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perchè non parlare di arte?!
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Autore Messaggio
lizard





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MessaggioInviato: Martedì 07 Giugno 2005, 19:31    Oggetto: Rispondi citando

e qust l'indirizzo www.tuttoscout.org/gallery/lizard/index.php che ne dite vi piacciono
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marco



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MessaggioInviato: Domenica 19 Giugno 2005, 15:27    Oggetto: Rispondi citando

sabato sono andato a modena a vedere la mostra POP ART ITALIA 1958-1968 e come promesso ve ne riassumo una breve recensione...
arrow la mostra si propone come seguito ideale della grande rassegna dello scorso anno sugli artisti pop britannici, "pop art UK, british pop art 1956-1972", che mi era piaciuta un sacco...
"pop art italia" riunisce un centinaio di opere, tra dipinti e sculture, rappresentative di un'arte della "dolce vita" o del "boom economico"
una sezione è dedicata ad un gruppo di artisti che hanno anticipato il linguaggio pop attraverso uno spirito neo-dadaista. esemplificativi sono i decollage (manifesti strappati) di mimmo rotella, brandelli delle icone della società contemporanea e le paradossali composizioni di enrico baj, in cui convivono kitsch e memorie surrealiste
nella sezione intitolata "miti d'oggi" trovano collocazione opere ispirate dal mondo delle comunicazioni di massa e dai simboli dell'ormai dominante cultura americana, le automobili di mario schifano e umberto bignardi, i grandi miti del cinema e i "gesti tipici" dei politici internazionali immortalati da sergio lombardo
si prosegue con quella che forse la discriminante principale del pop italiano: il costante riferimento all'arte del passato, lontano o recente, lo strano connubio tra michelangelo e la coca cola. con modi diversi, dall'omaggio alla citazione, renato mambor, ettore innocente, aldo mondino, valerio adami, e altri ancora si misurano con figure e miti di una storia che continua ad essere parte integrante del panorama quotidiano
un capitolo a parte merita poi la rappresentazione del paesaggio contemporaneo, che si colora sempre più di artificialità. le sculture di pietro gilardi e gino marotta, i dipinti di jannis kounellis e roberto barni raccontano un mondo che sta cambiando in maniera inesorabile, letto con spirito insieme critico e ironico


arrow mimmo rotella, il punto e mezzo, 1962


arrow enrico baj, des êtres d’autres planètes violaient nos femmes, 1959


arrow mario schifano, futurismo rivisitato, 1964


arrow umberto bignardi, clairol n.3, (particolare), 1964


arrow sergio lombardo, nikita krusciov, 1962


arrow mario ceroli, la scala, 1965


arrow roberto barni, isola, 1964
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lizard





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MessaggioInviato: Domenica 26 Giugno 2005, 11:31    Oggetto: Rispondi citando

sabato io ero aparigi e sono andato a vedere il museo ponpidou è bellissimo
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marco



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MessaggioInviato: Domenica 26 Giugno 2005, 13:10    Oggetto: Rispondi citando

mi rode ancora essere stato a paris senza visitare il centre pompidou. Confused ..tra l'altro progettato da renzo piano, celeberrimo architetto italiano Cool ...
se ti va racconta qualcosa di più del museo.... Wink
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lizard





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MessaggioInviato: Lunedì 27 Giugno 2005, 00:34    Oggetto: Rispondi citando

scusa me ne ero scordato *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* c'era una mostra temporanea di
seguì e invece una mostra permanente con quadri dipicasso,kandisky,klee,mark,wharol,mlte cose bellisime e particolari moltissime installazioni cose mai viste e c'era qanche mondrein non so come è scrito Shocked dai dillo che ti dispice non esserci andato ahahah eio si e tu no
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marco



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MessaggioInviato: Lunedì 27 Giugno 2005, 12:11    Oggetto: Rispondi citando

...mondrian...
comunque, già che l'ho nominato, che te ne pare di renzo piano??


sfera, genova


nemo (national center for science and technology), amsterdam


erasmusburg, rotterdam


e naturamente il pompidou a parigi

...dimenticavo...ha progettato anche l'auditorium inaugurato l'anno scorso mi pare a roma...
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lizard





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MessaggioInviato: Lunedì 27 Giugno 2005, 23:53    Oggetto: Rispondi citando

mi piace molto perchè sa accostare il nuovo al vecchio
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marco



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MessaggioInviato: Venerdì 01 Luglio 2005, 16:35    Oggetto: Rispondi citando

a proposito di renzo piano....
trascrivo un'imeil che mi è stata inoltrata qualche giorno fa...


