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Route in Africa
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Autore Messaggio
Finrod91



Età: 32
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Residenza: Ancona

MessaggioInviato: Venerdì 30 Gennaio 2009, 16:08    Oggetto: Rispondi citando

Invece di andare a fare gli eroi in Africa non è meglio far servizio vicino a noi?....
siamo sinceri: ammettiamo che fa molto più figo dire: "ho fatto servizio in un campo Onu in Sierra Leone" che "ho fatto servizio nel centro caritas della mia Città"
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pablo



Età: 36
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Registrato: 13/08/06 14:45
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Residenza: Rimini

MessaggioInviato: Venerdì 30 Gennaio 2009, 20:25    Oggetto: Rispondi citando

nessuno ha parlato di eroismo, "sciagurato quel paese che ha bisogno di eroi" disse qualcuno....
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stambeccosincero



Età: 67
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Residenza: Roma

MessaggioInviato: Sabato 31 Gennaio 2009, 14:27    Oggetto: Route in Africa Rispondi citando

pablo ha scritto:
nessuno ha parlato di eroismo, "sciagurato quel paese che ha bisogno di eroi" disse qualcuno....


Ma anche senza voler parlare di eroi mi rendo conto ad esempio, che io, personalmente, in Africa, senza alcuna esperienza e senza una adeguata preparazione al riguardo, sarei solamente di intralcio e getterei letteralmente i soldi al vento. Soldi che invece nel mio paese renderebbero molto di più se differentemente utilizzati.
Ho parlato tempo addietro con un conoscente che fa parte di una comunità composta da tecnici, autisti, operai i quali, ormai da anni, si recano in Africa e si dedicano esclusivamente alla costruzione di pozzi per l'approvvigionamento idrico delle popolazioni.
Mi disse che i costi del viaggio sono esorbitanti e si possono ammortizzare solo con permanenze prolungate e per svolgere attività che diano un risultato concreto per le popolazioni indigene.
Mi disse anche che hanno avuto, all'inizio, enormi problemi da superare e che anche ora, dopo anni di attività, se non si hanno già le basi in loco (conoscenti esperti, organizzazione logistica, punti di riferimento precisi - persone, contatti etc.-) non riesci neanche ad uscire dalla città.
Tanto per dirne una, ad esempio, per noi è normale pensare di spostarsi per l'Europa in autobus, treno, automobile o aereo: lì no, trasporti pubblici fuori dalle grandi città non ce ne sono, per spostarti ti devi affidare a qualche privato del posto, verificarne l'affidabilità, l'onestà e contrattarne il prezzo; non ci sono piazzole di sosta o autogrill e non è possibile fermarsi "per fare uno spuntino" da qualche parte (farsela a piedi, a mò di route, come intendiamo noi, non è assolutamente possibile).
Questo solo per indicare uno dei problemi che si potrebbero presentare a chi decide di portarsi in tali posti.

Non basta la buona volontà e la voglia di fare. Non siamo precipitosi. Cerchiamo di fare del nostro meglio in quello che ci compete e con i limiti propri dello scoutismo. Se di scoutismo stiamo parlando. Ovvio che un tecnico o un medico che sia anche uno scout e che voglia prestare la sua opera in simili occasioni........Ma qui non si parla più di "Servizio Scout" bensì di umanità, di servizio "extra associativo" tanto per rimanere in tema, ma non di certo di servizio adatto alla branca R/S.


Elfo ha detto:
"ma viaggiare, conoscere altri luoghi, vivere in mezzo a culture totalmente differenti sono esperienze che non hanno pari e che ti arricchiscono enormemente e in tutti i campi. "

D'accordo con te per quanto concerno il concetto ma......che c'entra con lo scoutismo e con il fare servizio? Mi sembra più una proposta da agenzia di viaggi che da clan scout, non credi? Wink

Un abbraccio.
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elfo





Registrato: 05/03/07 11:40
Messaggi: 1399

MessaggioInviato: Sabato 31 Gennaio 2009, 16:47    Oggetto: Rispondi citando

A mio parere una cosa è fare quello che fanno i tuoi amici che come giustamente ti dicono richiede competenze e conoscenze, altra cosa è andare dove esiste già una missione ben consolidata.

stambeccosincero ha scritto:

Elfo ha detto:
"ma viaggiare, conoscere altri luoghi, vivere in mezzo a culture totalmente differenti sono esperienze che non hanno pari e che ti arricchiscono enormemente e in tutti i campi. "

