Alcool nella sezione
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Scout C@fé: Il Forum degli Scout -> Comunità Capi

#1: Alcool nella sezione Autore: marco76Residenza: Giornico, Ticino(Svizzera) MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 19:18
    —
Ciao sono Marco e faccio parte di una sezione di scout Svizzera.
La mia domanda è semplice, ma la risposta non é molto facile da dare,
vorrei sapere se qualcuno ha già affrontato questo problema, se del caso
come é stato risolto e con quali metodi.

P.S. Io faccio fatica a far passare dei messaggi agli altri capi della mia
sezione, visto il divario di età.

Ringrazio sin d'ora chi vorrà rispondermi e vi saluto con una stretta di
sinistra.

#2:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 19:26
    —
Non ho capito...il problema è l'alcool? Puoi essere più preciso?

#3:  Autore: marco76Residenza: Giornico, Ticino(Svizzera) MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 19:31
    —
Si l'uso e l'abuso di alcool nella sezione.

#4:  Autore: Shawn_ MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 20:48
    —
non riesco bene a capire cosa tu stia chiedendo..... scusa l'ignoranza ma.... cosa è la sezione?

#5:  Autore: aurelianoResidenza: Fra Bolzano e Trento... MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 21:58
    —
Ma intendi fra Capi, fra i ragazzi??...

#6:  Autore: fabios MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 22:04
    —
Ma un bicchierino a fine co.ca.? Non vedrei problemi in merito. Se la cosa è più grave devi parlarne con i tuoi compagni e affrontare la cosa di petto.

#7:  Autore: rinoceronte caparbio MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 02:06
    —
Presumo che la sezione sia il gruppo.
Poi volevo capire: il problema d'alcol è che se ne beve troppo?
Se un ragazzo beve?

Non si è capito..

#8:  Autore: tuittResidenza: Canobbio (Lugano - Svizzera) MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 08:15
    —
Ciao Marco,

anche io da canobbio con furore...:))
Non so a che livello gira l'alcool nella vostra sezione, da noi c'è sempre stata la bevuta dei capi durante l'uscita quando i ragazzi sono a letto...

Ovviamente sulla quantità di capi c'è sempre chi beve un bicchiere per la compagnia, poi va a letto, e c'è chi esagera, ma è una cosa che c'è sempre stata, in fondo abbiamo diritto o no di berci (non di tirarci BERCI) una birretta dopo aver compiuto il nostro dovere?

Ho dei ricordi di quando ero pio dove, all'insaputa dei capi, si tirava giù l'impossibile... Però era quella bevutella ogni tanto, niente a che vedere con le ciocche che si fanno i ragazzi al giorno d'oggi... e nonostante questo mi ritengo ancora uno di quei capi di una volta....

Ma da voi chi beve? quanto beve?

#9:  Autore: marco76Residenza: Giornico, Ticino(Svizzera) MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 11:41
    —
Ciao, cosa dire, non sono molto d'accordo sul fatto che quando i ragazzi
vanno a dormire, noi capi possiamo bere.
Poi come giustamente dici, ne abbiamo combinate tante anche noi come
pio, ma dal momento che diventi un capo, dovresti capire la differenza
del ruolo e la responsabilità.

Forse, come dico, ho visto troppe volte dei capi giovani, stare male alla
sera. Forse perchè loro si appoggiano a capi più grandi e non si sentono
le responsabilità.

Ho 31 anni, mi sono sempre divertito senza alcool, credo che si possa
continuare così per altro tempo.

#10:  Autore: marco76Residenza: Giornico, Ticino(Svizzera) MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 11:45
    —
La sezione è la società formata dalle 4 branche, dal comitato e dalla
CO.CA.
Scusatemi.

Io faccio parte di una sezione Svizzera nel canton Ticino e sono
responsabile della branca Pionieri.

#11:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 12:02
    —
Non riesco a capire bene il problema, ma effettivamente un certo uso di alcolici, un pò come fossimo Alpini, a volte esiste.
Ma chi è pio?

#12:  Autore: aurelianoResidenza: Fra Bolzano e Trento... MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 12:26
    —
Immagino, ma è uno supposizione, che "pio" sia pioniere...cioé la quarta branca che c'è in Svizzera ed anche in via sperimentale in qualche gruppo Agesci...

Tornando IT:

Citazione:
ma dal momento che diventi un capo, dovresti capire la differenza
del ruolo e la responsabilità.

Forse, come dico, ho visto troppe volte dei capi giovani, stare male alla
sera. Forse perchè loro si appoggiano a capi più grandi e non si sentono
le responsabilità.



Be'...questi casi sono esagerati ed è chiaro che non dovrebbero esistere.
Per quanto io non abbia l'abitudine del bicchierino prima di andare a dormire, penso che non ci sia nulla di male (chiaro, con responsabilità, senza esagerare...)

Da noi è capitato magari durante qualche sopralluogo in cui si stava via due giorni o durante qualche uscita di CoCa, magari un paio di bicchieri di vino a cena, nulla di più.

Credo comunque -e spero di non dire una fesseria...- che abbia una sua importanza anche il territorio:
per esempio, qui nel Nord-est la grappa è sacra. A me non piace, però un caffé corretto o un grappino prima di andare a dormire qui è la regola (quasi).


La responsabilità sta nel capire fino a dove è un piccolo piacere e da dove comincia ad essere abuso.

#13:  Autore: marco76Residenza: Giornico, Ticino(Svizzera) MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 12:27
    —
Scusatemi, uso un linguaggio per mè comune, ma dovrei pensare che
non tutti lo capiscono.
Forse però é anche positivo, così possiamo conoscerci meglio.

