pacio ha scritto: |
vero.
ma il problema è continuamo a proporre un modello di "persona dotata di cervello" che non è più capace di mettere in conto non solo la sofferenza, ma nemmeno la fatica. e non si costruisce niente senza fatica. mi pare che si corra sempre di più verso un egoismo di fondo, verso un appagamento personale che non è conciliabile con una scelta di vita vera con un'altra persona. secondo te tutte quelle persone che con fatica lavorano nella propria famiglia per evitare una separazione, che soffrono anche porfondamente per le cose dette e per quelle non dette, non vivono davvero? o è più facile "vivere davvero" smettendo di lottare per l'unica cosa che hai scelto nella tua vita? in questo discorso di vita vera o passiva manca una componente: l'altro. |
pacio ha scritto: |
la persona giusta non esiste.
esiste la voglia giusta di camminare insieme. |
pacio ha scritto: |
difatti, caro veleno, io non sono molto d'accordo sulla convivenza come "rodaggio".
se poi non funziona? cambi?e se poi non funziona di nuovo? cambi ancora? un mio amico dice che il matrimonio è un insieme di puzze ed ha ragione. perchè non ti scontri su galileo o sulla fusione nucleare, ti scontri sulla spazzatura da buttare via, sui piatti da lavare, sulla roba da stendere...... |
pacio ha scritto: |
la persona giusta non esiste. esiste la voglia giusta di camminare insieme. |
uomodelbosco ha scritto: | ||
Quoto, riquoto e straquoto! Ragazzi, state affrontando l'argomento con un modo che trovo...emozionante. Grazie. Non dimenticate l'altra faccia della medaglia: che si fa se la voglia di camminare non c'è più? Che dobbiamo fare se uno dei due vuole andare avanti, si dispera, ma nella mano si trova una mano morta che non vuole saperne e si fa trascinare per qualche metro e poi se ne va? Che si fa? Si sopprime per non farlo soffrire? |
pacio ha scritto: |
dipende dal che valore assume quell'"importanza". se un valore assoluto o un valore condiviso. |
pacio ha scritto: |
per veleno
appunto. se il matrimonio lo scegli come valore talmente importante da diventare altro da te. a quel punto è assolutamente normale che le tensioni scoppino perchè sei "costretto" ad attenerti a quel valore assoluto. per nonnapapera ho una carissima amica che si è sentita dire dal proprio marito: "ciao bella. non ti sopporto più". ci ha messo anni prima di arrivare a capire che la sua relazione non era rimediabile pur arrivare quasi ad annullarsi per salvare il salvabile. in questo intendo che lo "subisci". quando, pur arrivando a metterti in discussione completamente, non hai più possibilità. |