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La quarta branca
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Autore Messaggio
koalalibero



Età: 36
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Residenza: Roma

MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 01:20    Oggetto: Rispondi citando

Una precisazione... Chiedo scusa se le mie parole possano aver indotto a pensare che facessi parte della comunità capi del mio gruppo, perchè in realtà altro non sono che un rover, e quindi è da tale ho espresso opinioni, e raccontato un punto di vista che è tutt'altro che ufficiale, conoscendo solamente una parte fra l'altro inesatta e capsiosa della realtà dei fatti.
Avevo aperto questa discussione esclusivamente per potermi confrontare con voi sulle conseguenze di qualcosa che, caduto dall'alto, aveva modificato la fine del mio percorso scout, e non propagandare una proposta di cui forse sono parzialmente causa, ma assolutamente non artefice.
Purtroppo il limite di un forum è non capire il limite di chiarezza della comunicazione, e quindi la facilità di travisare un discorso attraverso le inevitabili ambiguità in esso contenute. Era questo il caso.
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gufopreciso



Età: 36
Segno zodiacale: Toro
Registrato: 24/12/07 12:37
Messaggi: 909
Residenza: Genova-Voltri

MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 01:59    Oggetto: Rispondi citando

Forse ho bisogno di ancora un pò di anni er valutare con più maturità, ma due anni di r/s e uno da aiuto nel mio riparto, mi sono fatto un'idea dei miei ragazzi, e ricordo benissimo quando lo ero io un esploratore. Si tratta badate di una mia opinione, sicuramente discutibile.

Ma sono convinto che cambiare il metodo--> le età per quanto riguarda gli e/g, ci ucciderebbe a tutti. Si abasserebbe il livello dei reparti. A quel punto, siete pronti ad accolgiermi in FSE? Very Happy Se c'è un problema è già stato evidenziato come si vada sempre ad indagare il metodo, quando invece andrebbe seriamente indagato la qualità del come viene applicato. Sono convinto che una serie indagine in questo senso darebbe risultati in un certo qual modo "sconcertanti". Ho visto reparti al campo fare costruzioni con i chiodi e mangiare ad un tavolo unico con cucina unica!

Il Riparto se gliene si dà la possibilità funziona, e funziona eccome. Se i CSq sono davvero CSq dotati di cogestione, autonomia e responsabilità sono spronati e lavorano sodo, se il sistema delle sq funziona ogni ragazzo ha il suo posto. L'avventura li cementifica, e per essere vera avventura scout, e non divertimento da colonia, non deve essere calibrata alla potenzialità degli 11enni! Loro devono essere i piccoli, stupirsi di ciò che i grandi sanno fare, e volerlo imparare! I ragazzi devono vivere davvero l'Avventura, devono sentirsi gli "uomini dei boschi" di B.-P., ed è necessario che le Squadriglie siano davvero Squadriglie, e non semplici "suddivisioni" dei ragazzi!

Ma ciò presuppone uno scautismo attivo, anche elitario se volgiamo dirlo si. Senza peli sulla lingua. Aperto a tutti, ma non per tutti, perchè non tutti sono fatti per lo scautismo. Questa è la tradizione nella quale nasce e si sviluppa lo scautismo italiano, e non dobbiamo dimenticarlo (quello "franco-belga" si diceva)! Il mio Riparto non è un doposcuola in cui i ragazzi vengono nel tempo libero per fare un'attività, passare un pò di tempo con amici divertendosi (o peggio, succursale del catechismo); lo è anche, ma è qualcosa di diverso.

I 16enni di oggi più maturi? Posso dire l'opinione di tutti i miei coetanei e non che conosco? Eravamo molto più maturi noi! Loro sono forse più "grandi", perchè hanno più "esperienze di vita", ma non sono più maturi. Ed è importante fare questa distinzione.

