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convivenza
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Autore Messaggio
Veleno



Età: 46
Segno zodiacale: Capricorno
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Messaggi: 307
Residenza: Genova

MessaggioInviato: Venerdì 14 Settembre 2007, 11:07    Oggetto: Rispondi citando

Gatto Laborioso ha scritto:
Ecco, stiamo parlando di un evento concreto e non teorie: secondo voi sarebbe corretto sottoporre la mia vita privata alla scelta della CoCa? Sarebbe corretto uscire dall'Agesci? O posso continuare a prestare servizio come capo?


Se fossi in te parlerei con la CoCa e spiegherei la situazione. Non vedo perchè lasciare l'associazione...finchè non è la fede o lo scoutismo che vengono messi in discussione!! Se avete un bel rapporto in comunità ne puoi parlare tranquillamente, se i rapporti sono più "difficili" magari ne parli al di fuori delle riunioni con i capi gruppo e con le persone con cui hai legami migliori.

Se fossi nella tua CoCa, venissi a sapere che ti sposerai in comune e non ne conosco i motivi...mi vergognerei come un matto a cercare di chiederti spiegazioni anche se effettivamente....le vorrei! Niente di esagerato eh, nulla più delle due parole che hai detto qui...mi sposo in comune perchè il mio futuro marito è divorziato. Non è la tua fede in discussione, non è il sacramento e quindi secondo me non è la tua testimonianza a venir meno!


Che tristezza però tutti questi divorzi soprattutto fra giovani coppie Sad
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jonny



Età: 42
Segno zodiacale: Ariete
Registrato: 13/09/07 12:19
Messaggi: 52
Residenza: Cairo Montenotte

MessaggioInviato: Venerdì 14 Settembre 2007, 15:11    Oggetto: Rispondi citando

Ciao veleno...buon giorno! Certamente la tua esperienza dimostra uno spirito saldo ed una scelta molto radicata che è certamente sfociata in un matrimonio ben riuscito.
Concordo...oggi giorno viviamo in una società in cui non è più tabù o controcorrente parlare di divorzio o di convivenza....credo sia importante parlarne in modo benevolo con la Coca...come testimonianza utile.
Buona strada!
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pinguinofreddoloso





Registrato: 02/08/07 16:08
Messaggi: 13

MessaggioInviato: Venerdì 14 Settembre 2007, 16:38    Oggetto: Rispondi citando

io ho 34 anni e 12 anni di matrimonio alle spalle e 3 magnifici figli. sono convinta che il matrimonio a volte può servire a tante coppie a rafforzarsi di più sulle mille difficoltà che si incontrano.
ciò che sei e ciò che fai si riflette in modi ed atteggiamenti che coinvolgono il mondo ce ti circonda.
se la comunità ti vede sereno con la famiglia che hai e che ti costruisci ogni giorno, è la stessa comunità che da quell'esempio di vita riceverà dei valori che tramanderà a sua volta.
non credi che più passa tempo e più sia difficile tramandare alle nuove generazioni qualcosa per cui andare avanti senza arrendersi alle prime difficoltà??
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Dubbiosa





Registrato: 10/09/07 08:40
Messaggi: 17

MessaggioInviato: Venerdì 14 Settembre 2007, 21:00    Oggetto: Rispondi citando

<<Se fossi in te parlerei con la CoCa e spiegherei la situazione. Non vedo perchè lasciare l'associazione...finchè non è la fede o lo scoutismo che vengono messi in discussione!! Se avete un bel rapporto in comunità ne puoi parlare tranquillamente, se i rapporti sono più "difficili" magari ne parli al di fuori delle riunioni con i capi gruppo e con le persone con cui hai legami migliori.

