ovviamente, di questi "ateacci" sono pure dotati di una spiritualità molto profonda. Che c'è di strano? I valori spirituali sono valori umani, la spiritualità è una esperienza umana: se sei credente la puoi relazionare con il divino, altrimenti pensi che sia un risultato della cultura, della società, dei tuoi neuroni e sinapsi che si relazionano ad altri miliardi di miliardi di neuroni e sinapsi (e ti dico non solo umani, ma anche degli animali non umani...) Se uno è ateo non può amare? Non può rendersi conto che se al mondo ci fosse più amore, rispetto reciproco, rispetto per la natura e tutto quello che volete voi, staremmo tutti meglio? Il fatto che lui si senta un essere limitato che è inserito in qualcosa di più grande di lui, non significa che lui attribuisca a questo qualcosa un significato metafisico (al di là del mondo fisico). Questo qualcosa può essere l'iimmensità dello spazio tempo fisico. |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
Per me, si sta sbiellando di brutto... |
aureliano ha scritto: |
Io per "ateo" intendo una persona priva di qualsiasi forma di spiritualità, ergo un capo ateo non è concepibile.Un ragazzo ovviamente sì. |
uomodelbosco ha scritto: | ||
Perchè? Non mi è chiaro. |
Citazione: |
Quindi in conclusione non esiste nessuno che non abbia almeno una forma di spiritualità ( e devo ricredermi sui capi-mensoladicaminetto), e quindi non esistono atei propriamente detti, ma "rifiutatori di divinità".
|
Aureliano ha scritto: |
uomodelbosco ha scritto:
aureliano ha scritto: Io per "ateo" intendo una persona priva di qualsiasi forma di spiritualità, ergo un capo ateo non è concepibile.Un ragazzo ovviamente sì. Perchè? Non mi è chiaro. Perché per ateo intendo una persona che, tornando al tuo esempio, non tragga un minimo di spiritualità nemmeno dalla coltivazione delle rose o dalla pianta di rosmarino, qualcuno che crede che l'amore sia solo ed esclusivamente un rilascio di sostanze nel cervello causato da reazioni chimiche...dov'é la spiritualità qui? |
uomodelbosco ha scritto: | ||
Mi sembra di capire che per te un ragazo possa essere ateo nel senso di privo di qualunque spiritualità, mentre un Capo no. Ho capito bene? |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
Ma che cavolo di senso ha un capo ateo che non ha spiritualità - nel senso che non è in cammino - in un movimento dove la spiritualità è messa al centro di un intero metodo educativo (come lo studio è messo al centro del sistema scolastico) ?
Per me, si sta sbiellando di brutto...ma ste domande non potevate farle al cfa o pari grado? Almeno le persone competenti c'erano... |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: | ||
Condivido pienamente. E credo che io e te stiamo usando lo stesso linguaggio. Se leggi attentamente tutta la discussione, ti renderai conto che in realtà stiamo dicendo tutti più o meno la stessa cosa ma non ci capiamo perchè abbiamo un frasario differente che si incasina sulla definizione di ateo ed ateismo. Cerco di riassumere il tutto in tre punti: 1. per ateo si intende una persona priva di ogni tipo di spiritualità e ASSOLUTAMENTE PRIVO di tutte e forme di spiritualità sin qui elencate; 2. in un'associazione pluriconfessionale può esserci spazio per una spiritualità "alternativa" purchè si rispettino le esigenze ed i doveri spirituali e religiosi di tutti, ma assolutamente nessuno spazio per l'ateismo come descritto al punto 1; 3. in un'associazione confessionale, per questioni di coerenza, non può esserci spazio per forme di spiritualità "alternativa" (altrimenti che confessione sarebbe...) né tantomeno per l'ateismo del punto 1. In questi tre punti credo di aver riassunto tutto il mio pensiero "adattandolo" terminologicamente a quanto detto sin qui. ok? |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
Ma che cavolo di senso ha un capo ateo che non ha spiritualità - nel senso che non è in cammino - in un movimento dove la spiritualità è messa al centro di un intero metodo educativo (come lo studio è messo al centro del sistema scolastico) ?