Piccolo inciso: l'anno del Noviziato lo ricordo come uno degli anni più belli, quasi come quelli da esploratore...
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BOBOMAN



Età: 59
Segno zodiacale: Bilancia
Registrato: 15/11/07 01:30
Messaggi: 1076
Residenza: Far West

MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 08:09    Oggetto: Rispondi citando

Gufopreciso......Mi sento meglio....Grazie

Vai avanti,tieni duro,

Snoaring Bear

Orso Ronfante

Org.Gil. '85
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scoiattolo parsimonioso



Età: 41
Segno zodiacale: Bilancia
Registrato: 11/05/07 07:26
Messaggi: 117

MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 08:32    Oggetto: Rispondi citando

Gufopreciso,
in parte condivido la tua opinione ma alcune cose che dici mi sembrano un tantino estremizzate.
Innanzitutto non è vero che abbassando l'età dei reparti la qualità dello scautismo scende. I ragazzi di oggi saranno anche meno maturi (ma bisognerebbe capire bene cosa intendi...) ma ti assicuro che sono estremamente più svegli per cui anticipare di uno max due anni il reparto non provocherebbe nulla di eccezionale, anzi, avendo io fatto l'esploratore nell'ASSORAIDER che ha le fasce d'età più basse, ti assicuro che nei confronti con i reparti "maturi" non mi sono mai sentito da meno...
Quello che condivido maggiormente è l'affermazione che prima di mettere mano al metodo bisognerebbe esser certi della sua applicazione. D'accordissimo. E non è con una branca tra le branche giovanili che si applica meglio il metodo.
Torno tuttavia aripetere che tutti, MASCI e SENIOR insegnano, sentono l'esigenza di uno scautismo per adulti. Perchè non ufficializzare questa necessità? Perchè non costituire, come si fa in ASSORAIDER dal 1975, una branca dopo quelle tradizionali che consenta di proseguire un cammino scaut diverso da quello del capo unità?
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 09:27    Oggetto: Rispondi citando

scoiattolo parsimonioso ha scritto:
Torno tuttavia aripetere che tutti, MASCI e SENIOR insegnano, sentono l'esigenza di uno scautismo per adulti. Perchè non ufficializzare questa necessità? Perchè non costituire, come si fa in ASSORAIDER dal 1975, una branca dopo quelle tradizionali che consenta di proseguire un cammino scaut diverso da quello del capo unità?

Questa però è una proposta ben diversa dall'ipotizzare una branca-cuscinetto in fascia educativa, come prospettava il topic.
Detto questo, l'ipotesi di scoutismo adulto la quoto al 100%.
Fine OT...
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gufopreciso



Età: 36
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Residenza: Genova-Voltri

MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 10:38    Oggetto: Rispondi citando

scoiattolo parsimonioso ha scritto:
Innanzitutto non è vero che abbassando l'età dei reparti la qualità dello scautismo scende.