Allora, lupi= Lupetti esplo= Esploratori pio = Pionieri.
Lupetti vanno da ca. 8 ai 11 anni
Esploratori vanno dai 11 ai 15 anni
Pionieri vanno dai 15 ai 18 anni
Rover o capi dai 18 .....

Questa è circa la situazione nelle sezioni Ticinesi.

#14:  Autore: aurelianoResidenza: Fra Bolzano e Trento... MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 12:37
    —
marco76 ha scritto:
Scusatemi, uso un linguaggio per mè comune, ma dovrei pensare che
non tutti lo capiscono.
Forse però é anche positivo, così possiamo conoscerci meglio.

Allora, lupi= Lupetti esplo= Esploratori pio = Pionieri.
Lupetti vanno da ca. 8 ai 11 anni
Esploratori vanno dai 11 ai 15 anni
Pionieri vanno dai 15 ai 18 anni
Rover o capi dai 18 .....

Questa è circa la situazione nelle sezioni Ticinesi.


Mitico! C'avevo azzeccato! hello1 cheers (capirai che fatica...)

#15:  Autore: tuittResidenza: Canobbio (Lugano - Svizzera) MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 14:32
    —
Personalmente non son d'accordo di abolire l'alcool come principio durante un uscita.

Chiaramente dal momento che siamo CAPI dobbiamo essere responsabili e berci la birretta e basta invece di prenderci la cioca, ma qui, se un capo non è responsabile, occorre che i "superiori" controllino e mandino a letto la persona in questione.

Ovviamente ci si aspetta che nel gruppo capi presenti ci sia almeno una persona che faccia ciò, se no tanto vale...

#16: Re: Alcool nella sezione Autore: jumpjack MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 14:48
    —
marco76 ha scritto:
Ciao sono Marco e faccio parte di una sezione di scout Svizzera.
La mia domanda è semplice, ma la risposta non é molto facile da dare,
vorrei sapere se qualcuno ha già affrontato questo problema, se del caso
come é stato risolto e con quali metodi.

P.S. Io faccio fatica a far passare dei messaggi agli altri capi della mia
sezione, visto il divario di età.

Ringrazio sin d'ora chi vorrà rispondermi e vi saluto con una stretta di
sinistra.

per "problema" intendi che bevono talmente tanto che poi incominciano a urlare, ridere e raccontarsi barzellette sconce mentre di la' i ragazzi dormono?
Oppure "sbevacchiano" un po' mentre chiacchierano sottovoce? Question

#17:  Autore: rinoceronte caparbio MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 15:16
    —
tuitt ha scritto:
occorre che i "superiori" controllino e mandino a letto la persona in questione.


Mi auguro piuttosto che si faccia un percorso per questo non-educatore per fargli capire che ha un problema....

#18:  Autore: tuittResidenza: Canobbio (Lugano - Svizzera) MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 16:52
    —
Beh, Rinoceronte, come dice marco76 è difficile far passare il messaggio del "io bevo la mia birretta ma non mi ubriaco" vista la differenza di età, o forse anche a causa di altri fattori...

E qui potrei tirar fuori la classica frase "i ragazzi non son piu quelli di una volta... non hanno i valori che avevamo noi alla loro età..."

Beh, probabilmente quando noi eravamo "bocia" i grandi dicevano la stessa cosa...

#19:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 17:01
    —
rinoceronte caparbio ha scritto:
tuitt ha scritto:
occorre che i "superiori" controllino e mandino a letto la persona in questione.


Mi auguro piuttosto che si faccia un percorso per questo non-educatore per fargli capire che ha un problema....


Forse sono troppo drastico, ma su questi temi agirei nel seguente modo:
1. Hai un problema
2. Definisci in quanto tempo pensi di risolverlo
3. Verifica a scadenza
4. (Eventuale) allontanamento

In questo modo si prende atto di un problema, si da anche la possibilità di risolverlo ma non ci si ripiega su posizioni accomodanti e non educative che pregiudicano l'esempio.
Il vero capitale di un capo è l'esempio. Se quello è deleterio e non risolvibile bisogna agire alla radice per evitarne la propagazione.

#20:  Autore: jumpjack MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 17:20
    —
State gia' proponendo soluzioni, ma non è ancora stato chiarito se C'E' un problema!
"Bere" in se' non è mica un problema! O gli Scout devono essere astemi per mandato? E non penserete mica che se un bambino vede un adulto con un bicchiere di birra in mano penserà che è un ubriacone, o che deve imitarlo??? Confused
Io personalmente bevo solo... un po' di champagne a capodanno, per il resto vado ad acqua, ma non per questo penso che chi beve sia "sbagliato"!

#21:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 18:20
    —
Vero, Jumpjack, ma solitamente se viene sollevato un problema è perchè non ci si limita alla birretta ma si arriva alla sdraio. Cosa questa purtroppo accaduta anche nella mia esperienza.
Anch'io vado ad acqua....ogni tanto con mezzo limone dentro alla caraffa...

#22:  Autore: marco76Residenza: Giornico, Ticino(Svizzera) MessaggioInviato: Venerdì 23 Marzo 2007, 00:06
    —
Vorrei rispondere a molti di voi, e ringraziare uomodelbosco.

Partiamo sempre dal fatto che fare attività é e deve essere un piacere,
altrimenti non avrebbe senso che si faccia. Ma il piacere non deve essere
solo personale, ricordiamoci che abbiamo scelto noi di fare i capi, con
tutto quello che ne viene.
Sono d'accordo che se un bambino vede un'adulto bere, non per questo
diventerà un'alcoolizzato, ma é anche vero che noi capi poertiamo il
nostro esempio ai ragazzi che ci circondano.