Citazione:
28 Giugno 2005

"Frammenti" di Renzo Piano


Pubblico alcune riflessioni dell'amico Renzo Piano.
"Caro Beppe la settimana scorsa abbiamo inaugurato a Berna il Museo di Paul Klee, il grande pittore ed educatore scomparso nel 1940.
Costo della costruzione 75 milioni di franchi svizzeri, pari a 50 milioni di dollari.
Un giornalista del New York Times, una volta corrispondente di guerra, mi ha fatto notare che questo costo è pari a quello di un bombardiere americano in missione di guerra in Iraq per 1 ora (carico di esplosivo e caccia di scorta compresi).
Mi ha sconvolto scoprire cosa si può fare con gli stessi soldi: distruggere tutto per un'ora o costruire qualche cosa che nutrirà pacificamente le menti per secoli.
Mondo *".
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marco



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MessaggioInviato: Mercoledì 13 Luglio 2005, 23:38    Oggetto: Rispondi citando

L'arte é l'espressione del pensiero più profondo nel modo più semplice.

arrow Albert Einstein
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marco



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MessaggioInviato: Giovedì 14 Luglio 2005, 00:16    Oggetto: Rispondi citando

L'artista è un uomo che non prostituirà mai la sua arte, eccetto che per denaro.

arrow Henri Meyers

Laughing Laughing Laughing
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lizard





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Residenza: alcamo-pa-

MessaggioInviato: Giovedì 14 Luglio 2005, 00:41    Oggetto: Rispondi citando

l'arte credo che sia la massima asppirazioni a cui un uomo possa aspirare..........credo ce sia questo.........no?
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lupo bannaro





Registrato: 13/07/05 10:04
Messaggi: 4

MessaggioInviato: Venerdì 15 Luglio 2005, 10:49    Oggetto: Rispondi citando

...salice brillante... ha scritto:
Scusate mi è stato cancellato il mex ma la frase che avevo scritto deve assolutamente rimanere ai posteri: DALI FA SCHIFO!!!!!!!



come gli scout gli artisti tracciano una strada, possono non avere schiere di ammiratori, ma i pionieri di una certo estro sono dei geni perchè lasciano su tela la loro fantasia.
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lizard





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MessaggioInviato: Venerdì 15 Luglio 2005, 10:54    Oggetto: Rispondi citando

bravo lupo........
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lizard





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MessaggioInviato: Lunedì 25 Luglio 2005, 15:55    Oggetto: Rispondi citando

ho visto ha taormina una mostra sui futuristi molto interessante

arrow Taormina - Altro che luce elettrica, rombi di motore, tram che attraversano la città, risse in galleria, cavalli lanciati al galoppo. Gli elementi che aizzarono la rivoluzione futurista sulle tele dei pittori siciliani furono altri. Il sole. Con la sua infiammata solarità capace di contaminare il cielo, quel "colorificio del cielo" che tanto amava Filippo Tommaso Marinetti, leader del movimento. E i colori. Cromatismi mediterranei, così esotici e antichi, che raccontano una dimensione naturale unica. Con quell’Etna fumante, contemplato da Marinetti nelle "ultime ore di un tramonto d’estate straricco di oro lirico con vampe epiche, nuvoloni forati a guisa di proiettori, nuvolette veloci con aeroplani in azzurro", e che fece dichiarare allo scrittore "Vulcano! Il tuo spettacolo mi inebria". Per l’ideologo del futurismo, la prima vera avanguardia tutta made in Italy lanciata nel 1910, la Sicilia era una terra dalle incredibili "scansioni cromatiche", che resero personalissimo il lavoro degli artisti isolani, ma soprattutto attrassero i grandi protagonisti del movimento, a partire dallo stesso Umberto Boccioni che da quella terra prese in prestito "il verde, variegato d’oro giallissimo di limoni e aranceti, il turchino intenso del mare, l’ombra smeraldina dei piroscafi all’ancora, il candore delle spiagge, il rosso vulcanico delle nuvole veloci".

E questo carattere "isolano" poco conosciuto viene raccontato nella mostra "Futurismo in Sicilia", ospitata fino al 16 ottobre nella Chiesa del Carmine a Taormina, sotto la cura di Anna Maria Ruta, dove si rincorrono nella suggestione autentica dell’allestimento dal garbato gusto retrò circa cento opere di trentuno artisti di tutta Italia, sì, ma dove certo spicca un succoso nucleo di artisti siciliani capitanato da Pippo Rizzo, seguito dagli amici colleghi Vittorio Corona, Giulio D’Anna e Giovanni Varvaro, e dove spiccano alcune sfiziose presenze, come il raro collage inedito di Mimì Lazzaro, quasi certamente esposto a Torino nell’Esposizione Futurista Internazionale del Salone del Winter Club del 1922, e delle plasticaricature del palermitano Rodolfo Castellana, non più esposte dagli anni Venti, per poi scoprire letteralmente un giovanissimo Guttuso futurista in due gouches di collezione privata del 1927 quando era ancora allievo di Rizzo.

