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educatori
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Autore Messaggio
Michele





Registrato: 25/10/07 15:03
Messaggi: 130

MessaggioInviato: Giovedì 25 Ottobre 2007, 18:38    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Il c3m3nt ha scritto:

Spero di essermi espresso in modo comprensibile Very Happy


Certamente!
Il punto è che ci parliamo spesso addosso autodefinendoci educatori.
Vero, ogni nostro gesto può essere letto da chiunque in una chiave educativa (o diseducativa), ma quando gioco con i miei nipoti di 5 anni, sebbene io stia molto attento a cosa e dico, e cosa faccio, per loro non sono un educatore, sono lo zio con il quale giocano, e, dopo che se ne sono tornati a casa, non mi definisco un educatore e non faccio il punto di ciò che ho fatto.
Con gli scout, chissà perchè, dobbiamo sempre metterci un pò sulla cattedra e definire questo o quello dal punto di vista educativo. però non ne abbiamo gli strumenti per comprendere ciò che facciamo (e spesso neppure il tempo).


L'essere educatori dipende ovviamente dall'intenzione - da cui il fatto che si parli tanto di intenzionalità educativa.

Uno è educatore quando vuole esserlo.
Se coi nipoti ci giochi per divertirti tu, non sei un educatore.
Se ci giochi per farli giocare, non sei un educatore.
Se ci giochi con l'intenzione di educarli, sei un educatore.

Se sei preparato, sarai un educatore preparato, se no, sarai un educatore impreparato. Idem dicasi quanto al buon senso, l'esperienza ecc. Uno può essere un idraulico di buon senso o un idraulico senza buon senso, un animatore parrocchiale preparato o impreparato.
Ciò che fa differenza è lo scopo di ciò che fai. Se lo scopo è educazione, sei un educatore.
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Venerdì 26 Ottobre 2007, 13:56    Oggetto: Rispondi citando

Michele ha scritto:
Ciò che fa differenza è lo scopo di ciò che fai. Se lo scopo è educazione, sei un educatore.

D'accordo, ma non c'è solo l'intenzione, ci sono anche i mezzi che ci sono o non ci sono.
Io posso definirmi un marinaio, ma se non ho la barca, le mie intenzioni restano tali.
Per trarre spunto da una nota pubblicità: Cristoforo Colombo va al porto per partire verso l'ignoto e la folla lo accompagna, ma arrivato là scopre che le caravelle sono tre scialuppe... "siamo sicuri di avere gli strumenti giusti"?
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Michele





Registrato: 25/10/07 15:03
Messaggi: 130

MessaggioInviato: Venerdì 26 Ottobre 2007, 15:10    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Michele ha scritto:
Ciò che fa differenza è lo scopo di ciò che fai. Se lo scopo è educazione, sei un educatore.

D'accordo, ma non c'è solo l'intenzione, ci sono anche i mezzi che ci sono o non ci sono.
Io posso definirmi un marinaio, ma se non ho la barca, le mie intenzioni restano tali.
Per trarre spunto da una nota pubblicità: Cristoforo Colombo va al porto per partire verso l'ignoto e la folla lo accompagna, ma arrivato là scopre che le caravelle sono tre scialuppe... "siamo sicuri di avere gli strumenti giusti"?


Come ho detto, puoi essere un educatore preparato o impreparato.

In più c'è il fatto che non avere le caravelle, per Colombo, è un fattore che oggettivamente lo mette non in grado di fare il navigatore.

Ma il fattore corrispondente per un educatore non è la preparazione. E' l'avere, o non avere, rapporti con l'educando.

Nel momento in cui i genitori mettono nelle mie mani i lupi, ed io voglio educarli, la mia preparazione (o mancanza di preparazione) potrà qualificare (o squalificare) il mio lavoro di educatore, ma non può impedirmi di provarci. Solo se non mi mandassero i lupi in tana, mi troverei nella posizione di Colombo con tre scialuppe.

Ecco perchè è ancora più importante la preparazione - perchè stando le cose come stanno, è facilissimo che i lupi me li mandino, magari senza guardare tanto per il sottile, se solo dò la mia disponibilità a tenermeli per qualche ora ogni settimana.
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Venerdì 26 Ottobre 2007, 15:34    Oggetto: Rispondi citando

Michele ha scritto:
Ma il fattore corrispondente per un educatore non è la preparazione.E' l'avere, o non avere, rapporti con l'educando.


Citazione:
Ecco perchè è ancora più importante la preparazione - perchè stando le cose come stanno, è facilissimo che i lupi me li mandino, magari senza guardare tanto per il sottile, se solo dò la mia disponibilità a tenermeli per qualche ora ogni settimana.


Sono d'accordo con la tua seconda affermazione.
La preparazione è fondamentale. Il rapporto con l'educando è dato per scontato, nel senso che è "la materia prima da plasmare", ma per poterlo fare bene non basta l'intenzione, per quanto lodevole, ma sono necessari gli strumenti.
Quindi mi ri-domando: gli strumenti che abbiamo sono idonei? Abbiamo un metodo, lo scoutismo, che è fantastico, ma sappiamo utilizzarlo?
Con un altro esempio: abbiamo una macchina performante, ma abbiamo ricevuto un'adeguata istruzione su come va utilizzata?

Per definirsi educatori il metodo da solo non basta, sono necessarie competenze.
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