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Italia che vai.. inglese che trovi..
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Autore Messaggio
pava



Età: 35
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MessaggioInviato: Domenica 24 Febbraio 2008, 16:02    Oggetto: Italia che vai.. inglese che trovi.. Rispondi citando

TRIBA ha scritto:
[...]TRA L'ALTRO L'INGLESE ORAMAI FA PARTE DEL NOSTRO VOCABOLARIO QUOTIDIANO E NON CI TROVO NULLA DI MALE, SINCERAMENTE! [...]


Spero che tutti non la pensiate così..
Già l'italiano sta portando via tutti i dialetti.. se poi ci mettiamo l'inglese che porta via l'italiano.. dove andremo a finire???
Gente che si chiede come mai l'Italia non è un paese unito, un popolo senza spirito nazionalista se non ai mondiali. . . cos'altro ci può unire se non la lingua?? le tradizioni sono diverse da nord-sud, est-ovest, i dialetti pure, come i modi di fare, pensare e agire..
Già ci hanno unito in maniera barbarica.. se poi andiamo a togliere l'italiano o peggio a inserire l'inglese nel nostro vocabolario.. E' FINITA!!!!!!!
Siamo tra quelle poche nazioni sciocche (mi scuso sempre per il termine sciocco) che vanno a inserire nel loro vocabolario l'inglese.. ma prima impariamo bene l'italiano e poi se proprio spostiamoci nell'oltre manica..
La cosa più intollerabile è l'ignoranza degli italiani (mi scuso per il termine ignorante) che fa pensare che l'inglese sia stiloso, alla moda e quindi colpisce di più.. per questo ora ce lo sparano dappertutto, in televisione, nella pubblicicità, sulle vetrine.. ma BASTA!!!!
Bisognerrebe fare come in Francia.. dove si vieta l'uso di termini stranieri se questi hanno una possibile traduzione nella lingua nazionale..

Vi saluto..

Buon italiano a tutti..
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gufopreciso



Età: 36
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MessaggioInviato: Domenica 24 Febbraio 2008, 17:09    Oggetto: Re: Italia che vai.. inglese che trovi.. Rispondi citando

pava ha scritto:
TRIBA ha scritto:
[...]TRA L'ALTRO L'INGLESE ORAMAI FA PARTE DEL NOSTRO VOCABOLARIO QUOTIDIANO E NON CI TROVO NULLA DI MALE, SINCERAMENTE! [...]

se poi andiamo a togliere l'italiano o peggio a inserire l'inglese nel nostro vocabolario.. E' FINITA!!!!!!!
Siamo tra quelle poche nazioni sciocche (mi scuso sempre per il termine sciocco) che vanno a inserire nel loro vocabolario l'inglese.. ma prima impariamo bene l'italiano e poi se proprio spostiamoci nell'oltre manica..


Sulla neccessità di saper parlare e conoscere bene la propria lingua sono d'accordo. Ma su tutto il resto no. A parte il fatto che conoscere ed imparare lingue straniere è una cosa bellissima che amplia la mente e fa crescere ogni persona, in un mondo come il nostro sempre più vicino e globale è necessario conoscere delle lingue straniere per poter comunicare facilmente, ed è necessario orami conoscere bene l'inglese. E badate, si può fare propaganda, ma siamo, per lo meno tra le nazioni europee, quella con la peggior conoscenza delle lingue straniere.

Imparare bene l'italiano è essenziale, ma lo è altrettanto spostarci oltre manica, lungo la senna, a plaza major, ecc...

Citazione:
La cosa più intollerabile è l'ignoranza degli italiani (mi scuso per il termine ignorante) che fa pensare che l'inglese sia stiloso, alla moda e quindi colpisce di più.. per questo ora ce lo sparano dappertutto, in televisione, nella pubblicicità, sulle vetrine.. ma BASTA!!!!