Per me, si sta sbiellando di brutto...ma ste domande non potevate farle al cfa o pari grado? Almeno le persone competenti c'erano... |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Condivido pienamente. E credo che io e te stiamo usando lo stesso linguaggio.
Se leggi attentamente tutta la discussione, ti renderai conto che in realtà stiamo dicendo tutti più o meno la stessa cosa ma non ci capiamo perchè abbiamo un frasario differente che si incasina sulla definizione di ateo ed ateismo. Cerco di riassumere il tutto in tre punti: 1. per ateo si intende una persona priva di ogni tipo di spiritualità e ASSOLUTAMENTE PRIVO di tutte e forme di spiritualità sin qui elencate; |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Da allora si professa ateo. Tu crederesti che è convinto della non-esistenza di Dio? |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Il ragazzo "ateo" va aiutato. Non nel senso di "tirarlo" dentro la fede, ma nel senso di accrescere la propria spiritualità come egli sente di fare. |
bagheera80 ha scritto: |
Per me c'è anche altro da dire.
Un ateo può essere scout e capo scout. Quello che è assolutamente incompatibile è far parte dell'AGESCI. Signori c'è una C grossa come una casa che se non ricordo male significa Cattolici. L'appartenere all'AGESCI implica una chiara scelta di fede all'interno della quale si cresce. Negli scout laici e altre associazioni scout non so come funziona e non mi pronuncio e non mi permetterei mai, ma se l'associazione è indirizzata verso un chiaro cammino di fede allora l'ateo non combacia con l'insegnamento che si vuole dare ai ragazzi. Non so se sono stata chiara, credo di essermi intrecciata un po' con le parole ![]() |
aquila riflessiva ha scritto: |
Il gruppo scout italiano ,e non solo, è un gruppo cattolico cristiano e senza questa fede nessuno potrebbe rispettare le 10 leggi rilasciateci dal nostro amato B.P senza la fede tu non saresti capace di essere amico e fratello di ogni altra guida e scout oppure non sorrideresti e canteresti nei momenti di difficoltà...rifletti su queste parole... |
bagheera80 ha scritto: |
Per me c'è anche altro da dire.
Un ateo può essere scout e capo scout. Quello che è assolutamente incompatibile è far parte dell'AGESCI. Signori c'è una C grossa come una casa che se non ricordo male significa Cattolici. L'appartenere all'AGESCI implica una chiara scelta di fede all'interno della quale si cresce. |
Gerri ha scritto: |
BP è MOLTO chiaro: "non posso immaginare uno scout che non veda nella natura l'opera di una entità superiore, rinnego quindi OGNI forma di scoutismo ateo", nella "Strada verso il successo" il quinto scoglio è appunto "L'irreligiosità",, vista come uno dei principali nemici di un buono scout....
BP era religioso nel più profondo, e lo scautismo, quando fatto seriamente secondo la sua parola, gronda spiritualità da ogni parte... Uno scautismo che non è così non è scautismo come lo intendeva BP, e se il fondatore è lui, quello che si fa non è scautismo, ma solo una parte di esso, è un metodo ispirato, sicuramente legittimo, ma stiamo attenti a dire "la realtà spirituale è importante solo per le associazioni cattoliche" perché la realtà spirituale non è una cosa che è stata aggiunta dall'ASCI e di cui siamo eredi, ma era la chiara posizione di BP che alcune associazioni laiche (perché altre portano avanti il pluralismo religioso in maniera encomiabile) oggi trascurano e dimenticano... |
porcellinopacifico ha scritto: |
A dire il vero che BP non riuscisse a concepire una spiritualità che prescinda da Dio, non mi stupisce per niente: infatti vedo che su questo punto moltissimi, anche in questo topic, non riescono a cogliere che ci sono persone che vivono un'intensa spiritualità e non credono in Dio.