D'accordo con te per quanto concerno il concetto ma......che c'entra con lo scoutismo e con il fare servizio? Mi sembra più una proposta da agenzia di viaggi che da clan scout, non credi? Wink


No, mi spiace ma non sono d'accordo. Innanzitutto c'è una differenza enorme tra viaggiatore e turista. Inoltre, le esperienze che si fanno magari non servono a molto nell'immediato, ma sono un semino che potrà far germogliare una grossa pianta in futuro.
La prima volta che sono andato fuori, avevo 14 anni e insieme alla mia famiglia ci unimmo a un gruppo di una decina di persone che andarono a trovare per un mese dei missionari della nostra città che stavano in Argentina. Senza quella esperienza quasi certamente non avrei fatto tutte le cose che ho fatto negli anni successivi. Inoltre il sacerdote che ci accompagnava è diventato poi egli stesso missionario in quei luoghi.
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stambeccosincero



Età: 67
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Messaggi: 718
Residenza: Roma

MessaggioInviato: Sabato 31 Gennaio 2009, 21:03    Oggetto: Rispondi citando

elfo ha scritto:
La prima volta che sono andato fuori, avevo 14 anni e insieme alla mia famiglia ci unimmo a un gruppo di una decina di persone che andarono a trovare per un mese dei missionari della nostra città che stavano in Argentina. Senza quella esperienza quasi certamente non avrei fatto tutte le cose che ho fatto negli anni successivi. Inoltre il sacerdote che ci accompagnava è diventato poi egli stesso missionario in quei luoghi.


Sono d’accordo con te. Ma come infatti hai precisato, tu sei andato insieme ad un gruppo di adulti che sapeva già dove andare, cosa fare, siete rimasti a lungo (un mese) ed avevate già tutto pianificato.
Sia ben chiaro. Non nego il valore di iniziative a favore di tali situazioni, solo che non vedo la necessità di abbinarle ad una attività scout R/S.
Il nostro metodo prevede, per la branca R/S il perfezionamento e il coronamento di anni di scoutismo, improntati sulla formazione di buoni cittadini, e per la branca R/S questo significa, appunto, il dedicarsi a perfezionare il servizio agli altri.
Ma che bisogno c’è di andare così lontano. Pensi che in Italia non ci siano situazioni di disagio? Pensi di non trovare anche da noi sensazioni “forti” e formative? Non credo che tu sia all’oscuro delle numerose situazioni di difficoltà e disagio che, a vario livello, affliggono il nostro Stivale.
Quindi, se effettivamente siamo anche economi, non sprechiamo denaro ed energie, pensando a chissà quale missione potremmo fare in lidi lontani quando anche qui ci sarebbe tanto lavoro che nessuno vuole fare e del quale c'è veramente tanto bisogno.

(Avevo scritto di getto tante altre cose, molto più valide e “sentite”, ma quando sono andato a premere”invia”, la “bestia” mi ha rifiutato l’invio ed ho perso tutto. Ho dovuto riscrivere ma ormai le sensazioni dettate dall’impeto erano smorzate e meno sentite delle prime. Spero comunque di aver reso l’idea.)

Un abbraccio forte.
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elfo





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Messaggi: 1399

MessaggioInviato: Domenica 01 Febbraio 2009, 03:13    Oggetto: Rispondi citando

stambeccosincero ha scritto:

Sono d’accordo con te. Ma come infatti hai precisato, tu sei andato insieme ad un gruppo di adulti che sapeva già dove andare, cosa fare, siete rimasti a lungo (un mese) ed avevate già tutto pianificato.


Non è andata proprio così: era un gruppo di adulti che sapeva dove andare, non sapeva cosa fare (né ha fatto niente di particolare se non visitare posti e conoscere persone e situazioni), siamo rimasti un mese, e non avevamo proprio niente di pianificato. Siamo andati per conoscere, per visitare dei missionari e i posti dove facevano missione.


stambeccosincero ha scritto:

Ma che bisogno c’è di andare così lontano. Pensi che in Italia non ci siano situazioni di disagio? Pensi di non trovare anche da noi sensazioni “forti” e formative? Non credo che tu sia all’oscuro delle numerose situazioni di difficoltà e disagio che, a vario livello, affliggono il nostro Stivale.
Quindi, se effettivamente siamo anche economi, non sprechiamo denaro ed energie, pensando a chissà quale missione potremmo fare in lidi lontani quando anche qui ci sarebbe tanto lavoro che nessuno vuole fare e del quale c'è veramente tanto bisogno.