L'inglese usato a sproposito, senza conoscerlo è fastidioso. Ma trovo molto più intollerabile l'ignoranza degli italiani dell'inglese, dove alle università si fanno degli esami ridicoli, dove i ragazzi non capiscano quello che leggono ed hanno difficoltà nelle reception a dire "non c'è energia nelle prese" ed entrano in crisi agli aeroporti e nelle metropolitane. L'uso che tu non sopporti dell'inglese è frutto della generale ignoranza dell'inglese da parte degli italiani, che lo vedono ancora come qualcosa di misterioso e allora ci si abbandona ai suoni alieni e magici della lingua d'albione...

Citazione:
Bisognerrebe fare come in Francia.. dove si vieta l'uso di termini stranieri se questi hanno una possibile traduzione nella lingua nazionale..


Non esiste alcuna legge che vieta l'uso di termini stranieri, ma semplicemente un "orgoglio diffuso" tipico dei francesi. E comunque ormai tra i giovani l'uso di forme inglesi internazionali stanno ormai diventando comuni.

Stasera all'aperitivo chiederò una cresta-di-gallo...
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elfo





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Messaggi: 1399

MessaggioInviato: Domenica 24 Febbraio 2008, 20:28    Oggetto: Re: Italia che vai.. inglese che trovi.. Rispondi citando

Sono d'accordo con pava, nonostante l'inglese come lingua mi piaccia, mi pare che in Italia se ne abusi e spesso anche a sproposito, e troppo spesso pure male e in modo approssimativo (se già molta gente parla male l'italiano, figuriamoci l'inglese).

Nel nostro ambiente, basta ascoltare gli urli di molte squadriglie.

Non sono d'accordo con un proibizionismo stile Italia fascista, però penso che almeno in ambito ufficiale si dovrebbe evitare. Mentre in altri ambiti si dovrebbe fare di più perché gli Italiani apprezzino maggiormente la loro lingua (anche gli spettacoli di Roberto Benigni su Dante possono servire a questo scopo), e che i pubblicitari si rendano conto -- così come è accaduto in Germania -- che non proprio tutti conoscono l'inglese a menadito e i loro slogan non vengono compresi come loro pensano.

Per il resto, è normale che la lingua sia viva e venga influenzata da termini provenienti dall'estero. In particolare in ambito tecnico è comprensibile che prolifichino i termini inglesi, dal momento che la maggior parte della ricerca avviene in paesi che utilizzano tale lingua (parlata o per la documentazione). D'altronde i nomi scientifici degli esseri viventi sono in latino e i termini musicali in italiano.

gufopreciso ha scritto:
pava ha scritto:

Bisognerrebe fare come in Francia.. dove si vieta l'uso di termini stranieri se questi hanno una possibile traduzione nella lingua nazionale..


Non esiste alcuna legge che vieta l'uso di termini stranieri, ma semplicemente un "orgoglio diffuso" tipico dei francesi. E comunque ormai tra i giovani l'uso di forme inglesi internazionali stanno ormai diventando comuni.


Non proprio, l'uso della lingua francese nei documenti ufficiali e nella burocrazia in generale è ben regolamentato. Per esempio non si possono usare parole come "software" (loriciel) o e-mail (correl), mentre da noi c'era addirittura un "ministero del welfare" (!). Inoltre i cinema e le radio sono obbligati a una precisa percentuale minima di programmazione in lingua francese.
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gufopreciso



Età: 36
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Residenza: Genova-Voltri

MessaggioInviato: Domenica 24 Febbraio 2008, 21:17    Oggetto: Re: Italia che vai.. inglese che trovi.. Rispondi citando

elfo ha scritto:
Sono d'accordo con pava, nonostante l'inglese come lingua mi piaccia, mi pare che in Italia se ne abusi e spesso anche a sproposito, e troppo spesso pure male e in modo approssimativo (se già molta gente parla male l'italiano, figuriamoci l'inglese).

Nel nostro ambiente, basta ascoltare gli urli di molte squadriglie.


Nessuna dei miei riparti Smile

Citazione:
Non sono d'accordo con un proibizionismo stile Italia fascista, però penso che almeno in ambito ufficiale si dovrebbe evitare.


