gdl ha scritto: |
Per quanto riguarda la convivenza credo che sia difficile mettere ed applicare una regola rigida, bisognerebbe capire e valutare la situazione...
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tuitt ha scritto: |
Perchè il mio gruppo scout dovrebbe criticare la mia vita privata? |
Citazione: |
ma non vedo perchè la convivenza possa essere un problema... |
Citazione: |
se credi nella famiglia, nell'educare i tuoi figli al cristianesimo e all'amore non c'è bisogno della fede al dito. |
rinoceronte caparbio ha scritto: | ||
non è un pò un controsenso, scusa? Mi sembra un pò il solito discorso di volere i diritti ma non accettare i doveri (che scusate ma alla fine della giostra la convivenza è proprio questo, ovvero provare tutte le figate della vita matrimoniale senza averne gli obblighi). Ma io mi pongo una domanda: è proprio necessario convivere per capire se è la persona giusta? io ritengo che lo si capisca da ben altre cose... |
Citazione: |
un matrimonio costa tantissimo |
rinocerontecaparbio ha scritto: |
esempio pratico.
Mio zio si è sposato a 53 anni con una di 49. In comune. Entrambi mai sposati, cattolici praticanti, insomma, "a posto". La spesa? i 600 euro per dieci persone (loro compresi) al ristorante. Non so se e quanto abbiano speso di burocrazia. |
uomodelbosco ha scritto: | ||
Credo di aver capito male...bell'esempio di cattolico praticante... |
Citazione: |
secondo poi io ho specificatamente parlato di tradizioni tipicamente italiane |
rinoceronte caparbio ha scritto: | ||||
son diventato scemo...volevo dire in chiesa,scusate.. |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
Ma non diciamo allora che un matrimonio costa: prendiamocela piuttosto con i prezzi esorbitanti dei catering e perchè le bomboniere costano un'assurdità, piuttosto, non che "il matrimonio costa". Le "cose non necessarie per un matrimonio" costano. |
Furetto determinato ha scritto: |
Una persona la puoi vivere nella sua quotidianità ma mai completamente se non ci vivi insieme.
Io sto parlando di "prove prematrimoniali" ovvero di capi scout che in attesa del matrimonio convivono, anche se non disprezzo chi continua a convivere anche con i figli e per tutta la vita. |
frageorges ha scritto: |
Con tutto il rispetto, quando si parla di convivenza voliamo proprio basso al confronto. |
Furetto determinato ha scritto: |
E quindi si è autorizzati a sentirsi superiori rispetto a chi convive?Bhe, bell'atteggiamento cristiano... |
Frageorges ha scritto: |
Con tutto il rispetto, quando si parla di convivenza voliamo proprio basso al confronto. |
uomodelbosco ha scritto: |
Sbagliate nel mettere a confronto la teoria con la pratica.
Ha perfettamente ragione Furetto Determinato: provate voi a sposarvi. Provate, prima di giudicare. Pensate che quando mi sono sposato volevamo fare una cerimonia semplice con un rinfresco semplice. Vuoi non invitare Tiziocaiosempronio? E i parenti della montagna che non hai mai più visto dall'età di 8 anni? E le bomboniere...ai testimoni non vuoi dare un segno in più rispetto agli altri? E il rinfresco? Dài...che roba da pezzenti...Una bella cena sul lago, che sennò il mio babbo si arrabbia che deve invitare i suoi clienti per fare bella figura. Morale: per evitare litigi, frasi pesanti, parenti semisconosciuti offesi, amici che spuntano da ogni dove, ecco che la cerimonia semplice in Chiesa seguita da rinfresco è diventata una cerimonia con l'organista le bombonierissime e la cena sul lago fino a 1/2 notte. E' la nostra civiltà, ragazzi, o ti isoli e fai come ti pare oppure se hai delle famiglie intorno è inevitabile che snaturino le tue idee perchè, piaccia o meno, il matrimonio è un fatto principalmente sociale nella nostra civiltà. |
polvansen ha scritto: |
Come sanno tutti i miei amici (a cui rompo l'anima ogni volta che sono in odore di matrimonio e si nascondono dietro la questione denaro) si può fare benissimo con poco, basta volerlo. Stai dicendo che a un papà conservatore si fa mandar giù una convivenza e non un matrimonio senza cenissima e bombonierissime? No, non ci credo.
