Macaco veloce ha scritto: |
il mi ex caposquadriglia al mi primo anno di reparto fu beccato ad un san giorgio di zona nella tenda di alcune ragazze da alcuni rover...bene qualla notte fu costretto a farmi 3 km di corsa senza calzini. Poi gli fecero scalare un albero e, dopo esservi rimasto sopra per un pò lo hanno fatto scendere...gli hanno lavato i piedi in una bacinella e dopo gli dissero: " Forse adesso avrai fame? Mangiati questo panino al salame.."...Panino che per "puro caso" cadde nell acqua dove erano stati appena lavati i piedi...il caposquadriglia che tornò in tenda, non era più lo stesso....che cattivi!
Io invece sono una leggenda in quanto a scamparla dai capi che controllano la notte che i maschi non vadano nelle tende altrui....o almeno lo ero...ora so in clan^^ |
Bombo ha scritto: |
ci hanno messo a fare le flessioni a torso nudo e lì al campo faceva un freddo allucinante! |
polvansen ha scritto: | ||
Premesso che credo che questi racconti soffrano sempre una percentuale più o meno grande di "inflazione eroica", il cui tasso aumenta in funzione di quanto il messaggio precedente le ha sparate grosse, premesso che con la premessa precedente non voglio negare che queste ed altre idiozie esistano, premesso che il concetto stesso di punizione non fa parte dello scautismo, penso che i racconti che ho letto qui, se veri, siano un esempio di palesi manifestazioni di idiozia. Non c'è niente di "educativo" nel punire in questo modo, e gli eventuali risultati ottenuti in cambio della "paura della punizione" sono ampiamente controbilanciati dalle conseguenze negative. Chi è stato beccato non ha capito nulla dell'errore che ha fatto, tranne che dovrà farsi più furbo la volta successiva (che lo rifarà puntualmente). Ma soprattutto non c'è niente di scout in un fratello maggiore che obblighi un fratello minore a farsi del male gratuito, fisico o psicologico che sia. Ah, e ciccio è solo un sadico egocentrico. |