Dipende. Se si tratta di fenomeni o strumenti mondiali ed europei ben conosciuti, trovo che sarebbe preferibile una "omologazione", che non necessita un impoverimento della lingua materna. Se parlo "flessibilità sicura" è senz'altro un buon e preferibile ettichetta da usare nel linguaggio quotidiano, ma non si può ignorare il termine universalmente conosciuto di "flexicurity"! Posso parlare della SIDA, ma non posso ignorare che tutto il mondo parla e capisce AIDS.

Citazione:
Mentre in altri ambiti si dovrebbe fare di più perché gli Italiani apprezzino maggiormente la loro lingua (anche gli spettacoli di Roberto Benigni su Dante possono servire a questo scopo), e che i pubblicitari si rendano conto -- così come è accaduto in Germania -- che non proprio tutti conoscono l'inglese a menadito e i loro slogan non vengono compresi come loro pensano
.

Verissimo, ma è preoccupante che la gente non comprenda semplici slogan!

Citazione:
Per il resto, è normale che la lingua sia viva e venga influenzata da termini provenienti dall'estero. In particolare in ambito tecnico è comprensibile che prolifichino i termini inglesi, dal momento che la maggior parte della ricerca avviene in paesi che utilizzano tale lingua (parlata o per la documentazione). D'altronde i nomi scientifici degli esseri viventi sono in latino e i termini musicali in italiano.


Esattamente.

[/quote]
gufopreciso ha scritto:
pava ha scritto:

Bisognerrebe fare come in Francia.. dove si vieta l'uso di termini stranieri se questi hanno una possibile traduzione nella lingua nazionale..


Non esiste alcuna legge che vieta l'uso di termini stranieri, ma semplicemente un "orgoglio diffuso" tipico dei francesi. E comunque ormai tra i giovani l'uso di forme inglesi internazionali stanno ormai diventando comuni.


Non proprio, l'uso della lingua francese nei documenti ufficiali e nella burocrazia in generale è ben regolamentato. Per esempio non si possono usare parole come "software" (loriciel) o e-mail (correl), mentre da noi c'era addirittura un "ministero del welfare" (!). Inoltre i cinema e le radio sono obbligati a una precisa percentuale minima di programmazione in lingua francese.[/quote]

"Logiciel" e "courriel". Per quanto riguarda cinema e radio è buffo che tu lo citi, visto che l'Italia è ai vertici mondiali per quanto riguarda il doppiaggio... Forse volevi riferirti alla percentuale di programmazione francofona però, nel qualcaso avresti ragione e mi scuso. Quanto alla regolamentazione, è una questione differente rispetto al divieto di utilizzo, si tratta di meccanismi differenti. Detto ciò ho sempre, e continuo a trovare ridicoli i francesi in questi loro orgoglio e dispersa grandeur... Hélas!
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Finrod91



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MessaggioInviato: Domenica 24 Febbraio 2008, 21:34    Oggetto: Rispondi citando

come al solito in medio stat virtus...

credo che l'uso della lingua inglese (lingua molto bella per certi aspetti) sia da da confinare laddove richiesto, ma che nel quotidiano sia ridicolo anche perchè, da da bravi italiani ignoranti, usiamo l'inglese molto impropriamente traducendolo dall'italiano e cosi viene fuori :"in four and four eight" -in quattro e quattro otto- e via dicendo...
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elfo





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Messaggi: 1399

MessaggioInviato: Domenica 24 Febbraio 2008, 22:19    Oggetto: Re: Italia che vai.. inglese che trovi.. Rispondi citando

gufopreciso ha scritto:

"Logiciel" e "courriel". Per quanto riguarda cinema e radio è buffo che tu lo citi, visto che l'Italia è ai vertici mondiali per quanto riguarda il doppiaggio... Forse volevi riferirti alla percentuale di programmazione francofona però, nel qualcaso avresti ragione e mi scuso. Quanto alla regolamentazione, è una questione differente rispetto al divieto di utilizzo, si tratta di meccanismi differenti. Detto ciò ho sempre, e continuo a trovare ridicoli i francesi in questi loro orgoglio e dispersa grandeur... Hélas!