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Citazione: |
Io personalmente non ho ridotto all'osso le spese (anche se ho fatto tantissimo da solo, a partire da 'ste tremende bomboniere, che saranno poi mai, con l'aiuto di amici) |
Citazione: |
Senza contare che i regali ricevuti compensano abbondantemente le spese fatte... o non siete tra quelli che se devono andare al matrimonio nel tal ristorante non fanno i conti di quanto devono aver speso, per non fare un regalo di valore inferiore? |
Veleno ha scritto: |
Sono un capo e convivo....eppure mi considero un buon capo! O almeno...non penso che sia la convivenza a interferire o abbassare la qualità del mio servizio!
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uomodelbosco ha scritto: |
Sono d'accordo anch'io che un buon Capo prescinde dalla convivenza, ma...dipende... a volte PUO' essere un problema se l'associazione nella quale fai servizio è cattolica. |
Furetto determinato ha scritto: |
Sono d'accordo con Veleno e Uomodelbosco.
A me sinceramente sembra che si stia screditando il sentimento e la forza di volonta di chi convive con frasi tipo: "Insomma, dire che è volare più alto mi sembra scontato...Affidarsi a se stessi o affidarsi a Dio dovrebbero essere (per chi ci crede) due livelli ben distinti per definizione...". Continuo a dire che dichiararsi cattolici perchè si crede nel matrimonio e porre l'amore di chi convive su un piano inferiore non sono affermazioni che vanno molto d'accordo... |
uomodelbosco ha scritto: |
Hehehe...mi sembrava strano non arrivassi... |
Citazione: | ||
No, infatti non ho parlato di convivenza, ho solo riportato al mia esperienza sul campo, e di come spesso tra l'idea di un matrimonio e la sua messa in pratica ce ne passi assai. |
Citazione: | ||
E' molto bello quanto dici, ma è teorico. Guarda, noi volevamo fare un bombonierina presa alle botteghe eque/solidali, ma alcuni parenti non erano d'accordo, ritenendo molto meglio una cornice d'argento... Capisci anche tu che una roba simile non la puoi fare con amici benchè volonterosi. |
Citazione: |
A quel punto scegli: guerra (facciamo come pare a noi e non impicciatevi) o pace (evvabbè, pazienza, bisogna accontentare un pò tutti). |
Citazione: | ||
Mah...se avessimo guardato il tornaconto saremmo stati dei meschini, e alcuni non sarebbero stati ammessi a cena (una coppia ci regalò 1 ferro da stiro. Il modello più semplice che hanno trovato)... |
polvansen ha scritto: |
Appunto... vuoi mettere la libertà di chiamare tutti, ma proprio tutti? Perché, tu organizzando la cenissima non hai dovuto cancellare qualche nome dalla tua lista? E questo non è guardare il proprio tornaconto?
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Citazione: |
Vuoi esempi pratici? Ma tu e le persone di tua conoscenza siete veramente felici di andare ai matrimoni con pranzissimo/cenissima? Sinceramente (sarò un caso anomalo, ma la media delle persone che conosco li considerano alla stregua della peste). |
Citazione: |
uomodelbosco ha scritto:
Hehehe...mi sembrava strano non arrivassi... E dire che mi hai anche dato il bentornato! |
uomodelbosco ha scritto: |
non abbiamo escluso nessuno, e ti garantisco che è costato parecchio, non solo in termini economici. |
Citazione: | ||
La peste è poco, infatti non eravamo mica contenti della piega presa dalla faccenda. Troppo pretenziosa e non rispecchianteci. Volevamo un rinfresco che fosse una specie di festa campagnola e ci siamo ritrovati con le gambe sotto al tavolo in mezzo ad un sacco di pinguini. |
mangusta perspicace ha scritto: |
se un capo decidesse di andare a convivere secondo voi la coca dovrebbe intervenire?
sarebbe un comportamento sconveniente e il personaggio non meriterebbe di fare l'educatore? |
polvansen ha scritto: |
Guarda, la mia è stata una faticaccia, e la mattina del giorno del matrimonio ero assieme agli amici a sistemare i tavoli. Ma ne è valsa veramente la pena. E ti assicuro che tutte le nonne (viventi) e le zie di ogni ordine e grado, mi vogliono ancora bene. |
Veleno ha scritto: |
Il punto è se questa scelta influisce sulla possibilità del capo di essere un buon educatore!