Intendevo la qualità "tecnica e manuale". Non mi porrei allo stesso modo con una squadriglia di 10-14enni che va a fare un raid di esplorazione da soli sui monti, armeggia con accette, seghe, saracchi e costruisce una sopraellevata on un alto pennone di squadriglia, rispetto ad una squadriglia di 12-16 enni! Saranno più "svegli", ma quanto alla responsabilità? Soprattutto nell'attuale società e con le attuale famiglie che spingono sempre più a privare di responsabilità e autonomia i ragazzi? Non lascerei fare ad na squadriglia le stesse cose che lascerei fare ad una mia, perchè l'età va comunque tenuta conta! Non so che ragazzi abbiate, ma io vedo sempre i miei. I novizi sono entusiasti, vogliono imparare, volgiono fare, sono incuriositi, sono è vero "svegli".... ma appena ti distrai un attimo cominciano a giocare anche con quelli del II anno, si distraggono. E allora assisti alla scena del CapoSq che dice "dai ragazzi, finiamo e poi giochiamo tutti assieme" e i novizi mollano gli atrezzi li dov'erano (e il Vice che sbuffa e va a raccoglierli e borbotta tra sè e sè "ma a questi non l'ha insegnato nessuno l'ordine?" --> risp? no. ci pensa la mamma.) e corrono intorno al CapoSq affascinati da come si fa una punta e un'incastro e volgiono provare per primi, e poi si girano fiduciosi verso il csq e gli chiedono "l'ho fatto giusto?" "hai visto come sono stato bravo?" "posso farlo di nuovo io?". E poi a fine lavoro tutti assieme a far la lotta! E a ridere. Scopo del gioco "uccidere il CSq" che tenta di scappare. I novizi che rispettano il CSq, anche quando li striglia non perchè lo temano, ma perchè lo stimano! Lo capisci dalla luce che brilla nei loro occhi. Abassare l'età significherebbe inevitabilmente anacquare la proposta e/g perchè molte sue carratteristiche sono pensate e richiedono una responsabilità tipica dei 16enni, e se devo dire la realtà mi sembra di vedere che quel tipo di responsabiltà anzichè apparire tra i più giovani, tenda ad apparire tra i più vecchi. E proporre ai più grandi un ibrido tra reparto e clan che insista molto sul servizio, e accantoni un pò l'avventura, che è invece quello che chiedono a gran voce! E quella macchina perfetta che è il Riparto di esploratori e di guide calibrata dove volutamente ci sono ragazzi più grandi perchè loro hanno e devono avere la responsabilità dei più piccoli, e capacità di autonomia, e di animazione (è importante per loro animare, quanto veramente anima la vostra ConCa? se vi lamentate che alcuni giochi (che non siano fisici) non li entusiasmano più di tanto la chiave è quella. Se dite "animate voi" è la parola magica! E tutti si divertiranno!) e di cogestione dei ragazzi! Con il loro vivere (e chiedere!) l'Avventura riescono a tirar fuori i più piccoli dall'età del gioco e incamminarli sui sentieri che troveranno dentro di loro! Badate che questa lieve differenza d'età (e di approccio) non è un caso, non è dovuta al fatto che i tempi sono cambiati. E stata voluta così, il riparto trae forza da questo incontro.

Già è difficile con le ansie e le preoccupazioni della società attuale proporre un vero scautismo, snaturandolo faremmo più danno ai nostri ragazzi che altro, perchè ci adatteremmo, mentre invece oggi più che mai i ragazzi vengono fatti vivere nell'ovatta, oggi più che mai hanno bisogno di imparare la responsabilità, l'autonomia, il prendere in mano la propria vita. E non è facile, quando alle riunioni dei genitori ti chiedi "ma non è che ho sbagliato? non è che sono i genitori del branco?". Non possiamo anche noi arrenderci.

Certo bisogna porsi il problema della qualità del metodo proposto. Se la maggior parte applica un surrogato del Reparto, allora è evidente che i ragazzi grandi si annoiano, perchè mancano loro gli stimoli. Faccio un esempio: quante vole ho sentito dire "la vita di squadriglia non deve danneggiare la vita di reparto". Ma la vita del riparto è la vita delle squadriglie! è impensabile anche solo supporre di poter fare vita di reparto sacrificando quella delle squadriglie.


L'ultima modifica di gufopreciso il Giovedì 24 Gennaio 2008, 10:52, modificato 1 volta
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scoiattolo parsimonioso



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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 10:48    Oggetto: Rispondi citando

Guarda,
io credo che nemmeno un 16enne venga lasciato a fare qualsiasi attività senza un capo ce gli stia "addosso" senza farsene accorgere.
Premesso ciò, ti posso dire che quest'anno la mia associazione (ripeto: ASSORAIDER) ha effettuato il campo nazionale esploratori facendo svolgere alle pattuglie di 11-14 anni hike di pattuglia che i ragazzi (pur se adeguatamente sorvegliati) hanno svolto da soli e senza problemi... C'è da aggiungere che ovviamente al campo vi era un reparto dell'AGESCI di roma ospite e che ha svolto le medesime attività senza che si notasse la differenza (che poi è di un anno-max due).
Purtroppo non è l'età, ma il carattere dei ragazzi che può renderli più o meno portati a svolgere determinate attività.
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gufopreciso



