Furetto determinato ha scritto: |
Polvansen continuo a non essere d'accordo...
Frasi del genere "porre l'amore di chi convive su un piano inferiore" bensì al limite "porre l'unione di chi convive su un piano inferiore" continuano a non piacermi, perchè non mi sembrano molto differenti (stavolta ho direttamente copiato...). |
Citazione: |
E neanche frasi come "certo che potrebbe essere un ottimo capo, ma non accetto che la coca non debba occuparsene, che non abbia voce in capitolo".Secondo me nelle scelte private di ogni singolo membro la Co.Ca. non ha voce in capitolo.
Può consigliare, chiedere ma non ha voce in capitolo.Sottolineo che stiamo sempre parlando di un capo che convive in vista di un matrimonio perchè ovviamente se non ha intenzione di sposarsi e quindi di testimoniare un sacramento e di conseguenza al 100% la sua fede se ne può parlare in Co.Ca. e prendere conseguenti provvedimenti. La Co.Ca. ha voce in capitolo nelle scelte di vita scoutisticamente parlando ma non nella vita privata. |
polvansen ha scritto: | ||
Molto differenti lo sono eccome, visto che la prima (che non ho mai detto) giudica la capacità di amare di persone (e quella non è assolutamente in discussione), mentre la seconda valuta agli occhi di un credente la differenza qualitativa di un rapporto basato sugli uomini rispetto a un rapporto basato su Dio. Per me non c'è confronto. |
polvansen ha scritto: | ||
Come hanno già detto, ma credevo fosse ovvio, la voce in capitolo di una coca non risiede mica in un qualche diritto a forzare un matrimonio o a impedire convivenze... ci mancherebbe. Ma a ritirare il mandato di capo, quello eventualmente sì. Nota bene: questa questione non è in discussione, essendo parte essenziale del diritto/dovere di autodeterminazione di una coca. Vale in assoluto: dato che ogni coca è responsabile delle azioni educative di ciascun suo componente, ha tutto il diritto/dovere di "occuparsi" anche di scelte di vita privata che _possano_ essere in contrasto con la suddetta azione educativa. |
Veleno ha scritto: |
Ribadisco che è un preconcetto, la Chiesa non è CONTRO la convivenza! E' contro le coppie che rifiutano il sacramento del matrimonio e moltissimi ragazzi che convivono lo fanno solo "in attesa" del matrimonio....intanto che sistemano casa, lavoro, studi e mentre testano la loro capacità di convivenza....e questo non è contro la chiesa!! |
Direttorio di pastorale familiare CEI, n.227-230 ha scritto: |
Da qualche tempo a questa parte, anche nel nostro paese tendono ad aumentare le convivenze o unioni libere di fatto tra persone che convivono coniugalmente, senza che il loro vincolo abbia un pubblico riconoscimento né religioso né civile. Tuttavia, alcune di queste persone intendono continuare a vivere la loro vita religiosa, chiedono i sacramenti per i loro figli e li vogliono educare nella fede.
Anche se la cultura contemporanea tende a legittimare queste convivenze, la Chiesa non può non riaffermare che esse sono in contrasto con il senso profondo dell'amore coniugale: esso, oltre a non essere mai sperimentazione e a comportare sempre il dono totale di sé all'altro, richiede per sua intima natura un riconoscimento e una legittimazione sociale e, per i cristiani, anche ecclesiale. [...]E' evidente, infine, che <<sino a quando i conviventi permangono in questa situazione di vita non possono ricevere i sacramenti: mancano, infatti, di quella fondamentale "conversione" che è condizione necessaria per ottenere la grazia del Signore>>. |
frageorges ha scritto: |
Non dubito che chi convive provi "sentimenti d'amore" intensissimi, nobilissimi, ecc... tuttavia la loro "scelta d'amore" è limitata, provvisoria, riduttiva, poco responsabile (nel senso che non devono rispondere alla società). In tutto ciò non c'entra in prima battuta il matrimonio cristiano, ma solo la distinzione (profondissima) tra convivenza (che è privata, temporanea, non stabile, non riconosciuta) e matrimonio (che è pubblico, definitivo, stabile, riconosciuto, totale).
In sintesi, non giudico i sentimenti, ma l'amore è qualcosa di più dei sentimenti, è compromettersi totalmente con la persona amata, e questo i convivneti non lo fanno, altrimenti si sposerebbero almeno civilmente. |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
divertente come si arrivi sempre a giustificare tutto perchè "gli altri fanno questo e quest'altro"....
chiaramente non si parla solo della convivenza, ma di tutte le altre cose... Posso dire una cosa? Rimaniamo sulla convivenza...non andiamo a parare su altri argomenti... |
veleno ha scritto: |
Nessuno ha ancora saputo spiegare perchè la convivenza di due persone dovrebbe essere un problema per l'agesci! E neppure per la Chiesa!! |
Citazione: |
Qui il problema vero è (o comunque dovrebbe essre in una comunità cattolica) il rapporto sessuale prematrimoniale. |
rinoceronte caparbio ha scritto: | ||
mah, in reatltà il titolo del topic è altro... |
Citazione: |
A volte si passa del tempo con delle persone senza dover necessariamente pensare che sia la persona per la vita |
rinoceronte caparbio ha scritto: | ||
Penso che il Direttorio di pastorale familiare CEI, n.227-230 citato da frageorges possa essere una risposta alla tua domanda. |
rinoceronte caparbio ha scritto: | ||
mah, in reatltà il titolo del topic è altro... |
Citazione: |
se un capo decidesse di andare a convivere secondo voi la coca dovrebbe intervenire?
sarebbe un comportamento sconveniente e il personaggio non meriterebbe di fare l'educatore? |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
e si ritorna alla domanda: perchè convivere? non puoi conoscere una persona e capire se è giusta per te senza conviverci? l'abbiamo fatto per anni (genitori, nonni ecc), adesso non riusciamo a farlo? siamo così messi male? e tenete presente che la mia è una mera (purtroppo) considerazione economica... |