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uomodelbosco ha scritto: |
Tutto questo discutere però è nato per dire che si, a volte l'aspetto economico influisce su un matrimonio. E l'aspetto sociale è preminente, dato che la nostra società ha messo degli "pseudo-sovravalori" sul matrimonio che lo appesantiscono e non gli consentono di essere liberamente quel che dovrebbe essere.
Ma torniamo al topic: |
Citazione: | ||
Io dico di no, non è pregiudizievole. A maggior ragione se il Capo convivente ha figli che desidererà crescere con gli stessi valori che propone ai figli degli altri. Poi può essere una persona orrenda, e quindi un Capo orrendo, oppure un Capo splendido, ma questo prescinde dal tipo di famiglia che ha. |
Citazione: |
Avete mai pensato che qualcuno potrebbe essere nella condizione di convivere perchè in quel momento non ha la possibilità (concreta) di sposarsi? Quel che conta non è la fotografia del momento, ma il progetto che si è dato. |
polvansen ha scritto: | ||||
Dico la mia sul tema, che è poi sempre la stessa solfa che ripeto riguardo a tutte le situazioni in cui uno vuol fare il capo e contemporaneamente "forzare" qualcuno dei paradigmi legati alle varie teorie e principi dello scautismo (cattolico nel nostro caso). E la mia solita è: certo che potrebbe essere un ottimo capo, ma non accetto che la coca non debba occuparsene, che non abbia voce in capitolo. Come del resto ha e deve avere per tutti i capi. |
Veleno ha scritto: |
Il punto polvansen è che la convivenza in un progetto che porta al matrimonio non forza nessun paradigma ne cattolico ne scout!! Nessuno lo vieta!! Non confondiamo la convivenza prematrimoniale con il non volersi sposare....sono argomenti diversi!
Il non volersi sposare è un problema anche della coca, così come i capi che fumano o che hanno rapporti prematrimoniali o che bevono alcoolici! Ma dubito che in coca si parli di quante sigarette fuma tizio o quanti rapporti consuma caio se le cose restano nella "norma"! Ugualmente se la convivenza è una "normale" fase prematrimoniale non ha motivo per essere discussa in coca, se è negazione del matrimonio allora è cosa ben diversa! |
polvansen ha scritto: |
Se stessimo parlando di affitti, e di ragazzi che non escono di casa, d'accordo, ma se parliamo di bomboniere, per piacere: non è che un paravento. Il motivo di convivere anziché sposarsi è legato al preferire rimandare una scelta definitiva in una percentuale talmente superiore rispetto alle bomboniere (et similia) da renderle un argomento risibile.
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Citazione: |
E la mia solita è: certo che potrebbe essere un ottimo capo, ma non accetto che la coca non debba occuparsene, che non abbia voce in capitolo. Come del resto ha e deve avere per tutti i capi.