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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 11:06    Oggetto: Rispondi citando

scoiattolo parsimonioso ha scritto:
Guarda,
io credo che nemmeno un 16enne venga lasciato a fare qualsiasi attività senza un capo ce gli stia "addosso" senza farsene accorgere.
Premesso ciò, ti posso dire che quest'anno la mia associazione (ripeto: ASSORAIDER) ha effettuato il campo nazionale esploratori facendo svolgere alle pattuglie di 11-14 anni hike di pattuglia che i ragazzi (pur se adeguatamente sorvegliati) hanno svolto da soli e senza problemi...


Premetto che le mie sono opinoni, e perciò rispetto profondamente le tue e quelle della tua associazione, volgio chiarirlo perchè mi rendo conto che a volte mi lascio un pò "infiammare", e non vorrei che si fraintendessero Smile

Cosa intendi per "adeguatamente sorvegliati" e "un capo che gli stia addosso senza farsene accorgere"? Non ho mai sorvegliato (e quando ero io esploratore i miei capi non l'hanno mai fatto con me) i miei ragazzi durante raid, hike, missione, uscita o bivacco di squadriglia. (Certo in questo ultimo caso ci devono portare preventivamente il programma, e diciamo magari questo si, questo no; ma poi il nostro controllo finisce li.) Questanno una squadriglia farà bivacco e realizzerà un pennone, senza nessuno che stia loro addosso.

Citazione:
Purtroppo non è l'età, ma il carattere dei ragazzi che può renderli più o meno portati a svolgere determinate attività.


Ni. Sul discorso del carattere sono ovviamente d'accordo (scautismo aperto a tutti, ma non per tutti segue questa filosofia), ma l'età trovo sia rilevante sul cosa ti puoi permettere di far loro svolgere.
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scoiattolo parsimonioso



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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 11:44    Oggetto: Rispondi citando

gufopreciso ha scritto:
Cosa intendi per "adeguatamente sorvegliati" e "un capo che gli stia addosso senza farsene accorgere"? Non ho mai sorvegliato (e quando ero io esploratore i miei capi non l'hanno mai fatto con me) i miei ragazzi durante raid, hike, missione, uscita o bivacco di squadriglia. (Certo in questo ultimo caso ci devono portare preventivamente il programma, e diciamo magari questo si, questo no; ma poi il nostro controllo finisce li.) Questanno una squadriglia farà bivacco e realizzerà un pennone, senza nessuno che stia loro addosso.

Ni. Sul discorso del carattere sono ovviamente d'accordo (scautismo aperto a tutti, ma non per tutti segue questa filosofia), ma l'età trovo sia rilevante sul cosa ti puoi permettere di far loro svolgere.


Non preoccuparti delle "infiammate"... Io non mi sono accorto di nulla e ci confrontiamo con la massima serenità.

Punto 1: tu sei un giovane aiuto, io sono ugualmente giovane ma qualche annetto in più di esperienza ce l'ho perchè la mia attività nelle branche è iniziata quando avevo 18 anni. Comunque quando si decide di far fare un'attività a dei ragazzi oltre ad una valutazione "a tavolino" dei potenziali rischi (onde evitare di incappare in brutti guai) sarebbe buona norma sorvegliare sempre i ragazzi (da 0 a 18 anni). Ti faccio un esempio: nella mia esperienza di hike quando mandavamo fuori le ptg uno di noi era sempre dietro a ciascuna ptg senza farsene accorgere perchè sono comunque dei minori che, per quanto tecnicamente preparati, non si sa in cosa potrebbero incorrere. Se la loro esperienza di scaut è stata ben fatta non succederà nulla ma prevenire è sempre meglio che curare. Probabilmente tu non segui i tuoi ragazzi, ma i tuoi capi stai sicuro che ti hanno adeguatamente "sorvegliato". E se non te ne sei accorto vuol dire che lo hanno saputo far bene.