Ho fatto un CFA a Napoli, con Padre Alex Zanotelli quale Assistente Ecclesiastico, abbiamo fatto animazione di strada nel rione Sanità. Abbiamo fatto degli hike in case di accoglienza, centri per senza tetto, associazioni di recupero di tossicodipendenti, e quant'altro.
Anche in questo caso il nostro servizio non è servito a molto, anzi direi che in alcuni casi siamo stati di intralcio alla normale attività, proprio per il breve tempo a disposizione e per il fatto di trovarci in mezzo a persone che già sapevano lavorare in modo coordinato. Eppure per noi è stato molto utile, perché ci ha aiutato a conoscere delle realtà. Io in parte già le conoscevo, ma per alcuni è stato come scoprire un altro mondo. Anzi, qualcuno ha notato come fosse sufficiente prendere l'ascensore che da Capodimonte porta alla Sanità per spostarsi in due mondi completamente diversi, passando da una strada con un traffico ordinato dove le macchine si fermano alle strisce pedonali ad un girone infernale.

Quindi da una parte confermo che il servizio anche quando non è immediatamente utile, lo diventa in una prospettiva più lungimirante se è un semino destinato a crescere (come sta crescendo nei cuori di tutti coloro che hanno partecipato a questa straordinaria esperienza). D'altra parte è vero che vi sono altri mondi anche a poca distanza da dove viviamo abitualmente.

E ciò nonostante se dei ragazzi desiderassero conoscere mondi lontani e si dessero sinceramente da fare per raggiungere un obiettivo ambizioso, avrebbero tutto il mio appoggio.
E se pure alla fine, per un solo fatto economico, non riuscissero nel loro intento, sono sicuro che nel frattempo avrebbero comunque imparato molto, documentandosi, discutendo e ragionando, e saprebbero come riorientare i loro sforzi che non saranno stati vani.


stambeccosincero ha scritto:

(Avevo scritto di getto tante altre cose, molto più valide e “sentite”, ma quando sono andato a premere”invia”, la “bestia” mi ha rifiutato l’invio ed ho perso tutto. Ho dovuto riscrivere ma ormai le sensazioni dettate dall’impeto erano smorzate e meno sentite delle prime. Spero comunque di aver reso l’idea.)


Passa a Firefox. Almeno su questo mi darai ragione. Wink
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stambeccosincero



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MessaggioInviato: Domenica 01 Febbraio 2009, 19:26    Oggetto: Rispondi citando

elfo ha scritto:
Passa a Firefox. Almeno su questo mi darai ragione. Wink


Eh, eh, eh. Wink
No caro Elfo. Non ti sto dando torto, solo che vedo le cose da una prospettiva diversa dalla tua, forse con più realismo, dettato certamente dall'età, che mi ha portato a smorzare tanti entusiasmi che invece invidio a chi ancora riesce ad entusiasmarsi anche solo all'idea di realizzare imprese che io invece gia inizio a pianificare fin dal proncipio (faccio un pò quello che si dice "l'avvocato del diavolo").
Cioè mentre tu già ti esalti all'idea, io già comincio a piantare i famosi "paletti".
Ma che vuoi, vecchio già mi ci chiamano i miei ragazzi, rimbambito lo sto diventando in maniera più rapida del previsto, perciò......abbiate pazienza: sopportatemi! Embarassed


Per Firefox l'ho già scaricato ora devo solo installarlo (e su questo ancora non ho la possibilità di darti torto: ancora non l'ho provato Laughing Laughing Laughing )

Un abbraccio.
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stambeccosincero



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MessaggioInviato: Domenica 01 Febbraio 2009, 19:33    Oggetto: route in Africa Rispondi citando

Rieccomi in versione Firefox. Appena installato. Vediamo cosa succede!!! Laughing
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konan_65



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MessaggioInviato: Domenica 01 Febbraio 2009, 22:54    Oggetto: Rispondi citando

stambeccosincero ha scritto:
pablo ha scritto:
nessuno ha parlato di eroismo, "sciagurato quel paese che ha bisogno di eroi" disse qualcuno....