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Citazione: |
Citazione:
Avete mai pensato che qualcuno potrebbe essere nella condizione di convivere perchè in quel momento non ha la possibilità (concreta) di sposarsi? Quel che conta non è la fotografia del momento, ma il progetto che si è dato. La Chiesa stessa ammette tranquillamente questa ipotesi. Magari sempre passando per la porta stretta... non te la fanno mai facile! |
polvansen ha scritto: |
Ma sapere se siamo davanti a una convivenza con o senza un progetto, non è occuparsene, per la coca? |
polvansen ha scritto: |
Preoccuparsi, nel caso che tu dai per scontato (convivenza con progetto matrimoniale) se questa coppia sta effettivamente testimoniando un progetto coerente con quello che la Chiesa chiede a due conviventi, non è ruolo della coca? |
polvansen ha scritto: |
Quando dico che la questione interessa la coca, non intendo mica che ci debbano essere inchieste, processi o indagini nel privato delle persone (come, quando, quante volte e in che modo). Ma che la coca non può esimersi dal chiedere ai suoi capi una testimonianza di vita coerente, perché questo è strettissimamente correlato al nostro modo di educare. Quindi se ne deve "occupare". |
polvansen ha scritto: |
In coca non si parla di quante sigarette fuma tizio, ma se tizio con l'angina, il tumore ai polmoni e la bronchite cronica continua a fumare tranquillamente tra un'espettorazione ematica e l'altra, la sua testimonianza per quanto riguarda la cura del proprio corpo è piuttosto incoerente. E credo che la coca debba occuparsene, anche se il fumo e la data della morte di Tizio sono effettivamente fatti suoi. |
Furetto determinato ha scritto: |
Polvansen continuo a non essere d'accordo...
Frasi del genere "porre l'amore di chi convive su un piano inferiore" bensì al limite "porre l'unione di chi convive su un piano inferiore" continuano a non piacermi, perchè non mi sembrano molto differenti (stavolta ho direttamente copiato...). |
Citazione: |
E neanche frasi come "certo che potrebbe essere un ottimo capo, ma non accetto che la coca non debba occuparsene, che non abbia voce in capitolo".Secondo me nelle scelte private di ogni singolo membro la Co.Ca. non ha voce in capitolo.
Può consigliare, chiedere ma non ha voce in capitolo.Sottolineo che stiamo sempre parlando di un capo che convive in vista di un matrimonio perchè ovviamente se non ha intenzione di sposarsi e quindi di testimoniare un sacramento e di conseguenza al 100% la sua fede se ne può parlare in Co.Ca. e prendere conseguenti provvedimenti. La Co.Ca. ha voce in capitolo nelle scelte di vita scoutisticamente parlando ma non nella vita privata. |
polvansen ha scritto: | ||
Molto differenti lo sono eccome, visto che la prima (che non ho mai detto) giudica la capacità di amare di persone (e quella non è assolutamente in discussione), mentre la seconda valuta agli occhi di un credente la differenza qualitativa di un rapporto basato sugli uomini rispetto a un rapporto basato su Dio. Per me non c'è confronto. |
polvansen ha scritto: | ||
Come hanno già detto, ma credevo fosse ovvio, la voce in capitolo di una coca non risiede mica in un qualche diritto a forzare un matrimonio o a impedire convivenze... ci mancherebbe. Ma a ritirare il mandato di capo, quello eventualmente sì. Nota bene: questa questione non è in discussione, essendo parte essenziale del diritto/dovere di autodeterminazione di una coca. Vale in assoluto: dato che ogni coca è responsabile delle azioni educative di ciascun suo componente, ha tutto il diritto/dovere di "occuparsi" anche di scelte di vita privata che _possano_ essere in contrasto con la suddetta azione educativa. |
Veleno ha scritto: |
Ribadisco che è un preconcetto, la Chiesa non è CONTRO la convivenza! E' contro le coppie che rifiutano il sacramento del matrimonio e moltissimi ragazzi che convivono lo fanno solo "in attesa" del matrimonio....intanto che sistemano casa, lavoro, studi e mentre testano la loro capacità di convivenza....e questo non è contro la chiesa!! |
Direttorio di pastorale familiare CEI, n.227-230 ha scritto: |
Da qualche tempo a questa parte, anche nel nostro paese tendono ad aumentare le convivenze o unioni libere di fatto tra persone che convivono coniugalmente, senza che il loro vincolo abbia un pubblico riconoscimento né religioso né civile. Tuttavia, alcune di queste persone intendono continuare a vivere la loro vita religiosa, chiedono i sacramenti per i loro figli e li vogliono educare nella fede.
