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capi "diversamente" cristiani
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Leo79



Età: 44
Segno zodiacale: Leone
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MessaggioInviato: Martedì 28 Agosto 2007, 22:20    Oggetto: Rispondi citando

Ciao a tutti,
questo post mi ha dato spunto di guardare vei vari documenti dove si parla della scelta Cattolica in AGESCI, e caspita non c'e' scritto da nessuna parte!
Beh a parte il nome dell'associazione (il che mi pare molto importante).

Penso che il capo in Coca AGESCI debba essere Cristiano Cattolico, non ci sono mezze misure.
Quando nel patto associativo di parla di "secondo la fede che è loro donata da Dio", non si chiede a chichessia di valutarla, meno che meno la CoCa o un singolo capo. Perche' parte dal fatto che la fede e' un dono di Dio.
L'AGESCI fa una proposta religiosa di matrice Cattolica, punto. B-P diceva che non si puo' separare lo scoutismo dalla crescita spirituale in una confessione (=> non puo' esserci uno scout ateo propriamente detto), non che "non e' possibile unire una sola proposta di fede allo scoutismo" e nemmeno "che devono esserci tante proposte di fede". Ora non ricordo il post, ma e' stato affermato che se uno testimonia la fede cattolica non testimonia lo scoutismo, ditemi un punto in cui le due cose non coincidano!
Per come è strutturata la proposta spirituale dell'AGESCI non è possibile separare la proposta di fede dalla proposta scout, perche' la prima si appoggia e da significato alla seconda. Tanto che in branca RS i punti principali sono Strada, Comunità e Servizio, la fede non c'e' come punto a se, perche' lei e' nella strada, nella comunita' e nel servizio. (anche se nel mio gruppo siamo separatisti anche in questo...)

Tutto un altro discorso invece è per i ragazzi. L'AGESCI come associazione si propone a tutti, indipendentemente dalla religione, ma la proposta spirituale e' quella cattolica. Sta poi alla singola CoCa prevedere un percorso di crescita spirituale eventualmente differente per i ragazzi non cattolici, percorso che non può (purtroppo) concludersi con la Partenza.
In Italia siamo fortunati e possiamo anche scegliere di mandare i nostri ragazzi presso altre associazioni se la proposta cattolica non ci va bene (CNEGEI, ASSISCOUT, ex ARCISCOUT, e via dicendo ).
Io ho piu' di uno scout non cattolico, pero' a loro la proposta e' medesima che agli altri, quando proponiamo la confessione a loro proponiamo solo un dialogo con l'AE che e' un uomo ne piu' ne meno che un altro capo. Idem per messa e tutto il resto. Per ora non ho mai avuto ragazzi di una fede differente.

Uomodelbosco (se non erro) chiedeva che significato avesse avere un AE se tutti i capi sono catechisti.
Ogni laico cristiano cattolico (ma penso il cristiano in generale) ha 3 uffici da compiere:
- ufficio regale
- ufficio sacerdotale
- ufficio profetico

cito:

"I laici partecipano all’ufficio sacerdotale, per cui Gesù ha offerto se stesso sulla croce e si offre continuamente nelle celebrazioni eucaristiche, unendosi a lui nell’offerta di se stessi e della loro attività. Le preghiere, le buone opere, il lavoro quotidiano, le sofferenze, la vita familiare, il sollievo spirituale e corporale, se sono compiuti nello Spirito, diventano sacrifici graditi a Dio per Gesù Cristo. In quanto partecipi dell’ufficio sacerdotale di Cristo, i laici sono specificamente chiamati a consacrare il mondo a Dio, “operando santamente dappertutto come adoratori” (Lumen Gentium, 34).