Non c'è nessun brevetto sulla spiritualità, se uno non crede in Dio non è affatto detto che non viva una sua vita spirituale. Sul fatto che lo scoutismo grondi spiritualità da ogni parte, ti quoto al 100%. Ma la spiritualità non comporta NECESSARIAMENTE una fede. |
Gerri ha scritto: |
Se avessi letto BP sapresti che questo non è affatto vero: egli era ben cosciente che si poteva avere una spiritualità ed una percezione del trascendente anche in chi non era stato educato in nessuna religione (leggiti "la strada verso il successo, V scoglio), ma l'ateismo è la negazione che esista qualunque divinità, qualunque "trascendenza", tutto ciò che esiste è "il qui e l'ora", e questo cozza fortemente con lo scautismo... |
Gerri ha scritto: |
Il tuo discorso può andare bene per un agnostico (che si interroga, senza sapere una risposta) ma non un ateo che nega ogni trascendenza....
...... secondo me è il tuo un conrtocircuito logico... |
Gerri ha scritto: |
scusa, ma come può avere una "dimensione spirituale" colui che nega l'esistenza dello spirito? |
valuxia ha scritto: |
però, e dico però, cerchioamo di non chiudere il cervello rendendoci bigotti, infondo si parla anche di ingresso in associazione di persone di divcersa religione..quindi in questo io ci vedo una certa apertura..che va a far perdere un po' di significato alla famosa C..però mi sembra pur ovvio: il mondo cambia, cambiano le abitudini e le esigenze....bisogna innovarsi mantenendo sempre i canoni base...senza esagerare nè in un senso nè nell'altro
|
porcellinopacifico ha scritto: |
Ma scusa tu sei credente? Credi che gli uomini siano dotati di spirito? Pensi che Dio abbia dato un'anima solo ai credenti? Se credi che Dio ci abbia dato un'anima stai pur sicuro che l'ha data a tutti, anche agli atei. |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Porcellino Pacifico,
Da tutti i post che ci siamo scambiati ho capito che sei una persona estremamente brava dialetticamente e quindi a "giocare con le parole". Questa cosa a me personalmente non piace. |
porcellinopacifico ha scritto: |
Non mi sembra di violare le convinzioni di nessuno. |
porcellinopacifico ha scritto: |
Guarda non so se sono bravo o meno, ma con le parole non gioco. Cerco di precisare il mio pensiero in discorsi che sono "oggettivamente complessi"
Non voglio riaprire la polemica, ma trovo assolutamente ingiusto il tuo attacco personale contro la mia buona fede. |
porcellino pacifico ha scritto: |
Possiamo passare un altro messaggio: "In Agesci non puoi fare il capo, ma in altre associazioni sì" |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
siccome ateo = senza dio = senza spiritualità per tutti i motivi precedentemente elencati |
Cardinale Carlo Maria Martini ha scritto: |
"L'idea della 'cattedra' mi è venuta dalle meditazioni che ho tenuto in Duomo, a partire dalla Scrittura, a migliaia di giovani e poi anche ad adulti. Insieme abbiamo percorso un cammino di ascolto immediato della Parola lasciandoci da essa provocare. A un certo punto, dopo tanti anni di predicazione in Duomo, occorreva escogitare altre forme. Tra le tante possibili ho pensato a coloro che non sono immediatamente presenti nel fanurn, nel tempio, e ho sentito il desiderio di ascoltare altri, quanto più possibile diversi da noi. Diversi da noi, ma dotati di una tensione spirituale, carica di forza. Sentivo inoltre che nelle nostre parole di comunità cristiana si presupponeva molto, o troppo, di ciò che c'era di più profondo; si passava in certo modo sopra alle grandi opzioni fondamentali, o ai più si richiamavano come ovvie, oppure si offriva qua e là qualche supporto apologetico senza però guardare al fondo. Mi dicevo: occorre creare luoghi, situazioni, trovare qualcuno che ci aiuti, che abbia il coraggio di cominciare. Evidentemente, sarebbero state necessarie alcune condizioni: la volontà sincera di confrontarsi; l'accoglienza, umile, benevola di ciascuno verso l'altro; il desiderio di lasciarsi interrogare dall'altro, senza bisogno subito di rispondere rimbeccando o correggendo o chiarendo, ma lasciando che le interrogazioni prendessero la forma del proprio corpo e della propria esperienza.