Quando gli esploratori passano a pionieri, cosa si aspettano?

Birra, maggiore libertà, possibilità di infrangere le regole che esistono
nella famiglia, potrei continuare ancora.
Ma se noi portiamo un'esempio scoutistico, quale sarà il risultato?

Certo molti dicono che un bicchierino non fa male, ma dove é scritto che
é corretto nei confronti dei giovani che ci vengono affidati dai genitori
che credono in noi?

Non crediate che sono un puritano, ma quando nella vostra sezione
vedete che la cosa più importante nel fare attività é preoccuparsi di
avere scorta di alcool a sufficenza, forse anche voi iniziate a ragionare
come me.

#23:  Autore: rinoceronte caparbio MessaggioInviato: Venerdì 23 Marzo 2007, 01:54
    —
marco76 ha scritto:
quando nella vostra sezione
vedete che la cosa più importante nel fare attività é preoccuparsi di
avere scorta di alcool a sufficenza, forse anche voi iniziate a ragionare
come me.

B'è, forse bisognerebbe parlarne con i quadri associativi (capo sezione, e chi ci sta sopra..), perchè alora tanto normale non è.

#24:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Venerdì 23 Marzo 2007, 09:12
    —
rinoceronte caparbio ha scritto:
marco76 ha scritto:
quando nella vostra sezione
vedete che la cosa più importante nel fare attività é preoccuparsi di
avere scorta di alcool a sufficenza, forse anche voi iniziate a ragionare
come me.

B'è, forse bisognerebbe parlarne con i quadri associativi (capo sezione, e chi ci sta sopra..), perchè alora tanto normale non è.


Non so quanto possa essere dimensionata l'associazione, ma è facile che agli "alti livelli" non si comprenda bene l'entità del problema che invece è molto chiaro a chi ci vive a contatto.
Ripeto i pochi punti elencati prima, ma è evidente che quel modo di muoversi è possibile se i bevitori sono una minoranza, dato che se tutta la CoCa è alcolista c'è poco da fare se non, appunto, andare "più in alto".
Non ultimo, e non lo trovo un difetto, dissociarsi e andarsene in altro gruppo. E' un segnale non da poco che ritengo venga recepito anche dai ragazzi.

#25: alcool in sezione? Autore: gabriella60Residenza: to MessaggioInviato: Lunedì 02 Aprile 2007, 01:24
    —
ciao ,se ho capito bene gira alcool tra i capi, anche nella mia sezione gira alcool tra icapi, fino a poco tempo fa non ci facevamo caso, sono adulti dicevamo, sanno quello che fanno e poi sono scaut, ma non è così che funziona , e il tempo da ragione , se un capo ha la responsabilità educativa , soprattutto su minori , non è giusto che beva, anche solo un goccino mentre i pupi dormono, e se uno di loro si sveglia per malore o qualsiasi cosa chi va a soccorerlo che non puzzi d'alcool?
... e come spiegare ai neo adolescenti che l'alcool non fa assolutamete bene, soprattutto lo capisci quando i tutoi ex lupi sono diventati capi e ti dicono che hanno pensato che il tuo vice non fosse proprio un esempio visto *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* puzzava di birra, oppure che un esploratore che ha un problema a casa con uno zio alcolista e conosce bene odori ed effetti e per la sua esperienza non vede tutto così innocentemente la cosa

#26:  Autore: actarisResidenza: Villanova 1 MessaggioInviato: Lunedì 02 Aprile 2007, 12:23
    —
Alcolismo.
Droga.
Dipendenze.
La questione è delicata e non può essere facilmente affrontata in modo generalizzato.
Proviamo con degli esempi pratici.

L'eroina.
Penso che tutti sappiano che la parola eroina è sinonimo di veleno mortale, dolore e orrore. Chi potrebbe aggiungere un “MA” alla mia frase precedente?
Spero nessuno. La droga pesante è veleno, è morte. Sempre.

La Cannabis.
Negli ultimi anni la quantità di principio attivo presente nella Mariuana è cresciuta esponenzialmente. Inoltre, si sono chiariti alcuni dei meccanismi di funzionamento di questa droga. Che è risultata devastante per la neurochimica degli adolescenti. In pratica lo stesso spinello fumato da un quindicenne e da un trentenne ha effetti diversi per tossicità. Un adolescente che faccia un uso anche saltuario di cannabis mette a serio rischio la propia salute mentale, mentre un adulto no.

Il caffè.
Per favore, non sorridete. Ho conosciuto personalmente ragazzi il cui cammino verso l'eroina non è iniziato con la mariuana, ma con il caffè.
E' legale.
Sembra innocuo.
Lo è.
A patto di non berne 20 tazzine.
E iniziamo a introdurre una discriminazione: la quantità.

Le sigarette.
Le sigarette sono legali, anche se ne è teoricamente proibito il consumo per i minorenni. Sono un veleno letale.
Fa male fumare 2 pacchetti di sigarette al giorno? Sicuramente si. Meno di fumarne 5. Ma anche una sola sigaretta al giorno, anche una sola sigaretta all'anno produce danni incalcolabili al nostro organismo e a quello di chi ci circonda.

