frageorges ha scritto: |
Calvino interpretava le scritture dicendo che Dio nella sua assoluta libertà ha predestinato alcuni alla salvezza e altri alla dannazione, indipendentemente dalle loro azioni positive o negative. |
frageorges ha scritto: |
Questo idea è ben lontana dal cattolicesimo in cui non c'è una predestinazione in quel senso, e la salvezza non è indipendente dall'agire della persona. Per il cattolicesimo il valore di un'azione e la benedizione di Dio dipende dalla qualità dell'azione stessa e non dall'eventuale successo.
Tra l'altro, aggiungo io, molti cristiani hanno umanamente fallito, eppure li consideriamo santi (ad esempio i martiri). |
uomodelbosco ha scritto: |
Aggiungo un mio giudizio: in questo modo non conta forse più nulla quel che si fa? Voglio dire: puoi lasciarti andare ad una vita di bagordi, tanto se sei destinato alla salvezza puoi farne di tutte che sei salvo, diversamente invece cosa cambierebbe?
Non c'è il rischio di togliere significato all'esistenza stessa dell'uomo? |
frageorges ha scritto: |
proprio perché una vita integerrima era interpretata come segno di una predestinazione positiva; invece chi viveva nel peccato era sicuramente predestinato alla dannazione. |
frageorges ha scritto: |
In realtà, la concezione religiosa americana, o meglio statunitense va compresa nel quadro del protestantesimo calvinista e derivato da esso.
Calvino interpretava le scritture dicendo che Dio nella sua assoluta libertà ha predestinato alcuni alla salvezza e altri alla dannazione, indipendentemente dalle loro azioni positive o negative. Questo ovviamente ha creato tra i suoi seguaci una certa ansia di sapere se erano o meno nel "numero degli eletti", per cui si è diffusa tra loro l'idea che se uno era un eletto, sicuramente Dio gli avrebbe accordato il suo favore (sarebbe stato dalla sua parte, direbbe Dylan) e questo si sarebbe manifestato nel successo sociale, economico e, perché no, militare. Questo idea è ben lontana dal cattolicesimo in cui non c'è una predestinazione in quel senso, e la salvezza non è indipendente dall'agire della persona. Per il cattolicesimo il valore di un'azione e la benedizione di Dio dipende dalla qualità dell'azione stessa e non dall'eventuale successo. Tra l'altro, aggiungo io, molti cristiani hanno umanamente fallito, eppure li consideriamo santi (ad esempio i martiri). |