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LA RELIGIONE E LO SCAUTISMO....
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Lunedì 03 Marzo 2008, 09:22    Oggetto: Rispondi citando

Il punto del discorso non è togliere la parte religiosa nè fare aperture che qualcuno paventa disastrose (chissà perchè, poi?).
Siamo qui a battere il chiodo sulla C, e sembra che senza di essa non possa esistere Scoutismo, così dimentichiamo che esiste anche la S, alla quale dobbiamo TUTTO il nostro essere Scout, senza la quale non esisterebbe scoutismo ma oratorio (infatti, ultimamente....).
Concentrati come siamo sulla C ci stiamo dimenticando che la nostra peculiarità non sta nella C, che è discorso portato avanti da molte altre associazioni, ma proprio nella S. E la S, tra le altre cose, recita "senza distinzione di religione".
Ma fermiamoci un momento a riflettere su tutto partendo dalle piccole cose: un'ascia è uno strumento che fa parte del Grande Gioco dello Scoutismo, e se voglio che questo GG sia funzionale, dovrò averne la massima cura, usarlo e custodirlo come chi lo ha costruito mi ha detto. E così la Squadriglia è uno strumento, il Riparto è uno strumento , lo Scoutismo è un'altro strumento e la C è uno strumento anch'esso. Tutto quanto messo insieme è il GG che ci permette di arrivare vicini a Dio.
Sono tutti strumenti, dobbiamo averne la massima cura e rispetto, non sono altari sacrificali.
Così posso avere un'accetta invece di un'ascia, come posso avere Pattuglie invece di Squadriglie, ecc., senza che venga meno lo scopo finale: avvicinarsi a Dio.
Michel De Montaigne diceva che in campo religioso il caso e l'aleatorietà la fanno da padroni, dato che è molto probabile che se nasco in occidente sarò Cristiano, se nasco in India sarò induista, eccetera. Cioè è un problema principalmente culturale e non trascendente quale religione andrò ad abbracciare. Quindi anche le religioni sono strumenti per avvicinarsi a Dio.
Ora, tutto questo discutere della C come se fosse un idolo essa stessa mi lascia perplesso (e lo dice uno che viene da famiglia profondamente cattolica, con una suora e un monsignore...). Lo scoutismo dovrebbe essere una ricerca di ciò che ci unisce, non una puntualizzazione dei motivi per i quali dovremmo restare nella nostra torre d'oro.
Un piccolissimo esempio: per i musulmani Allah ha 99 nomi, e solo colui che conosce tutti i nomi di Allah è un devoto. Per rendere agevole la pratica della recita dei nomi viene usata una coroncina a grani detta Tasbih. Ricorda nulla di utilizzato anche da noi? Wink
Cercare ciò che ci unisce, non ciò che ci divide. Se lo Scoutismo fallisce questo ha fallito tutto quanto.
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pacio



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MessaggioInviato: Lunedì 03 Marzo 2008, 15:02    Oggetto: Rispondi citando

sono perfettamente d'accordo:la religione unisce.
per questo cerco di vivere meglio che posso la mia e lo faccio facendo servizio in agesci proprio perchè ritengo ( culturalmente parlando ) che in quella si trova la mia felicità in questo tempo e in questo mondo.
portando la mia fede con un progetto chiaro, condiviso e testimoniato non farò altro che aiutare gli altri a identificarsi in ciò che per loro significa credere.
se rinunciassi alla mia per porre come prioritaria la S, diventerebbe un qualcosa di monco che non mi interesserebbe più.
l'agesci, con fatica - con molta fatica - cerca sempre di rendere armonica la proposta mettendo ( e torno a dire ) le tre scelte del patto associativo sullo stesso piano. sono una legata all'altra, ma mi pare che qui ci sia una qualche fatica a comprendere questo.
non capisco perchè dia così tanto fastidio la famosa C: non ci sono obblighi o costrizioni nel cammino scout agesci.
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Lunedì 03 Marzo 2008, 16:13    Oggetto: Rispondi citando

pacio ha scritto:
non capisco perchè dia così tanto fastidio la famosa C: non ci sono obblighi o costrizioni nel cammino scout agesci.

