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Autore Messaggio
pintu84



Età: 39
Segno zodiacale: Scorpione
Registrato: 15/06/07 09:40
Messaggi: 26
Residenza: faenza

MessaggioInviato: Lunedì 24 Marzo 2008, 16:12    Oggetto: Rispondi citando

Ora rinoceronte mi chiuderà...ma intendevo che molte donne che ricorrono all'aborto (statisticamente) sono dell'estrazione sociale che ho indicato..molte non vuol dire tutte...anche persone apparentemente senza problemi evidenti hanno deciso per questa scelta...mi ero spiegato male..
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Anna Casu1





Registrato: 05/02/06 16:02
Messaggi: 95
Residenza: San Carlo (Ferrara)

MessaggioInviato: Lunedì 24 Marzo 2008, 16:22    Oggetto: Rispondi citando

Ma passiamo all'altro lato della medaglia.... ecco cosa dice Agesci.org

Forse qualcuno di voi, aprendo il giornale domenica mattina, è rimasto sorpreso per quanto vi ha trovato, riferito allo Scautismo. Per questa ragione e per fare chiarezza, riteniamo opportuno non lasciare cadere ciò che è accaduto senza esprimere alcune riflessioni nei confronti di un approccio da parte dei mass media che riteniamo fuorviante e non adeguato ad affrontare problematiche educative. Sabato 15 marzo scorso è stata presentata a Firenze un’indagine conoscitiva sui rover e scolte partecipanti al Roverway 2006, promossa dalla Provincia di Firenze e dalla FIS e realizzata dall’Istituto degli Innocenti, il quale ha provveduto successivamente all’elaborazione dei risultati ottenuti. L’indagine ha coinvolto 2522 partecipanti al Roverway, provenienti da 39 Associazioni scout nazionali, rappresentative di 25 paesi. Di questi 2552 intervistati, 1149 erano italiani e di questi 851 appartenenti all’AGESCI (33% del totale). L’indagine analizza sette specifiche tematiche: esperienza scout, religiosità e spiritualità, etica e legalità, partecipazione sociale e fiducia nelle istituzioni, consumi e stili di vita, cittadinanza europea, futuro. Dall’analisi dei dati raccolti, che comunque non rappresentano un campione significativo dello Scautismo europeo, emerge un quadro assai variegato che conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, la complessità e le contraddizioni della realtà giovanile europea e mette in luce aspetti che interpellano le Associazioni scout riguardo la loro capacità di proposta di modelli e valori.

In particolare, la presenza di risultati “critici” in ambiti che possiamo definire sensibili quali, ad esempio, le risposte date al quesito “pensi che ti potrebbe capitare di…..” oppure al quesito “indica il tuo grado di fiducia”, hanno offerto l’occasione ad alcuni giornali e telegiornali di scatenare ,domenica mattina 16 marzo, un attacco allo Scautismo con titoli e sottotitoli di sicuro impatto quali “Sesso, hashish e aborto: ricerca choc sui nuovi scout” e “Il tramonto della purezza” (La Stampa) oppure “Anche gli scout cambiano: la trasgressione non è tabù” (Corriere della Sera) .