Mi pareva inoltre che, almeno per quanto riguarda i credenti, questo avrebbe significato, e certo significherà, una più larga capacità di capire e di accogliere, sentendosi nello stesso momento più capaci di capire se stessi e il proprio dono. E forse - mi dicevo - anche i non credenti sperimenteranno una maggiore libertà di lasciarsi interrogare". |
Cardinale Carlo Maria Martini ha scritto: |
"Io ritengo che ciascuno di noi abbia in sé un non credente e un credente che si parlano dentro, che si interrogano a vicenda che rimandano continuamente domande pungenti l’uno all’altro. Il non credente che è in me inquieta il credente che è in me e viceversa. E’ importante l’appropriazione di questo dialogo interiore, poiché permette a ciascuno di crescere nella coscienza di sé. La chiarezza e la sincerità di tale dialogo si pongono come sintomo di raggiunta maturità umana." |
Finrod91 ha scritto: |
scusate ma io non capisco una cosa. In Agesci per fare il capo bisogna essere Cattolici..okay e da qui nasce il fatto che io non comprendo tutte i problrmi che vi fate voi. Se uno non crede il capo in agesci non lo fa anche perchè ci sono moltissime associazioni che lo accoglierebbero.
Alla domanda:"deve un capo credere in Dio?" io dico in agesci si e penso anche in fse (non conosco molto questa associazione) e perdipiù deve essere cattolico. Se uno non crede o ha un'altra fede va in un altra associazione. Dire il capo deve per forza credere in Dio è secondo delegittimare tutte quelle realtà che non impongono una fede precisa ai suoi associati. Poi il discorso "non credo quindi non ho una spiritualità mia" è un altro topic |
Finrod91 ha scritto: |
.... Alla domanda:"deve un capo credere in Dio?" io dico in agesci si e penso anche in fse... e perdipiù deve essere cattolico. Se uno non crede o ha un'altra fede va in un altra associazione. Dire il capo deve per forza credere in Dio è secondo delegittimare tutte quelle realtà che non impongono una fede precisa ai suoi associati. Poi il discorso "non credo quindi non ho una spiritualità mia" è un altro topic |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Quanto alle parole del Cardinal Martini, quello che dice, soprattutto del credente e non credente che è in noi, questo è tipico di una persona in cammino. La persona in cammino ha però scelto di credere e si interroga tra sé e sé. L'ateo non credo abbia dentro un credente. O meglio, io personalmente, ritengo che lo abbia ma che non parlino la stessa lingua. |
Gerri ha scritto: |
con "non credente" si intende tutta una sfera di persone al di fuori da ogni religione strutturata o non... Si intendono anche "agnostici" i quali, a mio avviso, sono gli unici a cui può esser attribuita la descrizione dei testi riportati, non di certo agli atei... . |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Il fatto che chi non crede in Dio non vive una spiritualità deriva dalla mia personalissima convinzione di Credente che, credendo in Dio, non vede spiritualità al di fuori di Dio. |
Enzo Bianchi, priore di Bose ha scritto: |
Vorrei che noi cristiani potessimo ascoltare atei e agnostici, potessimo confrontarci con loro, senza inimicizie, soprattutto attraverso un confronto delle nostre spiritualità, di ciò che in profondità ci muove nel nostro agire. Lo spirito dell’uomo è troppo importante perché lo si lasci nelle mani di fanatici e di intolleranti oppure di spiritualisti alla moda. Certo, ogni religione si nutre di spiritualità, ma c’è posto anche per una spiritualità senza religione, senza Dio. |
Enzo Bianchi, priore di Bose ha scritto: |
Vorrei che noi cristiani potessimo ascoltare atei e agnostici, potessimo confrontarci con loro, senza inimicizie, soprattutto attraverso un confronto delle nostre spiritualità, di ciò che in profondità ci muove nel nostro agire. Lo spirito dell’uomo è troppo importante perché lo si lasci nelle mani di fanatici e di intolleranti oppure di spiritualisti alla moda. Certo, ogni religione si nutre di spiritualità, ma c’è posto anche per una spiritualità senza religione, senza Dio. |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Non a caso, finora, NON ESISTE nessuna associazione atea; al massimo le associazioni si dichiarano LAICHE e professano la pluriconfessionalità ma MAI l'aconfessionalità. Il capo ateo non può esserci, il ragazzo ateo va aiutato per quanto detto sopra. |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Questo non lo dico io, lo dice BP. E, contrariamente a quello che non ricordo chi sosteneva in precedenza, la dottrina di BP, espressa in scautismo per ragazzi ed altri testi, a questo proposito non è soggetta a revisioni proprio perchè fa parte dell'ossatura fondamentale dell'essere scaut. |
Bombo ha scritto: |
Dio perdonalo perchè non sa quello che scrive |
Bombo ha scritto: |
scAut???????????????? scusa ma a casa mia si scrive SCOUT è un termine in inglese.......................vi prego non italianizziamo tutto inutilmente |
porcellinopacifico ha scritto: |
non starò a controbattere sulle intenzioni di Enzo Bianchi, basta leggere l'articolo di cui ho messo il link, e si capisce facilmente che sono altre rispetto a quelle che vedi tu. |
porcellinopacifico ha scritto: |
Non esistono associazioni scout atee, confermo: esistono associazioni che accettano capi atei.