Rolling Eyes e che discutiamo a fare allora?
Ma scusa:
Citazione:
portando la mia fede con un progetto chiaro, condiviso e testimoniato non farò altro che aiutare gli altri a identificarsi in ciò che per loro significa credere.

Ma questo non è dare gli strumenti per poter/saper scegliere. Come fai a dire che per Pinco, ragazzo musulmano, il significato di "credere" sia quello che intendi tu? In che si identifica?
Citazione:
se rinunciassi alla mia per porre come prioritaria la S, diventerebbe un qualcosa di monco che non mi interesserebbe più.

ma perchè "rinunciare" e non invece "completare"? Qui si ragiona sempre per esclusione...uff...
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pacio



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MessaggioInviato: Lunedì 03 Marzo 2008, 17:49    Oggetto: Rispondi citando

veramente anche io non capisco perchè se ne stia a discutere.
se sono "fedele", se sono testimone del mio credere darò testimonianza della mia appartenenza ad una fede e cosa significhi per me viverla
anche attraverso lo scoutismo.
potrò essere riconoscibile in modo chiaro facendo capire che non posso divedere l'io credente dall'io scout o dall'io politico.
testimonierò l'accoglienza proprio perchè credo in quella chiesa, in quel dio e in questo mi ci gioco per scelta.
l'impegno messo in gioco non è leggibile solo come discriminante o "integralismo" ma come fatica dell'appartenenza.
il senso della rinuncia presuppone una necessità: me se questa necessità non sussiste decade di fatto la rinuncia stessa.
per quanto riguarda il completarsi in materia di fede, credo che non sia educativo miscellare le fedi perchè non è mettendo insieme fedi diverse che completi: casomai fai conoscere le differenze ma non testimonieresti niente, cosa che in agesci, per il patto associativo, è alla base del servizio di capo. come credo sia molto difficile in questa vita "completarsi" testimoniando l'appartenenza ad una fede perchè si gioca sempre sul piano della ricerca: altrimenti è bigottismo e questo non interessa.
mi pare di capire che alla fine sia un problema di priorità: per alcuni lo scoutismo deve essere prioritario, per altri ha pari priorità della scelta di fede.
scelta: non obbligo. è libera scelta sia per chi la propone sia per chi la accetta.
l'agesci è un'associazione di scout cattolici. in iran probabilmente ( non lo so ma penso sia possibile ) ci possono essere scout mussulmani, con la differenza che probabilmente da loro ci sono solo quelli e gli scout aconfessionali non esistono.
questo, come dice uomodelbosco, è legato culturalmente alla realtà propria.
il fatto che non ci sia una associazione di scout mussulmani in italia non sarà mica colpa dell'agesci, no?
e se dovesse nascere non credo che l'agesci possa essere così chiusa da non accettarla.....
chiunque vuole partecipare alle nostre attività, iscriversi ai nostri gruppi lo può fare senza alcun pregiudizio dopo aver capito bene cosa facciamo. ai capi si chiede solo di accettare il patto associativo.
niente di più e niente di meno.
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Lunedì 03 Marzo 2008, 18:04    Oggetto: Rispondi citando

Pacio, non riusciamo a stare sulla stessa lunghezza d'onda...
Citazione:
se sono "fedele", se sono testimone del mio credere darò testimonianza della mia appartenenza ad una fede e cosa significhi per me viverla

E fin qui, ok, tu sei tu e testimoni la tua fede.
Citazione:
per quanto riguarda il completarsi in materia di fede, credo che non sia educativo miscellare le fedi perchè non è mettendo insieme fedi diverse che completi: casomai fai conoscere le differenze ma non testimonieresti niente, cosa che in agesci, per il patto associativo, è alla base del servizio di capo.

Cosa intendi per miscellare? Ma in ogni caso, perchè mai dovrebbe venire meno la tua testimonianza se svolta all'interno di una associazione che non è esclusiva? Se è testimonianza "di qualità" e non di facciata non acquisirebbe invece maggior dignità che non esprimerla inter pares? "Io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi". E' in un terreno "più difficile" che emerge la fermezza della Fede, la qualità e la fortezza della proposta.
Citazione:
il fatto che non ci sia una associazione di scout mussulmani in italia non sarà mica colpa dell'agesci, no?