Ovviamente”, quasi tutti i servizi hanno preso a riferimento lo Scautismo cattolico AGESCI, sia nei contenuti degli articoli che nelle immagini, mettendo peraltro in scarsa evidenza l’ambito europeo della ricerca. Questo approccio giornalistico, che ripercorre modalità scandalistiche, ci lascia particolarmente perplessi per diverse ragioni che vorremmo segnalare:- Innanzitutto è evidente l’intento strumentale dei redattori di spostare le problematicità emerse dalla ricerca (25 nazioni, 29 associazioni scout!, ma solo 2500 interviste!!) da un ambito europeo ad un livello “domestico” AGESCI, con l’obiettivo di sollevare perplessità e dubbi sulla coerenza della proposta educativa dell’Associazione rispetto alla sua appartenenza ecclesiale.
La modalità adottata di presentare i risultati della ricerca come un gossip esplosivo, è assolutamente fuori luogo, quando si tratta di un ambito educativo che per sua caratteristica ha bisogno di pacatezza e di equilibrio nella trattazione e nell’approfondimento.
L’impegno educativo dello Scautismo si pone l’obiettivo di sviluppare nei ragazzi valori e riferimenti che spesso sono agli antipodi dei messaggi che gli stessi ragazzi ricevono quotidianamente ed il risultato di tale lavoro non sempre è rilevabile nel breve termine.
Peraltro, messaggi come quelli pubblicati di certo non aiutano la dedizione e la passione di migliaia di capi educatori impegnati a formare i ragazzi loro affidati da tantissime famiglie.
Gli articoli evidenziano solo marginalmente gli aspetti positivi emersi dalla ricerca, quali la fiducia che i giovani scout europei hanno nella famiglia (gradimento pari a 6,30 su 7), nei propri capi scout (5,79 su 7) oppure ancora le risposte prevalenti alla domanda “Immagina la tua vita da adulto. Cosa farai?” a cui i ragazzi rispondono: “farò un lavoro che mi realizzi professionalmente” (65,9%), “avrò dei figli” (60,2%), “mi sposerò” (52,7%). E solo il 25,1% punta ad un lavoro “che mi darà tanti soldi”. Tutti valori percentuali che consideriamo particolarmente positivi. E’ evidente che la nostra missione è quella di migliorare continuamente la qualità del nostro lavoro educativo, che vorremmo trovasse riscontri diversi da quelli emersi dall’indagine dell’Istituto degli Innocenti, ma ci sembra assolutamente fuori luogo l’azione di disinformazione che vuole tratteggiare lo Scautismo come luogo di trasgressione, quasi a dire con soddisfazione: “finalmente abbiamo scoperto che gli scout non sono perfetti”!I ragazzi che entrano negli scout non sono il frutto di una cernita e di un reclutamento che sceglie esclusivamente ragazzi perfetti e di valori “provati”. I nostri iscritti sono figli del nostro tempo, con tutti i pro ed i contro che li contraddistinguono. Anzi, spesso la nostra azione si rivolge a giovani che vivono in realtà difficili e di forte marginalità sociale, con tutte le problematicità del caso. Ed anche nelle realtà più benestanti, le problematiche educative ed i messaggi sociali che interessano i nostri ragazzi non aiutano di certo il nostro modello educativo.Vorremmo anche ribadire con forza che l’obiettivo della nostra missione educativa rimane quello di far crescere i ragazzi, responsabilizzarli, educarli al rispetto del proprio corpo, degli altri, dell’ambiente, aiutandoli a vivere un’esperienza di fede e rafforzando la coscienza di servire e di impegnarsi nella propria realtà. Un impegno educativo fatto con pazienza, fiducia e coraggio. Ai mass media non chiediamo tanto, chiediamo solo attenzione e rispetto verso chi ha scelto di impegnarsi nell’educazione! Concludiamo, confermando che siamo coscienti del fatto che andare controcorrente oggi sia molto difficile, ma sempre di più necessario, ed è per questo che crediamo che quanto emerso dalla ricerca dell’Istituto Degli Innocenti possa e debba diventare per l’Associazione tutta un’occasione di riflessione serena ed equilibrata del nostro agire, in particolare in Branca R/S e nelle nostre Comunità Capi.

La Capo Guida Il Capo Scout

Dina Tufano Eugenio Garavini

Roma, 16 marzo 2008



E per concludere il comunicato stampa della FIS (federazione italiana scoutismo):

