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Omosessualità nell'AGESCI
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 13:59    Oggetto: Rispondi citando

Veleno ha scritto:
Ho detto che è la coca che deve decidere in base a tutti i pregi e difetti del capo! L'essere omosessale in se non è un difetto ma sicuramente complica il rapporto con i genitori! Se facessi servizio in una paese di bigotti tremendi in cui anche la convivenza da scandalo allora la coca si dovrebbe chiedere se sono il capo giusto per quel servizio!!

Non mi è chiaro...ma la Coca deve adattarsi alla realtà locale per non avere grane o deve essere un esempio di valori positivi?
Se accettare un gay (dopo averlo ritenuto un Capo con peculiarità valide, tanta quanto si farebbe con un etero) significa esporre la Coca alle sassate della popolazione, chi è nel torto? Siamo forse ancora nel medioevo e non me ne sono accorto?
Per i genitori il discorso cambia di poco. Pur tenendo in debito conto la loro sensibilità, se un genitore venisse a dirmi che suo figlio non viene più agli Scout perchè ha saputo che il tale Capo è gay...beh, non solo non faccio di nulla per trattenerlo, ma gli indico la porta mostrandogli anche che la maniglia c'è solo per uscire!
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Veleno



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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 15:03    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Non mi è chiaro...ma la Coca deve adattarsi alla realtà locale per non avere grane o deve essere un esempio di valori positivi?

Il metodo di BP cosa dice? Cerca il limite e spingi il ragazzo un passettino oltre! Se il luogo in cui si fa servizio è molto chiuso in questo senso....non ha senso forzarlo troppo! Magari ci si lavora sopra prima!

uomodelbosco ha scritto:

Per i genitori il discorso cambia di poco. Pur tenendo in debito conto la loro sensibilità, se un genitore venisse a dirmi che suo figlio non viene più agli Scout perchè ha saputo che il tale Capo è gay...beh, non solo non faccio di nulla per trattenerlo, ma gli indico la porta mostrandogli anche che la maniglia c'è solo per uscire!


Bravo! Chi ci rimette? Se un genitore viene a dirti che suo figlio non lo manda agli scout perchè ha saputo che Tizio è gay...fagli conoscere Tizio, fagli capire che è una persona capace e non pericolosa...se non ci riesci pace ma almeno hai fatto il tuo tentativo! Chi è il bigotto? Chi è mentalmente chiuso? Chi non accetta il diverso, chi non accetta chi è spaventato dal diverso o entrambi? Facciamo attenzione a non farci trasportare troppo che dalla ragione al torto spesso il passo è piccolo....
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85andre85



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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 15:13    Oggetto: Rispondi citando

credo che uomodelbosco intendesse dire che, dopo aver ovviamente tentato di spiegare la situazione, far conoscere il capo gay ecc ecc ecc, se ancora la famiglia fosse contraria può tranquillamente non mandare suo figlio agli scout. ma voglio dire, se arriva una ragazzo musulmano i cui genitori non vogliono che viva alcun momento della proposta di fede cattolica, compremettendo l'attività in generale e l'educazione degli altre ragazzi, certamente gli si dice di non venire più agli scout. quindi, se si decide che l'"accoglienza" e l'accettazione (anche dei gay) siano valori dell'AGESCI, chi non li condivide e soprattutto non vuole mettersi in cammino per farli suoi, può tranquillamente stare a casa
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Veleno



Età: 46
Segno zodiacale: Capricorno
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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 15:32    Oggetto: Rispondi citando

85andre85 ha scritto:
In realtà studi ventennali dimostrano che non vi è alcuna influenza da parte dei genitori omosessuali sui figli, appunto perchè omosessuali si è, non si diventa.

Non mi risulta che nessuno studio sia stato terminato ed accettato definitivamente dalla comunità scientifica anche se ammetto di non essere uno studioso dell'argomento....mi pare che ci siano ancora pareri differenti!

