aureliano ha scritto: |
Sì questa storia la conosco, ma francamente dal punto di vista pratico non vedo tutta questa differenza fra "associazione cattolica" e "associazione di cattolici". Forse aveva senso imparanoiarsi su queste sottili distinzioni negli anni '60, ora francamente non credo... |
aureliano ha scritto: |
Sì questa storia la conosco, ma francamente dal punto di vista pratico non vedo tutta questa differenza fra "associazione cattolica" e "associazione di cattolici". Forse aveva senso imparanoiarsi su queste sottili distinzioni negli anni '60, ora francamente non credo... |
Gerri ha scritto: | ||
Essere una associazione cattolica (come l'FSE) implica molte cose come: - L'adesione alla associazione significa una adesione alla chiesa, e questo vale per OGNI socio, non solo per i capi - Vita Sacramentale: alla progressione personale è affiancata la crescita cristiana nella vita sacramentale... ad esempio un lupetto che vuole pronunciare la promessa deve essere battezzato e "conoscere il significato e l'importanza del battesimo" (prova 1 pista del lupetto), un esploratore deve essere comunicato (prima comunione) per pronunciare la promessa e la partenza (o la firma della carta di clan, non ricordo) non può prescindere dalla cresima (se scegli di essere testimone, scegli anche questo). allo stesso modo un adulto che si avvicina allo scoutismo per primunciare la promessa deve prima accostarsi alla cresima.. - Accostamento comunitario ai sacramenti: le attività non possono prescindere dall'accostamento ai sacramenti... non puoi fare la riunione domenica mattima e dire agli esploratori: se volete andare a messa andate il pomeriggio - Obbligo di censire almeno un Assistente Spirituale, scelto dalla Chiesa (magari su proposta del gruppo) altrimenti il gruppo non viene censito.- ad ogni campo dece essere presente un assistente spirituale, salvo impedimenti di questo... non può comunque prescindere la presenza di un sacerdote per garantire il normale accostamento ai sacramenti (che non vuol dire solo messa domenicale) - Obbligo per i capi di aderire e testimoniare la Chiesa di cui sono parte, con lettere che arrivano nella posta dei capi con atteggiamenti "discutibili".. In AGESCI prima si era molto lontani, ora ci si sta spostando un po' più su questa linea (ad esempio i campi scuola, in alcune regioni, hanno una forte carica spirituale) ma rimane quella dichiarazione di principio che a livello locale di differenza ne fa MOLTISSIMA, perché se qualcuno segue una strada slegata dalla chiesa non si trova i commissari che vanno a trovarli in sede per "4 chiacchiere"... In una associazione "di cattolici" magari si indica la stessa via, ma in una "associazione cattolica" si dice: se non vuoi seguirla, tanti saluti, nella prima non è così... non sono solo paranoie, ma di scelte forti |
Citazione: |
Non penso che la distinzione sia così sottile, forse è superata: la distinzione voleva sottolineare la laicità dell'associazione e il fatto che fosse un'associazione di base, cioè autonoma rispetto alle gerarchie ecclesiastiche.
Il nome effettivamente, secondo me, è nulla senza la sostanza. |
aureliano ha scritto: |
Tuttavia continuo a dire che l'Agesci non è pluriconfessionale. Accolgiere qualsiasi fede a proporne una è proprio proselitismo. Che va benissimo, ma almeno non chiamiamolo in un altro modo... |
Gerri ha scritto: |
In AGESCI prima si era molto lontani, ora ci si sta spostando un po' più su questa linea |
aquilaleale ha scritto: |
L'essere confessionale puo' essere un valore aggiunto, ma allo stesso modo una distorsione del metodo scout.
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Citazione: |
domandiamoci perchè dovremmo discutere di Dio e non di patria |
rinoceronte caparbio ha scritto: | ||
perchè credere in Dio è molto più faticoso che credere in una cosa tangibile... dire "si, faccio il mio dovere verso il mio paese (anche perchè altrimenti mi mette in carcere"...è un altro paio di maniche... |