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Scoutismo confessionale?
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Autore Messaggio
uomodelbosco





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MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 14:14    Oggetto: Scoutismo confessionale? Rispondi citando

aureliano poneva una domanda nel topic della scelta cristiana:

In realtà è un argomento trito e ritrito, anche su questo forum (mi pare). Io credo nello scoutismo, sono cattolico con una vocazione di fare l'educatore, ergo non ho alcun problema a stare in Agesci ed a fare scoutismo cattolico (insomma prendo 2 piccioni con una fava). Tuttavia, ultimamente mi chiedo se non sarebbe più...non so come dire...forse più fedele alla sua "mission", se nello scoutismo non esistessero associazioni confessionali . Sia ben chiaro: me lo sto chiedendo, la mia risposta non è ancora del tutto negativa o positiva:
.... Ma qui si va OT...magari se l'argomento interessa si può aprire un topic apposito...

E infatti ecco qui.
Qualche dubbio me lo sono posto anch'io...
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actaris



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MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 14:55    Oggetto: Rispondi citando

Infatti è così, ma l'associazione laica in Italia esiste e si chiama CNGEI.
non so quanto sia fondato quello che mi disse tempo fa un mio amico del CNGEI: la Federazione Italiana Scoutismo tra agesci e cngei esiste più per la necessità dell'agesci di essere riconosciuta internazionalmente che per altri motivi. A suo dire a livello internazionale le associazioni confessionali non sono 'ben viste' e che uno dei requisiti per il riconoscimento sia, appunto, la laicità.
Comunque, a me risulta che le associazioni scout dei paesi islamici siano riconosciutissime e dubito che siano laiche, ma qui mi sbilancio sul baratro della mia ignoranza.
Tuttavia, troverei poco interessante una nuova associazione laica o confessionale.
Mi stuzzica di più un'associazione scout pluriconfessionale che accolga ragazzi e capi di diverse fedi educandole al dialogo, la convivenza e la fratellanza scout in senso ancora più pieno.
Ma se penso a quello che capita nelle nostre cattolicissime Co.Ca. perdo subito le speranze...
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 15:07    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Mi stuzzica di più un'associazione scout pluriconfessionale che accolga ragazzi e capi di diverse fedi educandole al dialogo, la convivenza e la fratellanza scout in senso ancora più pieno.


Sarebbe forse vero scoutismo...

Citazione:
Ma se penso a quello che capita nelle nostre cattolicissime Co.Ca. perdo subito le speranze...


A cosa ti riferisci?
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actaris



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MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 15:25    Oggetto: Rispondi citando

Vita media di un Capo Agesci: 3 anni
Causa di morte principale: Lite in Comunità Capi....
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polvansen





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MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 15:37    Oggetto: Rispondi citando

actaris ha scritto:
Vita media di un Capo Agesci: 3 anni

Vero
Citazione:

Causa di morte principale: Lite in Comunità Capi....

No, non credo.
Penso che il problema sia più profondo e non così legato all'occasione.
Mi viene più da pensare che la maturazione reale della partenza avvenga mediamente due-tre anni dopo l'ingresso in coca, giusto per provocare...
Ma... siamo ancora in-topic?
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actaris



Età: 50
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MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 16:05    Oggetto: Rispondi citando

No, siamo OT Sad
Comunque generalizzavo e semplificavo la 'causa di morte'..
Tanto per iniziare si può cambiare CoCa Wink
Tornando in topic, con tutto il rispetto per le soluzioni laiche, trovo più stuzzicante un'associazione confessionale. Purtroppo le associazioni confessionali sono anche molto più delicate. ( In un sistema complesso quello che non c'è non si guasta ). A me davvero piacerebbe un'associazione scout pluriconfessionale, ma non nel senso di una 'SuperAgesci', ossia dotata di un patto associativo basato sulla centralità della fede, bensì sulla centralità della fratellanza umana attraverso il confronto e la tolleranza NELLA fede.
Come suona
AGESRI ?
R:= Religiosi...
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 16:18    Oggetto: Rispondi citando

Quello che sto cercando di richiedere nel topic LA SCELTA CRISTIANA penso sia simile a quello che proponete qui.

Effettivamente il titolo Scoutismo confessionale? potrebbe essere più appropriato.
Ma io sono partito da quello che c'è: da una parte uno scautismo laico, quello del GEI, dall'altro quello confessionale cattolico AGESCI.

Poi sicuramente ci sono tante altre associazioni e tendenze.

Io vivo a Milano forse qui ci sono caratteristiche molto particolari: comunque di scout, Agesci, ne conosco veramente tanti, bambini, ragazzi giovani e adulti. Io stesso, come ho scritto sono scout (per sempre!) anche se da tanti anni sono finito in pensione.
Parlando con alcuni dei ragazzi che conosco (età 11-50) mi sono reso conto che le differenze sono già presenti all'interno dell'Agesci, non c'è alcun bisogno di inventarsele.
Peccato che se queste differenze sono di un certo tipo, il malcapitato se capo viene escluso e se invece è un giovane non viene ammesso in COCA.
Non solo ci perde il singolo ma come Barboncino diceva sull'altro topic
Barboncino ha scritto:
ciò che si chiude rischia di morire e atrofizzarsi, rischia di non stare al passo con i tempi difficili in cui viviamo e le loro terribili sfide.