Potrai dire che è sbagliato, ma non puoi negare la realtà. |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Quale associazione da statuto accetta i capi atei??? L'ufficiosità è una cosa, l'ufficialità è ben altro... |
porcellinopacifico ha scritto: |
Diciamo che lo statuto non dice di accettare i capi atei, ma non richiede la fede come necessaria per essere capi. Comunque non sono accettati ufficiosamente.
Non mi interessa segnalare la associazione, perché io non ne faccio parte e quindi non mi sembra opportuno metterla di mezzo. D'altronde non stiamo discutendo su un'associazione ma su un principio. |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Ed è qui che sbagli. Un principio è valido se condiviso, accettato e proclamato valido a tutti. Indicami l'associazione e si discuterà ulteriormente.
Un associazione che nel proprio statuto, contrariamente a quanto fanno tutte le associazioni definibili tali nei primi articoli, non menzionano nulla a proposito della spiritualità/religiosità sono "monche" di una parte fondamentale dello scAutismo come concepito da BP. Posta l'intero statuto così possiamo discuterne. |
Gerri ha scritto: |
in buona parte sono d'accordo con te, ma non capisco la tua belligeranza...
poi non credo che questo sia il luogo adatto per discutere gli statuti propri od altrui, ci sono sedi molto più consone... |
Gerri ha scritto: |
...non credo che questo sia il luogo adatto per discutere gli statuti propri od altrui, ci sono sedi molto più consone... |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
... questo è un forum letto da ragazzi ancora "in cammino" (a dire il vero lo siamo sempre tutti...) e leggere certe tesi può confondere ulteriormente coloro per cui questo cammino è già abbastanza duro. |
porcellinopacifico ha scritto: |
Ma fare chiarezza negando una realtà non mi sembra la strada da percorrere. |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
Porcellino: se non posti nessun documento che suffraga la tua tesi o non dici dove le tue affermazioni sono fondate, mi spiace ma perdi anche di credibilità. E suffraghi la mia tesi secondo la quale questa associazione atea non è effettivamente tale in maniera ufficiale... |
Gerri ha scritto: |
Sebbene possa esistere una spiritualità semza Dio o senza divinità non può esistere una spiritualità senza trascendenza, senza qualcosa che sia "inconoscibile" perché "totalmente estraneo a noi" ma solo "intuibile" proprio perché la spiritualità fa leva sopratutto sulla "sensibilità profonda" dell'uomo
L'ateo al contrario in piena coscienza e convinzione afferma che non vi è nulla di "inconoscibile", perché non vi è nulla al di fuori di ciò che viaggia nell'universo al di fuori di atomi e particelle di energia... Se una cosa non la conosciamo è perché ancora non abbiamo imparato a conoscerla, ma prima o poi ci riusciremo..... |
porcellinopacifico ha scritto: |
L'ateo non crede in Dio, il che non significa, necessariamente, che non si renda perfettamente conto che ci siano delle domande profonde a cui l'uomo per quanto progredisca non darà mai risposta: semplicemente non crede che ci sia una risposta trascendente. |
porcellinopacifico ha scritto: |
Ho già scritto il motivo per cui non voglio postare lo statuto di un altra associazione. Se qualcuno fosse interessato se lo cerca e lo trova. Se tu ed altri non mi credete, amen.