Acc... hai ragione gufopreciso Wink andavo a memoria... Loriciels è una casa produttrice di videogiochi (non fossimo in questo thread avrei scritto software house Wink ) francese degli anni '80.

E poi sì, mi riferivo alla programmazione francofona. Tra l'altro l'ottima scuola di doppiaggio italiana affonda le sue radici proprio nell'autarchia linguistica del fascismo.
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paciock87



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MessaggioInviato: Domenica 24 Febbraio 2008, 22:42    Oggetto: Rispondi citando

In tanti anni di scuola Dante, Petrarca, D'Annunzio, Catullo mi hanno insegnato che nello scrivere una parola bisogna pensare al significante e al significato... E c'è poco da fare, certe parole in inglese, come in francese, sono molto più belle e azzeccate sotto determinati aspetti...
Welfare è una parola bellissima se indagate bene, sia sotto forma del suono, che dal punto di vista dei contenuti... Certo si poteva dire Ministero dello Stato Sociale, ma se permettete, Ministero del Welfare è più bello...
Prendiamo "Family Day" e confrontiamolo con "Giornata per la Famiglia"... Il primo termine da l'idea di un grande evento, perchè si rapporta con gli altri "buonacausa-day" che esistono, mente il secondo sembra un evento organizzato dalla Parrocchia di Vitino Reale in provincia di Viterbo...
Invece tornando al "Thinking Day" vs "Giornata del Pensiero", di certo il primo da l'idea dell'Internazionalità dell'evento, ma "Giornata del Pensiero" è molto più bella e musicale, senza contare che Pensiero è una delle parole più belle che esistano... Quindi se citi l'una o l'altra dipende dove vuoi andare a colpire... Per esempio sul sito dell'Agesci io avrei messo il titolo con "Thinking Day", mentre nel testo avrei continuamente citato la "Giornata del Pensiero"...
L'Italiano è una lingua musicale, e continua ad esserlo anche con le contaminazioni... Vogliamo mettere Calcolatore contro Computer? O Mouse contro Dispositivo di Selezione Manuale dell'utente? Oppure Schermo contro Monitor?(cioè il significato originario della parola schermo non c'entra nulla con quello che è riferito adesso)

Poi, un ultimo appuntino, mi sembra inappropriato citare la Francia, che tanto per dirne una, è l'unica in tutto Europa ad avere, per la tv, il formato Secam, praticamente perchè l'ha inventato un francese... Cioè tutti hanno il Pal e lei il Secam... Eddai...
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Sentry





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MessaggioInviato: Lunedì 25 Febbraio 2008, 00:49    Oggetto: Rispondi citando

Secondo me i due problemi veri sono già stati segnalati in alcuni interventi precedenti:
1) Gli italiani (soprattutto i giovani) non sanno più l'italiano... basti vedere cosa è successo in uno degli ultimi concorsi pubblici nazionali (se non ricordo male era per giudici) o cosa si legge a volte anche in questo stesso forum dove tutti ci preoccupiamo di non usare abbreviazioni e inglesismi ma a volte ci sono strafalcioni linguistico/stilistici che rendono quasi incomprensibili le idee espresse

2) In Italia non sappiamo (più?) insegnare le lingue staniere! In tutta europa se si studia una lingua gli esami si sostengono in quella lingua... in Italia, salvo alcune eccezioni, se studi una lingua per anni studi la letteratura, la grammatica, vita, morte e miracoli di quella lingua IN ITALIANO!!!
Gli inglesi che studiano una lingua straniera sono costretti a trascorrere almeno sei mesi del loro percorso di studi in un paese in cui si parli quella lingua! (Salvo poi non avere idea della geografia europea ma questo è un problema diverso)
Le maestre tedesche che insegnano inglese alle elementari lo parlano BENE! (Notare che da noi spesso non lo conoscono e lo insegnano in maniera ignobile senza mai pronunciare una frase intera... e guardate che non sto dicendo che è colpa delle maestre, forse di chi/come le prepara a fare quel lavoro!)
Le differenze ci sono... e a lungo andare si vedono!

