uomodelbosco ha scritto: |
Ma che tristezza!
Cosa dovrebbe significare nascondere il telefonino nel pane o sottoterra? Essere più furbi? E di chi? Degli altri che non lo hanno portato? O del CR che non ve lo trova? Proprio quel CR che magari ha litigato con mezzo mondo per essere lì con voi a dividere la fatica dello zaino, la pioggia che bagna tutto, i fuochi di bivacco? E che mentre voi telefonate al moroso di nascosto, si strugge di nostalgia per la propria famiglia ma il cellulare non ce l'ha, perchè con voi è leale? Dài, un pò di spirito scout! Lasciate a casa le diavolerie, che tra 10 anni quando penserete al campo vi scioglierete di bei ricordi per averlo vissuto a fondo, lontano dai genitori, dal moroso, e sarete diventati un pò più grandi, più responsabili, e più forti proprio per quel che riuscite a lasciare fuori dallo zaino! |
stambeccosincero ha scritto: |
(Oggi vado "a rate" - un pezzo alla volta )
Aggiungo, per la cronaca, che con i genitori abbiamo questo accordo: "non telefonate, vi chiameremo noi solo e se ci sono problemi". In effetti solo i genitori dei più piccoli chiamano, ma raramente. Quando poi chiamano, evitiamo di dire al ragazzo/a che i genitori hanno chiamato in primo luogo per non metterli in imbarazzo davanti ai più anziani facendogli fare la figura del figlioletto coccolato dai genitori, in secondo luogo per dare meno peso possibile al fatto stesso, in modo che sia i ragazzi che i genitori si rendano conto che è più costruttivo un distacco completo per tutta la durata del campo che non un continuo accertarsi di come va o come non va (magari gli dico che ha telefonato mammà solo due giorni dopo, come se me ne fossi ricordato per caso, e sempre lontano da orecchie indiscrete). |