Se fossi nella tua CoCa, venissi a sapere che ti sposerai in comune e non ne conosco i motivi...mi vergognerei come un matto a cercare di chiederti spiegazioni anche se effettivamente....le vorrei! Niente di esagerato eh, nulla più delle due parole che hai detto qui...>>

Ma scusate, davvero la comunità capi è il guardiano della coscienza di ogni capo? Che diritto ha la comunità capi di interferire nella vita privata dei capi? E di giudicare?
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pacio



Età: 62
Segno zodiacale: Toro
Registrato: 11/09/07 21:31
Messaggi: 399
Residenza: spotorno sv

MessaggioInviato: Sabato 15 Settembre 2007, 17:51    Oggetto: Rispondi citando

no.
la coca non è il guardiano di nessuno. perchè non siamo una comunità di vita ma di servizio.
siamo lì perchè crediamo sia bello spendere il nostro tempo a favore di un servizio associativo.
il fatto che ci sia la scelta cristiana e che si sia chiamati a testimoniarla è relativa al fatto che la mia testimonianza, se è vera, è MIA.
con tutto il bene e il male che c'è dentro e dietro.
per cui se mi voglio sposare in comune, come dice giustamente veleno, se ne fanno due parole in coca e la cosa finisce lì.
perchè il matrimonio è di tizio con caia, non della coca con caia.
e se un lupetto o un rover chiederà spiegazioni, un capo onesto con se stesso e con gli altri, la darà senza nessun problema.
di questi tempi è molto, ma molto meglio un capo con le idee chiare ed oneste, piuttosto che uno ipocrita.
e di ipocriti, sul versante matrimonio, ne già siamo strapieni in associazione.
ne abbiamo già talmente tanti che forse è ora di smetterla di gridare allo scandalo e cercare di capire invece il perchè, e poi provare a pensarci sopra seriamente.
fa più danno una separazione di due capi "cristianissimi" o due persone normali che si sono sposati in comune e che continuano a vivere tranquillamente il loro matrimonio?
credo che in tutte le nostre zone ci siano esempi di questo tipo, per cui non facciamo finta di niente.
il problema vero è che ci sono davvero poche persone all'interno della chiesa ( istituzione ) che siano in grado di parlare di matrimonio senza passare obbligatoriamente dall'ipse dixit.
e la prova sono quegli scempi di corsi prematrimoniali che i giovani devono "per forza" seguire.
e ci stupiamo ancora delle separazioni?
ma dai, su.....
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roborob





Registrato: 26/01/07 04:33
Messaggi: 6

MessaggioInviato: Lunedì 17 Settembre 2007, 00:43    Oggetto: Rispondi citando

Ragazzi,ma dove sta lo scoutismo in queste vostre discussioni Shocked Very Happy?
Tra un po' arriverete a dire che le donne capo scout devono portare un certificato di verginità prima di essere accettate in CoCa Laughing
State proprio alla paranoia seria.
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Veleno



Età: 46
Segno zodiacale: Capricorno
Registrato: 05/12/05 09:41
Messaggi: 307
Residenza: Genova

MessaggioInviato: Lunedì 17 Settembre 2007, 09:15    Oggetto: Rispondi citando

roborob ha scritto:
State proprio alla paranoia seria.


Sai che hai proprio ragione?!!
Ho terminato ieri un corso per capigruppo, una bellissima esperienza di confronto sul metodo e di crescita personale (nonchè un bel momento per conoscere nuovi amici, incontrarne di vecchi e fare con tutti un po' di festa!)...e in una sessione di "domande libere" è uscito l'argomento convivenza. Il caso era reale di un membro di una coca che è andato a conovivere e la comunità capi ha deciso di lasciar fuori dell'associazione (lo stesso capo in realtà si stava muovendo in quel senso ma la coca comunque non lo ha trattenuto!). Le posizioni dei partecipanti sono state varie ma raggruppabili in tre gruppi...il capo può restare e se ne parla, se ne parla ma il capo non può continuare il suo servizio, non saprei che pesci prendere e chiederei aiuto in zona/regione. C'è da dire che la linea con maggior adesioni era quella del "non so, chiderei consiglio"...Le risposte dei capicampo (responsabili regionali, consiglieri regionali, ae regionale, incaricati al metodo ecc...) è stata più o meno concorde su una quarta linea che provo a riassumere:
1) La CoCa non giudica MAI nessuna persona
2) La CoCa DEVE esprimersi sull'opera dei capi nell'ottica della formazione permanente
3) Un capo che da scandalo (ostenta comportamenti negativi, li consiglia, li promuove) non è un buon testimone perchè non passa dei valori giusti
4) Non esistono ricette, ogni capo è una persona e quindi diverso da ogni altra persona prima di lui e dopo di lui!