L'Alcool.
Veniamo al punto. L'alcool è un alimento ma non è un farmaco.
Vi garantisco che mangiare solo patatine fritte per sei mesi di seguito vi provocherebbe una mortale cirrosi.
Bere alcool in quantità smodata porta alla morte: per malattie, per incidenti, per l'abrutimento dello spirito dell'alcolista.
Bere alcool nei modi, nelle quantità e nei giusti tempi può portare a vantaggi per la salute.
Cosa significa in pratica “il modo giusto”?
Per prima cosa occorre rispettare i termini di legge e mantenersi scruplosamente al di sotto dei limiti consentiti dalla legge per la guida.
Questo penso sia fondamentale.
Poi occorre informarsi: la reazione all'alcool è estremamente soggettiva.
Ma penso che se il pranzo domenicale viene accompagnato da un bicchiere di buon rosso o la pizza da una bottiglietta di birra non solo non si corre alcun rischio per la propria ed altrui salute ma si contribuisce al mantenimento di una buona forma.
Andare oltre porta a varcare una pericolosa soglia.
Ora, alla fine di tutta la pappardella qual'è il dovere di un capo?
Ovviamente spiegare ai suoi ragazzi la pericolosità delle sostanza psicotrope e tenerli lontani dai guai.
Purtroppo le politiche rigidamente proibizioniste sortiscono spesso l'effetto contrario. Io vorrei tanto essere capace di trasmettere ai ragazzi il contenuto di quanto esposto sopra, ossia state lontani dalle droghe e imparate a consumare alcolici in maniera responsabile e salutare, ma temo sia un messaggio difficile da trasmettere, troppo soggetto ad equivoci e cattive interpretazioni.
Mi limito a non bere mai durante le attività ma così facendo appaio 'proibizionista' con tutti i relativi limiti.
Mi piacerebbe insegnare l'uso consapevole dell'alcool, ma è un compito al di sopra delle mie possibilità.

#27:  Autore: giacco MessaggioInviato: Lunedì 02 Aprile 2007, 13:17
    —
Salve a tutti
io a differenza di molti di voi non vado solo ad acqua.
In COCA durante gli incontri qualche bottiglia gira,ma devo comunque dire che non ho mai assistito a degli eccessi.
Penso altresi che si dovessero verificare,sarà responsabilità di tutta la COCA arginare il problema nel momento in cui si presenta,mettendosi in discussione immediatamente.
La stessa cosa la penso per le staff (al campo o in sede).
Forse noi siamo stati fortunati, in COCA abbiamo affrontato il problema se i capi possono o non possono bere vino durane le uscite con i ragazzi a pasto e di comune accordo si è accettato di poter bere vino.
Sono daccordo che se dovesse manfestarsi un problema del genere le soluzioni da prendere debbano essere decise ed immediate.
Ma mi chiedo anche: la COCA quando ha accettato nella propria comunità un capo che si comporta in tale modo, ha chiarito,a tale persona,"le regole" e le resposabilità a cui va incontro?

#28:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Lunedì 02 Aprile 2007, 13:28
    —
Scusate un momento, ci stiamo lanciando con le teorie e le soluzioni più diverse (io stesso...) ma ancora non si è capita la domanda.
Ci vuole una domanda precisa per proporre punti di vista costruttivi.
Aspetto...

actaris ha scritto:
Mi limito a non bere mai durante le attività ma così facendo appaio 'proibizionista' con tutti i relativi limiti.
Mi piacerebbe insegnare l'uso consapevole dell'alcool, ma è un compito al di sopra delle mie possibilità.

Perchè dici che è sopra le tue possibilità? Tu stai facendo quel che si richiede ad un Capo: dare l'esempio.
Cosa vorresti fare di più che non ti è possibile?
Certo che viene difficile se sei l'unico e se gli altri invece...ma è proprio così che qualcuno comincerà a domandarsi il perchè della tua diversità.

Io sono vegetariano, e tante volte la cosa suscita curiosità o sorrisetti.
E' un mio problema? Io seguo la strada che ho scelto, dò l'esempio che a me sembra corretto (non mangiare esseri senzienti che provano dolore), e se qualcuno chiede io spiego.
Non posso aggredire tutti coloro che mangiano una bistecca, altrimenti il mio messaggio passerebbe negativamente, e nemmeno vado in giro con un cartello.
La migliore pubblicità sono io stesso: faccio palestra quotidianamente, sono sano, non sono smagrito con l'aria sofferente, non è vero che mangio solo insalata...
Ogni tanto qualcuno ci riflette...

#29:  Autore: actarisResidenza: Villanova 1 MessaggioInviato: Lunedì 02 Aprile 2007, 14:21
    —
uomodelbosco ha scritto:

Perchè dici che è sopra le tue possibilità? Tu stai facendo quel che si richiede ad un Capo: dare l'esempio.
Cosa vorresti fare di più che non ti è possibile?


Io penso che proibire l'uso dell'alcool sia sbagliato. Penso che anche in attività si possa bere proprio perché l'alcool è un alimento. Penso che fare di tutt'erba un fascio sia un grave errore.
Tuttavia un corretto rapportarsi a ragazzi, altri capi e genitori è davvero davvero davvero difficile. La via più semplice è nel non bere nulla in Servizio. Il problema è che per affrontare in maniera costruttiva il discorso coi ragazzi prima bisogna fare un lungo lavoro preparatorio in Co.Ca. Vedremo se ciò sarà possibile.
Dopotutto, l'alcolismo giovanile è una piaga crescente. Diciamo che al CFA un'idea su come affrontare certe tematiche vorrei poterla apprendere.
Insomma, temo che quella dell'Alcool sia una patata bollente...

#30:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Lunedì 02 Aprile 2007, 15:24
    —
Citazione:
Penso che anche in attività si possa bere proprio perché l'alcool è un alimento. Penso che fare di tutt'erba un fascio sia un grave errore.