85andre85 ha scritto:
"Tutte le teorie esistenti - sostiene - fanno pensare che una significativa minoranza di figli di genitori omosessuali non crescerà esclusivamente eterosessuale".

A parte che parla di teorie (quindi non certezze) e usa termini come "fanno pensare" quindi ancora non c'è certezza....non ho capito la frase in se...figli di genitori omosessuali già non capisco come possano esserci...fecondazione? adozione? E comunque i figli di omo non saranno tutti etero? Questo cosa spiegherebbe?? *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* penso sia ot sul discorso...noi possiamo parlare ad un livello di astrazione maggiore tanto la gente (ragazzi e genitori) sono ben lontani da aver assimilato queste teorie!

85andre85 ha scritto:
ma a parte questo, voglio capire se noi siamo possibilisti? mettiamo il caso in cui i genitori, i ragazzi, la coca, non abbiano problemi ad avere un capo gay, noi lo accettiamo? oppure no perchè c'è una differenza di fondo di valori condivisi? una moralità piu bassa?

La coca deve valutare ogni singolo aspirante capo per la persona che è! L'essere gay non indica automaticamente l'avere valori diversi o una moralità più bassa! Sarebbe da cacciare dall'associazione un capo che realmente pensa una cosa simile! E' razzismo puro!!
L'essere omosessuale va considerato alla pari dell'essere obeso, fumatore, testardo, con un pessimo carattere ecc...qualcosa che è parte del capo (e che non può essere superato) e che avrà un impatto sul suo servizio in parte forse positivo e in parte forse negativo!
E' difficile immaginare, in italia, un paese o città in cui un capo gay dichiarato non provochi almeno qualche perplessità iniziale nei genitori dei ragazzi! La coca deve prendere atto della cosa e decidere se e come quella persona può fare servizio!

85andre85 ha scritto:
a me sembra che ci sia una diversa valutazione della "gravità dei peccati", per cosi dire. Sei gay? livello di gravità: 10. Sei divorziato? livello di gravità 8. Convivi? livello di gravità 5. invece non deve esser cosi. Accettiamo di avere in associazione capi IPOCRITI che non vanno a messa la domenica, che conducono una vita tutt'altro che "dello scout perfetto", razzisti, intolleranti ecc., ma che "di facciata" sono ottimi "elementi" e non riusciamo ad accettare la presenza di uno scout che è semplicemente omosessuale (non infettivo, tra l'altro).

Se un capo si droga gli facciamo fare servizio? No! Ma se non ce lo dice? Allora vogliamo dire che anche i capi drogati possono fare servizio e i gay no?? Andiamo...
La coca parla dei problemi che conosce...se un capo ammette di non avere fede è un problema, se un capo ammette di avere una dipendenza è un problema se un capo ci dice che è gay proviamo a pensare a che impatto avrà!! Se un capo non mi dice che è intollerante o non capitano eventi che lo dimostrino...come può la coca saperlo?? E poi sappiamo bene che non tutte le coca funzionano come dovrebbero purtroppo....
Nella mia zona un po' di anni fa un capo clan, sposato con un figlio un bel giorno ha detto ai ragazzi (non ha fatto parola in coca prima) che lui aveva scoperto di essere omosessuale, che aveva lasciato moglie e figlio ed era andato a stare con un'altro uomo! I genitori sono esplosi!! E si trattava di clan! E' stato cacciato dal gruppo e da quel che mi è stato raccontato la cosa peggiore era stata l'averne parlato direttamente con i ragazzi invece che in coca!!

85andre85 ha scritto:
per quanto riguarda l'idea di fare un servizio non a contatto coi ragazzi mi sembra un'idiozia.

Molti capi non fanno servizio con i ragazzi!

85andre85 ha scritto:
L'AGESCI può, in suo seno, accettare capi GAY?? SI O NO?!

