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Scout C@fé: Il Forum degli Scout Possono leggere e scrivere in questo forum tutti coloro che sono interessati al mondo dello scautismo
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Finrod91
Età: 33 Segno zodiacale: Registrato: 04/04/07 15:21 Messaggi: 687 Residenza: Ancona
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Inviato: Mercoledì 12 Novembre 2008, 21:39 Oggetto: |
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newlucio ha scritto: |
[ E dato che l'omosessualità è UN FENOMENO CULTURALE E NON GENETICO (altrimenti i gay si sarebbero dovuti estinguere già una paio di secoli fa...) il discorso dovrebbe tornare...
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e cos' è una scelta culturale essere omosessuali?? cioè una persona scegliere di essere etichettato e bistrattato (nella migliore delle ipotesi...)? fino che non capiremo tutti che l'omosessualità è una condizione dell'uomo, pari all'eterosessualità, il pregiudizio non scomparirà mai |
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BOBOMAN
Età: 59 Segno zodiacale: Registrato: 15/11/07 01:30 Messaggi: 1076 Residenza: Far West
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Inviato: Giovedì 13 Novembre 2008, 00:00 Oggetto: |
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sapeste............... |
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newlucio
Registrato: 13/01/08 17:11 Messaggi: 158
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Inviato: Giovedì 13 Novembre 2008, 14:14 Oggetto: |
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la cosa stupefacente è che la tesi dell'omosessuaità come fenomeno culturale è sposata persino da Grillini in un dibattito che ebbe tempo fa con la Binetti...
d'altra parte se l'omosessualità fosse un fenomeno genetico allora, applicando le leggi della genetica (ricordi di biologia del liceo), se un gay fa un figlio il figlio ha una data probabilità di diventare gay, altrimenti l'unica possibilità del passaggio del cromosoma "gay" è quella di un gene recessivo in un fratello non gay.. ma le probabilità che nasca allora un figlio gay da un padre con cromosoma gay recessivo sono pressocchè inesistenti e via dicendo..
se non è un fenomeno genetico è allora un fenomeno culturale e quindi come tale altamente discutibile come tutti i fenomeni culturali..
se avete ricerche scientifiche da portare in campo in cui vengo smentito sono ben accette.. possibilmente però devono provenire da riviste di un certo prestigio induscutibile come "nature" o "science" altrimenti rimangono quattro chiacchere all'italiana..
luvio |
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luvis
Età: 36 Segno zodiacale: Registrato: 18/06/08 18:30 Messaggi: 60
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Inviato: Giovedì 13 Novembre 2008, 14:22 Oggetto: |
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Abbiamo tra noi l' esperto di biologia...mi sa che hai sbagliato forum, siamo in un forum scout, mi sembra un pò presuntuoso chiedere di essere confutato con riviste scientifiche...vabbè se trovo qualcosa te lo posto con piacere! |
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luvis
Età: 36 Segno zodiacale: Registrato: 18/06/08 18:30 Messaggi: 60
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Inviato: Giovedì 13 Novembre 2008, 14:28 Oggetto: |
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Trovato:
L`OMOSESSUALITA` E` UNA QUESTIONE DI GENI: I GAY AIUTANO LA SELEZIONE DARWINIANA
(19/06/2008) L`omosessualità è un escamotage genetico della natura per garantire la continuità della specie: è la scoperta di un gruppo di ricercatori dell`università di Padova:
L'omosessualità è un escamotage genetico della natura per garantire la continuità della specie: è la scoperta di un gruppo di ricercatori dell'università di Padova.
Andrea Camperio Ciani, psicologo del comportamento, e i matematici Giovanni Zanzotto e Paolo Cermelli hanno eleborato un'interessante teoria pubblicata sulla rivista PLoS_ONE. Alla base dei loro studi un dilemma Darwininano: perché gli omosessuali persistono in natura pur non contribuendo alla moltiplicazione della specie? Secondo le loro ricerche i gay farebbero parte di un naturale disegno di "selezione sessualmente antagonistica" (selezione darwiniana che avvantaggia un sesso e svantaggia l’altro). In sostanza la natura, per garantirsi un alto numero di probabilità di avere femmine feconde che diffondano la specie, mette "in naturale conto" alcuni casi di omosessualità maschile.