Aridaje a cercar colpe Wink
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babbolipo





Registrato: 14/03/06 20:37
Messaggi: 53
Residenza: Teramo

MessaggioInviato: Lunedì 03 Marzo 2008, 20:18    Oggetto: Rispondi citando

Salve,

vediamo un pò cos'è che ci unisce, invece di quello che ci divide.


L’uomo ha l’anima….

E’ strano che ci siano state nel mondo più guerre e discordie per la religione che per qualsiasi altra causa. Peggio che strano, è addirittura ridicolo: ma è un fatto che più teniamo alle nostre credenze religiose, più teniamo ad avere ristrettezza di vedute di fronte alle idee religiose altrui. Dimentichiamo così che siamo tutti figli di uno stesso Padre, di cui tutti ci sforziamo di fare, sia pure in diversi modi, la volontà.
C’è una cosa, però, di cui sono sicuro: Dio non è un personaggio di mentalità ristretta, come certi sembrerebbero immaginare, ma un immenso Spirito di Amore che é superiore alle piccole differenze di forma, di credo e di confessione religiosa e che benedice ogni uomo che veramente cerchi di fare del suo meglio, secondo l’illuminazione che gli è stata data, al Suo servizio.

B.P. Strada verso il successo.



“”E su di te, Mohammad, facemmo scendere il Libro di Verità, a conferma delle Rivelazioni da noi fatte agli Inviati che ti hanno preceduto. Giudica dunque Ebrei e Cristiani alla luce del Libro e le passioni non offuscheranno il tuo giudizio. In verità, Dio ha assegnato ad ognuno una via da seguire, mentre se avesse voluto, Egli avrebbe fatto degli uomini una sola comunità con una sola Fede. Ma ciò non è, perché Dio vuole mettervi alla prova. Gareggiate dunque nel compiere le buone opere, e nel Giorno del Giudizio tutti sarete radunati davanti a Lui. In quel giorno conoscerete da Dio le cose che vi hanno tenuti divisi su questa terra.””

Sura V (Sura del convito), versetto 48

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------
…..Più dispensiamo Amore e Carità al nostro prossimo, più sviluppiamo la nostra anima.

B.P. SvS, 210-213



Il terzo pilastro dell’Islam: La carità.
261 Fare l’Elemosina sulla via di Dio è come seminare un chicco di grano da cui nasceranno sette spighe da cento chicchi ognuna: Dio rende moltiplicato per molte volte ciò che riceve dagli uomini. Egli è l’Onnopotente e l’Onniscente!
262 L’Elemosina fatta sulla via di Dio senza farla pesare a chi ne ha beneficiato, avrà la ricompensa dal Vostro Signore. Chi così avrà agito non dovrà temere la Sua Ira, ne vivrà nella tristezza.
263 Una parola gentile e di perdono è più gradita di un’Elemosina seguita da parole effimere. Dio è il Clemente ed il misericordioso!


Buona Strada Babbolipo
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BOBOMAN



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MessaggioInviato: Martedì 04 Marzo 2008, 00:55    Oggetto: Rispondi citando

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UNIRE,ARRICCHIRE,CRESCERE,CREDERE



NON



DIVIDERE,PERDERE,RINUNCIARE,ABIURARE



I Folletti son dappertutto,davanti a te,dietro di te......nel tuo cuore....



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rinoceronte caparbio
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MessaggioInviato: Martedì 04 Marzo 2008, 01:27    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
perchè mai dovrebbe venire meno la tua testimonianza se svolta all'interno di una associazione che non è esclusiva?

ma proprio perchè è peculiarità dell'associazione quel tipo di testimonianza si DEVE richiedere a un testimone che sia coerente con ciò che si propone di testimoniare quell'associazione.
Nel cngei c'è più "libertà" (passatemi il termine) di testimoniare anche fedi diverse, proprio perchè nel cngei NON c'è una peculiarità di una certa testimonianza, ma si richiama a valori, concetti e "norme" condivise da più esperienza di fede.