L'inglese è una lingua, nè più nè meno di altre! Bella se la si conosce bene, inutile se la si usa a sproposito. Come tutte le lingue ha le sue peculiarità! Così come sarebbe inutile tradurre "allegro" o "pianissimo" su uno spartito è altrettanto inutile tradurre "mouse" su un documento tecnico!
L'importante sarebbe sapere che esiste un'alternativa italiana, cosa che purtroppo molti ignorano!

La "Giornata del pensiero" in italiano secondo me perde il 90% del suo significato e della sua storia... e sono quasi certa che a volta lo si scrive in italiano perchè non si sa come scriverlo in inglese
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pava



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MessaggioInviato: Lunedì 25 Febbraio 2008, 01:11    Oggetto: Rispondi citando

paciock87 ha scritto:
In tanti anni di scuola Dante, Petrarca, D'Annunzio, Catullo mi hanno insegnato che nello scrivere una parola bisogna pensare al significante e al significato... E c'è poco da fare, certe parole in inglese, come in francese, sono molto più belle e azzeccate sotto determinati aspetti...


chissà perchè questi autori però usavano solo dialetto, o solo latino.. non andavano a ricercare altre parole in altre lingue o dialetti.. andavano a cercare la musicalità con altri termini.. sinonimi..

paciock87 ha scritto:
Prendiamo "Family Day" e confrontiamolo con "Giornata per la Famiglia"... Il primo termine da l'idea di un grande evento, perchè si rapporta con gli altri "buonacausa-day" che esistono, mente il secondo sembra un evento organizzato dalla Parrocchia di Vitino Reale in provincia di Viterbo...


Ed è qui che la mia rabbia si scatena.. contro quelli come te.. che la pensano come te.. "family day".. ma ti spacco la faccia (mi scuso per il termine spaccare).. "giornata della famiglia".. ma cos'è che suona male?! queste motivazioni di musicalità e cavolate varie sono state causate da questa società e da questa gentaglia che ti fa spacciare per "idea di un grande evento" solo perchè scritto in altra lingua.. ma stiamo scherzando!?!?!?!

paciock87 ha scritto:
Invece tornando al "Thinking Day" vs "Giornata del Pensiero", di certo il primo da l'idea dell'Internazionalità dell'evento, ma "Giornata del Pensiero" è molto più bella e musicale, senza contare che Pensiero è una delle parole più belle che esistano... Quindi se citi l'una o l'altra dipende dove vuoi andare a colpire... Per esempio sul sito dell'Agesci io avrei messo il titolo con "Thinking Day", mentre nel testo avrei continuamente citato la "Giornata del Pensiero"...


Anche mia nonna, che è italiana, deve capire cosa c'è scritto..

paciock87 ha scritto:
L'Italiano è una lingua musicale, e continua ad esserlo anche con le contaminazioni... Vogliamo mettere Calcolatore contro Computer? O Mouse contro Dispositivo di Selezione Manuale dell'utente? Oppure Schermo contro Monitor?(cioè il significato originario della parola schermo non c'entra nulla con quello che è riferito adesso)


. . . il mouse si chiama in francese "souris", in spagnolo "raton", in tedesco "maus" e solo noi, invece di chiamarlo "topo", lo chiamiamo "mouse"!!!!! Evil or Very Mad

paciock87 ha scritto:
Poi, un ultimo appuntino, mi sembra inappropriato citare la Francia, che tanto per dirne una, è l'unica in tutto Europa ad avere, per la tv, il formato Secam, praticamente perchè l'ha inventato un francese... Cioè tutti hanno il Pal e lei il Secam... Eddai...