La partecipazione all’ufficio profetico di Cristo rende particolarmente idonei a esercitare “una preziosa azione per l’evangelizzazione del mondo” (Lumen Gentium, 35) mediante la parola, la testimonianza, l’apostolato, la seminagione di quella sapienza e di quella speranza, alle quali l’umanità anela, spesso inconsapevolmente. Il Concilio sottolinea che principalmente nella vita coniugale e familiare - per il fatto che gli sposi sono essi stessi i ministri del matrimonio - i laici svolgono il loro ruolo profetico (cf. Lumen Gentium, 35).

Gesù Cristo è Re soprattutto perché, fattosi obbediente fino alla morte di croce, è stato esaltato dal Padre e costituito Signore di tutto l’universo. Ebbene, i fedeli laici partecipano alla sua missione regale sia attraverso la mortificazione per vincere in se stessi il regno del peccato, sia lavorando per far prevalere il regno della verità, della giustizia e della pace, diffondendo ovunque lo spirito del Vangelo. Essi, conoscendo da vicino il valore della creazione, riconducono ogni cosa alla sua vera finalità anche mediante le attività propriamente secolari, affinché il mondo raggiunga “il suo fine nella giustizia, nella carità e nella pace” (Lumen Gentium, 36). "
(http://www.vatican.net/holy_father/john_paul_ii/angelus/1987/documents/hf_jp-ii_ang_19870301_it.html)

Pero' l'AE e' un ministro di Dio, che e' diverso dal singolo laico. Il don, solo per il fatto di essere laureato in teologia, conosce sicurmente meglio le scritture ed e' testimone di una adesione alla fede diversa da quella del laico.

Riguardo alla pluralità di proposta, si e' vero che forse si perde a non avere capi di fedi differenti, pero' verrebbero meno al significato stesso dell'AGESCI, della proposta cattolica. Perche' la proposta si basa sull'esempio, se ho un capo che mi porta l'esempio mussulmano non puo' essere un capo agesci.
E un altro discorso se invece porti i ragazzi a interagire con le altre religioni, noi siamo andati con l'alta sq ad una veglia interconfessionale, iniziata dopo il tramonto del sabato per aspettare il riposo degli ebrei Smile

Spero di aver dato il mio contributo...

Leo
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Mercoledì 29 Agosto 2007, 08:12    Oggetto: Rispondi citando

Leo79 ha scritto:
questo post mi ha dato spunto di guardare vei vari documenti dove si parla della scelta Cattolica in AGESCI, e caspita non c'e' scritto da nessuna parte!
Beh a parte il nome dell'associazione (il che mi pare molto importante).

Esattamente: non è detto in nessuna parte.
Il fatto che la C richiami con chiarezza Cattolico è certamente quanto definisce l'associazione, ma NON può essere sufficiente per diventare il discriminante per lasciare fuori qualcuno dallo scoutismo, men che meno se si tratta di Cristiani come noi.
Facciamo un gran parlare di P.A. e poi ci basta la C della sigla? ma allora che discutiamo di documenti a fare?
Citazione:
Penso che il capo in Coca AGESCI debba essere Cristiano Cattolico, non ci sono mezze misure.

Io penso, ovviamente, di no. E lo dice il P.A.
Citazione:
L'AGESCI fa una proposta religiosa di matrice Cattolica, punto. B-P diceva che non si puo' separare lo scoutismo dalla crescita spirituale in una confessione

Corretto, però guardava anche con apprensione al fatto che la crescita massiccia di scout cattolici potesse portare ad una divisione dello scoutismo.
Nel 1925 ci fu l'Anno Santo e una nutrita partecipazione di Scouts da tutto il mondo stava ad indicare la crescita dello Scoutismo cattolico, che non passò inosservata a B.P., il quale ebbe a dire che era molto contento che gli scouts andassero ad incontrare il S.Padre, ma che bisognasse fare attenzione a non voler fare "un movimento all'interno di un movimento" dato che questo sarebbe stato "contro alla sostanza stessa dello Scoutismo che non fa distinzioni tra scouts di religioni diverse".
E noi, ragionando così, stiamo appunto creando movimenti distinti all'interno di un movimento Scout.