Ma anche senza voler parlare di eroi mi rendo conto ad esempio, che io, personalmente, in Africa, senza alcuna esperienza e senza una adeguata preparazione al riguardo, sarei solamente di intralcio e getterei letteralmente i soldi al vento. Soldi che invece nel mio paese renderebbero molto di più se differentemente utilizzati.
Ho parlato tempo addietro con un conoscente che fa parte di una comunità composta da tecnici, autisti, operai i quali, ormai da anni, si recano in Africa e si dedicano esclusivamente alla costruzione di pozzi per l'approvvigionamento idrico delle popolazioni.
Mi disse che i costi del viaggio sono esorbitanti e si possono ammortizzare solo con permanenze prolungate e per svolgere attività che diano un risultato concreto per le popolazioni indigene.
Mi disse anche che hanno avuto, all'inizio, enormi problemi da superare e che anche ora, dopo anni di attività, se non si hanno già le basi in loco (conoscenti esperti, organizzazione logistica, punti di riferimento precisi - persone, contatti etc.-) non riesci neanche ad uscire dalla città.
Tanto per dirne una, ad esempio, per noi è normale pensare di spostarsi per l'Europa in autobus, treno, automobile o aereo: lì no, trasporti pubblici fuori dalle grandi città non ce ne sono, per spostarti ti devi affidare a qualche privato del posto, verificarne l'affidabilità, l'onestà e contrattarne il prezzo; non ci sono piazzole di sosta o autogrill e non è possibile fermarsi "per fare uno spuntino" da qualche parte (farsela a piedi, a mò di route, come intendiamo noi, non è assolutamente possibile).
Questo solo per indicare uno dei problemi che si potrebbero presentare a chi decide di portarsi in tali posti.

Non basta la buona volontà e la voglia di fare. Non siamo precipitosi. Cerchiamo di fare del nostro meglio in quello che ci compete e con i limiti propri dello scoutismo. Se di scoutismo stiamo parlando. Ovvio che un tecnico o un medico che sia anche uno scout e che voglia prestare la sua opera in simili occasioni........Ma qui non si parla più di "Servizio Scout" bensì di umanità, di servizio "extra associativo" tanto per rimanere in tema, ma non di certo di servizio adatto alla branca R/S.


Elfo ha detto:
"ma viaggiare, conoscere altri luoghi, vivere in mezzo a culture totalmente differenti sono esperienze che non hanno pari e che ti arricchiscono enormemente e in tutti i campi. "

D'accordo con te per quanto concerno il concetto ma......che c'entra con lo scoutismo e con il fare servizio? Mi sembra più una proposta da agenzia di viaggi che da clan scout, non credi? Wink

Un abbraccio.


ovviamente non andremmo lì alla ceca, nella nostra parrocchia c'è un prete senegalese, con il quale abbiamo già parlato e parleremo, e probabilmente ci accompagnerà lì.
Non ti posso rispondere in merito al regolamento R/S, ma ti posso parlare di come la preparazione ad una route del genere stia svegliando e unendo il clan, secondo me, solo questo è un buon motivo per lanciarsi in una simile avventura!
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paciock87



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MessaggioInviato: Domenica 01 Febbraio 2009, 22:58    Oggetto: Rispondi citando

stambeccosincero ha scritto:
Quindi, se effettivamente siamo anche economi, non sprechiamo denaro ed energie, pensando a chissà quale missione potremmo fare in lidi lontani quando anche qui ci sarebbe tanto lavoro che nessuno vuole fare e del quale c'è veramente tanto bisogno.


Sarò molto veloce e schietto... Dati alla mano noi facciamo parte di quella piccolissima parte del mondo ricca che sopravvive solo sfruttando il resto del mondo... Siamo in una situazione privilegiata che durerà per molto a meno che non si cambi modo di fare... Non sfruttare questa situazione, al di là di tutte le motivazioni giuste o ingiuste, è una piccola ipocrisia... Andare in Africa o andare in quella parte di mondo che noi sfruttiamo è una di quelle esperienze che ti fanno capire che la tua vita è bella, ma è bella perchè ci sono altre persone che soffrono e soffrono per il modo di vivere della tua società...
Non regali 15mila euro alla KLM o all'AirFrance o alla British Airways, quei soldi che hai raccolto nel bene o nel male ci sarebbero finiti lo stesso nelle casse di quelle multinazionali o sarebbero finiti nella tasche di altri... L'essere economi è un'altra cosa...
Anche noi abbiamo le nostre realtà problematiche, ma io penso che veramente non ci sia alcun paragone di come stanno messi laggiù... E ripeto che sollevare grandi questioni morali per il problema dei soldi, rimane una piccola ipocrisia tipica della nostra società, ancor più degli scout...
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elfo





