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Il Dio in cui credo

 
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Autore Messaggio
Fenicottero



Età: 36
Segno zodiacale: Gemelli
Registrato: 26/02/04 17:26
Messaggi: 721
Residenza: Parma

MessaggioInviato: Giovedì 15 Settembre 2005, 18:57    Oggetto: Il Dio in cui credo Rispondi citando

Questa è per Satiro Irriverente, per spiegargli in che senso io intendo la mia fede.

E' una preghiera nata in un momento un po' particolare, in cui ero abbastanza inca**ato con alcuni modi di pensare...
Comunque eccola qua.


Il mio Dio non è forte,
perché non ha bisogno della forza.
Il mio Dio non è tremendo,
per non far paura ai bimbi.
Il mio Dio non impone leggi,
insegna la strada per giungere a Lui.
Il mio Dio non è geloso di altri dei,
perché è l'unico.
Il mio Dio non chiede sacrifici e non sparge dolore,
non odia i nemici e non vuole le guerre;
il mio Dio non giudica e non punisce i malvagi,
ma tiene aperta la porta per chi viene a Lui.
Il mio Dio non pretende di essere Verità per l'uomo,
lo chiede gentilmente bussando al mio cuore.

Il mio Dio mi ama:
non ha esaudito tutti i miei desideri,
perché io possa ancora sognare;
non ha soddisfatto ogni mia richiesta,
perché io capisca il senso di un dono;
non ha creato un universo senza dolore,
senza lotte, senza problemi,
ma si è fatto uomo come me
perché mi ama,
e vuole vivere insieme a me
e insieme a me affrontare la sfida della vita.

Il mio Dio non è il Dio dei sapienti,
il Dio dell'Oro, degli arazzi e dell'incenso,
il Dio dei dogmi, della paura e dell'Inferno,
dei fanatici, degli esorcisti e dei crociati,
dei preti aristocratici, dei velluti e della Forma.

Il mio Dio è il Dio dei bimbi
il Dio dei pastori, e delle loro pecore,
il Dio dei pescatori, e il Dio dell'acqua,
il Dio dell'erba e il Dio del vento, della pioggia e del sorriso,
il Dio delle sere intorno al fuoco,
il Dio degli scarponi sul sentiero,
il Dio dei poveri e dei malati,
il Dio delle chitarre e dei tamburi,
il Dio dei colori e il Dio degli abbracci,
il Dio che sta sulle croci solitarie delle cime
e nelle dimenticate maestà nei boschi
nelle parole di mille canzoni
e soprattutto nel cuore dei suoi figli.
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lizard





Registrato: 21/04/05 13:42
Messaggi: 489
Residenza: alcamo-pa-

MessaggioInviato: Lunedì 19 Settembre 2005, 22:03    Oggetto: Rispondi citando

il Dio in cui credo è soprattutto amore

per fenicottero la preghiera è stupenda
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lupetta coraggiosa



Età: 33
Segno zodiacale: Bilancia
Registrato: 01/03/05 16:05
Messaggi: 1392
Residenza: lentini (sr)

MessaggioInviato: Mercoledì 21 Settembre 2005, 19:03    Oggetto: Rispondi citando

vero è bellissima mi ha fatto rifletter e molto!
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Satiro Irriverente





Registrato: 24/08/05 20:09
Messaggi: 28
Residenza: Preferisco Ridere

MessaggioInviato: Giovedì 27 Ottobre 2005, 19:36    Oggetto: Rispondi citando

Mah, caro Feny.
Io sono nato cristiano cattolico, anche se non l'ho ovviamente scelto io, e se devo essere sincero una buona parte della mia infanzia fu governata da un vero sentimento cattolico.
Poi la crescita, la ragione e la riflessione hi hanno aperto gli occhi.
Io quindi sono già stato dalla tua parte della barricata, e ho poi fatto la scelta di abbandonarla, cosciente del fatto che la religione altro non sia che un veicolo di morte e violenza. Di intolleranza e prevaricazione.
Non credo che invece tu sia stato dalla mia, quindi, fra i due, il più obiettivo sono io.
Leggiti questo libro, ma leggilo tutto davvero, e poi rinegozieremo la mia conversione. Ok?
Buona lettura.
http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?feature=cover&isbn=8881126788
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Gerri



Età: 38
Segno zodiacale: Toro
Registrato: 21/09/05 20:08
Messaggi: 588
Residenza: Giungla Anconetana