Per rispondere a Dubbiosa no la CoCa non giudica mai le persone si occupa solo di capi. Un capo divorziato può essere un'ottimo testimone dell'importanza del matrimonio, della difficoltà di mantenerlo vivo e dell'amore per la Chiesa che non abbandona neanche quando si trova in una condizione difficile! E la Chiesa non abbandona lui! Altro è il caso di un capo divorziato e risposato!! Lo stesso AE però sottolineava il possibile caso di un capo divorziato e risposato ma che vive con la sua nuova compagna da "fratello e sorella", una tipo d'unione assolutamente riconosciuto e accettato dalla Chiesa che capisce le difficoltà di una coppia, l'esigenza che può nascere di separarsi ma di non poter vivevere in solitudine...pur volendo rispettare il patto d'unione preso davanti a Dio con il sacramento! Perchè non dovrebbe essere un buon capo? Un ottimo esempio???
Girando la frittata ci è stato chiesto se un capo non sposato che si vanti di avere tante avventure...un beccio dicono dalle nostre parti...è un buon capo? Un buon esempio?
In qualsiasi caso....io resto sulle mie coninzioni, ancora più radicato sull'importanza del confronto....dove sta scritto che un errore porta all'espulsione? Parliamone....parliamo con il capo che vuol convivere per capire i suoi motivi, per capire se questa scelta gli pesa, parliamo con l'avventuriero, facciamogli notare il vuoto della sua vita, accompagnamolo in un cammino che li possa aiutare e non giudicare o condannare! Se le idee del capo andranno in contrasto con il P.A. e le sue scelte (in particolare quella cristiana) sarà la stessa persona a prenderne atto e muoversi di conseguenza, se è un capo e lo abbiamo accettato in coca è perchè crediamo che sia una persona con dei talenti e capacità....non trattiamola adesso da povero demente da guidare e controllare!
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rinoceronte caparbio
Moderatore


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MessaggioInviato: Martedì 18 Settembre 2007, 13:27    Oggetto: Rispondi citando

mi ritrovo nelle indicazioni del capo gruppo.
Ciò che mi chiedo è se esiste l'intenzione del capo di mettersi in discussione.
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Veleno



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MessaggioInviato: Martedì 18 Settembre 2007, 14:00    Oggetto: Rispondi citando

rinoceronte caparbio ha scritto:
Ciò che mi chiedo è se esiste l'intenzione del capo di mettersi in discussione.


Però dovremmo dare fiducia ai capi, no? La diamo ai ragazzi (è la base del metodo) e vogliamo negarla agli adulti? Se un capo non sa mettersi in discussione secondo me la CoCa ha fatto un errore pazzesco a farlo entrare in associazione e allora il problema non è come lui vive il suo rapporto di fede ma se la CoCa trova che questa persona sia una risorsa per il gruppo e un buon educatore!
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porcellinopacifico



Età: 64
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MessaggioInviato: Martedì 18 Settembre 2007, 14:33    Oggetto: Rispondi citando

scusa Veleno sono abbastanza d'accordo con te ma non posso fare a meno di ribattere su un punto.
Veleno ha scritto:
roborob ha scritto:
State proprio alla paranoia seria.

Lo stesso AE però sottolineava il possibile caso di un capo divorziato e risposato ma che vive con la sua nuova compagna da "fratello e sorella", una tipo d'unione assolutamente riconosciuto e accettato dalla Chiesa che capisce le difficoltà di una coppia, l'esigenza che può nascere di separarsi ma di non poter vivevere in solitudine...pur volendo rispettare il patto d'unione preso davanti a Dio con il sacramento! Perchè non dovrebbe essere un buon capo? Un ottimo esempio???

Quoto al 100% il commento di roborob
Questa idea dello sposarsi e vivere da "fratello e sorella" la trovo letteralmente "contro natura".
Comunque ognuno è libero di fare quello che vuole, ovviamente.
Quello che mi sembra fuori luogo è l'intromissione di terzi all'interno della coppia o come dice pacio nelle mutande ( e qui non mi riferisco alla Coca)
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Veleno



Età: 46
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Residenza: Genova

MessaggioInviato: Martedì 18 Settembre 2007, 15:20    Oggetto: Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:
Questa idea dello sposarsi e vivere da "fratello e sorella" la trovo letteralmente "contro natura".