Anche se la cultura contemporanea tende a legittimare queste convivenze, la Chiesa non può non riaffermare che esse sono in contrasto con il senso profondo dell'amore coniugale: esso, oltre a non essere mai sperimentazione e a comportare sempre il dono totale di sé all'altro, richiede per sua intima natura un riconoscimento e una legittimazione sociale e, per i cristiani, anche ecclesiale. [...]E' evidente, infine, che <<sino a quando i conviventi permangono in questa situazione di vita non possono ricevere i sacramenti: mancano, infatti, di quella fondamentale "conversione" che è condizione necessaria per ottenere la grazia del Signore>>. |
frageorges ha scritto: |
Non dubito che chi convive provi "sentimenti d'amore" intensissimi, nobilissimi, ecc... tuttavia la loro "scelta d'amore" è limitata, provvisoria, riduttiva, poco responsabile (nel senso che non devono rispondere alla società). In tutto ciò non c'entra in prima battuta il matrimonio cristiano, ma solo la distinzione (profondissima) tra convivenza (che è privata, temporanea, non stabile, non riconosciuta) e matrimonio (che è pubblico, definitivo, stabile, riconosciuto, totale).
In sintesi, non giudico i sentimenti, ma l'amore è qualcosa di più dei sentimenti, è compromettersi totalmente con la persona amata, e questo i convivneti non lo fanno, altrimenti si sposerebbero almeno civilmente. |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
divertente come si arrivi sempre a giustificare tutto perchè "gli altri fanno questo e quest'altro"....
chiaramente non si parla solo della convivenza, ma di tutte le altre cose... Posso dire una cosa? Rimaniamo sulla convivenza...non andiamo a parare su altri argomenti... |
veleno ha scritto: |
Nessuno ha ancora saputo spiegare perchè la convivenza di due persone dovrebbe essere un problema per l'agesci! E neppure per la Chiesa!! |
Citazione: |
Qui il problema vero è (o comunque dovrebbe essre in una comunità cattolica) il rapporto sessuale prematrimoniale. |
rinoceronte caparbio ha scritto: | ||
mah, in reatltà il titolo del topic è altro... |
Citazione: |
A volte si passa del tempo con delle persone senza dover necessariamente pensare che sia la persona per la vita |
rinoceronte caparbio ha scritto: | ||
Penso che il Direttorio di pastorale familiare CEI, n.227-230 citato da frageorges possa essere una risposta alla tua domanda. |
rinoceronte caparbio ha scritto: | ||
mah, in reatltà il titolo del topic è altro... |
Citazione: |
se un capo decidesse di andare a convivere secondo voi la coca dovrebbe intervenire?
sarebbe un comportamento sconveniente e il personaggio non meriterebbe di fare l'educatore? |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
e si ritorna alla domanda: perchè convivere? non puoi conoscere una persona e capire se è giusta per te senza conviverci? l'abbiamo fatto per anni (genitori, nonni ecc), adesso non riusciamo a farlo? siamo così messi male? e tenete presente che la mia è una mera (purtroppo) considerazione economica... |
Veleno ha scritto: |
La decisione è sempre della Coca che ha poteri enormi! Forse anche troppi ma questo è un'altro topic...
Credo che abbia senso, per la coca, occuparsi della convivenza solo se il capo non intende sposarsi! In tutti gli altri casi (che conviva con studenti, amici, fidanzata o confraternita religiosa) non sono affari della coca!! Il problema della coca è casomai il tipo di rapporto (affettivo e fisico) che lega il capo con il proprio compagno/a...ma è un tema MOLTO MOLTO MOLTO delicato... |
Veleno ha scritto: |
...Credo che abbia senso, per la coca, occuparsi della convivenza solo se il capo non intende sposarsi!... |
uomodelbosco ha scritto: |
Guarda, noi volevamo fare un bombonierina presa alle botteghe eque/solidali, ma alcuni parenti non erano d'accordo, ritenendo molto meglio una cornice d'argento... |
porcellinopacifico ha scritto: | ||
C'è forse qualche differenza? |
Ape Laboriosa ha scritto: |