Si rovescia così la concezione che gli omosessuali siano contro-natura, come dichiara il prof. Camperio Ciani: "Questa scoperta rovescia gli stereotipi comuni per i quali gli omosessuali sono discriminati perché contro-natura. Il nostro studio sembra invece spiegare che fanno parte di un disegno evoluzionistico assolutamente naturale, che punta ad aumentare la natalità. Le cifre dimostrano che nelle popolazioni dove maggiore è l’incidenza di persone omosessuali si registra anche una maggiore fertilità femminile. Siamo di fronte a una sorta di "strategia di selezione fra geni" da parte della natura".
Secondo il professore, il loro modello dimostrerebbe tutti e quattro gli assunti dai quali è partita la ricerca: "l'omosessualità maschile è sempre presente in tutte le popolazioni della terra; nessuna popolazione è totalmente composta da gay; l'eredità è assimetrica, legata al ramo materno; i gay hanno da parte materna nonne, zie, cugine, che fanno più figli rispetto alla media". |
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Finrod91
Età: 33 Segno zodiacale: Registrato: 04/04/07 15:21 Messaggi: 687 Residenza: Ancona
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Inviato: Giovedì 13 Novembre 2008, 15:26 Oggetto: |
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newlucio ha scritto: |
la cosa stupefacente è che la tesi dell'omosessuaità come fenomeno culturale è sposata persino da Grillini in un dibattito che ebbe tempo fa con la Binetti...
d'altra parte se l'omosessualità fosse un fenomeno genetico allora, applicando le leggi della genetica (ricordi di biologia del liceo), se un gay fa un figlio il figlio ha una data probabilità di diventare gay, altrimenti l'unica possibilità del passaggio del cromosoma "gay" è quella di un gene recessivo in un fratello non gay.. ma le probabilità che nasca allora un figlio gay da un padre con cromosoma gay recessivo sono pressocchè inesistenti e via dicendo..
se non è un fenomeno genetico è allora un fenomeno culturale e quindi come tale altamente discutibile come tutti i fenomeni culturali..
se avete ricerche scientifiche da portare in campo in cui vengo smentito sono ben accette.. possibilmente però devono provenire da riviste di un certo prestigio induscutibile come "nature" o "science" altrimenti rimangono quattro chiacchere all'italiana..
luvio |
ammesso e non concesso che sia culturale, cosi per te l'omosessualità è una scelta? |
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frageorges
Registrato: 08/12/05 12:23 Messaggi: 138
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Inviato: Giovedì 13 Novembre 2008, 16:35 Oggetto: |
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Qualche tempo fa (credo nel 2007) un nostro frate ha fatto una tesi sull'argomento. Ironia della sorte vuole che questo frate sia anche ginecologo ( ), quindi i dati hanno anche una base medica.
Tesina sull'omosessualità ha scritto: |
1. 2 Eziologia Nonostante una grande varietà di ricerche, in differenti campi scientifici, la scienza non è ancora arrivata ad determinare una specifica e esclusiva causa per l’omosessualità. Questa trova la sua origine probabilmente in una molteplicità di fattori e condizioni. Cause biologiche Negli ultimi anni c’è stata una ripresa, da parte della comunità scientifica, del tentativo di provare che l’omosessualità fosse determinata da meccanismi biologici specifici. Nel 1991 il biologo americano Simon Le Vay ha preso in studio i cervelli di 41 cadaveri verificando la dimensione del terzo nucleo interstiziale dell’ipotalamo anteriore, chiamato INAH-3, zona che regola il comportamento sessuale. Fu riscontrato che il nucleo ipotalamico degli uomini omosessuali era da due a tre volte più piccolo di quello degli uomini “normali”, non presentando una differenza di dimensione nei cadaveri delle donne . Tuttavia lo stesso studioso ha affermato che è poco probabile che solo un nucleo del cervello potesse essere coinvolto nella determinazione del comportamento sessuale umano . Infatti Byne, psichiatra al New York State Psychiatric Institute, nel 1994, dichiara che è assolutamente inattendibile la ricerca di Le Vay, in quanto tutti i cervelli di maschi omosessuali provenivano da pazienti colpiti da AIDS. Questa malattia produce da sé un’alterazione della