Citazione:
E' in un terreno "più difficile" che emerge la fermezza della Fede, la qualità e la fortezza della proposta.
Lla coerenza di un capo di testimoniare personalmente una fede DIVERSA (in questo topic, in altri proprio l'assenza della fede/spiritualità) in un'associazione scoutistica che si propone di testimoniare una fede cattolica è slegata dal fatto che un CRISTIANO (cattolico o meno) vada a evangelizzare.

che senso avrebbe allora che i santi Cirillo e Metodio andassero insieme a evangelizzare se Cirillo era seguace degli dei egizi? Che razza di cristianesimo testimoniavano? Uno predica la resurrezione, l'altro che ogni faraone è dio...

Girate la metafora mettendo l'agesci come Metodio e pincopallo protestante...caspita evangelizzano?
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Martedì 04 Marzo 2008, 08:51    Oggetto: Rispondi citando

Ragazzi, non so più come dirlo, anzi, credo che Babbolipo sia stato straordinario nel condensare l'essenza del discorso che con fatica cerco di spiegare.
Tutti noi stiamo cerchiamo di salire verso la vetta della montagna (Dio), ma ci sono più sentieri per raggiungere la cima. E' meglio il mio sentiero o il tuo? O non è forse che esistono più sentieri? Dio non poteva farsi trovare comodamente a valle?
Grazie Babbolipo!
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elfo





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MessaggioInviato: Martedì 04 Marzo 2008, 09:52    Oggetto: Rispondi citando

I confronti sono sempre positivi, purché si sia consci della propria identità, e non si cada nel facile errore del relativismo.
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Martedì 04 Marzo 2008, 10:42    Oggetto: Rispondi citando

Riporto dalla fonte citata da Elfo:
Citazione:
Nella visione cattolica il relativismo culturale è ritenuto inaccettabile quando diventa relativismo etico e mette in dubbio le verità rivelate che sono oggetto della fede cattolica. La Chiesa afferma di rispettare le culture diverse dalla propria per le quali, oggi, propone una missionarietà che parte dal valorizzare i valori propri di ogni popolo ed etnia, purché non permetta comportamenti disapprovati dalla Chiesa.

La Chiesa può avere un valore per me, e nullo per Pinco. Ognuno ha i propri sentieri, a volte nella Chiesa cattolica, a volte no, e affermare che chi la pensa in modo diverso è nell'errore è il primo scalino per l'incomprensione e il conflitto.
Citazione:
Infatti, porre la propria fede accanto alle altre, attribuendo a tutte lo stesso valore, significherebbe secondo la Chiesa snaturarla; essa si richiama in proposito alle parole di Gesù: «Io sono la via, la verità, la vita»; «Non potete servire a Dio e a mammona».

Ebbene?
I Protestanti non seguono Cristo? Gli Ortodossi non seguono Cristo? Chi è la Chiesa per sostenere che sbagliano pur seguendo Cristo anch'essi? La Chiesa propone UN sentiero verso Cristo, ma non per tutti è IL sentiero.
Di nuovo, e penso per esempio all'islam, si va a cercare ciò che divide e non ciò che unisce.
In quanto a mammona non vedo la pertinenza.
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pacio



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MessaggioInviato: Martedì 04 Marzo 2008, 11:20    Oggetto: Rispondi citando