|
scoiattolo parsimonioso ha scritto: | ||
|
porcellinopacifico ha scritto: |
il tema del topic non è: "esiste un'associazione scout che accetta capi atei?" |
porcellinopacifico ha scritto: |
è ateo chi, in scienza e coscienza, si dichiara ateo. |
Citazione: |
il tema è se una persona che crede che Dio non esista può fare, ovviamente se non sussistono altri impedimenti, il capo scout al pari di un credente. |
porcellino pacifico ha scritto: |
esistono associazioni che accettano capi atei |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
Solo che faresti un gran piacere a tutti noi per INFORMARCI a dirci almeno dove possiamo trovarlo. |
rinoceronte caparbio ha scritto: | ||
Stabilito che associazioni scout atee
quanto meno su internet non le trovo come scout. |
Citazione: |
I Capi accolgono il messaggio di salvezza di Cristo e, in forza della loro vocazione battesimale, scelgono di farlo
proprio nell’annuncio e nella testimonianza, secondo la fede che è loro donata da Dio. Gesù Cristo è, infatti, la parola incarnata di Dio e perciò stesso l’unica verità capace di salvare l’uomo. Questa salvezza, che si manifesta nella resurrezione di Cristo, ci dà la speranza–certezza che ogni partecipazione alla sofferenza e alla morte di Gesù, nei suoi e nostri fratelli, è garanzia di quella vita che Egli ci è venuto a portare con pienezza. Siamo così uniti dall’amore di Dio con tutti coloro che hanno questa stessa speranza e ci sentiamo responsabili, da laici e con il nostro carisma e mandato di educatori, di partecipare alla crescita di questo corpo che è la Chiesa, popolo di Dio che cammina nella storia. |
cerbiato ingegnoso ha scritto: |
Il problema più sentito, secondo me, è che se un R/S dell'agesci vuole diventare capo scout (perché vuole trasmettere i suoi valori, vuole educare, vuole servire...) e pur avendo quella spiritualità descritta sopra non è cattolico, non può fare il capo in agesci.
Problema che si allarga al fatto che, in molte città, non esistono gruppi scout Non Agesci, cosa che IMPEDISCE al giovane di poter in ogni modo fare il capo scout, anche se sente nell'educazione la sua vocazione... |
Lupo Grigio ha scritto: |
Vi invio i miei pensieri
Buona caccia a Tutti Lupo Grigio Gela bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla...bla bla bla... |
porcellinopacifico ha scritto: | ||
è incredibile che tu non sia riuscito a dire, se non tra le righe forse, che cosa pensi dell'argomento proposto nel topic |
lupo grigio ha scritto: |
Questi potranno divenire, se lo vogliono, dei Capi Scout con tutte le loro incertezze, tentennamenti, domande, ma sicuramente si commuoveranno al canto intorno al fuoco e cercheranno di capire sempre più, assieme ai propri ragazzi/e, perchè esso esiste, perchè esiste la vita, perchè la morte, e................... chissa!
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lupo grigio ha scritto: |
spetta ai Capi convinti |
lupo grigio ha scritto: |
cercheranno di capire sempre più, assieme ai propri ragazzi/e, |
rinoceronte caparbio ha scritto: | ||
ma se sono convinti, cosa capiscono ancora? mi sembra un controsenso... |
Citazione: |
Che il capo possa essere ancora in cammino con i propri ragazzi non ci piove. |
scoiattolo parsimonioso ha scritto: |
BP ha considerato la spiritualità ed il rispetto della propria religione come uno dei cardini più importanti dello scautismo. |
porcellinopacifico ha scritto: |
Io ho una cosiderazione altissima del lavoro di B.-P. ma penso che su alcune questioni, come tutti noi del resto, fosse un po' condizionato dalla sua educazione e dalla sua epoca.