Quando il giornalista non vuole fare informazione (comunicato stampa 17-03-0Cool

I titoli di diversi giornali e telegiornali di ieri hanno voluto come al solito attirare l’attenzione, a scapito della vera informazione.
Sul mondo scout si continuano ad usare luoghi comuni ed etichette che servono solo a banalizzare un’esperienza ed il mondo dei ragazzi in generale; chi si occupa di giovani ed educazione sa bene quanto sia difficile (ma anche coinvolgente !) condividere con loro lo sforzo di crescere e di conoscere sé stessi per “lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato” (così il fondatore degli scout, BP, indicava lo scopo dello scautismo).
Riteniamo oggi di dover dare delle precisazioni nel merito della ricerca presentata il 15 marzo a Firenze; la ricerca si riferisce ad un campione di ragazzi italiani ed europei (provenienti da 25 paesi diversi) che non rappresenta, in senso statisticamente significativo, tutti gli scout italiani e stranieri tra i 16 e i 24 anni ma i 3500 partecipanti all’evento RoverWay 2006.
Dall’indagine emergono molti dati ma di tutte le considerazioni riportate nel comunicato sono state volutamente scelte SOLO quelle che potevano avere un contenuto “scandalistico” dei comportamenti dei ragazzi e del loro vivere nella società di oggi, prendendo i risultati di una sola domanda: “pensi che ti potrebbe capitare di …?” e tralasciando tutte le risposte sul “fare” e sulle motivazioni all’essere scout.
Se avessimo voluto nascondere questi dati non avremmo certamente fatto il convegno e non avremmo pubblicato i risultati della ricerca. I risultati invece non li vogliamo sottovalutare e ci interrogano sul nostro fare educazione oggi, nella scelta di stare a fianco dei ragazzi e di fare educazione, scelta che ci espone anche a questi voluti fraintendimenti che vogliono considerare i ragazzi come problema e non soggetto che si forma e si struttura in un ampio arco di tempo.
Speravamo che dopo i tanti eventi del centenario dello scautismo appena concluso, si fosse colto qual è il senso della proposta scout: avventura, amicizia, solidarietà, pace.
L’azione positiva dello scautismo consiste nella proposta di questi valori attraverso la condivisione di esperienze, la vita di comunità, il costante miglioramento di se stessi, l’assunzione di responsabilità personali e collettive.
L’amore verso l’uomo e la piena fiducia nelle sue capacità di affrontare problemi e opportunità della vita di tutti i giorni trova nello scautismo un’opportunità senza equivoci, un terreno comune tra adulti e ragazzi, uniti da un forte spirito di ricerca, dalla voglia di approfondire, di andare oltre le apparenze per cercare il senso della vita e trovare quindi una risposta piena e personale.
Da questa ricerca quindi cogliamo la sfida di interpretare i bisogni dei nostri giovani, figli come noi del nostro tempo, stimolando ciascuno di loro a cercare le proprie risposte alla vita. Percorriamo questo cammino con la fiducia tanto nelle loro potenzialità di progettarsi il futuro con un pragmatico ottimismo quanto nella passione educativa che gli adulti mettono nel costruire relazioni significative e stimolanti.
Invitiamo chi avesse voglia di ragionare seriamente su questi dati a seguire sul sito della federazione gli approfondimenti o a contattarci per un confronto.


Chiara Sapigni e Sergio Fiorenza – Presidente e vice presidente FIS
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uomodelbosco





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Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Martedì 25 Marzo 2008, 09:11    Oggetto: Rispondi citando

pintu84 ha scritto:
non mi è piaciuto nemmeno il "processo mediatico"fatto a grillo da elfo e uomo del bosco...le loro frasi mi sono sembrate troppo forti..nessun capo scout credo voglia uniformarsi in tutto per tutto a questa società del 2000 calpestando quello in cui crediamo...


grilloallegro ha scritto:
sono scout da quasi 15 anni, sono a favore dell'aborto(con la dovuta regolamentazione delle leggi ma a favore),sono a favore del sesso prematrimoniale, ho preso delle belle sbornie(senza però causare danni agli altri),credo che chi sia infelice debba divorziare e non essere escluso dal ricevere l'eucarestia,sto con un ragazzo che ha un figlio da una precedente relazione...sono aiuto capo in L/C...e credo di essere un buon capo...sotto la divisa c'è sempre e comunque quello in cui credo...

Ecco cosa disse Grillo Allegro. E' forse il normale modo di pensare di un Capo? Se si, allora cosa distingue un Capo da un tizio qualunque?
Ambedue fate riferimento ad un qualcosa in cui credete che però non è meglio specificato. Bene, allora: spiegatemi cosa c'è di più elevato che mette in secondo piano tutto il resto, forse non lo vedo io. Rolling Eyes
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rinoceronte caparbio
Moderatore


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MessaggioInviato: Martedì 25 Marzo 2008, 13:33    Oggetto: Rispondi citando

ANCHE BASTA OFF TOPIC.
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gufopreciso



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MessaggioInviato: Sabato 12 Luglio 2008, 12:51    Oggetto: Rispondi citando

Il Caln del gruppo di uno che ha fattoil CFM con me ha realizzato questo video per ironizzare... Smile

[youtube]http://it.youtube.com/watch?v=GaHSKAevHVk[/youtube]
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