Hai mai visto un documento agesci che nega agli omosessuali di essere capi? C'è scritto forse questo sul patto associativo??

85andre85 ha scritto:
se si dice SI è perchè si ritiene l'omosessualità una caratteristica che in nessun modo può modificare l'attività di un capo e si considera un capo Gay degno quanto un capo etero. Se si dice NO è perchè non si accetta il principio di fondo, la "moralità" di un gay, e allora lo si esclude a tutti i livelli dell'associazione, una volta presa la partenza ovviamente (sempre che a sto punto i clanisti gay possano prenderla la partenza!).

Ehm...la libertà di pensiero dove finisce? Io penso si o no secondo i miei motivi, perchè devo adattarmi ai tuoi? In particolare sono illogici...se l'omosessualità è una caratteristica della persona allora non può non influire sul suo servizio! Così come qualsiasi altra caratteristica fisica e mentale! Sul fatto che la moralità gay sia diversa da quella etero non so dove l'hai sentito ma di sicuro non è la linea dell'associazione!!

Ma noi facciamo servizio per noi stessi? Per sentirci bravi e belli con le nostre belle uniformi? O perchè pensiamo che c'è un bisogno (educativo) e cerchiamo di intervenire? Se avessimo un gruppo scout in un paese razzista apriremmo un branco con un capo di chiare origini africane senza porci alcun problema? Con il bel risultato di avere un branco vuoto? O apriamo con un capo bianco che lavorerà su ragazzi e genitori sui concetti di fratellanza, integrazione, antirazzismo ecc...e poi inizieremo a fargli incontrare il capo afro..magari prima come maetro di specialità o cambusiere o semplice ospite...fino a farlo accettare come capobranco? BP ci dice di fare dei passi avanti con gli altri o di imporci con forza sugli altri?
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Veleno



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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 15:35    Oggetto: Rispondi citando

85andre85 ha scritto:
credo che uomodelbosco intendesse dire che, dopo aver ovviamente tentato di spiegare la situazione, far conoscere il capo gay ecc ecc ecc, se ancora la famiglia fosse contraria può tranquillamente non mandare suo figlio agli scout. ma voglio dire, se arriva una ragazzo musulmano i cui genitori non vogliono che viva alcun momento della proposta di fede cattolica, compremettendo l'attività in generale e l'educazione degli altre ragazzi, certamente gli si dice di non venire più agli scout. quindi, se si decide che l'"accoglienza" e l'accettazione (anche dei gay) siano valori dell'AGESCI, chi non li condivide e soprattutto non vuole mettersi in cammino per farli suoi, può tranquillamente stare a casa


Dipende...se è un caso è un peccato comunque bisogna provare a non mollare, insistere o magari proporre soluzioni alternative, altri gruppi scout o parrocchiali perchè comunque il ragazzo ha evidentemente dei bisogni educativi a cui la famiglia fatica a rispondere!
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polvansen





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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 15:39    Oggetto: Rispondi citando

85andre85 ha scritto:
Citazione:
una significativa minoranza

Very Happy Mi scappa un sorriso di fronte a espressioni come questa...
Cos'è una significativa minoranza? A me fa pensare al contrario di una insignificante minoranza... qualcosa insomma che è minoranza ma è significativa, tipo che so... il 49% Laughing

Apparte gli scherzi, credo che nel post di Veleno ci mancasse un non, davanti a "infettiva"... lo spero, almeno!
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85andre85



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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 16:11    Oggetto: Rispondi citando

Veleno ha scritto:


85andre85 ha scritto:
"Tutte le teorie esistenti - sostiene - fanno pensare che una significativa minoranza di figli di genitori omosessuali non crescerà esclusivamente eterosessuale".