il fatto di essere cattolici (io preferisco dire "cristiani", per una questione di ecumenismo) non implica per forza il fatto di volersi sposare o mettere su famiglia. se uno non è pronto per questo tipo di vita non lo è e basta, e niente e nessuno potrà mai costringerlo. |
Ape Laboriosa ha scritto: |
se poi quello che ci preoccupa è l'esempio che un capo convivente può dare ai ragazzi, si possono fare due cose: la prima è non far gestire a questo capo attività, ad esempio, di spiritualità; |
Ape Laboriosa ha scritto: |
la seconda, e secondo me la più importante, è non mischiare a tutti i costi la propria vita privata con la vita del reparto (o branco, o clan), coinvolgendo i ragazzi nelle proprie scelte di vita personali. |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
Essendo però inseriti in una coca, dobbiamo rendere conto delle scelte private importanti che ci coinvolgono... |
Citazione: |
qualsiasi bambino conosce amici dei suoi genitori divorziati/separati o conviventi, in tv si parla spessissimo di divorzio e convivenza... |
pacio ha scritto: |
in coca abbiamo persone che convivono [...] su quali potranno essere le loro scelte di coppia future non è dato mandato alla coca di indigare. |
page ha scritto: |
L'educatore non è tale solamente durante la riunione ma lo è sempre. |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
Parlando del divorzio, non ci si può pensare prima di sposarsi? |
Dubbiosa ha scritto: |
E poi, seguendo alla lettera il ragionamento, un capo sposato in Comune può fare il capo? (se non sbaglio per la Chiesa non è sposato, e quindi commette "peccato" facendo l'amore con sua moglie). |
Dubbiosa ha scritto: |
Cosa fa meglio a un bambino? Avere mamma e papà separati perchè non vanno d'accordo o vedere che litigano tutti i giorni magari insultandosi pesantemente?
Pensiamo anche a questo, prima di dire male del divorzio, e pensiamo anche che spesso la famiglia non è quell'oasi di perfezione e felicità che vorremmo... Quanta infelicità può dare, ai figli, un matrimonio tenuto su apposta per "la famiglia", "i figli", o "perchè non si può divorziare"? magari con genitori che si odiano, e si fanno del male ogni giorno in una convivenza forzata. Prima del divorzio, quante persone vivevano una situazione del genere? |
Citazione: |
Beh cavolo il dono della preveggenza non è mica da tutti... |
Citazione: |
tu sei sicuro che la tua futura moglie lo sia per la vita?
o non è meglio costruire giorno per giorno insieme il matrimonio? |
frageorges ha scritto: |
Se non c'è una terza via (in alcuni casi, ma non necessariamente, è così), anche la Chiesa ammette la separazione coniugale: ma questo non significa rompere il matrimonio (divorzio) né tantomeno potersi risposare. Già questa è una quarta via. |
Citazione: |
... si parla di "annullamento della Rota", o addirittura di "divorzio cattolico", ma tecnicamente si tratta di "riconoscimento di nullità". Infatti secondo la dottrina cattolica il matrimonio è uno e inscindibile e nessuno può annullarlo o romperlo. Tuttavia ci sono casi in cui, benché due persone si siano sposate in chiesa, con il rito cattolico, abbiano vissuto insieme per anni e anche avuto dei figli, in realtà tra loro non c'è mai stato un vero matrimonio. Fin dal momento delle nozze qualcosa ha ostacolato la nascita di un vero matrimonio; il matrimonio quindi non c'è mai stato, nonostante le apparenze esteriori: in questo caso la Rota può riconoscere la nullità del matrimonio, affermare che quel matrimonio è stato nullo fin dal primo giorno. Per questo non si tratta di un annullamento, ma di riconoscimento della nullità. I matrimoni possono essere nulli in partenza per la mancanza di alcune condizioni essenziali al buon esito del matrimonio. Ad esempio l'amministrazione del sacramento matrimoniale non ha l'effetto di unire i coniugi in un vincolo davanti a Dio, se manca la volontà e la consapevolezza di contrarre gli impegni che derivano da un matrimonio religioso, e di farlo insieme all'altro coniuge. Il diritto canonico individua nove casi in cui è lecita la dichiarazione di nullità, fra i quali: matrimonio combinato contro la