MessaggioInviato: Lunedì 14 Novembre 2005, 22:37    Oggetto: Rispondi citando

Satiro irriverente, io sono stato da entrambe le parti...
ma invece di buttarmi sulla lettura di libretti (non ho letto quello ma ne ho letti tanti altri) che analizzano in maniera più o meno strumentale la situazione delle "chiese" ho scelto di arrivare (come uno Scout dovrebbe sempre fare) "ad fontes", ovvero alle origini... studiando in maniera razionale qualcosa di teologia, parlando con "preti aperti e di cultura", e sono giunto col tempo e con la maturità ad una fede che si basa non solo sul sentimento, ma anche sulla ragione...
Penso tu debba ridimensionare certe tue affermazioni: la religione non è né violenza né morte, la tua affermazione è secondo me frutto di una visione limitata....
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Gerri



Età: 38
Segno zodiacale: Toro
Registrato: 21/09/05 20:08
Messaggi: 588
Residenza: Giungla Anconetana

MessaggioInviato: Lunedì 14 Novembre 2005, 22:38    Oggetto: Rispondi citando

Sì, io non crederò mai in:

Il Dio che «sorprenda» l’uomo in peccato di debolezza.

Il Dio che condanni la materia.

Il Dio incapace di dare una risposta ai problemi gravi di un uomo sincero e onesto che dice piangendo: «non posso».

Il Dio che ami il dolore.

Il Dio che metta la luce rossa alle gioie umane.

Il Dio che sterilizza la ragione dell’uomo.

Il Dio che benedica i nuovi Caini dell’umanità.

Il Dio mago e stregone.

Il Dio che si faccia temere.

Il Dio che non si lasci dare del tu.

Il Dio nonno di cui si possa abusare.

Il Dio che si faccia monopolio di una Chiesa, di una razza, di una cultura, di una casta.

Il Dio che non abbia bisogno dell’uomo.

Il Dio lotteria con cui si vinca solo a sorte.

Il Dio arbitro che giudichi sempre col regolamento alla mano.

Il Dio solitario.

Il Dio incapace di sorridere di fronte a molte monellerie degli uomini.

Il Dio che «giochi» a condannare.

Il Dio che «mandi» all’inferno.

Il Dio che non sappia aspettare.

Il Dio che esiga sempre dieci agli esami.

Un Dio capace di essere spiegato dalla filosofia.

Il Dio che adorano quelli che sono capaci di condannare un uomo.

Il Dio incapace di amare quello che molti disprezzano.

Il Dio incapace di perdonare tante cose che gli uomini condannano.

Il Dio incapace di redimere la miseria.

Il Dio incapace di capire che i «bambini» debbono insudiciarsi e sono smemorati.

Il Dio che impedisca all’uomo di crescere, di conquistare, di trasformarsi, di superarsi fino a farsi «quasi un Dio».

Il Dio che esiga dall’uomo, perché creda, di rinunciare a essere uomo.

Il Dio che non accetti una sedia nelle nostre feste umane.

Il Dio che è capito soltanto dai maturi, i sapienti, i sistemati.

Il Dio che non è temuto dai ricchi alla cui porta sta la fame e la miseria.

Il Dio capace di essere accettato e compreso dagli egoisti.

Il Dio onorato da quelli che vanno a messa e continuano a rubare e a calunniare.

Il Dio asettico, elaborato in un gabinetto scientifico da tanti teologi e canonisti.

Il Dio che non sappia scoprire qualcosa della sua bontà, della sua essenza là dove vibra un amore per quanto sbagliato.

Il Dio a cui piaccia la beneficenza di chi non pratica la giustizia.

Il Dio per cui è il medesimo peccato compiacersi alla vista di due belle gambe, distrarsi nelle preghiere, calunniare il prossimo, frodare del salario gli operai o abusare del potere.

Il Dio che condanni la sessualità.

Il Dio del «me la pagherai».

Il Dio che si penta qualche volta di aver regalato la libertà all’uomo.

Il Dio che preferisca l’ingiustizia al disordine.

Il Dio che si accontenti che l’uomo si metta in ginocchio anche se non lavora.

Il Dio muto e insensibile nella storia di fronte ai problemi angosciosi della umanità che soffre.

Il Dio a cui interessino le anime e non gli uomini.