Chi ci perde di più è secondo me proprio l'Agesci.

Il fatto di chiamare il topic LA SCELTA CRISTIANA è stata una scelta dettata dal fatto che io volevo partire dall'esistente, in particolare dall'Agesci, e quindi aprire una discussione sul senso e le possibili modalità della scelta cristiana.

Il mio obbiettivo sarebbe quello di un'associazione non confessionale, ma più aperta all'esperienza di fede, e non solo di spiritualità come in GEI ( di cui per altro condivido, in teoria perché in pratica non so un granché, molte posizioni)

Io per inciso sono un cristiano credente praticante non cattolico.

P. S. non penso sia opporuno discutere su due topic della stessa cosa, anche se da due aspetti diversi, non credete anche voi?
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
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MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 16:57    Oggetto: Rispondi citando

No, Porcellinopacifico, l'intento di questo topic è proprio:
Ha senso uno scoutismo confessionale?
Può esistere un rischio di soffocamento dei valori prettamente scout dovuti ad una struttura aggiuntiva marcatamente religiosa?
Derivano da questo conflitti? Se si, di che tipo?
Esiste il rischio di portare gradualmente questo tipo di scoutismo a non differenziarsi più da altre proposte marcatamente religiose?
Può esistere una vera spiritualità scout senza la struttura religiosa?

Ecco, sono alcuni pensieri sparsi sul topic che vorrei condividere con voi. Naturalmente ne possono nascere altri.
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aureliano



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MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 16:59    Oggetto: Rispondi citando

In effetti stiamo parlano dello stesso argomento in 2 topic, però l'altro stava morendo e questo ha ridatto nuovo slancio all'argomento.

Citazione:
non so quanto sia fondato quello che mi disse tempo fa un mio amico del CNGEI: la Federazione Italiana Scoutismo tra agesci e cngei esiste più per la necessità dell'agesci di essere riconosciuta internazionalmente che per altri motivi. A suo dire a livello internazionale le associazioni confessionali non sono 'ben viste' e che uno dei requisiti per il riconoscimento sia, appunto, la laicità.

Non so, però il sospetto viene quando si legge che il Wosm si presenta come:

"È un’organizzazione internazionale, indipendente, apartitica e non governativa che ha per scopo quello di promuovere il movimento scout nel mondo, favorendo la diffusione dei suoi principi e delle sue finalità, promuovendo il suo sviluppo, preservando le sue caratteristiche educative. Essa è aperta a tutti senza distinzioni di appartenenza sociale, né di razza, né di religione, conformemente al Metodo così come è stato concepito dal suo Fondatore."


Citazione:
Tornando in topic, con tutto il rispetto per le soluzioni laiche, trovo più stuzzicante un'associazione confessionale. Purtroppo le associazioni confessionali sono anche molto più delicate. ( In un sistema complesso quello che non c'è non si guasta ). A me davvero piacerebbe un'associazione scout pluriconfessionale, ma non nel senso di una 'SuperAgesci', ossia dotata di un patto associativo basato sulla centralità della fede, bensì sulla centralità della fratellanza umana attraverso il confronto e la tolleranza NELLA fede.


Forse non ho capito bene io, ma credo che associazioni laiche come il Gei siano molto simili a ciò che viene chiamato da actaris "associazione pluriconfessionale"...o no?
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 17:28    Oggetto: Rispondi citando

vabbe' io non ho troppi problemi sul titolo del topic, quello che mi interessa è il contenuto, che secondo me è sì leggermente diverso ma parallelo.
Il mio punto di vista è che ci potrebbe essere un'associazione scautistica, non confessionale, ma che includa oltre all'educazione alla spiritualità, anche una possibilità di creare percorsi di fede interni all'associazione. Come ho già detto la proposta Gei mi va stretta anche se ne condivido alcune impostazioni. La proposta Agesci, è troppo rigida da un altro punto di vista, proprio perché si propone come confessionale.
Sostanzialmente ci sono alcuni ragazzi, i non cattolici, che vengono accettati o a termine oppure in vista di una conversione: io questo non lo trovo giusto.
Secondo me se l'Agesci si aprisse in questa direzione, sarebbe positivo non solo per gli esterni che potrebboro entrare, ma soprattutto per l'Agesci stessa che si arricchirebbe anche e proprio sul piano della fede.
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 17:36    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
senza distinzioni di appartenenza sociale, né di razza, né di religione

Che in effetti è quanto detto da B.P. e al quale si dovrebbe coerenza, ma il problema è più complesso, non credete?
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paciock87



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MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 18:58    Oggetto: Rispondi citando

Io non sono un cattolico convinto, nè tantomeno un ultrapraticante, però penso che il percorso di fede sia fondamentale nel cammino scout... Non so bene come funziona nei gruppi laici, ma le attività di fede propostemi dallo scoutismo agesci sono state fondamentali per la mia crescita religiosa... Se non avessi fatto scoutismo non starei neanche a pormi dubbi o quant'altro, mi fregherei altamente di tutta la sfera spirituale-religiosa... Ed è così per la maggior parte dei miei coetanei... Il catechismo, a parte ad avermi dato la conoscenza dei testi e della struttura della Chiesa, non mi ha dato nient'altro... Invece lo scoutismo su questo aspetto mi ha dato più di quello che mi hanno dato i miei...