Anche a me ha fatto impressione ma non più di un prete che fa voto di castità tutto sommato! Riesco ad immaginare una persona con una fede tanto forte da non voler andare contro il Sacramento, contro il patto che ha stipulato davanti a Dio e quindi decide di vivere in maniera casta....ma non per questo da solo!!
Conosco anche ragazzi che vivono il loro fidanzamento senza avere rapporti...(è il motivo per cui trovo assurdo questo scagliarsi contro la convivenza....se c'è un problema quello può essere nei rapporti non certo nel semplice convivere)...ce ne sono ancora in giro!
Contro natura non so...ci sono diversi animali che scelgono un compagno a vita...se lo perdono non ne accettano altri...e l'uomo ha di bello che dovrebbe saper dominare i suoi istinti....
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Martedì 18 Settembre 2007, 16:00    Oggetto: Rispondi citando

Veleno ha scritto:
Anche a me ha fatto impressione ma non più di un prete che fa voto di castità tutto sommato! ....

Guarda che non citico la libera scelta: ci mancherebbe. Mi infastidisce chi si sente in dovere di scegliere per gli altri.
Nello specifico poi non la trovo una scelta più "virtuosa" che risposarsi e avere rapporti
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Martedì 18 Settembre 2007, 16:02    Oggetto: Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:
Questa idea dello sposarsi e vivere da "fratello e sorella" la trovo letteralmente "contro natura".


Ma dai, ragazzi, non diciamo assurdità.
L'Uomo è sessuato, e non esiste una famiglia che vive "da fratello e sorella" se non, ovviamente, fratelli e sorelle.
La vocazione per la famiglia passa attraverso la sessualità vissuta all'interno della coppia.
Chi ha una vocazione diversa farà scelte diverse, ma non spingiamo una scelta di famiglia su terreni a lei non consoni!
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airone.geniale





Registrato: 18/09/07 23:26
Messaggi: 8

MessaggioInviato: Martedì 18 Settembre 2007, 23:30    Oggetto: Rispondi citando

Mi inserisco nella discussione già avviata da un bel po' e propongo la mia risposta all'interrogativo iniziale.

Sono necessarie due premesse:
1) Il discorso che farò può sembrare un po' astratto, cinico, freddo. Cerca solamente di essere oggettivo: sono convintissimo che si possano giudicare le azioni (giusto e sbagliato non sono secondo me categorie puramente relative, da fissare a piacere) senza per questo giudicare le persone. Quello che scriverò non vuole in nessun modo offendere o giudicare "inferiore" nessuno.
2) Il discorso parte dalla morale cattolica (se non la si accetta in partenza, crolla tutto; e ovviamente parlo di scoutismo in Agesci), in tutta la sua apparente "rigidità". Che sia inattuale e inapplicabile, ce lo vogliono far credere in tanti, ma non è vero.
Chi conosce la teologia meglio di me mi corregga se è il caso.
Già che ci siamo, visto che si è parlato nel topic di convivenza come prova pre-matrimoniale, c'è un bel libretto sul fidanzamento come altra possibilità di vivere la preparazione remota al matrimonio: di Alain Quilici, "Il fidanzamento", edizioni S. Antimo.

Possiamo iniziare.
Uno dei grossi equivoci nell'affrontare queste questioni è partire dal concetto di peccato.
Quello che secondo l'etica sessuale cattolica "non va bene" non è, ovviamente, abitare sotto lo stesso tetto (e la cosa è già stata detta nel forum); il problema sono tutti i rapporti sessuali fuori dal matrimonio sacramentale.
Quindi, da questo punto di vista strettamente morale, due fidanzati che hanno rapporti sessuali commettono un'azione non buona sia che vivano insieme, sia che abitino ciascuno per suo conto.
Ma l'essere peccatori non può essere motivo di esclusione dal servizio educativo: chi è senza peccato scagli la prima pietra!

Allora perchè mai una coca dovrebbe preoccuparsi proprio della convivenza? Sarà la vecchia mania cattolica del sesso? Sarà la solita ipocrisia italica?

Per capire va fatto secondo me un ragionamento un po' articolato.