Posso essere anche d'accordo, ma sono ben pochi coloro che vedono nel fiasco un alimento.
Non dimentichiamo che le cose possono essere positive/negative in base al loro "uso sentito" e la maggior parte di noi fanno l'associazione alcool=sostanza pericolosa, ma ben pochi farebbero Freisa=sostanza pericolosa, mentre forse qualcuno di più farebbe Barbera=sostanza pericolosa perchè più facilmente associata allo stereotipo dell'ubriacone da osteria.
Quando ero piccino davanti a casa mia c'era un cartello della Società stradale: "Precedenza non esclude prudenza. Nel dubbio non sorpassare."
Quando sono nel dubbio...non sorpasso Wink

#31:  Autore: polvansen MessaggioInviato: Lunedì 02 Aprile 2007, 23:06
    —
Mi ricordo le dicussioni tra quei capi che osteggiavano e quelli che giustificavano la bottiglia di vino in cambusa al campo. Da una parte quelli che partivano dalla posizione più integralista del "quello che chiediamo ai ragazzi dobbiamo essere capaci di farlo per primi", dall'altra quelli del "noi siamo adulti che hanno maturato delle scelte, mentre queste piccole regole servono a loro per sperimentare l'essenzialità". Da una parte i sostenitori dell'esempio ad ogni costo, dall'altra quelli della coerenza pur nella giusta differenza d'età e di ruolo. Da una parte coloro che trovavano solo nell'autodisciplina assoluta la base indiscutibile per una proposta di disciplina, dall'altra coloro che erano certi delle proprie ragioni e delle capacità di trasmetterle pur senza dover essere uguali ai ragazzi...

Credo che alla fine le posizioni fossero tutte accettabili, finché le persone dimostravano di avere ben chiaro il problema in testa. Finché la loro scelta di seguire o meno loro stessi la linea che si chiedeva ai ragazzi partiva dalla consapevolezza di base che la loro azione educativa passava anche da quel mezzo bicchiere e da come lo avrebbero saputo e potuto spiegare ai ragazzi...

Ma leggere tutto questo mi rattrista parecchio. Un fallimento del genere non è solo un "problema", è aver sbagliato completamente tutto. È aver perso di vista completamente lo scopo e il ruolo.

Citazione:
... e come spiegare ai neo adolescenti che l'alcool non fa assolutamete bene, soprattutto lo capisci quando i tutoi ex lupi sono diventati capi e ti dicono che hanno pensato che il tuo vice non fosse proprio un esempio visto *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* puzzava di birra

Citazione:
quando nella vostra sezione vedete che la cosa più importante nel fare attività é preoccuparsi di avere scorta di alcool a sufficenza, forse anche voi iniziate a ragionare come me.


Io davanti a queste situazioni divento molto evangelico, della serie che è meglio che certi adulti si leghino al collo una macina da mulino e si tuffino.
Chiedo scusa per la durezza, so già che ora il partito dell'accoglienza per questi capi che "hanno un problema" partirà in tromba contro la mia intolleranza talebana... Ma se fosse per me queste persone non dovrebbero avere la possibilità di mettere mano a una relazione educativa. Non sotto la mia responsabilità, almeno.

#32:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 08:25
    —
polvansen ha scritto:

Chiedo scusa per la durezza, so già che ora il partito dell'accoglienza per questi capi che "hanno un problema" partirà in tromba contro la mia intolleranza talebana... Ma se fosse per me queste persone non dovrebbero avere la possibilità di mettere mano a una relazione educativa. Non sotto la mia responsabilità, almeno.

Attenzione, il terreno si fa scivoloso...intravedo (se sbaglio correggimi) il rischio di tornare a fare di tuttua l'erba un fascio.
Occorre distinguere i problemi nella loro esemplarità.
Un Capo che beve dà un indiscutibile messaggio negativo, e se il problema non rientra in tempi regionevoli, quel Capo deve lasciare.
Non si tratta di intolleranza talebana.
Si tratta di accogliere chiunque voglia migliorarsi.
Un Capo che beve, riconosce il problema e ci sta lavorando ha la mia stima e la mia accoglienza.
Un Capo che beve e gli sta bene così fa meglio a cercarsi una macina...

#33:  Autore: polvansen MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 09:51
    —
uomodelbosco ha scritto:
polvansen ha scritto:
Ma se fosse per me queste persone non dovrebbero avere la possibilità di mettere mano a una relazione educativa. Non sotto la mia responsabilità, almeno.

Attenzione, il terreno si fa scivoloso...intravedo (se sbaglio correggimi) il rischio di tornare a fare di tuttua l'erba un fascio.
Hehe, lo sapevo che arrivavi subito! Very Happy
Citazione:
Occorre distinguere i problemi nella loro esemplarità.
Un Capo che beve dà un indiscutibile messaggio negativo, e se il problema non rientra in tempi regionevoli, quel Capo deve lasciare.
Non si tratta di intolleranza talebana.
Si tratta di accogliere chiunque voglia migliorarsi.
Fino a un certo punto.
Ritorna il concetto che la coca non è fatta per offrire un luogo dove adulti possano risolvere i loro problemi, non è una palestra di vita o un gruppo d'ascolto.
Un adulto che faccia servizio come educatore _deve_ essere adeguato al suo ruolo. Poi se manifesta difficoltà, problemi, necessità (e relativa volontà) di crescita, ha una comunità a disposizione per trovare aiuto e appoggio. Ma con attenzione: la coca è una comunità _di servizio_ e in QUEL particolare ambito può essere aiuto e appoggio a ciascun capo. Una coca ha il dovere di sostenere un capo che abbia lacune nelle sue capacità di servizio, non a 360° sulla persona. Non è il suo ruolo quello di "recuperare" persone in difficoltà. Può essere umanamente e cristianamente sentito come dovere, le relazioni che nascono possono benissimo sfociare _anche_ in quel tipo di supporto reciproco, ma non è il ruolo della coca.
Anche il tanto vituperato "progetto del capo" ha la sua massima debolezza nella visione distorta che se ne ha, alle volte, di un "progetto pubblico di vita", con il quale mettere la propria vita, le proprie scelte, i fatti propri, nelle mani degli altri. Invece il pdc dovrebbe essere un modo che ogni capo può utilizzare per progettare il miglioramento del suo essere capo, delle sue capacità di servizio, con l'aiuto della coca.

