Ai Capi Educatori Scout
L'omofobia è una malattia. Cerchiamo di dimenticarcene, ci sentiamo libere, consapevoli e perfino divertenti. Poi succedono cose che te lo ricordano. E fra rabbia e depressione è difficile uscirne. Eppure non siamo noi malate e malati. E' chi ci costringe a fare quotidianamente i conti con il virus di questa brutta malattia: l'omofobia. L'omofobo ovviamente pensa di essere sano e che le malate siamo noi. Ma c'è una prova evidente: noi non abbiamo mai fatto male a nessuno e lui invece appena può con ipocrisia, silenzio e false parole ci fa del male, quotidianamente. Gli americani sono originali, si sa, e hanno fatto un esperimento molto divertente. Hanno costretto un gruppo di volontari di provata fede eterosessuale a vivere per un mese intero (ma che cos'è un mese nell'arco di una vita?) nascondendo le proprie attività, i propri affetti, le proprie relazioni agli altri. Sul posto di lavoro, al supermercato, con i conoscenti, al bar non si poteva mai nominare moglie o fidanzata, si era obbligati a dire “io” anche per una sciata fatta in due, a fingersi incalliti cinefili che vanno a vedere i film sempre da soli... Provate anche voi, anche solo per una sola settimana. Il livello di stress delle persone coinvolte si era alzato in modo esponenziale. E' così che vivono giorno per giorno molti gay e molte lesbiche, ma è così che vivono anche quasi tutti gli adolescenti e i giovani che si interrogano sulla propria identità sessuale, non trovando se stessi in nessuna delle strade prescritte. Il percorso eterosessuale è ben chiaro a tutti, lo troviamo illustrato a chiare lettere nei telefilm per gli adolescenti, camminando sulle orme ben definite di mamma e papà, ma chi non trova se stesso in quelle tracce è solo. E spesso disperato. Perchè deve nascondersi agli occhi delle persone che ha più care: i genitori e, adesso lo sappiamo, anche gli educatori scout. Lo stop che hanno messo a noi l'hanno messo molto di più ai loro rover: potranno fidarsi di nuovo di loro? Se io fossi adolescente penserei di no. Mi fido di chi si fida, mi fido di chi, in tutti questi anni di vita in comune, sa dare valore al coraggio. E' coraggioso essere se stessi per chi educa e viene educato. Ma è un atto di coraggio anche rispettare le vite diverse da quelle più comuni, rimanere fiduciosi e aperti nei confronti del nuovo. Vi ricordate del saluto di Bagheera? “Buona caccia sulla nuova pista, signore della giungla...” Ma qui abbiamo visto pochi cacciatori così coraggiosi da affrontare le piste nuove. Peccato! Noi siamo ovunque, ci sono gay e lesbiche nelle famiglie dei ciellini, ci sono gay e lesbiche perfino nelle famiglie dell'Opus Dei e dei Testimoni di Geova. Ci sono lesbiche e gay nelle file dell'Agesci, fra gli educatori e fra i ragazzi. Ci sono lesbiche e gay fra chi ha organizzato questo campo. Lo sappiamo per certo, perchè la statistica non è un'opinione, siamo il 10 per cento della popolazione e siamo ovunque. Vivere nella verità è un valore fondamentale da trasmettere per ogni educatore. Ogni ragazzo e ogni ragazza consapevoli di poter essere se stessi senza temere ritorsioni di sorta da parte degli educatori sono una ricchezza per il futuro. “Prova a lasciare questo mondo un po’ meglio di come l’hai trovato..” è un compito impegnativo per tutti, solo chi cresce nella libertà e nella verità può tentare di raggiungere questo scopo. Consapevoli di quanto sia difficile svolgere questo ruolo di educatori vi chiediamo un atto di solidarietà per dire no alla logica dei discorsi di chi ci ha escluso da questo campo. Sappiamo che le decisioni spesso si prendono in alto loco ma la storia la fa chi giorno per giorno lavora insieme agli altri e compie delle scelte difficili. Abbiamo scritto una lettera ai rover, ci piacerebbe che girasse al campo. Chi ha scritto: “Chiedetelo ai ragazzi” pensava che i ragazzi erano in grado di esprimere la propria opinione rispetto a ciò che li riguardava da vicino. Esattamente il contrario di quello che è successo oggi. Abbiamo preparato anche un logo, noi non ci saremo ma ci piacerebbe che sventolasse sotto il cielo di Loppiano, sulle vostre tende, sui vostri foulard, vicino ai vostri tizzoni per testimoniare che uno spazio per noi e per i vostri rover gay e lesbiche, quelli che conoscete e quelli che pensano che non ci si può ancora fidare, esiste.
NB trovate tutto anche su www.listalesbica.it dove è possibile anche scrivere e commentare. in tempi di chiusure estive dei forum puo' far piacere avere uno spazio di discussione aperto ...
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