Punto 2: il reparto consente ai ragazzi di vivere delle avventure entusiasmanti. Purtroppo però i tempi in cui viviamo hanno, a mio avviso, anticipato di molto lo "svezzamento" dei ragazzi dagli entusiasmi giovanili. Anticipando la fascia d'età l'esploratismo ha, a mio avviso, ancora la possibilità di far presa sui ragazzi e di far vivere loro l'entusiasmo adolescenziale che si va via via perdendo.

Infine, tornando al discorso iniziale, l'idea di inserire una branca cuscinetto tra reparto e clan/compagnia che "rubi" un anno ciascuno alle due unità di fatto ti abbassa l'età dei reparti e ti alza quelle delle compagnie/clan. Facendo quello che noi facciamo da 30 anni: ringiovanire i reparti e offrire una possibilità di "scautismo per adulti" che tuttavia col clan arriva solo a 21 anni. La mia associazione offre la possibilità di continuare a far scautismo tra coetanei e senza essere capi fino ai 30, ma anche oltre...
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 11:52    Oggetto: Rispondi citando

scoiattolo parsimonioso ha scritto:
Probabilmente tu nons egui i tuoi ragazzi, ma i tuoi capi stai sicuro che ti hanno adeguatamente "sorvegliato". E se non te ne sei accorto vuol dire che lo hanno saputo far bene.

Non mi trovi tanto d'accordo... Se è vero che i rischi esistono, è altrettanto vero che una programmazione PRIMA dovrebbe essere ben più di aiuto che non una attività di spionaggio da parte dei Capi DOPO.
E se gli esplo ti scoprono che si fa? Tutta la fiducia che fino al giorno prima dicevi di dare loro dove finisce?
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gufopreciso



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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 12:41    Oggetto: Rispondi citando

[quote="scoiattolo parsimonioso"]
gufopreciso ha scritto:
Punto 1: tu sei un giovane aiuto, io sono ugualmente giovane ma qualche annetto in più di esperienza ce l'ho perchè la mia attività nelle branche è iniziata quando avevo 18 anni.


Non lo metto in dubbio. La mia esperienza è solo di tre anni (lo so che ero r/s, ma era una situazione particolare in cui mi trovavo da fare praticamente da "capo", giusto o no è andata così.), e tanto di capello a te Smile

Citazione:
Ti faccio un esempio: nella mia esperienza di hike quando mandavamo fuori le ptg uno di noi era sempre dietro a ciascuna ptg senza farsene accorgere perchè sono comunque dei minori che, per quanto tecnicamente preparati, non si sa in cosa potrebbero incontrare. [...] Probabilmente tu non segui i tuoi ragazzi, ma i tuoi capi stai sicuro che ti hanno adeguatamente "sorvegliato". E se non te ne sei accorto vuol dire che lo hanno saputo far bene.


Io no, e in questi tre anni in e/g nessun capo ha mai seguito i ragazzi, e anche quando lo ero io non sono stato sorvegliato. Lo dico perchè bene o male o rimasti in CoCa, o in Pattuglia Base, o comunque li conosco e ci parlo e me l'hanno detto. E così avviene pure nella mia zona. Hanno un cellulare acceso in busta chiusa in caso di necessità, o comunque anche indicazioni su eventuali rifugi o case abitate nelle vicinanze.

E lo trovo corretto. La pianificazione prima è necessaria ed è necessario in questa fase il controllo. Ma nel momento della realizzazione dopo il controllo preventivo in base alla fiducia nei ragazzi, alla consapevolezza della loro capacità di responsabilità e autonomia; devi permettere loro di dispiegarle queste capacità e metterle in atto. Trovo che seguire il ragazzo sia un segno di adattamento ad una realtà di iperprotezione e ovattamento dei ragazzi. Un adattamento che giudico contrario allo spirito e a ciò che lo scautismo chiede e propone (o dovrebbe chiedere e proporre) ai ragazzi. E se poi per necessità il capo salta fuori o è scoperto? Si rompe per sempre l'atmosfera e il meccanismo chiave che smuove il riparto.