Ma questa visione generale che io qui sto un po' estremizzando (perché in realtà queste problematiche non sono mai _solo_ educative o _solo_ personali, e quindi come dici tu alla fine vale SOLO ciascun problema nella sua esemplarità) non toglie che le aberrazioni come quelle accennate, che mi fanno intravedere clan in uscita con la cassa di birra e sedicenti capi che si presentano con la voce impastata e l'occhio spento ai ragazzi, nascano dalla giustificazione che persone con profonde incoerenze umane siano tranquillamente lasciate al posto di educatori. Allora ripenso con preoccupazione a tutte quelle discussioni in cui si passa sopra certe cose perché siamo buoni e accoglienti e loro sono persone in difficoltà, poi penso che personalmente non accetto nemmeno il lontano rischio che la già tanto diffusa piaga dell'alcolismo precoce sia anche solo incoraggiata da un capo, e trovo molto più corretta, nei confronti dei ragazzi, la mia intransigenza verso i capi.

Che passa ovviamente per il fatto che l'alcol, alimento (?) o droga che sia, non ha nessun motivo di stare dentro alle attività scout che sono di per se stesse essenziali e ambiscono ad essere sane. Che non vuol dire che se vedo un bicchiere di vino tiro fuori il piolo di frassino, ma che sono ben convinto che non è essenziale, e ne faccio a meno senza nessun problema con la stessa serenità con cui lo bevo se alla giornata dei genitori al campo mi viene offerto. Ma se diventa obbligatorio averlo in cambusa, per me è già un segnale d'allarme sufficiente.

#34:  Autore: actarisResidenza: Villanova 1 MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 10:39
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Effettivamente non mi ero posto il problema del capo alcolico Smile .
Perché è un problema che non si pone. Un capo può essere semialcolista in privato ma non è ammissibile che manifesti la sua problematica coi ragazzi. Ci sono molte vie, ma quella del Capo che tira fuori la fiaschetta in attività non per convivialità ma per dipendenza temo non sia percorribile.
Io mi riferivo all'alcolismo tra i giovani.
Appunto, l'alcool è un alimento: un bicchiere di vino al giorno non è che faccia poco male, fa proprio bene!!
Ovviamente resta il problema di far comprendere ai ragazzi il corretto uso di questa sostanza.
Siccome penso sia un compito delicatissimo e complesso, che espone fortemente il capo, suggerisco di adottare la mia linea a chi non si sente di affrontare in mostro:
in attività non si beve, come non si fuma eccetera...
Così sono sicuro di non dare cattivo esempio ma altrettanto sicuro di non vaccinare i miei ragazzi contro una malattia mortale.

#35:  Autore: polvansen MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 11:34
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actaris ha scritto:
Effettivamente non mi ero posto il problema del capo alcolico Smile .
Il problema non si pone per i ragazzi, o meglio, credo ci sia una sola via da seguire, che è quella che tu stesso proponi: noi scout quell'andazzo non lo seguiamo, anzi lo rifiutiamo.
Per i ragazzi il problema si può porre quando si decide che tanto lo fanno anche fuori, e allora perché proibirlo negli scout che poi c'è il fascino del proibito come incentivo? Certo, visto che il linguaggio medio è turpiloquio, perché insistere che negli scout non si dicano parolacce? Come siamo antichi, che poi la sera escono e sembra che parlino un'altra lingua, tanto vale... E perché negare la pizza da asporto in uscita di squadriglia? Telefonini al campo? Scooter all'uscita in bici? E se si ubriacano ogni sabato sera, perché proibire l'alcol in attività? Tanto poi escono e bevono quanto vogliono... E le canne?
Perdonate l'escalation, non sto mettendo tutte queste cose sullo stesso piano. Voglio solo sottolineare che credo che lo scautismo sia lì per fare una proposta DIFFERENTE, anche se TUTTO intorno il mondo dice che si fa diverso. Una proposta differente perché ci sono motivi importanti, legati alla nostra capacità di stare con gli altri, alla nostra salute, alla capacità di imparare ad essere noi i veri proprietari della nostra testa e del nostro corpo. Motivi seri e perfettamente spiegabili a qualunque dei nostri ragazzi.
Ma se un capo per primo non ha capito queste cose, se non le ha condivise profondamente, se non ha strumenti per sostenerne le motivazioni o, peggio, se ha paura di sembrare solo bacchettone o fuori moda, beh... meglio che cambi mestiere.

Citazione:
Io mi riferivo all'alcolismo tra i giovani.
Il problema in questione, nello scautismo, è comunque un problema di capi. Se l'alcol entra nelle attività come normale o è addirittura obbligatorio averlo, il problema è dei capi.

Citazione:
Appunto, l'alcool è un alimento: un bicchiere di vino al giorno non è che faccia poco male, fa proprio bene!!
Forse intendi dire che il _vino_ è un alimento... Perché non mi risulta che un dito di whisky faccia "proprio bene" o che una birra media, a parità di contenuto alcolico, faccia bene come invece fa il mezzo bicchiere di vino.