Il senso del religioso e della spiritualità che si viveva allora non è lo stesso che si vive adesso. Ora come ora si può benissimo percorrere un cammino di spiritualità che prescinda da qualsiasi dio e dalla religione |
Citazione: |
Io ho una cosiderazione altissima del lavoro di B.-P. ma penso che su alcune questioni, come tutti noi del resto, fosse un po' condizionato dalla sua educazione e dalla sua epoca. |
Citazione: |
Ora come ora si può benissimo percorrere un cammino di spiritualità che prescinda da qualsiasi dio e dalla religione |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
com'è che quando si dice questo nei confronti di qualcosa dello scoutismo (esempio lampante: corte d'onore-consiglio della legge), si viene tacciati di anarchia e consideranti fuorviati dal pensiero di bp?
chiuso OT, che deve essere visto come una riflessione e non come occasione di mettere un'altro tema all'interno di questo topic. |
Citazione: | ||
Tornando al concetto principale:
ho seguito tutto ciò che hai scritto, ma non riesco ancora a capire come possa essere considerata spiritualità ciò che dici. |
Citazione: |
può esserci un cammino spirituale che prescinde dal trascendente |
Cerbiatto Ingegnoso ha scritto: |
Penso che porcellino intendesse un percorso spirituale che ha come scopo non quello di spiegare il mondo attraverso una figura divina e impalpabile bensì quello di amare ed ammirare la nostra realtà per quello che è, credendo alla sua bellezza e alla felicità che ci può dare ma limitandoci ad indagare QUESTO mondo per come noi possiamo conoscerlo...
... |
Cerbiatto Ingegnoso ha scritto: |
...Non so se ho spiegato esattamente quello che volevi dire perché in realtà la mia posizione è un pò diversa... però penso di esserci andato vicino... |
gufopreciso ha scritto: |
Parlando di AGESCI il Capo deve credere in Dio (altrimenti il PA sono solo parole morte), i ragazzi invece possono anche non credere in Dio |
Citazione: |
Tra i 20 e i 21 anni le scolte e i rover chiedono che i capi e l’assistente ecclesiastico della comunità riconoscano che per essi è giunto il momento di abbandonare il clan/fuoco ed attuare al di fuori della comunità R/S le proprie scelte di vita, rispondendo in tal modo alla propria vocazione.
Termina così l’itinerario educativo proposto dallo scautismo e comincia quello di educazione permanente dell’adulto (assunzione piena della responsabilità). La coerenza con le scelte di vita (quali ad esempio nell’ambito politico, nella fede, nel servizio) e l’acquisizione di un sufficiente livello di autonomia vanno verificate con l’aiuto dei capi e della Comunità R/S sulla base di uno stile di vita, che sia confermato da scelte concrete. Se la scolta e il rover scelgono di giocare la propria vita secondo i valori proposti dallo scautismo, di voler essere uomini e donne che indirizzano la loro volontà e tutte le loro capacità verso quello che hanno compreso come la verità, il bene e il bello, di annunciare e testimoniare il Vangelo, di voler essere membri vivi della Chiesa, di voler attuare un proprio impegno di servizio, allora l’uscita dal clan/fuoco prende il nome di “Partenza”. Coloro che hanno fatto scelte diverse lasciano il clan/fuoco circondati dalla fraternità di tutta l’unità, con le modalità che volta per volta stabilisce la Comunità stessa. La Partenza, va maturata durante tutto il cammino in branca per aiutare il rover e la scolta a focalizzare le scelte per un futuro progetto di vita, riflettendo sul Servizio e sul suo ruolo di cittadino. |
porcellinopacifico ha scritto: |
"Hai fallito il tuo cammino scout ti SALUTO (e amici come prima ben inteso)" |
porcellinopacifico ha scritto: |
Se in clan all'ultimo anno ti trovi un r/s ateo tu le/gli dici: "Hai fallito il tuo cammino scout ti SALUTO (e amici come prima ben inteso)" oppure "Hai conluso il tuo cammino scout puo PARTIRE a continuarlo altrove(non in AGESCI di sicuro)? |
akela_xx ha scritto: |
La Partenza non è di serie A e l'uscita di serie B.. valgono tanto quanto.. posso anche non condividere delle scelte ma l'obiettivo dello scautismo non è fare dei capi ma dei buoni cittadini... |
pacio ha scritto: |
...credo che tutti gli essere umani non siano immuni dal rifarsi ad un qualcosa di "alto" valorialmente parlando. sia esso il denaro, le donne, il riconoscimento sociale, il potere sino ad anche il servizio... |