E comunque ci sono stati dei casi in cui è evidente come non ci abbiano sorvegliati. Porto l'esempio di un anno che a raid il giorno prima ci avevano detto di tornare "non prima delle 17". Non so se agli altri abbiano detto "entro le 17", fattostà che noi abbiamo capito proprio "non prima", e nel nostro prato lassù abbiam fatto tante atività e il rettificato ci siamo messi a farlo in maniera molto precisa, fattòstà che alle 18 stavamo ancora camminando tranquilli suil sentiero, e i capi sono arrivati di corsa temendo che fosse successo qualcosa causante il ritardo. Se ci avessero seguito non si sarebbero preoccupati in questo modo.

Citazione:
Punto 2: il reparto consente ai ragazzi di vivere delle avventure entusiasmanti. Purtroppo però i tempi in cui viviamo hanno, a mio avviso, anticipato di molto lo "svezzamento" dei ragazzi dagli entusiasmi giovanili. Anticipando la fascia d'età l'esploratismo ha, a mio avviso, ancora la possibilità di far presa sui ragazzi e di far vivere loro l'entusiasmo adolescenziale che si va via via perdendo.


Le analisi fatte dalla CoCa del mio gruppo, il PEG e la realtà e le discussioni in Zona da me partono invece tutte da una constatazione contraria. Ragazzi si in un certo senso più "grandi" ma meno maturi, CdA più legati al branco, che tendenti al riparto, 16enni di fatto più "piccoli" e meno responsabili. Un generale avanzamento del "infantilismo" anzichè un "arretramento" del "adolescenzialismo". Siamo un caso a parte?

Un esempio terra terra. Il Reparto del gruppo del paese vicino (benchè siano da tenere conto il discorso CNEGI/AGESCI), l'Arenzano 1, fino a due anni fa aveva un reparto misto con due squadriglie (1 di e e 1 di g), applicava un metodo un pò snaturato, anacquato. Molto religioso, molto discorsivo, molto "reparto", livelli calibrati più bassi. (riflessione rivolta agli AGESCI non ad ASSORAIDER) Risultato, pochi ragazzi, grande abbandono non dei grandi, è vero ce n'erano pochi ma erano quelli che sopravvivevano dal grande periodo di abbandono che era tra i piccoli. Non avevano stimoli per continuare. Più della metà dei novizi abbandonavano. Veniva considerato il reparto meno reparto della zona, guardato male ai Sangiorgi... Cambiano i Capi. Cambia il Metodo. Ritorna al centro la squadriglia (uscite che prima non esitevano), innalzamente del livello, bla bla. Risultato, in 2 anni ora sono a 5 squadriglie che scoppiano di vita. Volgio anche sottolineare come quei pochi grandi che sopravviveano, poi si stancavano e abbandonavano in noviziato. Quel gruppo non aveva di comunità r/s. Ora ciò ha portato quella coca, e tutti anoi a riflettere su un punto. Se noi applichiamo ad una branca di 12-16 anni un metodo "annacquato" e più basso è ovvio che i grandi si stancheranno e abbandoneranno, chiedendo la necessità di una branca cuascinetto. Ma nel momento in cui si è applicato un metodo più "tradizionale" e rigoroso, ora quel gruppo scoppia di vita.

Sono contento di esperimenti funzionanti come quello dell'Assoraider con una loro specificità e carrateristica. Il punto che nè il mio gruppo nè la mia zona sentiamo l'esigenza di una proposta diversa, perchè le nostre branche funzionano. E constatiamo al contrario che la tendenze è che i ragazzi sono più "grandi" ma di fatto più piccoli, anzichè essere più "piccoli" ma di fatto più grandi. Sarà l'aria di mare?