dimensione del nucleo ipotalamico . Nel campo genetico due ricercatori, Pillard e Bailey, hanno condotto nel 1992 uno studio su cogemelli monozigoti e dizigoti e su fratelli adottivi di uomini omosessuali: nel 52% dei casi i gemelli identici erano entrambi omosessuali; nel 22% dei casi i gemelli non identici erano omosessuali; i fratelli biologici nel 9,2% dei casi; e tra i fratelli adottivi la percentuale era del 10,5% . Nel 1993, Dean Hamer ha cercato di collegare l’omosessualità maschile ad un marcatore genetico che si trova nel cromosoma X: il Xq28. Tale marcatore è stato ritrovato in 40 individui tra 33 coppie di omosessuali maschili. Ma secondo Hamer questo tratto genetico poteva avere qualche ruolo solo in una piccola percentuale degli uomini omosessuali studiati (5-30%) . Aardweg, prendendo in analisi i modelli comportamentali, esclude un’origine genetica per l’omosessualità. Lui afferma che anche in persone con cromosomi anormali l’orientamento sessuale dipende principalmente dal ruolo sessuale al quale il bambino fu educato . Altre ricerche avanzarono l’ipotesi di uno squilibrio ormonale come causa dell’omosessualità. Tuttavia i casi di squilibrio ormonico non sembrano avere grande importanza. Inoltre le cure ormoniche di persone omosessuali si sono rivelate “addirittura controproducenti”: non causando un orientamento eterosessuale, hanno provocato un aumento dell’intensità della libido . Teisa afferma che non si può scartare completamente un’eziologia biologica nel contesto di una pluralità di cause. Ma certamente la sessualità umana non si riduce al solo aspetto biologico, pur essendo esso rilevante . Molti studiosi come Byne, Parsons, Friedman e Downey hanno revisionato gli studi che collegavano fattori biologici e l’attrazione omosessuale, concludendo che non c’è nessuna evidenza scientifica che possa sostenere una ipotesi di omosessualità innata o biologica . Secondo Nicolosi, infine, si può ammettere che alcuni fattori biologici possano predisporre una persona a delle carenze sessuali, e conseguentemente all’omosessualità, ma non possono predeterminare l’omosessualità stessa. Ma allo stesso tempo un ambiente sano e positivo farebbe sì che queste possibili “predisposizioni” restino senza significato nello sviluppo del bambino . |
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newlucio
Registrato: 13/01/08 17:11 Messaggi: 158
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Inviato: Giovedì 13 Novembre 2008, 16:54 Oggetto: |
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frageorges ha scritto: |
Qualche tempo fa (credo nel 2007) un nostro frate ha fatto una tesi sull'argomento. Ironia della sorte vuole che questo frate sia anche ginecologo ( ), quindi i dati hanno anche una base medica.
Tesina sull'omosessualità ha scritto: |
1. 2 Eziologia Nonostante una grande varietà di ricerche, in differenti campi scientifici, la scienza non è ancora arrivata ad determinare una specifica e esclusiva causa per l’omosessualità. Questa trova la sua origine probabilmente in una molteplicità di fattori e condizioni. Cause biologiche Negli ultimi anni c’è stata una ripresa, da parte della comunità scientifica, del tentativo di provare che l’omosessualità fosse determinata da meccanismi biologici specifici. Nel 1991 il biologo americano Simon Le Vay ha preso in studio i cervelli di 41 cadaveri verificando la dimensione del terzo nucleo interstiziale dell’ipotalamo anteriore, chiamato INAH-3, zona che regola il comportamento sessuale. Fu riscontrato che il nucleo ipotalamico degli uomini omosessuali era da due a tre volte più piccolo di quello degli uomini “normali”, non presentando una differenza di dimensione nei cadaveri delle donne . Tuttavia lo stesso studioso ha affermato che è poco probabile che solo un nucleo del cervello potesse essere coinvolto nella determinazione del comportamento sessuale umano . Infatti Byne, psichiatra al New York State Psychiatric Institute, nel 1994, dichiara che è assolutamente inattendibile la ricerca di Le Vay, in quanto tutti i cervelli di maschi omosessuali provenivano da pazienti colpiti da AIDS. Questa malattia produce da sé un’alterazione della dimensione del nucleo ipotalamico . Nel campo genetico due ricercatori, Pillard e Bailey, hanno condotto nel 1992 uno