Citazione:
In Italia siamo fortunati e possiamo anche scegliere di mandare i nostri ragazzi presso altre associazioni se la proposta cattolica non ci va bene (CNEGEI, ASSISCOUT, ex ARCISCOUT, e via dicendo ).

Mah, mica tanto direi. La capillare diffusione dell'Agesci fa si che spesso sia l'UNICA possibilità per fare Scoutismo. Nella mia provincia ci sono circa 10 gruppi Agesci, nessun altro gruppo di altra associazione. Esiste un solo gruppo Asci in tutta la regione (km. 50 circa), due gruppi FSE e alcuni CNGEI (circa 100 km).
Da me l'unica possibilità è l'Agesci.
Citazione:
Io ho piu' di uno scout non cattolico, pero' a loro la proposta e' medesima che agli altri,

E come puoi ben capire non si fa loro un buon servizio, perchè lo scoutismo funziona se è ad personam, non se il gregge segue indistintamente tutto lo stesso programma senza distinzioni.
rinocerontecaparbio ha scritto:
saranno problemi E dell'associazione protestante (sbaglio, o ci sono gli scout valdesi?) E del ragazzo cattolico. Chi sono io per criticarli?

beh, questo è come dire "fatti loro, se ci riescono..." ma come ben sai (sempre che esista una associazione valdese, cosa che dubito), le proporzioni di diffusione associativa non sono paragonabili e sono, di fatto, una esclusione se si ragiona così.
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Leo79



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MessaggioInviato: Mercoledì 29 Agosto 2007, 09:21    Oggetto: Rispondi citando

Ciao a tutti,

[quote="uomodelbosco"][quote="Leo79"]questo post mi ha dato spunto di guardare vei vari documenti dove si parla della scelta Cattolica in AGESCI, e caspita non c'e' scritto da nessuna parte!
Beh a parte il nome dell'associazione (il che mi pare molto importante).
[/quote]
Esattamente: non è detto in nessuna parte.
Il fatto che la C richiami con chiarezza Cattolico è certamente quanto definisce l'associazione, ma NON può essere sufficiente per diventare il discriminante per lasciare fuori qualcuno dallo scoutismo, men che meno se si tratta di Cristiani come noi.
Facciamo un gran parlare di P.A. e poi ci basta la C della sigla? ma allora che discutiamo di documenti a fare?
[/quote]

Se ho occasione cerco di chiederlo a qualche capo "esperto" di documenti vari e di storia associativa...

[quote][quote]L'AGESCI fa una proposta religiosa di matrice Cattolica, punto. B-P diceva che non si puo' separare lo scoutismo dalla crescita spirituale in una confessione[/quote]
Corretto, però guardava anche con apprensione al fatto che la crescita massiccia di scout cattolici potesse portare ad una divisione dello scoutismo.
Nel 1925 ci fu l'Anno Santo e una nutrita partecipazione di Scouts da tutto il mondo stava ad indicare la crescita dello Scoutismo cattolico, che non passò inosservata a B.P., il quale ebbe a dire che era molto contento che gli scouts andassero ad incontrare il S.Padre, ma che bisognasse fare attenzione a non voler fare "un movimento all'interno di un movimento" dato che questo sarebbe stato "contro alla sostanza stessa dello Scoutismo che non fa distinzioni tra scouts di religioni diverse".
E noi, ragionando così, stiamo appunto creando movimenti distinti all'interno di un movimento Scout.[/quote]

Considera il contesto, siamo agli albori dello scoutismo, era molto più piccolo (numericamente) di come e' ora, con il passare del tempo è inevitabile che si formino delle "correnti". E' sbagliato se lo scoutismo cattolico facesse scoutismo a se, invece non succede cosi', siamo parte del WOSM/WAGGGS ne più ne meno degli altri.
Io sinceramente faccio fatica a capire come riesca il CNGEI ad offrire una crescita spirituale di fede in fedi diverse. Se avessi un ragazzo mussulmano avrei grossi problemi a fargli catechesi islamica, per il semplice fatto che non la conosco...
Poi non e' solo catechesi, la religione e' un modo di vivere, modo di vivere che si riflette con quello che fai.
La nostra ragazza che e' stata al jamboree ha detto che quando stava con i ragazzi dei paesi islamici si sentiva portata in palmo di mano (non perche' era lei, ma perche' era ragazza), cosa che nel nostro reparto non succede!