Meglio un Paese come la Francia che valorizza l'operato dei suoi cittadini che non un paese come l'Italia che è capace solo di far scappar via tutte le menti eccelse italiane all'estero..
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Sentry





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Messaggi: 524

MessaggioInviato: Lunedì 25 Febbraio 2008, 11:31    Oggetto: Rispondi citando

pava ha scritto:

paciock87 ha scritto:
Invece tornando al "Thinking Day" vs "Giornata del Pensiero", di certo il primo da l'idea dell'Internazionalità dell'evento, ma "Giornata del Pensiero" è molto più bella e musicale, senza contare che Pensiero è una delle parole più belle che esistano... Quindi se citi l'una o l'altra dipende dove vuoi andare a colpire... Per esempio sul sito dell'Agesci io avrei messo il titolo con "Thinking Day", mentre nel testo avrei continuamente citato la "Giornata del Pensiero"...


Anche mia nonna, che è italiana, deve capire cosa c'è scritto..


Concordo con te su quasi tutto il tuo post... questa frase però sinceramente non la condivido.
Il Thinking Day dovrebbe avere soprattutto il valore di giornata universale, di ricordo condiviso, di attenzione al prossimo e chi più ne ha più ne metta!
"Thinking Day" per me non è mei stata una serie di parole ma una sensazione, una giornata che (quando vissuna bene) ha il potere di unire gruppi/nazioni/popoli molto più di qualsiasi tentativo estra associativo... l'ho sempre visto come una piccola "alba del centenario" o come un "mini jamboree".
Se la tua nonna non conosce l'inglese puoi spiegarli cos'è, dirgli che ha un nome inglese perchè BP era inglese e nel nome di quella giornata si ricordano anche le origini, motivo per cui forse, in questo caso, ben venga la NON traduzione.

Ribadisco che il discorso generale invece lo condivido, il fatto che in Italia spesso si usi l'inglese (o l'americano) inutilmente è vero... il fatto che a causa di questo abuso non sappiamo parlare nè italiano nè inglese è sotto gli occhi di tutti.


Domanda per chairire (forse) il mio punto di vista: ma il Jamboree lo chiameresti veramente evento della marmellata di ragazzi?
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paciock87



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MessaggioInviato: Lunedì 25 Febbraio 2008, 12:52    Oggetto: Rispondi citando

pava ha scritto:
Ed è qui che la mia rabbia si scatena.. contro quelli come te.. che la pensano come te.. "family day".. ma ti spacco la faccia (mi scuso per il termine spaccare).. "giornata della famiglia".. ma cos'è che suona male?! queste motivazioni di musicalità e cavolate varie sono state causate da questa società e da questa gentaglia che ti fa spacciare per "idea di un grande evento" solo perchè scritto in altra lingua.. ma stiamo scherzando!?!?!?!


Ma mica sono io che la penso così... Si chiama "Comunicazione", e da un po' di anni ha addirittura una facoltà tutta sua... Sarà un caso?
Family Day, Welfare... Vedrai che sono tutte parole scelte da gente che dell'Italiano ci ha fatto un lavoro...
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gufopreciso



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MessaggioInviato: Lunedì 25 Febbraio 2008, 19:15    Oggetto: Rispondi citando

pava ha scritto:
paciock87 ha scritto:
In tanti anni di scuola Dante, Petrarca, D'Annunzio, Catullo mi hanno insegnato che nello scrivere una parola bisogna pensare al significante e al significato... E c'è poco da fare, certe parole in inglese, come in francese, sono molto più belle e azzeccate sotto determinati aspetti...


chissà perchè questi autori però usavano solo dialetto, o solo latino.. non andavano a ricercare altre parole in altre lingue o dialetti.. andavano a cercare la musicalità con altri termini.. sinonimi..


Ma di cosa parliamo? Letteratura o linguaggio quotidiano?