Nella chiesa del Carmine sfilano, dunque, opere del gruppo torinese, dei futuristi toscani, umbri, emiliani, romani attorno al grande maestro Giacomo Balla e all’internazionale Enrico Prampolini, e ancora l’elegante Benedetta Cappa Marinetti, molto legata alla Sicilia come il marito e per sempre presente a Palermo con le sue belle e imponenti tele nel Palazzo delle Poste. E ci sono anche i calabri e il roveretano Depero, che di fatto non espose mai a Palermo, ma aveva messo in vetrina a Messina nel 1926 e nel ’27 le sue coloratissime tarsie e lavorava vicino alla città dello Stretto per la decorazione della villa del carissimo amico Guglielmo Jannelli. A Messina intanto cominciava a muoversi e ad essere apprezzato il giovanissimo Giulio D’Anna, che di lì diventerà uno dei più significativi aeropittori del panorama italiano. Una piccola grande mostra che regala, insomma, tante sorprese, tra i grandi dipinti assolutamente inediti degli stessi Pippo Rizzo e Giulio d'Anna e le chine di Renato Guttuso, disegni futuristi "Riflessi di luce (Danza futurista)" e "Automobile in velocità" che ricostruiscono tutta una formazione dell’artista di Bagheria ancora lontana dall’impegno socialista, dal realismo espressionista che ne caratterizzeranno la maturità romana, quando ancora liceale frequentava Giacomo Giardina e Castrense Civello, gli animatori del gruppo futurista "Conca d’oro" di Bagheria e gli studi di pittura con Pippo Rizzo nel ’27 e nel ’28. La mostra, certo, non deve essere considerata come un exploit del tutto inedito. Perché rassegne futuriste in Sicilia ce ne sono state in date storiche.

Ed è proprio con queste che l’attuale rassegna vuole idealmente ricollegarsi. Basti pensare alla prima grande Mostra futurista di Palermo del giugno 1927, organizzata dallo stesso Pippo Rizzo, considerato ufficialmente il caposcuola del Futurismo pittorico isolano. A seguire, nel maggio 1928 i futuristi siciliani, Corona, Rizzo e Varvaro, esponevano a Taormina dipinti e prodotti d’arte applicata in una sala a loro destinata dagli organizzatori della I Mostra di Arti Decorative Siciliane. Ancora, la Mostra di Aeropittura e Arte sacra, organizzata a Palermo nel 1935, questa volta ad opera di Prampolini, che portava nel Ridotto del Teatro Massimo il meglio dell’aeropittura e dell’arte sacra futuriste.

Non solo in terra siciliana. I dipinti futuristi siciliani, infatti, cominciarono a circolare nelle Biennali e nelle Quadriennali e nelle altre collettive, da quelle dei primi anni Venti alle Sindacali dei primi anni Trenta. I futuristi furono senza dubbio in Sicilia il gruppo più innovatore nel campo dell’arte del XX secolo, quello che potrebbe essere definito un gruppo "secessionista". Come spiega la curatrice Anna Maria Ruta, "soli e pochi, con una grande fede nell’arte, nel rivendicare la componente sicilianista delle proprie matrici, la innestano in un processo di scardinamento e rimanipolazione non tanto dei contenuti quanto delle tecniche e delle modalità figurative, che ancora una volta confermano la tendenza all’eclettismo come tipica componente della cultura siciliana".

C’è Pippo Rizzo, pittore nato a Corleone, in una profonda e difficile realtà contadina, che nella sua arte non si azzarda mai a dimenticare le tradizioni e le iconografie del tessuto interno dell’isola, immortalando con piglio sperimentale i campi di grano, gli uliveti e gli aranceti, i contadini con la falce e la bandana, il carretto, utilizzando, poi, l’idea futurista per ritrarre pescatori, in varie situazioni, con le nasse, con le reti, in lotta con i tonni nella mattanza. Accanto a lui, i più metropolitani, forse a tratti più borghesi e sognatori, Corona e Varvaro, che trasfigurano invece la natura marina dell’isola rileggendola in chiave surreale, come dimostrano "Ondamarina + Sirene del mare" di Corona, "Sonnolenza marina" e "Solitudine tra cielo e mare" di Varvaro e anche Adele Gloria che con "Vele" mette in scena "una sintetica e dinamica trasfigurazione plastica del soffio del vento". Bellissimo, infine, il mare dello Stretto di Messina ritratto da Giulio D’Anna, modernissimo nelle linee ma sicilianissimo nei colori, che pure nelle sue più audaci prospettive aeropittoriche dall’alto risente del fascino dalla terra siciliana.
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marco



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MessaggioInviato: Martedì 30 Agosto 2005, 12:42    Oggetto: Rispondi citando



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