[quote][quote]In Italia siamo fortunati e possiamo anche scegliere di mandare i nostri ragazzi presso altre associazioni se la proposta cattolica non ci va bene (CNEGEI, ASSISCOUT, ex ARCISCOUT, e via dicendo ).
[/quote]
Mah, mica tanto direi. La capillare diffusione dell'Agesci fa si che spesso sia l'UNICA possibilità per fare Scoutismo. Nella mia provincia ci sono circa 10 gruppi Agesci, nessun altro gruppo di altra associazione. Esiste un solo gruppo Asci in tutta la regione (km. 50 circa), due gruppi FSE e alcuni CNGEI (circa 100 km).
Da me l'unica possibilità è l'Agesci.
[quote]Io ho piu' di uno scout non cattolico, pero' a loro la proposta e' medesima che agli altri,[/quote]
E come puoi ben capire non si fa loro un buon servizio, perchè lo scoutismo funziona se è ad personam, non se il gregge segue indistintamente tutto lo stesso programma senza distinzioni.
[/quote]

allora puoi cominciare ad aprire una sezione CNGEI Smile
Per esempio a Longarone c'e' solo un gruppo FSE e nessun AGESCI, se vuoi andare in AGESCI devi scendere fino a Belluno.
Si indubbiamente l'AGESCI è diffusa maggiormente rispetto alle altre associazioni, ma risponde anche alla richiesta del territorio.
A Verona ci sono circa 30 gruppi AGESCI e due gruppi CNGEI (suddivisi in 3 sezioni), la scelta e' possibile, ma solo per il fatto che il rapporto sia 15 a 1 indica che il territorio preferisce la proposta cattolica a quella pluriconfessionale.

Ciao Leo
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Mercoledì 29 Agosto 2007, 09:59    Oggetto: Rispondi citando

Leo79 ha scritto:
Se avessi un ragazzo mussulmano avrei grossi problemi a fargli catechesi islamica, per il semplice fatto che non la conosco...

Appunto, però nessuno mi direbbe che è bene rifiutare un ragazzo musulmano.
Quindi? Lui è lì, e noi gli facciamo un gran servizio per aiutarlo nella sua fede parlandogli di Cristianesimo...bah...
Capisci com'è pelosa la faccenda?
Capi Cristiani ma di altra confessione NO, ragazzi addirittura di altre fedi SI. E poi per cosa? Per una speranza che questo diventi Cristiano? Ma a lui può non fregare nulla del cristianesimo. Lui è lì perchè vuole essere Scout, ed è stato accettato percheè SPESSISSIMO l'unica possibilità è l'Agesci!
Citazione:
Si indubbiamente l'AGESCI è diffusa maggiormente rispetto alle altre associazioni, ma risponde anche alla richiesta del territorio.

Guarda, su questo sono molto dubbioso, vorrebbe dire che c'è una quantità di praticanti che invoca a gran voce uno scotuismo cattolico, ma da quanto vedo non è così.
E' la domanda che genera l'offerta o viceversa?
Siamo così sicuri che l'offerta di scoutismo cattolico non sia così elevata rispetto ad altre forme da generare - consentitemi l'esempio - una sorta di "mercato drogato"?
Per esperienza diretta, e parlo di genitori ex scout che attualmente hanno i loro figli negli scout Agesci: una minimissima parte è praticante e credo non avrebbero nessuna difficoltà a mandare il loro figli in altra associazione.
rendiamoci conto in primis che l'imponente disponibilità di strutture che la chiesa può mettere a disposizione - in tempi brevi - ad un gruppo scout non è paragonabile alla fatica che dovrebbe fare un gruppo non cattolico per crescere di numero.
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aureliano