Citazione:
paciock87 ha scritto:
Invece tornando al "Thinking Day" vs "Giornata del Pensiero", di certo il primo da l'idea dell'Internazionalità dell'evento, ma "Giornata del Pensiero" è molto più bella e musicale, senza contare che Pensiero è una delle parole più belle che esistano... Quindi se citi l'una o l'altra dipende dove vuoi andare a colpire... Per esempio sul sito dell'Agesci io avrei messo il titolo con "Thinking Day", mentre nel testo avrei continuamente citato la "Giornata del Pensiero"...


Anche mia nonna, che è italiana, deve capire cosa c'è scritto..


Credi che tua nonna capirà se le dico che ad ottobre si tiene la MDPSRI? la Marmellata Di Popoli Sulle Reti Interconnesse? Ovviamente senza spiegarlo.. altrimenti capirebbe anche se le spiegassi così lo JOTI... Sfido poi ad augurare ad un malese "Buon MDPSRI"...

Citazione:
paciock87 ha scritto:
L'Italiano è una lingua musicale, e continua ad esserlo anche con le contaminazioni... Vogliamo mettere Calcolatore contro Computer? O Mouse contro Dispositivo di Selezione Manuale dell'utente? Oppure Schermo contro Monitor?(cioè il significato originario della parola schermo non c'entra nulla con quello che è riferito adesso)


. . . il mouse si chiama in francese "souris", in spagnolo "raton", in tedesco "maus" e solo noi, invece di chiamarlo "topo", lo chiamiamo "mouse"!!!!! Evil or Very Mad


Preferisco di gran lunga "mouse", di modo da evitare confusioni di significante... "Ho comprato un nuovo topo" Ma un topino da gabbia o il dispostivo di puntamento per l'Ordinatore? Si arrichisce la lingua, anzichè impoverirla...

Citazione:
paciock87 ha scritto:
Poi, un ultimo appuntino, mi sembra inappropriato citare la Francia, che tanto per dirne una, è l'unica in tutto Europa ad avere, per la tv, il formato Secam, praticamente perchè l'ha inventato un francese... Cioè tutti hanno il Pal e lei il Secam... Eddai...


Meglio un Paese come la Francia che valorizza l'operato dei suoi cittadini che non un paese come l'Italia che è capace solo di far scappar via tutte le menti eccelse italiane all'estero..
[/quote]

Non generalizziamo in questo modo... E poi, quell'esempio è calzante di come un eccessivo orgoglio sia controproducente...

Sentry ha scritto:
il fatto che in Italia spesso si usi l'inglese (o l'americano) inutilmente è vero... il fatto che a causa di questo abuso non sappiamo parlare nè italiano nè inglese è sotto gli occhi di tutti.


Non c'è nessuna connessione tra l'usare parole straniere e il non saper parlare nè l'italiano nè le lingue straniere. Certo, bisogna conoscere bene ed aprezzare ed utilizzare la propria lingua materna, ma non è l'uso di "low cost" anzichè "basso costo" a farmi disamparare italiano ed inglese...
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Sentry





Registrato: 24/10/04 21:22
Messaggi: 524

MessaggioInviato: Martedì 26 Febbraio 2008, 14:03    Oggetto: Rispondi citando

gufopreciso ha scritto:
Sentry ha scritto:
il fatto che in Italia spesso si usi l'inglese (o l'americano) inutilmente è vero... il fatto che a causa di questo abuso non sappiamo parlare nè italiano nè inglese è sotto gli occhi di tutti.


Non c'è nessuna connessione tra l'usare parole straniere e il non saper parlare nè l'italiano nè le lingue straniere. Certo, bisogna conoscere bene ed aprezzare ed utilizzare la propria lingua materna, ma non è l'uso di "low cost" anzichè "basso costo" a farmi disamparare italiano ed inglese...