volontà di uno o entrambi i coniugi; incapacità psicologica a vivere la donazione reciproca nel rapporto di coppia; non accettazione della sessualità aperta alla procreazione. Secondo quest'ultimo punto, una pratica di castità all'interno del matrimonio deve ottenere il consenso di entrambi i coniugi, pena la nullità. Le persone, il cui matrimonio religioso è stato riconosciuto nullo dalla Sacra Rota, sono libere di risposarsi una seconda volta in forma religiosa. Per la Chiesa cattolica esse non sono mai state sposate prima e sono quindi libere di creare un nuovo legame. In Italia, anche se vige il Concordato, la dichiarazione di nullità del matrimonio religioso non comporta l'immediato annullamento del matrimonio civile, perché lo Stato italiano deve accogliere la sentenza ecclesiastica attraverso una procedura detta delibazione, allo stesso modo di come si comporta nei confronti di sentenze provenienti da Paesi esteri. Tale delibazione (o riconoscimento) è tutt'altro che scontato. Inoltre la dichiarazione di nullità del matrimonio concordatario non obbliga il coniuge economicamente più forte al versare il mantenimento all'altro, ma soltanto alla corresponsione degli alimenti. |
frageorges ha scritto: | ||
Non può fare il Capo in Agesci perché non è cattolico. Perché se uno è cattolico, testimone della sua fede, parte viva della sua Chiesa, nemmeno ci pensa a sposarsi solo in Comune. Mi pare un caso più teorico che reale. |
paciock87 ha scritto: |
Chi si sposa in comune non è cattolico? |
frageorges ha scritto: |
se uno è cattolico, testimone della sua fede, parte viva della sua Chiesa, nemmeno ci pensa a sposarsi solo in Comune. |
Veleno ha scritto: |
Non vorrei andare troppo OT ma secondo la Chiesa come funzionerebbe la separazione coniugale? Nel senso...temporanea o permanente? Caratteristiche? |
frageorges ha scritto: |
Il problema con la legislazione civile è che per lo stato ci si può separare per qualunque causa, anche indipendentemente dalla volontà o dalla responsabilità dell'altro conuige; ciò significa che una persona può ritrovarsi separato dal/la coniuge anche senza volerlo e senza aver fatto nulla di male, ma solo perché all'altro/a "non va più" di stare insieme. |
frageorges ha scritto: |
Non può fare il Capo in Agesci perché non è cattolico. Perché se uno è cattolico, testimone della sua fede, parte viva della sua Chiesa, nemmeno ci pensa a sposarsi solo in Comune. Mi pare un caso più teorico che reale. |
Gatto Laborioso ha scritto: |
Ecco, stiamo parlando di un evento concreto e non teorie: secondo voi sarebbe corretto sottoporre la mia vita privata alla scelta della CoCa? Sarebbe corretto uscire dall'Agesci? O posso continuare a prestare servizio come capo? |
roborob ha scritto: |
State proprio alla paranoia seria. |
rinoceronte caparbio ha scritto: |
Ciò che mi chiedo è se esiste l'intenzione del capo di mettersi in discussione. |
Veleno ha scritto: | ||
Lo stesso AE però sottolineava il possibile caso di un capo divorziato e risposato ma che vive con la sua nuova compagna da "fratello e sorella", una tipo d'unione assolutamente riconosciuto e accettato dalla Chiesa che capisce le difficoltà di una coppia, l'esigenza che può nascere di separarsi ma di non poter vivevere in solitudine...pur volendo rispettare il patto d'unione preso davanti a Dio con il sacramento! Perchè non dovrebbe essere un buon capo? Un ottimo esempio??? |
porcellinopacifico ha scritto: |
Questa idea dello sposarsi e vivere da "fratello e sorella" la trovo letteralmente "contro natura". |
Veleno ha scritto: |
Anche a me ha fatto impressione ma non più di un prete che fa voto di castità tutto sommato! .... |
porcellinopacifico ha scritto: |
Questa idea dello sposarsi e vivere da "fratello e sorella" la trovo letteralmente "contro natura". |
airone.geniale ha scritto: |
Nella convivenza (intendendo la convivenza con rapporti sessuali) è implicito che ci siano i rapporti sessuali. |
Veleno ha scritto: |
... non accetto quest'accanirsi contro il nemico immaginario, la convivenza.