Poi aggiungo che aprire un gruppo laico è una cosa difficilissima ed è ancora più difficile tenerlo aperto, noi abbiamo la fortuna di appoggiarci alle chiese...
La conferma è che a Roma ci sono un centinaio di gruppi agesci e 5 cngei...
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 19:08    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Poi aggiungo che aprire un gruppo laico è una cosa difficilissima ed è ancora più difficile tenerlo aperto, noi abbiamo la fortuna di appoggiarci alle chiese...
La conferma è che a Roma ci sono un centinaio di gruppi agesci e 5 cngei...


A volte ho il timore che sia solo perchè la Chiesa ha strutture potenzialmente disponibili per i gruppi, ma che potendo scegliere quelli veramente confessionali sarebbero molti di meno.
Conseguenza di questo è che anche chi non ha una grade fede e voglia fare Scoutismo spesso è costretto ad avvicinare un gruppo confessionale (che nella stragrande maggioranza dei casi è Agesci).
Credete che questo possa essere un bene o un male?
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aureliano



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Residenza: Fra Bolzano e Trento...

MessaggioInviato: Mercoledì 21 Marzo 2007, 22:09    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Citazione:
Poi aggiungo che aprire un gruppo laico è una cosa difficilissima ed è ancora più difficile tenerlo aperto, noi abbiamo la fortuna di appoggiarci alle chiese...
La conferma è che a Roma ci sono un centinaio di gruppi agesci e 5 cngei...


A volte ho il timore che sia solo perchè la Chiesa ha strutture potenzialmente disponibili per i gruppi, ma che potendo scegliere quelli veramente confessionali sarebbero molti di meno.
Conseguenza di questo è che anche chi non ha una grade fede e voglia fare Scoutismo spesso è costretto ad avvicinare un gruppo confessionale (che nella stragrande maggioranza dei casi è Agesci).
Credete che questo possa essere un bene o un male?


Anch'io ho lo stesso identico timore...
Unito all'idea che, quando si è in carenza di Capi, si tende a far entrare un po' tutti...anche chi magari sarebbe bravissimo come animatore dall'Azione Cattolica ma che di scoutismo non ha capito proprio niente...(e ce ne sono...uh se ce ne sono!...
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 00:46    Oggetto: Rispondi citando

La mia opinione di massima credo di averla espressa già abbastanza estesamente. Ovviamente sono pronto a metterla abbondantemente in discussione.
Non nego i problemi pratici, di organizzazione, di impostazione tra cui sicuramente la ricerca di sedi adeguate primeggia.
Penso che la chiesa cattolica, in buona fede, occupa in maniera esclusiva l'aspetto religioso non solo dello scautismo: occupa in genere quasi ogni spazio religioso disponibile a livello nazionale, ma questo anche perché a volte alcuni si adeguano per il timore di rimanere tagliati fuori.
Però mi sembra importante, in questa fase preliminare, cercare di mettere a fuoco idee e problemi di fondo, di base: infatti se non si fa chiarezza un minimo su quello che si ritiene importante a che serve parlare del problema della sede?
Già cominciare ad accettare in Coca capi non completamente in linea con le direttive potrebbe costituire un punto di partenza.
Questo discorso già mi ronza in testa da un po' di tempo ed è venuto via via precisandosi soprattutto da quando al campo estivo scorso, parlavo con un rover di servizio del reparto dei miei figli, e lui mi ha riferito che non se la sentiva di aderire alla scelta di fede che gli veniva richiesta per entrare in COCA. Il risultato è stato che lui, e con lui altri tre RS sono usciti. Tutti questi ragazzi, ve l'assicuro, erano sì dubbiosi, ma non certo chiusi a un confronto. Oltre tutto si erano impegnati adeguatamente con serietà e capacità a detta degli stessi capi unità.
In seguito, per problemi di numero di capi si sono fatti entrare bravissime persone senza esperienza alcuna di scoutismo.
Non penso che l'episodio in sè sia più o meno indicativo di tanti altri.
Non voglio neanche giudicare la scelta della COCA, ma chiedere se la logica che sta dietro, non è una logica da cambiare.
Quest’idea di uno scautismo religioso non confessionale che è venuta fuori mi interessa particolarmente.
Personalmente sarei disposto a far parte di una Coca che accetta la diversità di fede come ricchezza, non come tolleranza: ritengo che bisognerebbe accettare anche persone non credenti o non cristiane, sempre che condividano i valori proposti, tra cui risulterebbe caratteristico, oltre la formazione spirituale anche la ricerca di fede.
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