studio su cogemelli monozigoti e dizigoti e su fratelli adottivi di uomini omosessuali: nel 52% dei casi i gemelli identici erano entrambi omosessuali; nel 22% dei casi i gemelli non identici erano omosessuali; i fratelli biologici nel 9,2% dei casi; e tra i fratelli adottivi la percentuale era del 10,5% . Nel 1993, Dean Hamer ha cercato di collegare l’omosessualità maschile ad un marcatore genetico che si trova nel cromosoma X: il Xq28. Tale marcatore è stato ritrovato in 40 individui tra 33 coppie di omosessuali maschili. Ma secondo Hamer questo tratto genetico poteva avere qualche ruolo solo in una piccola percentuale degli uomini omosessuali studiati (5-30%) . Aardweg, prendendo in analisi i modelli comportamentali, esclude un’origine genetica per l’omosessualità. Lui afferma che anche in persone con cromosomi anormali l’orientamento sessuale dipende principalmente dal ruolo sessuale al quale il bambino fu educato . Altre ricerche avanzarono l’ipotesi di uno squilibrio ormonale come causa dell’omosessualità. Tuttavia i casi di squilibrio ormonico non sembrano avere grande importanza. Inoltre le cure ormoniche di persone omosessuali si sono rivelate “addirittura controproducenti”: non causando un orientamento eterosessuale, hanno provocato un aumento dell’intensità della libido . Teisa afferma che non si può scartare completamente un’eziologia biologica nel contesto di una pluralità di cause. Ma certamente la sessualità umana non si riduce al solo aspetto biologico, pur essendo esso rilevante . Molti studiosi come Byne, Parsons, Friedman e Downey hanno revisionato gli studi che collegavano fattori biologici e l’attrazione omosessuale, concludendo che non c’è nessuna evidenza scientifica che possa sostenere una ipotesi di omosessualità innata o biologica . Secondo Nicolosi, infine, si può ammettere che alcuni fattori biologici possano predisporre una persona a delle carenze sessuali, e conseguentemente all’omosessualità, ma non possono predeterminare l’omosessualità stessa. Ma allo stesso tempo un ambiente sano e positivo farebbe sì che queste possibili “predisposizioni” restino senza significato nello sviluppo del bambino . |
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non vedo come questo testo smentisca la mia idea cioè che l'omosessualità non è determinata da fattori genetici.. non è ancora stata provato nonostante miriade di studi. nello stesso articolo citato in precedenza da luvis dice (http://www.plosone.org/article/info:doi/10.1371/journal.pone.0002282)
A number of genetic or familial studies have even attempted the identification of the loci related to the trait, with not yet conclusive results [1], [4], [5], [9], [14], [15]. While clarifying various aspects of the phenomenon, the evidence-based assumption of a genetic loading for homosexuality in males also generates a number of questions.
non sono un biologo nè studio scienze naturali Luvis, anche se questo non significa automaticamente che non possa avere una opinione e argomentarla con logica e rigore scientifico.. quanto alla mia presunta presunzione è il modo di lavorare che mi è stato insegnato alla mia università: se vuoi dire qualcosa provala a se vuoi smonatare una tesi cerca la fonte piu attendibile. Inoltre, non sono stato io ad aprire un post talmente serio su un forum di scout ma dal momento che mi sembrava che la discussione stesse approdando a lidi da evitare ho pensato di offrire il mio contributo...
quanto alla risposta "culturale", scelta o non scelta non ne ho la piu pallida idea. non so se l'omosessualità sia una malattia, frutto di uno shock, una moda o cos'altro. so solo, e l'evidenza empirica a tutt'oggi non smentisce, che non è un fattore genetico e quindi come tale attiene a fenomeni "culturali" in senso lato...
se il mio "culturali" ha creato confusione vi chiedo scusa. diciamo che "culturali" identifica l'insieme complementare dei possibili stati del mondo, escludendo la spiegazione genetica
luciano |
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frageorges
Registrato: 08/12/05 12:23 Messaggi: 138
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Inviato: Giovedì 13 Novembre 2008, 17:02 Oggetto: |
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Vorrei proporre un paio di chiarimenti terminologici...