esatto caro uomodelbosco e cari tutti
quello che va bene per me non va bene per te.
e allora perchè devo chiederti di rinunciare a qualcosa che per te è importante per seguire me?
la chiesa giustamente, come l'islam o come le altre fedi, propone un suo cammino che prevede l'incontro con gli altri senza per questo rinunciare al suo credo.
il fatto che poi le grandi religioni monoteiste abbiano fondamenti simili non vuol dire che ognuno di noi può essere nello stesso tempo cattolico o mussulmano, ma significa che culturalmente ognuno di noi da voce, secondo il suo cammino, di fede a quei fondamenti in quel contesto.
dato che essere capi in agesci, e proporre un cammino di fede, passa inequivocabilmente dalla testimonianza ( che non significa solo annunciare a parole ) non è materialmente possibile, oltre che concettualmente, per un capo agesci essere buon testimone di una fede non sua. così come non lo è nessuno di noi a patto di essere schizofrenico.
per questo dico che non si può proporre un cammino di fede serio e progettato in una condizione di miscellanea di fedi perchè inesorabilmente verrebbe ad essere preponderantemente testimoniata la mia a danno di tutti coloro che non sono della mia confessione.
il cammino di fede si ridurrebbe all'ora di religione che, per il patto associativo, sarebbe inpensabile.
e attenzione a non confondere testimonianza con proselitismo, cosa che mio parere qualcuno non ha ancora chiaro.
il fatto, poi, che io sia il primo ad essere ferocemente critico con il magistero e la gerarchia della chiesa non inflicia il mio appartenere ad essa ma, anzi, ne rende ancora più testimonianza proprio perchè il mio essere cristiano passa anche attraverso l'impegno nel rendere il mondo migliore di come l'ho trovato, compreso, per quanto possibile, il mondo stesso della mia chiesa.

p.s. qualcuno mi può spiegare il senso e il perchè delle foto postate da boboman? non l'ho proprio capito.
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Martedì 04 Marzo 2008, 11:46    Oggetto: Rispondi citando

Ma Pacio!
Citazione:
e allora perchè devo chiederti di rinunciare a qualcosa che per te è importante per seguire me?

Dove hai letto che si pensa a questo?
Citazione:
il fatto che poi le grandi religioni monoteiste abbiano fondamenti simili non vuol dire che ognuno di noi può essere nello stesso tempo cattolico o mussulmano, ma significa che culturalmente ognuno di noi da voce, secondo il suo cammino, di fede a quei fondamenti in quel contesto.

Ma chi ha detto che bisogna essere di due fedi??
Citazione:
per questo dico che non si può proporre un cammino di fede serio e progettato in una condizione di miscellanea di fedi perchè inesorabilmente verrebbe ad essere preponderantemente testimoniata la mia a danno di tutti coloro che non sono della mia confessione.

A parte il fatto che non sono d'accordo, è proprio su questo terreno che avverranno le sfide in futuro. Non possiamo chiuderci nella nostre torre d'oro e sempre più saremo chiamati a testimoniare all'interno di un coro di voci. Lo Scoutismo ha sempre cercato il sentiero, ora la sfida parte proprio da questo: essere testimoni là fuori, dove i muri crolleranno e la società, sempre più multietnica, con nuove culture religiose, darà uno scossone alle nostre certezze, e allora si che dovremo essere testimoni, ma con T maiuscola. Vedi che non avrà senso dire voi di là, noi di qua.
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pacio



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MessaggioInviato: Martedì 04 Marzo 2008, 13:30    Oggetto: Rispondi citando