...Sarebbe come dire che tutti i fidanzati se possono fanno sesso! Non nego che sia vero in molte occasioni ma non sempre! ...Se un capo ostenta rapporti sessuali prematrimoniali o qualsiasi altro atteggiamento contrario ai valori cattolici o scout non è un buon educatore!... |
Veleno ha scritto: |
... Riesco ad immaginare una persona con una fede tanto forte da non voler andare contro il Sacramento, contro il patto che ha stipulato davanti a Dio e quindi decide di vivere in maniera casta....ma non per questo da solo!!... |
porcellinopacifico ha scritto: |
1 - La convivenza prematrimoniale in vista del matrimonio
2 - La convivenza (o matrimonio civile, ma ufficialmente per la chiesa cattolica, se ho ben capito, sono la stesa cosa) dopo un divorzio. |
Citazione: |
Beh fin qui....però il discorso poi lo forzi e fai diventare tutte le convivenze delle convivenze con rapporti sessuali! |
uomodelbosco ha scritto: |
Ebbene, faccio outing e dichiaro che convivo. La prima domanda la faccio io: sono o no un buon Capo Agesci? |
uomodelbosco ha scritto: |
Avevo timore che qualcuno partisse con la lancia in resta con un no secco, ma almeno per chi è intervenuto (tu) c'è stata la cautela necessaria. |
uomodelbosco ha scritto: |
Dall'esterno dò scandalo? Non capisco il problema. Puoi essere più preciso in merito? |
pacio ha scritto: |
a questa domanda penso che puoi rispondere solo tu |
jonny ha scritto: |
Devo fare un appunto a veleno, che precedentemente dichiara che i preti devono fare voto di castità...ma ne sei proprio certo? A me sembraq che i preti debbano attenersi al CELIBATO..ma di castità se ne parli proprio pochino |
Citazione: |
Il celibato ecclesiastico non deve essere confuso con il voto di castità, che distingue monaci e frati e che non ha a che fare con l'ordine sacro. Il voto di castità è un elemento essenziale del monachesimo cristiano (un monaco che si sposa è una contraddizione in termini e cessa di essere monaco) mentre il celibato dei preti non è un voto, ma uno stato di vita che, secondo l'attuale disciplina ecclesiastica, permette la candidatura al sacerdozio. |
uomodelbosco ha scritto: |
Vedo che nessuno afferra il nòcciolo, ci girate intorno senza arrivarci. |
uomodelbosco ha scritto: |
La mia nuova famiglia sta facendo un faticoso cammino, prima di tutto proprio perchè la Chiesa non ammette che ci si risposi. |
Citazione: |
Quindi io mi sento un Capo completo, nè più nè meno di un Capo sposato, solamente che sono scivolato dal sentiero e faticosamente cerco di riguadagnarlo. Non è forse educativo anche questo? |
veleno ha scritto: |
Magari piccolissimo errore certo ma i rapporti si costriscono e si fanno camminare in due e la destinazione è frutto del lavoro di coppia. |
Citazione: |
Con questo non voglio giudicare nessuno, non si prevede il futuro |
veleno ha scritto: |
Devo approfondire la cosa ma l'AE regionale mi ha messo la pulce, come detto prima, sul fatto che la Chiesa non è contrario ai risposati (in rito civile) se il loro stile di vita non infrange il precedente sacramento.
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Veleno ha scritto: |
La scelta deve essere della CoCa, è lei che da il mandato, la sua fiducia ed è solo lei che essendo "dentro" alla situazione ma esterna alla tua vita può valutare meglio le cose. Si può essere educativo, se lo è il racconto di fantasia del bambino allevato dai lupi o della cocci in cerca dei punti neri figuriamoci se non può esserlo la storia di un uomo...la domanda è se nel contesto in cui vivi, con i tuoi compagni di staff, i genitori ed i ragazzi sarai capace di far passare valori positivi dalla tua storia e dalla tua testimonianza o non passi piuttosto qualche segnale distorto! |
uomodelbosco ha scritto: |
Una volta ho letto la storia di una divorziata: faccio mie le sue parole, perchè è davvero così: "quando ci siamo sposati c'erano due sacerdoti che celebravano. Ora che sono nel dolore non c'è più nessuno". |