#36:  Autore: actarisResidenza: Villanova 1 MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 12:49
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Confused
Non ho capito il senso del tuo intervento, Polvansen.
Concordo perfettamente con quello che hai scritto, mi sembrava di essere stato chiaro. Per alcool si intende dal crodino alla vodka passando per vino e birra...ovviamente.
Alcolici diversi dalle diverse proprietà: accomunati da un principio basilare: una certa quantità ( modesta ) fa bene, il di più viene dal demonio...
Il mio unico problema è che la mia linea d'azione proibizionista mi preclude l'educazione al consumo responsabile.
Insomma, vorrei che i ragazzi sapessero maneggiare la bottiglia di vino in modo da non ammazzarcisi...e capita....
Ma non si può saper far tutto e alla fine della fiera, meglio il buon esempio dell'astinenza in attività che esporsi a rischi inaccettabili.

#37:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 13:17
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Citazione:
Ritorna il concetto che la coca non è fatta per offrire un luogo dove adulti possano risolvere i loro problemi, non è una palestra di vita o un gruppo d'ascolto.
Un adulto che faccia servizio come educatore _deve_ essere adeguato al suo ruolo.


Mai detto che la Coca sia un rifugium peccatorum, però è innegabile che debba essere accogliente.
Non trovo accettabile l'esclusione del Capo alcolista SE (SE!) riconosce il problema, lo vuole risolvere, si definiscono dei tempi di risoluzione, si verifica il suo cammino e se è compatibile con il proprio ruolo in una eventuale unità (Coca come Comunità di crescita anche per il Capo).
Ma, ripeto, un Capo che si trova benissimo in compagnia del fiasco, se ne impippa dei richiami, e dà un palese esempio negativo....macina o piolo di frassino? Wink

Secondo me però raramente il problema arriva a simili livelli.
E' molto più facile trovare una serie di comportamenti nei quali il vino e il fumo sono solo i più evidenti che indichino un cattivo esempio.
Mi sembra, a volte, che la Coca venga vissuta come un gruppo di reduci che per il solo fatto di essere sopravvissuti lungamente alla tortura associativa siano per quello stesso motivo "formati" ed esentati dal dare l'esempio.
Così a spanne: i Lupi a nanna e la Staff che fa caciara fino alle 3.00, il campo "calmo e silente" e l'A.E. che vuole scendere in paese non si sa a che fare (vissuto anche questo).
Ricordo che ancora Rover in servizio in E/G dovevo lottare contro piccole cose, ma che piccole non erano, erano l'inizio del cattivo esempio: la Staff al campo in tendine singole (ovviamente disordinate) e la pretesa di verificare le Squadriglie nei loro tendoni.
Incoerenza. Lassismo. Mancanza di rispetto per l'uniforme.Senso del Capo nell'accezione negativa.
Tutte piccole cose, ma che preparano a guai peggiori.

#38:  Autore: Akela22 MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 13:26
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Credo *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* lo spirito scout ci spinge a non consumare alcool ne' all'interno della sede ne' fuori. Lo stile scout ci contraddistingue dagli altri *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* non lo sono, è nostro dovere non abusare di alcool e far sì *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* nemmeno i nostri ragazzi cadano in errore.

#39:  Autore: polvansen MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 14:08
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actaris ha scritto:
Confused
Non ho capito il senso del tuo intervento, Polvansen.
Il senso è che l'unica linea d'azione efficace, secondo me, è decidere che delle cose inutili si fa a meno e basta. Non è questione di proibizionismo, è questione di scelte. Inoltre è l'unico modo veramente rispettoso del mandato di fiducia che ci è dato dai genitori dei ragazzi.
L'educazione al consumo responsabile si può proporre in tanti modi. C'è il famoso metodo (della cui efficacia dubito molto) del genitore che fa prendere una megasbornia al figlio "sotto controllo". Ma credo che al contrario possa partire anche dal saper rinunciare a una cosa: chi è più responsabile nell'uso di una cosa di chi può serenamente farne a meno? Il fatto di decidere di farne a meno credo sia un approccio corretto anche per parlarne senza troppi compromessi, perché il punto non è far finta che non esista, ma capire che di una cosa devi averne il pieno controllo. Il "male" non sta nell'alcol, ma nella mia mancanza di autocontrollo.
A quel punto non ci sarà nessun problema se in un'uscita di alta squadriglia una volta si divide una bottiglia di vino. Entrerà più o meno come qualsiasi altra piacevole novità gastronomica che si può benissimo introdurre in qualche occasione.

Citazione:
Concordo perfettamente con quello che hai scritto, mi sembrava di essere stato chiaro. Per alcool si intende dal crodino alla vodka passando per vino e birra...ovviamente.
Alcolici diversi dalle diverse proprietà: accomunati da un principio basilare: una certa quantità ( modesta ) fa bene, il di più viene dal demonio...
Della equivalenza delle qualità se si proporziona la quantità non sono del tutto convinto. Ma il punto è la capacità di controllo, non il tipo di alcolico, quindi potrei passartela. Ma d'altro canto, parlando di essenzialità, posso arrivare a condividere che un bicchiere di vino sia quasi indispensabile mangiando certe cose (anche se non è lo scautismo il luogo in cui trovare la soddisfazione del palato) molto meno se parliamo di crodino o di wodka. Vabè.
Poi ci sta tutto, compresa la cultura locale, che può rendere più o meno "normale" usare certi alcolici. Ma a quel punto non ci si può esimere da scelte precise di autolimitazione per misurare (o imparare) la propria capacità di controllo.
Il problema di fondo è quanto gli adulti, in questa capacità di autocontrollo, sanno essere un buon esempio vivendo la cosa per primi con lo spirito giusto, di scelta positiva per se stessi in piena serenità.
Se il capo è il primo a _dover_ avere il vino a tavola o il grappino alla sera, e pone la questione come "niente alcol ai piccoli" o peggio come "oh, finché si sta al campo niente alcol o si va a casa", allora mi sa che non ci siamo.