Va bene, ammetto che forse mi sono spiegata male, non intendevo dire che parliamo male l'italiano perchè usciamo parole inglesi!
Volevo solo dire che purtroppo, molti (non tutti, non per forza tu che leggi in questo momento) sanno male tutte e due le lingue così al posto di avere in testa due lingue, cioè una ricchezza, hanno in testa un bel minestrone!
Non mi piace tirare in ballo esempi e cose personali però sono anni che leggo temi scritti da ragazzi delle superiori (non sono una prof!) e purtroppo la qualità del nostro italiano è cambiata, secondo me peggiorata (qualcuno dirà modernizzata?).
Non so se sia colpa della scuola, della televisione o di qualche altro "fattore", certo è che molti ragazzi non sono più capaci di scrivere temi leggibili, molti non sanno come scrivere quello che pensano, molti non sanno capire/decifrare un qualsiasi documento! E questo è vero anche per l'inglese! Tutti (molti) dicono di sapere l'inglese ma in realtà pochissimi lo conoscono veramente.
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Airone Fantasioso





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Messaggi: 68

MessaggioInviato: Martedì 26 Febbraio 2008, 20:28    Oggetto: Re: Italia che vai.. inglese che trovi.. Rispondi citando

Io non capisco che problemi vi fate.
Se la lingua non si arricchisse in questo modo non avremmo parole come Radicale, Schiena, Moda, Brindisi, Robot, Vigliacco, Profeta, Vangelo, Patriota, Guerra, Caco, Judo, Karate, Rock, Jazz, Blues, il nome Carlo, Enrico, Luigi,... ecco alcuni esempi di come la lingua italiana, da termini stranieri, ne ha coniato uno suo (in alcuni casi è rimasta la parola originale).
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Raksha



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MessaggioInviato: Domenica 02 Marzo 2008, 23:41    Oggetto: Rispondi citando

Bravissimo airone fantasioso,concordo con te!
E aggiungo alla lista solo una curiosità: pigiama!Sapete che deriva addirittura dall'indiano?!Figuriamoci... Laughing

La conoscenza dell'inglese e della lingua italiana sono due problemi/ricchezze diverse....
Purtroppo non si è abbassata soltanto la conoscenza della lingua italiana, ma anche quella generale e quella dell'inglese stesso...è il livello generale che si è abbassato (e questo nel giro di pochi anni,è spaventoso.....tra me e mia sorella corrono 8 anni,e già noto un sacco di differenze nell'insegnamento ricevuto a scuola da entrambe)...
La mia conoscenza della lingua italiana non si abbassa per colpa di quella inglese,anzi....lo studio di una lingua straniera aiuta molto l'apprendimento della propria e il suo miglioramento.... Wink

Più che incolpare la lingua inglese e il suo uso continuo e crescente,incolpiamo la scuola italiana che fa schifo..incolpiamo la mancanza di voglia di imparare che la maggior parte dei ragazzi ha...incolpiamo la nostra cultura che osanna l'annacquamento dei cervelli e disprezza i libri ecc ecc....
Poi ok,son d'accordo col vecchio detto "il troppo stroppia".....ma non mi farei poi cosi tanti problemi....
Le nostre nonne o *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* chi non ha dimestichezza ad esempio col mondo del computer è tagliato fuori perché si usa l'inglese,ma così come chi non ha conoscenza di latino è tagliato fuori da diversi campi letterari e non,chi non ha conoscenza di numeri e cifre in maniera sufficiente è tagliato fuori dal mondo delle finanze ecc ecc....

Il contatto delle varie lingue e culture permette l'arricchimento di queste...molte parole che oggi usiamo ed etichettiamo come italiane,provengono dall'arabo....dal francese....ecc ecc....e sono il frutto di una maturazione all'interno della lingua,nel corso di anni..
E questo,per quanto possa risultare strano,avviene anche per l'inglese....alcune parole inglesi provengono dall'italiano,dal francese.....

Da domani andiamo tutti a comprare un topo per il nostro computer,a chiedere una cresta-di-gallo in un bar insieme ad un signore chiamato sandwich,a chiedere un cane-caldo in un chiosco all'angolo,a comprare un libro "meglio venduto",a farci fare una cura delle mani o dei piedi dall'estetista ecc ecc.... Laughing
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