bufalo affidabile ha scritto: |
esempio: chi omaggia l'esempio rivoluzionario di Che Guevara, che pur con la forza e tanto sangue, ha liberato un popolo dal suo oppressore. |
bufalo affidabile ha scritto: |
la federazione italiana dello scoutismo aveva invitato tutti a partecipare, con delle motivazioni plausibili. poi ognuno è stato libero di farlo o meno. ma partecipare in uniforme (non in divisa! la divisa divide, l'uniforme unisce!) è stato un bel gesto che ha mostrato quanti scout si sono mobilitati per questo evento (circa 7.000 quelli iscritti, ma sono sicuro ce ne fossero di più). |
uomodelbosco ha scritto: | ||
...per consegnarlo ad un altro! La cecità di chi santifica guevara mi ha sempre lasciato sbalordito. Se gli adoratori del che fossero stati a Cuba e avessero visto in che stato è il paese dopo 50 anni di dittatura, forse si vergognerebbero della maglietta che portano. O forse no. L'adesione al "cheguavarismo"senza critiche mi fa sempre pensare a portatori sani di scatola cranica vuota. O forse no. Forse è piena di retorica comunista e come tale la trovo fuori posto in questo contesto in quanto PARTITICA. |
Citazione: |
Se si vuole partecipare, si partecipi. Ma lo si faccia in propria coscienza, in modo personale, non si metta in mezzo l'Associazione, perchè l'associazione appartiene anche a Pino e a pallino e a tutti gli altri che non sono d'accordo nel partecipare ad una manifestazione per motivi personali loro. |
polvansen ha scritto: |
Io non sono un fan del Che, ma conoscendone la figura non mi sento di giudicarlo per quello che dopo ha fatto Castro. |
Citazione: |
Ribadisco: in questo caso non stai "mettendo in mezzo l'associazione", perché era l'associazione a _organizzare_ l'evento attraverso la Tavola della Pace, di cui facciamo parte.
Non è come andare alla manifestazione contro la TAV, che allora lì si può discutere se mettere in mezzo l'associazione che non si è espressa sul tema (e non ne ha motivo). Qui si parla di una nostra iniziativa. Un po' come chiedersi se il contingente italiano deve andare in uniforme o no al Jamboree. Pino e Pallino e tutti gli altri se non vogliono un'associazione che è parte (importante) della Tavola della Pace, utilizzino gli strumenti democratici per tirarne fuori l'associazione. Poi al limite cambino associazione. |
uomodelbosco ha scritto: |
E' utopistico (per fortuna!) pensare che tutti gli associati la pensino nello stesso modo, e verso chi non è dello stesso avviso è necessario il rispetto che si riserva a chi ha una idea diversa dalla nostra.
Il fatto che l'associazione abbia partecipato all'organizzazione non significa che l'associazione si pronunci in dogmi irrinunciabili. |
Citazione: |
A mio avviso l'Associazione ha ritenuto fosse una iniziativa da appoggiare, |
Citazione: |
ma non credo che abbia definito che fosse un obbligo condividerla. |
Citazione: |
Da qui, di nuovo, trovo che l'uso dell'uniforme "massifichi" il pensiero di alcuni come se fosse il pensiero di tutti.
In quanto al Jamboree, beh, è cosa non paragonabile, mi sembra |
polvansen ha scritto: |
Ma ci sono persone in associazione che non condividono nemmeno i grandi eventi nazionali ed internazionali. E il rispetto dovuto a loro?
Se il Jam ti sembra un esempio poco discutibile ti propongo la GMG, per restare su un livello internazionale ma non legato al movimento scout. |
porcellinopacifico ha scritto: |
Per me lo scoutismo non si qualifica negli eventi. |
uomodelbosco ha scritto: |
Cito, dal tuo intervento, l'Uniforme, gli eventi internazionali o nazionali.
Questi sono fatti che caratterizzano lo scoutismo stesso e non credo possano essere oggetto di troppe discussioni, mentre della marcia della pace non si può dire lo stesso, in quanto non essere al tavolo non fa degli scout "meno scout". |
Citazione: |
L'opportunità di sganciarsi o meno da una iniziativa diventata "scomoda" credo sia legittima e faccia parte dell'essere scout ("cercatore di sentieri"). Se un sentiero percorso fino ad ora ha avuto un senso e ora non l'ha più, è legittimo e doveroso prenderne le distanze.
Vediamo se è il caso o meno di prenderne le distanze. |