ma io non sto dicendo "voi e qua e noi là".
io sto dicendo "insieme" con le proprie identità.
tu probabilmente presupponi "insieme" di fedi nella stessa associazione, io preferisco "insieme" di associazioni ben identificabili nella propria realtà.
perchè è obbligatorio rinunciare ad un cammino serio e profondo a fronte di una finta universalità?
i nostri punti di vista, mi pare, alla fine divergono solo sulle modalità di realizzazione di questo "insieme" che entrambi auspichiamo.
personalmente ritengo che una proposta di fede non vada relegata in un qualcosa che accomuna ma non educa quanto, piuttosto, in un incontro aperto, chiaro e limpido con realtà progettuali.
se con il mio clan avessi avuto la possibilità di incontrare un clan di mussulmani, lo avrei fatto di corsa ( progetto permettendo ).
ma sarebbe stato un gruppo di ragazzi cattolici che incontravano un gruppo di ragazzi mussulmani: incontro condiviso e preparato dagli adulti in un progetto. in questo contesto si che sarebbe diventato educativo e non mera curiosità, proprio perchè ci si ritrovava intorno ad un qualcosa profondamente legato alle nostre vite ma con identità diverse.
il fatto di essere testimone di una fede in un contesto in cui "educo" ( mi sembra che dimentichiamo un pò troppo spesso il senso del servizio che facciamo ) persone di fede diversa è quanto di più coercitivo posso fare. è l'antitesi stessa dell'educare perchè, come ben sai, l'educazione non può essere asettica ma implica il coinvolgimento della persona nella sua interezza. per cui, perchè devo forzare gli educandi verso una fede che non è la loro? il mio essere cristiano traspare dalle mie azioni ( almeno dovrebbe ) e, che lo voglia o no, tutta la mia proposta passa da quella fede specifica ( questo è quello che chiede il patto associativo ai capi ). non sarebbe una mancanza di rispetto per chi non è della mia fede?
a meno di non essere capaci a scindere se stessi tra l'ora dell'uomo scout e l'ora dell'uomo di fede, ma mi pare che qui si è oltre la schizofrenia: siamo nel non senso.
ci vorrebbe una struttura che non solo non si è in grado di operare, ma nemmeno poi di adoperare ai fini educativi.
è probabile che i tempi futuri portino difficoltà notevoli: basta solo pensare a cosa succederà tra 10/15 quando il numero dei sacerdoti sarà un terzo di quello odierno.
ma basta questo per obbligare ad inventare una nuova associazione?
o piuttosto servirà anche l'impegno dell'agesci, e di tutte le associazioni, per contribuire a trovare soluzioni ecclesialmente unificanti e innovative?
credo che questi tempi siano maturi per una nuova religiosità che non vuol dire miscellanea, appunto, quanto nuova parlata per l'incontro con gli altri a seguito di una riscoperta dell'identità.
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Martedì 04 Marzo 2008, 15:48    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
io sto dicendo "insieme" con le proprie identità.
tu probabilmente presupponi "insieme" di fedi nella stessa associazione

Esatto!
Citazione:
perchè è obbligatorio rinunciare ad un cammino serio e profondo a fronte di una finta universalità?

Non capisco perchè in modo diverso non sarebbe altrettanto serio... la serietà della proposta ce la mettiamo tu, io, tizio, con la nostra faccia, non dipende in modo principale dall'associazione.
Citazione:
ma sarebbe stato un gruppo di ragazzi cattolici che incontravano un gruppo di ragazzi mussulmani: incontro condiviso e preparato dagli adulti in un progetto. in questo contesto si che sarebbe diventato educativo e non mera curiosità,

Permettimi di dissentire. E' proprio facendo attività "spot" che diventa una curiosità, e non cammino di scoperta e crescita fatto insieme che puoi fare solo se c'è forte vicinanza.
Citazione:
il fatto di essere testimone di una fede in un contesto in cui "educo" ( mi sembra che dimentichiamo un pò troppo spesso il senso del servizio che facciamo ) persone di fede diversa è quanto di più coercitivo posso fare. è l'antitesi stessa dell'educare perchè, come ben sai, l'educazione non può essere asettica ma implica il coinvolgimento della persona nella sua interezza. per cui, perchè devo forzare gli educandi verso una fede che non è la loro?

Appunto, è quanto sostengo a proposito dell'ipocrisia di accettare ragazzi di fedi diverse in un contesto, quello agesci, che non può, per sue peculiarità attuali, essere adatto a loro.
Citazione:
è probabile che i tempi futuri portino difficoltà notevoli: basta solo pensare a cosa succederà tra 10/15 quando il numero dei sacerdoti sarà un terzo di quello odierno.
ma basta questo per obbligare ad inventare una nuova associazione?

Non si tratta di inventare nulla di nuovo. L'idea di BP era già all'altezza dei tempi che verranno, e volente o no ci dovremo fare carico dei venti che cominciano a spirare già ora. Se saremo alberi prima o poi verremo sradicati, se saremo canne vibreremo al vento senza spezzarci e il nostro movimento sarà una musica nuova.
Citazione:
credo che questi tempi siano maturi per una nuova religiosità che non vuol dire miscellanea, appunto, quanto nuova parlata per l'incontro con gli altri a seguito di una riscoperta dell'identità.

Mi piace questa espressione, ma consentimi: preferisco Jam, a miscellanea è un'espressione più Scout...Wink
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