#40:  Autore: polvansen MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 14:28
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uomodelbosco ha scritto:
Secondo me però raramente il problema arriva a simili livelli.
E' molto più facile trovare una serie di comportamenti nei quali il vino e il fumo sono solo i più evidenti che indichino un cattivo esempio.
Era il senso del mio primo intervento, quando dicevo:
polvansen ha scritto:
Credo che alla fine le posizioni fossero tutte accettabili, finché le persone dimostravano di avere ben chiaro il problema in testa. Finché la loro scelta di seguire o meno loro stessi la linea che si chiedeva ai ragazzi partiva dalla consapevolezza di base che la loro azione educativa passava anche da quel mezzo bicchiere e da come lo avrebbero saputo e potuto spiegare ai ragazzi...

Se ogni singolo gesto, atteggiamento, parola di un capo non passa attraverso la piena consapevolezza che ha una ricaduta educativa, si scade più o meno in situazioni di quel genere. Se il capo è il primo che non combatte (o combatte senza ottenere risultati, che spesso per un ragazzo è lo stesso) con la sua schiavitù per il cicchetto, per la sigaretta, per qualsiasi cosa, i ragazzi non avranno nessunissimo motivo nemmeno per provarci.
Quindi non voglio dire che per proporre di evitare l'eccesso di alcol sia necessario vietarlo, ma posso sicuramente affermare che ogni singolo bicchierino trangugiato da un capo deve essere perfettamente spiegabile e comprensibile agli occhi dei ragazzi _DENTRO_ l'ottica generale in cui ci si trova (che sia il campo, l'uscita, la sede, ecc.). Altrimenti si fa senza per primi.

Conosco una caporeparto abituata a pasteggiare a cocacola che non riusciva a mangiare bevendo acqua (diceva). La sua pretesa di avere la cocacola al campo, pur se ben distante dalle implicazioni ben più serie che ha l'alcol tra i ragazzi, rispecchiava assolutamente l'incapacità di certi adulti di proporsi le stesse scelte che chiedono ai ragazzi. E per me sta tutto lì, dal piccolo al grande problema.
Non è necessario vietare: è necessario essere perfettamente consapevoli di quello che si sta facendo in coerenza con quello che si sta dicendo.

#41:  Autore: actarisResidenza: Villanova 1 MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 15:03
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polvansen ha scritto:
Il senso è che l'unica linea d'azione efficace, secondo me, è decidere che delle cose inutili si fa a meno e basta. Il "male" non sta nell'alcol, ma nella mia mancanza di autocontrollo.
A quel punto non ci sarà nessun problema se in un'uscita di alta squadriglia una volta si divide una bottiglia di vino.

Ah, finalmente ci siamo, mi stavo preoccupando di non riuscire a spiegarmi su un tema su cui ero sicuro che saremmo stati d'accordo,
Si, la penso anche io a questo modo: l'essenzialità taglia la testa al toro.
Mi trovo nella condizione di vedere un grave problema con l'amara consapevolezza di correre molti rischi tentando di risolverlo.
Ho avuto a che fare con genitori che, se avessi portato una bottiglia di vino in alta squadriglia, avrebbero chiesto la mia radiazione dall'Agesci, salvo, poi, far finta di ignorare che i loro pargoli al sabato sera seminano bottiglie vuote di superalcolici per la città...
Polvalsen, il succo è questo: mi è facile affrontare il problema alcool tra i capi. Concordiamo.
Per i ragazzi mi è difficile: i problemi ci sono, ma affrontarli può contribuire ad aggravarli.
Il problema delle dipendenze tra i ragazzi è serissimo.
E altrettanto seriamente va affrontato, senza improvvisazioni pericolose. In attesa di una linea condivisa associativa cerco di evitare di fare danni.

#42:  Autore: polvansen MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 15:28
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actaris ha scritto:
Polvalsen,
Polvansen Smile
Citazione:
Il problema delle dipendenze tra i ragazzi è serissimo.
E altrettanto seriamente va affrontato, senza improvvisazioni pericolose. In attesa di una linea condivisa associativa cerco di evitare di fare danni.
Sì, sono d'accordo. Oggi come oggi trovo praticamente solo il rapporto diretto come possibile strumento utile... Assieme a una stretta coerenza condita, però, dall'assoluta serenità e convinzione delle proprie scelte, da parte dei capi.

#43:  Autore: uomodelbosco MessaggioInviato: Martedì 03 Aprile 2007, 18:14
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Ma scusate, il punto è l'esempio vissuto contrapposto all'esempio "indossato per l'occasione".
Tornando alle parole di Polvansen per la cocacola: se sei fatto così e ti sforzi di apparire diverso, non sei credibile: i ragazzi di beccano subito.
Oppure hai un problema, te ne rendi conto e ci vuoi lavorare. E ci può ancora stare.
Ma pretendere di bere cocacola altrimenti con l'acqua non si può...beh...se la macina sembra troppo, un mesetto di riflessione a casa mi sembra il minimo.
E non si tratta di essere talebani.
Giustamente Polvansen parla di essenzialità.
Personalmente credo che le due gambe di un Capo siano Esempio ed Essenzialità, senza le quali non vai da nessuna parte, cioè non hai credibilità.



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