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MessaggioInviato: Lunedì 02 Febbraio 2009, 00:29    Oggetto: Rispondi citando

Comunque sarei curioso di sapere che attività di autofinanziamento avete progettato.
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stambeccosincero



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MessaggioInviato: Lunedì 02 Febbraio 2009, 12:42    Oggetto: Rispondi citando

paciock87 ha scritto:
Non sfruttare questa situazione, al di là di tutte le motivazioni giuste o ingiuste, è una piccola ipocrisia... Andare in Africa o andare in quella parte di mondo che noi sfruttiamo è una di quelle esperienze che ti fanno capire che la tua vita è bella, ma è bella perchè ci sono altre persone che soffrono e soffrono per il modo di vivere della tua società...
Non regali 15mila euro alla KLM o all'AirFrance o alla British Airways, quei soldi che hai raccolto nel bene o nel male ci sarebbero finiti lo stesso nelle casse di quelle multinazionali o sarebbero finiti nella tasche di altri... L'essere economi è un'altra cosa...


Io sono dell'idea di andare in Africa o in altri posti simili, solo se effettivamente sono in grado di dare veramente un aiuto concreto. Non vedo come poter dare l'aiuto come lo intendi tu attraverso una attività scout, perchè è di questo che stiamo parlando: una route - di servizio o meno - di un gruppo di persone tra i 16 e i 21 anni, scout, armati di tanta buona volontà, tanto amore, tanta capacità nel servire, d'accordo, ma in pratica sono in grado di portare quell'aiuto concreto di cui necessitano le popolazioni locali?? Sto soltando dicendo che non mi sembra opportuno sprecare tante energie e tanto denaro portando "soltanto" le capacità di uno scout, capacità che, se andiamo ad analizzare a fondo, non potranno essere di grande aiuto (sempre se intendiamo quell'aiuto che dici tu). Per quello che riguarda il denaro non sono d'accordo: se vado in Africa spendo il denaro per il viaggio; se non ci vado, quel denaro mi resta in tasca e lo utilizzo per attivita o route di servizio in Italia: e non devo certo dirtelo io quanto mi possono essete utili quei 15.000 euro che potrei raccogliere, giusto?
I soldi gettati al vento sono quelli "donati" alle grandi organizzazioni umanitarie (sai quanto del denaro ricevuto dall'UNICEF raggiunge effettivamente le popolazioni bisognose? solo il 10% - e questo è solo l'esempio).
Il denaro speso per il viaggio non è certo gettato - se vuoi un servizio aereo che ti porti - ad esempio - in Kenia, lo devi pagare, questo mi sembra ovvio! L'essere economo significa anche sfruttare direttamente le risorse in tuo possesso (in questo caso il denaro raccolto), cercando per quanto possibile di non farlo finire nelle mani di quelle multinazionali ed altri di cui parli: se raccolgo denaro per assistere una famiglia indigente compro il necessario e presto io l'assistenza di cui sono capace, non pago altri perchè lo facciano al posto mio; il denaro che raccolgo mi serve per acquistare il necessario affinchè io possa prestare il mio servizio, non per acquistare il servizio, non so se rendo l'idea.

paciock87 ha scritto:
Anche noi abbiamo le nostre realtà problematiche, ma io penso che veramente non ci sia alcun paragone di come stanno messi laggiù... E ripeto che sollevare grandi questioni morali per il problema dei soldi, rimane una piccola ipocrisia tipica della nostra società, ancor più degli scout...

Proprio perchè le situazioni locali non hanno paragone con le nostre che mi sorge il dubbio: siamo noi (scout) in grado di fare effettivamente qualcosa, o quello che riusciamo a fare (come scout) è solo un palliativo o, peggio, solo fumo negli occhi? (questa è cattiva, lo so, ma ho letto di troppe iniziative che poi si sono rivelate solo immagine e propaganda)
Non sto poi facendone una questione di denaro nel senso che intendi tu, bensì sono convinto che quel denaro potrebbe essere speso meglio in Italia.
Non vedo ipocrisia nell'umiltà di ammettere di non essere in grado di dare l'aiuto di cui effettivamente hanno bisogno in Africa: preferisco svolgere il mio piccolo compito qui vicino e non rischiare di non svolgerne uno grande in Africa.
Questione di opinioni.
Però, consentimi, mi sembra più ipocrita andare in Africa per placare la propria coscienza di consumista piuttosto che ammettere di poter dare il proprio aiuto e dedicarsi magari al vecchietto sotto casa. Wink
Un pò come dire: stamo con i piedi per terra!