1) Nella convivenza (intendendo la convivenza con rapporti sessuali) è implicito che ci siano i rapporti sessuali. Questa apparente ovvietà ha due conseguenze:
a) il "peccato" è ripetuto deliberatamente e in modo programmato (quindi non c'è un semplice gesto isolato, ma si configura uno stato duraturo che si interrompe solo con il cessare della convivenza o con il matrimonio sacramentale);
b) la decisione di convivere equivale di fatto ad affermare che si è in disaccordo con la morale cattolica.

2) per quanto si possa essere cauti, la convivenza ha una ineliminabile dimensione pubblica. Se non altro perchè si cambia indirizzo...

Si può cominciare a tirare qualche conclusione.

Se un capo ha rapporti extramatrimoniali, è in una posizione "irregolare" rispetto alla morale cattolica. Ma questo è un problema di coscienza suo: la coca potrebbe anche non saperlo e non ha il diritto di "guardare nelle sue mutande". Oppure, potrebbero essere isolati "cedimenti" di un capo che condivide la morale cattolica e poi si pente.

Se invece un capo convive, io credo che sia un problema della coca: non perchè la coca abbia diritto di giudicare i peccati di chicchessia, ma perchè (mettendo insieme i punti 1b e 2) la convivenza equivale a una dichiarazione pubblica (e piuttosto impegnativa, visto che comporta il metter su casa) in contrasto con la dottrina cattolica.
Per assurdo, ci sarebbe un problema analogo se un capo nei fatti castissimo dichiarasse formalmente, ripetutamente e pubblicamente che per lui la morale cattolica è carta straccia. Anzi, sarebbe lo stesso problema se queste dichiarazioni fossero anche su altri punti della dottrina (che ne so, l'immacolata concezione... ma forse i rapporti sessuali sono un problema un po' più vissuto Wink ).
Cioè: mi metto nei panni di un genitore che voglia educare i figli secondo la dottrina cattolica (ce ne sono più di quanto non si creda...) e li affidi a un gruppo di scout cattolici pensando che siano "in buone mani). Poi si viene a sapere che un capo del gruppo convive: si tratterebbe di una grossa controtestimonianza.
E la coca è garante anche in questo senso della proposta fatta. Per cui secondo me, senza nulla togliere alla stima e all'amicizia per quel capo e al rispetto per le sue libere scelte, è meglio che lui non faccia servizio finchè la situazione non si "regolarizza". Anche per rispetto delle scelte dei nostri ragazzi e delle loro famiglie. E per rispetto della chiesa di cui nel patto associativo diciamo di far parte.
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Veleno



Età: 46
Segno zodiacale: Capricorno
Registrato: 05/12/05 09:41
Messaggi: 307
Residenza: Genova

MessaggioInviato: Mercoledì 19 Settembre 2007, 00:23    Oggetto: Rispondi citando

airone.geniale ha scritto:
Nella convivenza (intendendo la convivenza con rapporti sessuali) è implicito che ci siano i rapporti sessuali.

Io mi fermo a questo....tutto sommato ritengo che ci possa e ci debba essere un dibattito fra capi sul tema rapporti prematrimoniali e testimonianza dei valori mentre non accetto quest'accanirsi contro il nemico immaginario, la convivenza.
Airone dici che nella convivenza, quella con rapporti sessuali, ci sono rapporti sessuali! Beh fin qui....però il discorso poi lo forzi e fai diventare tutte le convivenze delle convivenze con rapporti sessuali! Sarebbe come dire che tutti i fidanzati se possono fanno sesso! Non nego che sia vero in molte occasioni ma non sempre!
Se un genitore si scandalizza perchè un capo convive lo fa solo per la sua malizia! E sarei ben contento di spiegargli che esiste la castità, che ci sono persone che ci credono e sanno portarla avanti! Se quel genitore o quella coca vuol contestare questo deve entrare ben dentro le mie mutande!!
Oggettivamente da molto più scandalo un capo che ogni mese esce con una ragazza diversa....eppure nessuno si scandalizza per questo!
Se un capo ostenta rapporti sessuali prematrimoniali o qualsiasi altro atteggiamento contrario ai valori cattolici o scout non è un buon educatore! Ma finiamola di ragionare nell'ottica del "se c'è la possibilità sicuramente uno pecca!"
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