A parte che parla di teorie (quindi non certezze) e usa termini come "fanno pensare" quindi ancora non c'è certezza....non ho capito la frase in se...figli di genitori omosessuali già non capisco come possano esserci...fecondazione? adozione? E comunque i figli di omo non saranno tutti etero? Questo cosa spiegherebbe?? *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* penso sia ot sul discorso...noi possiamo parlare ad un livello di astrazione maggiore tanto la gente (ragazzi e genitori) sono ben lontani da aver assimilato queste teorie!


intanto, come assunto, bisogna dire (cosa per altro ripetuta 100 volte nei post precedenti) che tutte le teorie sono tali! quindi non confermate. in questo caso però sono mere indagini statistiche sui figli di omosessuali, che non presentano attitudini sessuali diverse da figli di etero. Mi sembrava abbastanza chiara la citazione che ho riportato: una significativa minoranza (per me una minoranza ristretta, ma se anche fosse il 5-10% saremmo ancora all'interno delle normali stime di incidenza dellomosessualità nella società) non è totalmente etero, cioè, una significativa maggioranza dei figli di gay è etero.
figli di gay?! beh, in italia ci sono circa 100000 figli di genitori gay. in america nel 2000 erano 150000 le famiglie gay con figli. potrebbe essere che delle coppie l'hanno fatto all'estero con fecondazione in vitro, affitto di utero, adozione, mamme lesbiche single e anche genitori che si rendono conto della propria omosessualià in tarda età. comunque certo che i figli di omo non saranno tutti etero, cosi come i figli di etero non saranno tutti etero!

Veleno ha scritto:


La coca deve valutare ogni singolo aspirante capo per la persona che è! L'essere gay non indica automaticamente l'avere valori diversi o una moralità più bassa! Sarebbe da cacciare dall'associazione un capo che realmente pensa una cosa simile! E' razzismo puro!!
L'essere omosessuale va considerato alla pari dell'essere obeso, fumatore, testardo, con un pessimo carattere ecc...qualcosa che è parte del capo (e che non può essere superato) e che avrà un impatto sul suo servizio in parte forse positivo e in parte forse negativo!
E' difficile immaginare, in italia, un paese o città in cui un capo gay dichiarato non provochi almeno qualche perplessità iniziale nei genitori dei ragazzi! La coca deve prendere atto della cosa e decidere se e come quella persona può fare servizio!


perfettamente d'accordo con te

Veleno ha scritto:

Se un capo si droga gli facciamo fare servizio? No! Ma se non ce lo dice? Allora vogliamo dire che anche i capi drogati possono fare servizio e i gay no?? Andiamo...


i capi drogati no, non penso che possano fare servizio. i capi gay penso di si invece. drogarsi ed essere gay sono due cose leggermente diverse, anche se non tutti la pensano cosi


Veleno ha scritto:

Molti capi non fanno servizio con i ragazzi!


certo, e va benissimo. forse mi sono espresso male: un conto è se per scelta un capo decide di fare servizio ad un diverso livello associativo, un altro è obbligare tutti i capi gay a non far servizio coi ragazzi. mi sembra un po diverso questo!


Veleno ha scritto:


Hai mai visto un documento agesci che nega agli omosessuali di essere capi? C'è scritto forse questo sul patto associativo??


FINALMENTE!!!!!! abbiamo centrato il problema!!! il fatto è che l'AGESCI non si esprime! se prendesse posizione sarebbe molto piu facile, e io penso che dovrebbe farlo, essendo una questione che tocca anche tasti morali e di principi condivisi o da condividere. non prendendo posizione i casi sono due: o scelgono le singloe CoCa (pero allora hai le coca che ascoltano il parroco - che potrebbe essere accogliente come potrebbe non esserlo, vista la disgregazione che c'è all'interno della chiesa su questo tema - quelle che non lo ascoltano, quelle che interrogano la Zona, e allora ognuno fa quello che vuole) oppure ci si rifà ai documenti ufficiali della chiesa, che sono ben precisi nel loro giudizio sull'omosessualità, l'omosessuale e gli atti omosessuali. Anche se poi, come ho appena detto, non tutti i preti ti diranno che sono d'accordo e che applicano questi documenti.