Un abbraccio.
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konan_65



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MessaggioInviato: Lunedì 02 Febbraio 2009, 13:38    Oggetto: Rispondi citando

elfo ha scritto:
Comunque sarei curioso di sapere che attività di autofinanziamento avete progettato.


le più varie. vendere le torte fuori dalle chiese una volta ogni tot, fare dei lavoretti ad una festa che si tiene ogni anno, cena di autofinanziaento, organizzare un'evento che si tiene nella nostra parrocchia che per una sera si trasforma in un pub, offrirci per ogni tipo d lavoretto di cui la gentepssa aver bisogno (sgombrare cantine/soffitte ec.), contare le macchine che fanno determnate manovre gli incorci (e un lavoro offerto dal comune), sotto natale confezionare pacchi regalo all'uscita dei grandi magazzini...
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paciock87



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MessaggioInviato: Lunedì 02 Febbraio 2009, 19:48    Oggetto: Rispondi citando

Capisco le tue motivazioni, stambeccosincero... Ma ora ti chiedo di mettere a confronto le due esperienze... Quella di una Route in Africa e quella di un Route di Servizio nel modo proposto da te... Che risultati si otterranno? Saranno gli stessi in entrambe i casi? Mi rivolgo a stambecco ma la domanda è per tutti...
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stambeccosincero



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MessaggioInviato: Lunedì 02 Febbraio 2009, 21:57    Oggetto: Route in Africa Rispondi citando

paciock87 ha scritto:
Capisco le tue motivazioni, stambeccosincero... Ma ora ti chiedo di mettere a confronto le due esperienze... Quella di una Route in Africa e quella di un Route di Servizio nel modo proposto da te... Che risultati si otterranno? Saranno gli stessi in entrambe i casi? Mi rivolgo a stambecco ma la domanda è per tutti...


In primis: stiamo parlando di route (percorso fatto a piedi il più possibile lontano da posti abitati - ergo il più possibile in mezzo alla natura) o di un servizio?

Nel primo caso, e parlo sempre di un clan scout, quindi con ragazzi di 16/17 anni fino ai 21, la vedo un pò dura, a meno di non affidarsi ad agenzie specializzate in viaggi "estremi", perchè non credo che a quella età siano in grado di affrontare una vera e propria route in un territorio simile (è ovviamente la mia opinione - non sono mai stato in Africa -tranne in Tunisia - e quindi parlo solo per sensazioni).
Nella seconda ipotesi, nel caso di un servizio, se, come dici tu ci si affida a persone che già sono sul posto e sanno cosa andate a fare, la vedo più fattibile.
Ma il discorso di base non è, fondamentalmente questo.
Il concetto che vorrei esprimere e che ritengo più costruttivo, per quanto riguarda le nostre capacità di fare servizio, è quello di rivolgere le nostre attenzioni a chi ne abbisogna dietro casa nostra, perchè penso che un "servizio scout", a meno che non si possieda una capacità specialistica da applicare in loco, non è sufficiente per soddisfare le esigenze di quelle popolazioni.

Sto leggendo, in questi giorni "Pappagalli verdi" di Gino Strada, che racconta, anzi riporta,quello che lui, chirurgo di guerra, ha vissuto insieme ad altri in vari paesi tormentati da guerre e conflitti vari, e quello che riferisce delle necessità di quelle popolazioni è allucinante.
Al solo pensiero di quello di cui hanno veramente bisogno in quei luoghi mi sento talmente piccolo che quasi mi vergogno di non essere, purtroppo, in grado di fare di più di quello che lo scoutismo mi ha insegnato in tanti anni.

Non credo che uno scout, in quanto tale, sia in grado di svolgere un servizio soddisfacente in quei luoghi, tutto qui. Non biasimo chi vuole farlo, solo che non credo che la nostra preparazione scout sia sufficiente.

Il paragone non è possibile, se andiamo per estremi. Ma se mi chiedi di indicarti situazioni altrettanto critiche anche da noi, ne ho un elenco pronto, e di situazioni, queste sì, alle quali saremo sicuramente più "ptonri" di quelle troppo impegnative in territori simili. Ed anche abbastanza coinvolgenti e di soddisfazione morale garantita!

Un abbraccio.
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