1) quando la Chiesa, e più in generale la filosofia, usa il termine natura in ambito morale certamente non lo usa allo stesso modo del WWF. Per natura si intende l'identità profonda, intrinseca e inalterabile dell'uomo: ciò che lui è nella verità e ciò che è chiamato a diventare. Faccio degli esempi per intenderci: in natura capita che dei padri uccidano i propri figli (a me succedeva con i criceti... ) ed è naturale (nel senso del WWF) perché i figli, soprattutto se numerosi, diventano degli avversari nella lotta per la sopravvivenza. Per quanto sia naturale-WWF noi non potremmo mai accettare un tale comportamento da un uomo che riterremmo giustamente inumano o snaturato, cioè incompatibile con la sua natura di uomo. Ciò purtroppo non impedisce che ci siano, per vari motivi, tali padri (conte Ugolino?).
Cioè: l'esistenza in natura-WWF di un comportamento non significa automaticamente che sia "secondo la natura dell'uomo".
Ora, che uno psicologo e due matematici siano così poco colti da confondere questi due concetti (ben distanti anche se espressi dallo stesso termine) e farlo su dichiarazioni nei giornali dovrebbe far non poco arrossire l'università di Padova... ma soprassediamo.
2) dire che l'omosessualità ha un'origine (anche) culturale o meglio ambientale, non significa dire che sia una libera scelta. Significa piuttosto mettere in evidenza come la cultura, la società, la famiglia, le esperienze personali e le relazioni educative fondamentali possano avere un ruolo nella genesi dell'omosessualità. Sull'importanza di questo ruolo si può discutere, e forse non arriveremo a posizioni definitive, tuttavia si può tranquillamente riconoscerlo.
Lasciatemi aggiungere, però, che non si può nemmeno negare una componente di libertà nell'omosessualità, quantomeno nell'esercitarla. Negare che una persona sia libera di disporre di sé (almeno in generale anche se non in ogni momento) significa ridurla a schiavo della propria componente biologica (la natura-WWF). Io, invece, ritengo che l'uomo sia mooooolto di più di una macchina biologica: intanto ritengo che sia libero. |
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frageorges
Registrato: 08/12/05 12:23 Messaggi: 138
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Inviato: Giovedì 13 Novembre 2008, 17:14 Oggetto: |
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newlucio ha scritto: |
non vedo come questo testo smentisca la mia idea cioè che l'omosessualità non è determinata da fattori genetici.. non è ancora stata provato nonostante miriade di studi. |
Ehm, non volevo affatto smentirti, ma solo offrire un contributo un po' più scientifico.
Nei dati che ho riportato c'è un fatto che ritengo significativo:
Citazione: |
nel 52% dei casi i gemelli identici erano entrambi omosessuali; nel 22% dei casi i gemelli non identici erano omosessuali; i fratelli biologici nel 9,2% dei casi; e tra i fratelli adottivi la percentuale era del 10,5% . |
Il 30% in più dei gemelli identici (stesso patrimonio genetico) rispetto a quelli non identici fa molto pensare:
1) da una parte un peso genetico sembrerebbe proprio esserci.
2) d'altra parte il fatto che il restante 48% abbiano un gemello identico non omosessuale dice che il peso genetico è tutt'altro che determinante.
La posizione che, leggiucchiando qua e là, mi sembra IMHO più ragionevole è che nella genesi dell'omosessualità ci sia un insieme di "concause" di cui quella biologica è una fra le altre, ma nessuna è determinante: del resto l'uomo non è una reazione chimica. |
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newlucio
Registrato: 13/01/08 17:11 Messaggi: 158
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Inviato: Giovedì 13 Novembre 2008, 18:31 Oggetto: |
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frageorges ha scritto: |
Ehm, non volevo affatto smentirti, ma solo offrire un contributo un po' più scientifico.
Nei dati che ho riportato c'è un fatto che ritengo significativo: |
scusa.. avevo capito male! |
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