Veleno ha scritto:


Ehm...la libertà di pensiero dove finisce? Io penso si o no secondo i miei motivi, perchè devo adattarmi ai tuoi? In particolare sono illogici...se l'omosessualità è una caratteristica della persona allora non può non influire sul suo servizio! Così come qualsiasi altra caratteristica fisica e mentale! Sul fatto che la moralità gay sia diversa da quella etero non so dove l'hai sentito ma di sicuro non è la linea dell'associazione!!



senti...io ho solo avanzato dei dubbi, ho solo chiesto! visto che la questione mi sembra poco chiara.
la differenza sta nel giudicare l'omosessualità come una qualunque altra caratteristica della persona, e quindi non x forza determinante nella scelta di esclusione o accettazione di un capo in CoCa (e questo è quello che penso io) oppure se considerarla una caratteristica determinante.
non mi sembra un discorso complicato!

PS: scusa se ho commesso errori di battitura, ma scrivendo veloce spesso mi capita di commetterli. Mi auguro si capisca ciò che ho scritto
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 16:50    Oggetto: Rispondi citando

[quote=85andre85]i capi drogati no, non penso che possano fare servizio. i capi gay penso di si invece. drogarsi ed essere gay sono due cose leggermente diverse, anche se non tutti la pensano cosi
[/quote]

Heheheh....vedo che ognuno filtra la cosa in base alla propria sensibilità...
E se uno è gay e si droga che si fa?
Il fatto che un Capo venga in coca e riferisca che ha un problema (es.si sta drogando), ammette che è nei casini, cerca aiuto e insieme si stabilisce un percorso, può anche essere un Capo che ne esce più forte e che dimostra ai ragazzi che nessuno è perfetto, si può cadere, ma che è importante avere la forza di farcela.
Uno che invece non lo dice e se avvicinato risponde che sono fatti suoi...la porta senza maniglia di rientro è ancora lì....
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polvansen





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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 17:17    Oggetto: Rispondi citando

85andre85 ha scritto:
in italia ci sono circa 100000 figli di genitori gay

Mmmm... altri numeri sbattuti lì per i quali mi piacerebbe conoscere la fonte e il metodo di calcolo...

Citazione:
la differenza sta nel giudicare l'omosessualità come una qualunque altra caratteristica della persona, e quindi non x forza determinante nella scelta di esclusione o accettazione di un capo in CoCa (e questo è quello che penso io) oppure se considerarla una caratteristica determinante.
o scelgo una via di mezzo. Non determinante nel senso che non contiene già una risposta predeterminata.
Ma nemmeno la considero "una qualunque caratteristica": tra portare il 48 di scarpe, essere distratti, essere omosessuali, essere alcoolizzati, aderire a scientology, credo ci passino le sue belle differenze, pur non essendo (la sparo grossa) nessuna di queste caratteristiche determinante in assoluto per la suddetta scelta, nell'ottica di accoglienza proposta da Uomodelbosco, che condivido, e pur sempre con la dovuta attenzione, prima di ogni altra cosa, alle nostre responsabilità verso i ragazzi.
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85andre85



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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 17:33    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:

Heheheh....vedo che ognuno filtra la cosa in base alla propria sensibilità...
E se uno è gay e si droga che si fa?
Il fatto che un Capo venga in coca e riferisca che ha un problema (es.si sta drogando), ammette che è nei casini, cerca aiuto e insieme si stabilisce un percorso, può anche essere un Capo che ne esce più forte e che dimostra ai ragazzi che nessuno è perfetto, si può cadere, ma che è importante avere la forza di farcela.
Uno che invece non lo dice e se avvicinato risponde che sono fatti suoi...la porta senza maniglia di rientro è ancora lì....