Poi ripeto, io ho solo 21 anni, sono magari giovane ed inesperto. e rispetto assolutamente ogni opinione diversa. Percè in sostanza su questo argomento si posso avere opinioni alcune più "autorevoli" di altre (e senz'altro non la mia), senza arrogarsi il diritto della verità.

Citazione:
Infine, tornando al discorso iniziale, l'idea di inserire una branca cuscinetto tra reparto e clan/compagnia che "rubi" un anno ciascuno alle due unità di fatto ti abbassa l'età dei reparti e ti alza quelle delle compagnie/clan. Facendo quello che noi facciamo da 30 anni: ringiovanire i reparti e offrire una possibilità di "scautismo per adulti" che tuttavia col clan arriva solo a 21 anni. La mia associazione offre la possibilità di continuare a far scautismo tra coetanei e senza essere capi fino ai 30, ma anche oltre...


Per quanto trovi utile uno scautismo adulto, così come i Raiders di Marzot sono una buona proposta, non sono d'accordo al ringiovanimento delle branche giovanili, specie se finalizzato allo scautismo adulto. Se dev'essere effettutato (cosa a cui sono in ogni caso contrario), che almeno la giustificazione sia interna ad essa e rivolta ad essa.
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gerry



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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 13:21    Oggetto: ... "quarta branca" ... ?!? Rispondi citando

cari amici del forum di scout c@fè,
a seguito di alcuni interventi di koala libero, un rover del nostro gruppo, ci vediamo costretti ad aggiungere alcune piccole ma - crediamo - sostanziali precisazioni al suo intervento di rettifica di stamane.

a nome della comunità capi vogliamo chiarire che l'esperienza sulla quale ci stiamo confrontando NON è una sperimentazione agesci. siamo ad oggi in una fase assai preliminare in cui abbiamo offerto alle strutture associative la nostra disponibilità a riflettere insieme su un'ipotesi assolutamente "work in progress".

tale esperienza nasce dalla verifica del precedente progetto educativo e da un lavoro di approfondimento dell'analisi del territorio in cui operiamo, delle nostre capacità e dei nostri limiti, delle famiglie, dei ragazzi, delle interazioni di questi con altre agenzie educative.

crediamo quindi che la dimensioni particolare dell'analisi possa giustificare l'esperienza.

se mai si dovesse istruire un percorso di avvio di una sperimentazioni in agesci questo dovrà necessariamente scaturire da un'analisi assi più diffusa sul piano territoriale e con il coinvolgimento delle strutture a tutti i livelli.

con ciò ci auguriamo di aver fugato ogni dubbio circa l'ortodossia dell'esperienza, la fedeltà ai valori scout, alla legge e alla promessa, alle norme agesci.

crediamo di non poter fugare gli eventuali dubbi circa la qualità delle nostre azioni educative di capi neanche scrivendo molte pagine su questo forum. siamo, infatti convinti della nostra fallibilità, della nostra pochezza. è proprio per questo che, nonostante nella media associativa la nostra sia una comunità capi molto solida tanto sul piano formativo che per la ricchezza delle diversità che la compongono, abbiamo bisogno di aiuto.

il salottiero parlare di un forum, nella sua diretta semplicità e nella sua incontrollabile diffusione ci dona un'allegria simile - con emozioni e palpiti assai diversi, però - di una sera al campo, dopo la chiusura delle attività e il taps, in cui lo staff si scambia quattro chiacchiere in rilassatezza.

piacevole, simpatico, fraterno. non utile.

l'aiuto di cui abbiamo bisogno è un po' diverso. non ci sono utili riflessioni sulle datate e fallite esperienze di altri.
ci è straordinariamente d'aiuto capire se la lettura dell'ambiente di intervento e la conseguente emergenza educativa che la nostra comunità capi ha rilevato, è una realtà che investe solo il quartiere X della capitale o è assimibilabile ad altre realtà.

