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Dove sarebbe questa solidità? |
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Solo nella famiglia fondata sull’unione stabile di un uomo e una donna, e aperta a un’ordinata generazione naturale, i figli nascono e crescono in una comunità d’amore e di vita, dalla quale possono attendersi un’educazione civile, morale e religiosa. |
rinoceronte caparbio ha scritto: | ||
forse nella testardardaggine della gente...sono le persone che fanno il matrimonio... |
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Esatto: sono le persone che fanno il matrimonio.
Se due convivono, ma CI CREDONO in quello che la loro unione rappresenta, SONO una famiglia fondata sul matrimonio. Non ne avrà la forma, ma di certo ne ha la sostanza. |
uomodelbosco ha scritto: |
Tornando al dubbio però: che senso ha manifestare per una istituzione dello stato che prevede il divorzio, cioè prevede comunque che si possa chiudere tutto? |
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Se due convivono, ma CI CREDONO in quello che la loro unione rappresenta, SONO una famiglia fondata sul matrimonio. |
Gerri ha scritto: |
se credono così tanto in questa sostanza, perché non la formalizzano? cosa costa andare in comune e mettere una firma sull'atto matrimoniale? se il rapporto che si vuole è un rapporto stabile perché si vuole un documento che richieda il minimo degli obblighi? In tutta sincerità non credo che chi scelda un DICO invece di un matrimonio creda molto nella stabilità della propria unione, poi forse mi sbaglio
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rinoceronte caparbio ha scritto: |
ma se ci credono, neanche si pongono il problema di ufficializzarlo!
Costa 47 euro + bollo sposarsi civilmente... dai... |
uomodelbosco ha scritto: |
Quindi sembra che la piazza sia andata a difendere una istituzione che prevede il divorzio. E che colui che viene indicato come "il condottiero" non manca di rimarcare... |
uomodelbosco ha scritto: |
Ora delle due l'una: o la differenza con un Dico è infinitesima, |
uomodelbosco ha scritto: |
oppure siamo davanti alla tanto prevista strumentalizzazione politica, e allora che gli Scout (cattolici!) ci abbiano messo l'uniforme non mi va giù. |
uomodelbosco ha scritto: |
Una coppia che ci crede profondamente non deve dimostrare a nessuno di essere sposata e può anche scegliere di non andare in Comune (religiosamente è un altro discorso, ma secondo le parole di Pezzotta questo aspetto è diverso).
E poi scusate, come esempio: mica vestiamo l'Uniforme giorno e notte per dimostrare di essere Scout. Uno che ci crede E' Scout, non LO FA. Nello steso modo una coppia che si sente sposata LO E'. |
uomodelbosco ha scritto: |
...Ribadisco che il matrimonio civile non tutela niente. Ufficializza, ma non tutela. |
Gerri ha scritto: |
uomodelbosco ha scritto:
Ora delle due l'una: o la differenza con un Dico è infinitesima, la differenza con un dico secondo me non è infinitesima... ho parlato con diverse persone che hanno passato un matrimonio, e non è così facile scioglierlo a meno che entrambi non siano d'accordo... |
Citazione: |
*Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* non ci "si è messa l'uniforme", l'FSE che è stata la prima a sottoscrivere il manifesto più famiglia non ha mai autorizzato la partecipazione alla manifestazione in uniforme: si è sposato un principio, non si è condotta una battaglia.
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Citazione: |
perfettamente d'accordo: finché si tratta di rapporti coniugali non devi dimostrare niente a nessuno, ma se vuoi che ti vengano riconosciuti dei diritti previsti dallo stato di famiglia allora devi dimostrare si qualcosa...
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ufficializzare è già una prima forma di tutela... intanto si fa una promessa, poi starà ad ognuno rispettarla, secondo la propria dignità di persone... ma ad una persone che non promette nulla cosa puoi chiedere? assolutamente nulla!!! |
Gerri ha scritto: |
Secondo me però è lesivo per la società che lo stato continui a dire "tranquilli, fate come vi pare, non prendete impegni che tanto non ce ne è bisogno", perché se si fa una promessa e poi si infrange si fa una cosa sbagliata seppur legittima, se non si fa la promessa la cosa non è solo legittima ma addirittura giusta (visto che non si fa nulla di sbagliato)!!!
Di fronte a questa prospettiva trovo doveroso alzarsi e dire: "bene, che continui ad esistere il divorzio ci sto, è una cosa legittima scegliere di separarsi, ma non venitemi a dire che è una cosa NORMALE e GIUSTA perchè io non ci sto!" Anche ammesso che dal punto di vista pratico non vi sia alcuna differenza ve ne è dal punto di vista del messaggio e io sarò un folle ma sono ancora persuaso che le leggi debbano avere un valore pedagogico per la società... |
uomodelbosco ha scritto: |
Stiamo attenti a non confondere Giustizia con Legalità... |
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Io credo che il vaso di pandora sia un'altro, ovvero quello del relativismo... |
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Sono d'accordo con porcellino quando dice che non serve stabilire meglio o peggio, perché ciò che bisogna stabilire è BENE O MALE
Un tempo l'etica era dettata dalla religione, oggi non più... niente da ridire, è giusto che in uno stato laico esista una etica laica, purtroppo però questa etica non esiste... |
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Una società dovrebbe darsi delle regole per crescere e migliorare, oggi invece le regole servono per fare in modo che ognuno possa fare quello che vuole: bene, da un punto di vista giurisdizionale questa non è Democrazia (ovvero governo del popolo, della maggioranza) bensi Anarchia regolamentata (ovvero le leggi permettono ad ognuno di fare ciò che vuole)..
Una società con queste basi non può avere alcun progresso sociale, magari tecnologico ed economico ma non un progresso sociale... |
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la frase "per il fatto che esistano devono essere legittimate" è il campanello d'allarme, allora ripeto la domanda di Bagnasco: "se non esiste giusto o sbagliato ma la società detta da se le sue leggi con i suoi comportamenti ad una diffusione della pedofilia dovremmo dire che è giusto?" |
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la risposta secondo me è NO! se una cosa è presente nella società non significa che sia il bene per la società, e questo non è discriminare...
e per quanto riguarla la parola famiglia: io non ho nessun problema a chiamare famiglia una unione non matrimoniale, ma non voglio che sia la legge a farlo... |
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la legge divide la popolazione in determinate categorie che hanno diversi diritti e doveri, se voglio entrare nella categoria giuridica della famiglia mi sposo, se non voglio sposarmi non entro: questa non è discriminazione ma rispetto della legalità e dell'ordinamento dello stato |