se un capo gay si droga non fa servizio. per me l'omosessualità non dovrebbe contare nulla. e comunque son d'accordo con te, si fa un cammino insieme, lo si aiuta, però il quel periodo forse non è il caso che faccia servizio attivo, o forse ci, deve deciderlo la CoCa guardando allo specifico caso (finito l'OT)
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Veleno



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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 17:37    Oggetto: Rispondi citando

85andre85 ha scritto:
figli di gay?! beh, in italia ci sono circa 100000 figli di genitori gay. in america nel 2000 erano 150000 le famiglie gay con figli. potrebbe essere che delle coppie l'hanno fatto all'estero con fecondazione in vitro, affitto di utero, adozione, mamme lesbiche single e anche genitori che si rendono conto della propria omosessualià in tarda età.


Accidenti....non conoscevo le proporzioni del fenomeno!! Mi domando...come la vivono i figli? Se un genitore gay manda il figlio negli scout se la sente di spiegare la situazione?? Non sarebbe facile da gestire...


85andre85 ha scritto:
Veleno ha scritto:
Se un capo si droga gli facciamo fare servizio? No! Ma se non ce lo dice? Allora vogliamo dire che anche i capi drogati possono fare servizio e i gay no?? Andiamo...

i capi drogati no, non penso che possano fare servizio. i capi gay penso di si invece. drogarsi ed essere gay sono due cose leggermente diverse, anche se non tutti la pensano cosi

Era riferito al tuo discorso...i gay no ma i capi che non vanno a messa, fumano, hanno rapporti prematrimoniali, ecc..si! La coca si deve prendere carico di tutte le situazioni di cui è a conoscenza...molti di questi capi non vanno in coca a dire "io a messa non ci vado perchè non me ne fraga nulla" quindi banalmente il problema non si pone!! Dove invece la cosa è palesemente espressa va affontata!!


85andre85 ha scritto:
un conto è se per scelta un capo decide di fare servizio ad un diverso livello associativo, un altro è obbligare tutti i capi gay a non far servizio coi ragazzi. mi sembra un po diverso questo!

Ad alcuni capi (non parlo solo di gay) non viene data dalla coca la possibilità di fare servizio con i ragazzi! E la scelta non è presa in base a fattori razzisti ma in base ad un'analisi delle capacità del capo e di come potrebbe prestare servizio in branca!! Non è che tutti devono poter fare servizio! La coca scegli chi può dare risultati a lungo e breve termine migliori!! Quindi capi che devono formarsi, capi formati, capi etero e capi gay se sono considerati adatti!


85andre85 ha scritto:
FINALMENTE!!!!!! abbiamo centrato il problema!!! il fatto è che l'AGESCI non si esprime! se prendesse posizione sarebbe molto piu facile, e io penso che dovrebbe farlo, essendo una questione che tocca anche tasti morali e di principi condivisi o da condividere. non prendendo posizione i casi sono due: o scelgono le singloe CoCa (pero allora hai le coca che ascoltano il parroco - che potrebbe essere accogliente come potrebbe non esserlo, vista la disgregazione che c'è all'interno della chiesa su questo tema - quelle che non lo ascoltano, quelle che interrogano la Zona, e allora ognuno fa quello che vuole) oppure ci si rifà ai documenti ufficiali della chiesa, che sono ben precisi nel loro giudizio sull'omosessualità, l'omosessuale e gli atti omosessuali. Anche se poi, come ho appena detto, non tutti i preti ti diranno che sono d'accordo e che applicano questi documenti.