qualora verificassimo una comune lettura sociale con altri gruppi, allora - e solo allora - diventerebbe molto utile confrontarci sulle piste di soluzione individuate in risposta all'emergenza educativa manifestata dai ragazzi.

perdonate la lunghezza del messaggio. siamo certi di poter contare sulla vostra comprensione circa la necessità di chiarire alcuni passaggi che koalalibero ha travisato e continua a travisare.

a giorni sarà in linea il sito web del gruppo di cui sarà - se lo staff del forum lo consentirà - nostra cura darne notizia a tutti voi. sul sito sarà possibile leggere i risultati delle nostre analisi, la sintesi dei lavori istruttori degli ulti anni di riflessione, il percorso che ci ha condotto a redigere l'attuale progetto educativo. saranno, nel tempo, disponibili anche le schede di analisi e verifica delle attività delle unità coinvolte nell'esperienza. saranno graditi, ovviamente, tutte le osservazioni e i commenti, i suggerimenti e le critiche.

con fraternità
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rinoceronte caparbio
Moderatore


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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 13:31    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Perchè non costituire, come si fa in ASSORAIDER dal 1975, una branca dopo quelle tradizionali che consenta di proseguire un cammino scaut diverso da quello del capo unità?

mah, io mi chiedo perchè....

Comunque, quoto in toto gufopreciso.

gerri ha scritto:
l'esperienza sulla quale ci stiamo confrontando NON è una sperimentazione agesci.


ecco, già meglio...avevo preso un mezzo colpo...
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gufopreciso



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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 13:45    Oggetto: Re: ... "quarta branca" ... ?!? Rispondi citando

gerry ha scritto:
ci è straordinariamente d'aiuto capire se la lettura dell'ambiente di intervento e la conseguente emergenza educativa che la nostra comunità capi ha rilevato, è una realtà che investe solo il quartiere X della capitale o è assimibilabile ad altre realtà.


Credo, dal mio basso, sia assimilabile ad altre realtà. Si tratta poi di valutare se in queste altre realtà le motivazioni siano esterne (e in che maniera, quindi mi sembra di capire simile alla vostra realtà), ma riflettere (cosa di cui non ho dubbio abbiate fatto Smile ) se non siano "interne", cioè legate alla qualità di applicazione del metodo. Credo comunque di contro che vi siano anche realtà non assimilabili. E mi viene spesso il dubbio di pensare se non siano per caso legati alla maggiore o minore (e di che modo) urbanizzazione e realtà geografica e sociale in cui opera il gruppo.

Citazione:
a giorni sarà in linea il sito web del gruppo di cui sarà - se lo staff del forum lo consentirà - nostra cura darne notizia a tutti voi. sul sito sarà possibile leggere i risultati delle nostre analisi, la sintesi dei lavori istruttori degli ulti anni di riflessione, il percorso che ci ha condotto a redigere l'attuale progetto educativo. saranno, nel tempo, disponibili anche le schede di analisi e verifica delle attività delle unità coinvolte nell'esperienza. saranno graditi, ovviamente, tutte le osservazioni e i commenti, i suggerimenti e le critiche.


Una possibilità ed una risorsa che sarà in ogni caso utile e proficua per tutti. Di solito la parte di verifica è difficilmente condivisa.
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scoiattolo parsimonioso



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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 16:27    Oggetto: Rispondi citando

Scusate se pongo un quesito che si ricollega a quello di cui parlavamo pochi post fa, ma mi è venuto in mente guardando la tv:
ma in un periodo in cui le 17enni hanno storie con i 35-40enni, come si può ritenere che a 16 anni queste siano interessate ancora al reparto ed allo scautismo in genere?

Probabilmente gufopreciso ha ragione quando dice che sono più infantili, ma i ragazzi di oggi secondo me sono almeno 2-3 anni avanti rispetto a quello che eravamo noi. Ripeto, resta solo una mia opinione.
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