Il Dio morfina per il rinnovamento della terra e speranza soltanto per la vita futura.

Il Dio che crei discepoli che disertano i compiti del mondo e sono indifferenti alla storia dei loro fratelli.

Il Dio di quelli che credono di amare Dio, perché non amano nessuno.

Il Dio che è difeso da quanti non si macchiano mai le mani, non si affacciano mai alla finestra, non si gettano mai nell’acqua.

Il Dio a cui piacciano quelli che dicono sempre: «tutto va bene».

Il Dio di quelli che pretendono che il sacerdote cosparga di acqua benedetta i sepolcri imbiancati delle loro sporche manovre.

Il Dio che predicano i preti che credono che l’inferno è pieno e il cielo quasi vuoto.

Il Dio dei preti che pretendono che si possa criticare tutto e tutti all’infuori di loro.

Il Dio che giustifichi la guerra.

Il Dio che ponga la legge al di sopra della coscienza.

Il Dio che sostenga una chiesa statica, immobile, incapace di purificarsi, di perfezionarsi e di evolversi.

Il Dio dei preti che hanno risposte prefabbricate per tutto.

Il Dio che neghi all’uomo la libertà di peccare.

Il Dio che non continui a scomunicare i nuovi farisei della storia.

Il Dio che non sappia perdonare qualche peccato.

Il Dio che preferisca i ricchi.

Il Dio che «causi» il cancro, che «invii» la leucemia, che «renda sterile» la donna o che «si porti via» il padre di famiglia che lascia cinque creature nella miseria.

Il Dio che possa essere pregato solo in ginocchio, che si possa incontrare solo in chiesa.

Il Dio che accetti e dia per buono tutto ciò che i teologi dicono di lui.

Il Dio che non salvi quanti non lo hanno conosciuto ma lo hanno desiderato e cercato.

Il Dio che «mandi» all’inferno il bambino dopo il suo primo peccato.

Il Dio che non dia all’uomo la possibilità di potersi condannare.

Il Dio per cui l’uomo non sia la misura di tutto il creato.

Il Dio che non vada incontro a chi lo ha abbandonato.

Il Dio incapace di far nuove tutte le cose.

Il Dio che non abbia una parola diversa, personale, propria per ciascun individuo.

Il Dio che non abbia mai pianto per gli uomini.

Il Dio che non sia la luce.

Il Dio che preferisca la purezza all’amore.

Il Dio insensibile di fronte a una rosa.

Il Dio che non possa scoprirsi negli occhi di un bambino o di una bella donna o di una madre che piange.

Il Dio che non sia presente dove vibra l’amore umano.

Il Dio che si sposi con una politica.

Il Dio di quanti pregano perché gli altri lavorino.

Il Dio che non possa essere pregato sulle spiagge.

Il Dio che non si riveli qualche volta a colui che lo desidera onestamente.

Il Dio che distrugga la terra e le cose che l’uomo ama di più invece di trasformarle.

Il Dio che non abbia misteri, che non fosse più grande di noi.

Il Dio che per renderci felici ci offra una felicità separata dalla nostra natura umana.

Il Dio che annichilisca per sempre la nostra carne invece di risuscitarla.

Il Dio per cui gli uomini valgono non per ciò che sono ma per ciò che hanno o che rappresentano.

Il Dio che accetti come amico chi passa per la terra senza far felice nessuno.

Il Dio che non possegga la generosità del sole che bacia quanto tocca, i fiori e il concime.

Il Dio incapace di divinizzare l’uomo facendolo sedere alla sua tavola e dandogli la sua eredità.

Il Dio che non sappia offrire un paradiso in cui noi ci sentiamo fratelli e in cui la luce non venga solo dal sole e dalle stelle ma soprattutto dagli uomini che amano.

Il Dio che non sia l’amore e che non sappia trasformare in amore quanto tocca.

Il Dio che abbracciando l’uomo già qui sulla terra non sappia comunicargli il gusto, la gioia, il piacere, la dolce sensazione di tutti gli amori umani messi insieme.

Il Dio incapace di innamorare l’uomo.

Il Dio che non si sia fatto vero uomo con tutte le sue conseguenze.

Il Dio che non sia nato dal ventre di una donna.

Il Dio che non abbia regalato agli uomini la sua stessa madre.

Il Dio nel quale io non possa sperare contro ogni speranza.

Sì, il mio Dio è l’altro Dio.
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