Eccoci!! Trovato il punto centrale....e secondo me il tuo errore! L'Agesci si esprime attraverso i suoi atti (Patto Associativo, regolamenti, ecc...) quindi ha preso una CHIARA posizione sul fatto che un omosessuale può far parte dell'associazione! Altrettanto chiaramente un non cattolico non può far parte dell'associazione! L'Agesci sarebbe ridicola se elencasse le categorie che possono far parte...e rischierebbe figuracce se nel documento qualcuno restasse escluso! L'Agesci spiega quali sono i parametri per essere nell'associazione nel patto associativo punto e basta! Tra l'essere accettabili dall'associazione e l'essere ammessi in coca e l'avere servizio in branca c'è di mezzo la scelta della CoCa che DEVE essere sovrana perchè è SUL TERRITORIO e a contatto diretto con la persone!
L'altro grosso errore che fai è quello sulla Chiesa...che non ha mai sostenuto che un omosessuale non possa essere cattolico! Magari può peccare se compie certi atti (come gli etero del resto) ma questo non lo rende un non cattolico! E in quanto agesci noi chiediamo al capo di essere cattolico e di impegnarsi nel suo cammino di fede! Non pretendiamo che sia un Santo! Noi non lo siamo! Siamo tutti in cammino...


Andre è bello che ci si interessi dell'associazione, che non prenda posizioni sbagliate ecc...ma bisogna stare attenti a non cadere nell'errore di mettere in bocca all'associazione le parole di un singolo capo (magari fesso!). Leggiti il documento sui capi in situazioni problematiche (o un nome simile)...parla per lo più di capi divorziati ma rende l'idea di come l'associazione intanto non caccia nessuno ma resti aperta a tutti...e si ponga solo il problema di che testimonianza e valenza educativa possa passare il capo e di come possono prendere la cosa le famiglie! Si parla solo di fare o meno servizio con i ragazzi...
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85andre85



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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 17:47    Oggetto: Rispondi citando

polvansen ha scritto:
85andre85 ha scritto:
Citazione:
una significativa minoranza

Very Happy Mi scappa un sorriso di fronte a espressioni come questa...
Cos'è una significativa minoranza? A me fa pensare al contrario di una insignificante minoranza... qualcosa insomma che è minoranza ma è significativa, tipo che so... il 49% Laughing



giusto per essere chiari:

Citazione:
numerosi studi condotti dall'American Psychological Association, American Psychiatric Association, American Academy of Pediatrics e altri gruppi non hanno evidenziato alcuna differenza, neppure minima, negli effetti della omogenitorialità rispetto alla genitorialità eterosessuale. La American Psychological Association ha dichiarato:

"non esiste alcuna prova scientifica che l'essere dei buoni genitori sia connesso all'orientamento sessuale dei genitori medesimi: genitori dello stesso sesso hanno la stessa probabilità di quelli eterosessuali di fornire ai loro figli un ambiente di crescita sano e favorevole. La ricerca ha dimostrato che la stabilità, lo sviluppo e la salute psicologica dei bambini non ha collegamento con l'orientamento sessuale dei genitori, e che i bambini allevati da coppie gay e lesbiche hanno la stessa probabilità di crescere bene quanto quelli allevati da coppie eterosessuali."

L'omogenitorialità viene supportata anche dal Child Welfare League of America, dal National Association of Social Workers, dal North American Council on Adoptable Children, dall' American Academy of Pediatrics e dall'American Academy of Family Physicians.


ora...se vogliamo possiamo continuare a dire che siamo piu esperti di coloro che queste cose le studiano, oppure prendere in mano queste ricerche e renderci conto che, guarda un po', stavamo sbagliando! (chiuso l'OT)
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85andre85



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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 17:59    Oggetto: Rispondi citando

Veleno ha scritto:


La coca si deve prendere carico di tutte le situazioni di cui è a conoscenza...molti di questi capi non vanno in coca a dire "io a messa non ci vado perchè non me ne fraga nulla" quindi banalmente il problema non si pone!! Dove invece la cosa è palesemente espressa va affontata!!
...


perfettamente d'accordo

Veleno ha scritto:


Eccoci!! Trovato il punto centrale....e secondo me il tuo errore! L'Agesci si esprime attraverso i suoi atti (Patto Associativo, regolamenti, ecc...) quindi ha preso una CHIARA posizione sul fatto che un omosessuale può far parte dell'associazione! Altrettanto chiaramente un non cattolico non può far parte dell'associazione! L'Agesci sarebbe ridicola se elencasse le categorie che possono far parte...e rischierebbe figuracce se nel documento qualcuno restasse escluso! L'Agesci spiega quali sono i parametri per essere nell'associazione nel patto associativo punto e basta! Tra l'essere accettabili dall'associazione e l'essere ammessi in coca e l'avere servizio in branca c'è di mezzo la scelta della CoCa che DEVE essere sovrana perchè è SUL TERRITORIO e a contatto diretto con la persone! ...


quindi reputi giusto che alcuni capi con le stesse caratteristiche possano essere accettati in un gruppo ma non in un altro? mmm...forse hai ragione, però non mi piace molto questa cosa...vorrei che su certi temi delle linee guida ci fossero..


Veleno ha scritto:


L'altro grosso errore che fai è quello sulla Chiesa...che non ha mai sostenuto che un omosessuale non possa essere cattolico! Magari può peccare se compie certi atti (come gli etero del resto) ma questo non lo rende un non cattolico! E in quanto agesci noi chiediamo al capo di essere cattolico e di impegnarsi nel suo cammino di fede! Non pretendiamo che sia un Santo! Noi non lo siamo! Siamo tutti in cammino......


guarda che io della Chiesa non ho mai parlato! So che un gay puo essere considerato cattolico, certo! ci mancherebbe! l'unica cosa che se si compiono atti gay non puoi far la comunione, sei fuori dalla grazia di dio...quindi, per logica, un omosessaule dovrebbe esser chiamato alla castità. posizione discutibile

Veleno ha scritto:


Andre è bello che ci si interessi dell'associazione, che non prenda posizioni sbagliate ecc...ma bisogna stare attenti a non cadere nell'errore di mettere in bocca all'associazione le parole di un singolo capo (magari fesso!). Leggiti il documento sui capi in situazioni problematiche (o un nome simile)...parla per lo più di capi divorziati ma rende l'idea di come l'associazione intanto non caccia nessuno ma resti aperta a tutti...e si ponga solo il problema di che testimonianza e valenza educativa possa passare il capo e di come possono prendere la cosa le famiglie! Si parla solo di fare o meno servizio con i ragazzi...


hai ragione...eppure, anche in questo topic, quante volte si è sentito dire, da capi scout membri dell'AGESCI: sei gay, sei fuori! boh, mi sto solo rendendo conto che forse l'AGESCI non è l'associazione che pensavo fosse, è triste dopo 15 anni, ma non l ho scelto io
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 18:17    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Altrettanto chiaramente un non cattolico non può far parte dell'associazione

Assolutamente non d'accordo e tema di altro topic.
In nessun posto c'è scritto questo.
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Venerdì 31 Agosto 2007, 18:48    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Citazione:
Altrettanto chiaramente un non cattolico non può far parte dell'associazione

Assolutamente non d'accordo e tema di altro topic.
In nessun posto c'è scritto questo.
Very Happy Grazie carissimo

Questa cosa dell'ambiente è giusta fino ad un certo punto: se in un paese storcessero il naso per la presenza di un capo dalla pelle scura come ci dovremmo comportare? Non credo che nesuno darebbe ragione ai genitori "razzisti".
Io conosco ottimi educatori che sono omosessuali.
L'unico motivo per cui non si accetano i capi omosessuali in Agesci è dovuto alla posizione ufficiale della Chiesa Cattolica, che non ha nulla a che vedere con le capacità educative.
Io, comunque, proprio come genitore di guide ho già scritto di essere favorevolissimo alla possibilità della presenza di capi omosessuali, così come sono contrarissimo alla presenza di capi anche velatamente omofobi.
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