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MessaggioInviato: Mercoledì 29 Agosto 2007, 10:01    Oggetto: Rispondi citando

Leo79 ha scritto:

A Verona ci sono circa 30 gruppi AGESCI e due gruppi CNGEI (suddivisi in 3 sezioni), la scelta e' possibile, ma solo per il fatto che il rapporto sia 15 a 1 indica che il territorio preferisce la proposta cattolica a quella pluriconfessionale.



Oppure che sia più facile dal punto di vista logistico fare una proposta confessionale...già a partire dalle sedi: quanti di noi hanno la sede in parrocchia o comunque in oratori o centri collegati ad essa? Credo la maggior parte...
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Leo79



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MessaggioInviato: Mercoledì 29 Agosto 2007, 11:08    Oggetto: Rispondi citando

Ultimamente sta diventando piu' semplice il contrario...
So di due realta' in cui la parrocchia tira indietro e rivuole/non concede gli spazi e dei rispettivi comuni/circoscrizioni che ne offrono.
Sicuramente e' piu' facile avere una sede in parrocchia, ma vi sono un'infinita di sedi che non sono parrocchiali (vedi CNGEI, ex ARCISCOUT, etc...)

Leo
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Mercoledì 29 Agosto 2007, 11:25    Oggetto: Rispondi citando

E' su quell'infinità di sedi non parrocchiali che ho qualche dubbio, Leo79...pensa solamente alla burocrazia (e perchè no? motivi politici) che pesa su una simile scelta...
Però trovo interessante quanto hai citato. In base alla tua esperienza, quali sono i motivi che vedono parrocchie ritirare l'appoggio a gruppi scout?
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Simone_T





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MessaggioInviato: Mercoledì 29 Agosto 2007, 12:31    Oggetto: Rispondi citando

non credo che l'Agesci debba sentirsi in colpa perchè è più diffusa o perchè gli concedono delle sedi in parrocchia.
la scelta dello scautismo cattolico deve (dovrebbe?) basarsi su una adesione ben più importante che non a biechi vantaggi logistici.
quindi io sono un capo agesci perchè credo in questo scautismo e in questa proposta e non perchè c'ho il gruppo vicino casa.
inoltre confermo che sono molto numerosi gli episodi di "intolleranza" da parte dei parroci verso gli scout ed il loro modo di fare.
Molte sono le battaglie che si fanno nella propria piccola realtà per "farsi accettare" da una realtà, la parrocchia, che spesso ci vorrebbe più addomesticati.
Quindi non sono sempre rose, fiori e portoni spalancati per farci stare gli scout.
Poi ci sono gli scout che non si comportano come tali e a quel punto il parrocco fa solo ciò che è giusto.

3 anni fa in coca da noi chiese di entrare una ragazza cristiana-ortodossa.
grandi discussioni, opinioni diverse, alla fine, notando i molti riferimenti alla scelta cristiana sui vari documenti associativi, contattammo persone a diversi livelli chiedendo una loro opinione.
molti di loro ci confermarono, ed alcuni erano presenti fisicamente, che nel '74 al momento della nascita dell'Agesci si intendeva, di fatto, un'associazione cristiana-cattolica.
Vi riporto l'esperienza senza commentarla e solo per contribuire alla discussione.
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uomodelbosco





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Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Mercoledì 29 Agosto 2007, 13:53    Oggetto: Rispondi citando

Simone_T ha scritto:
non credo che l'Agesci debba sentirsi in colpa perchè è più diffusa o perchè gli concedono delle sedi in parrocchia.

Nessuno ha parlato di colpe.
Citazione:
la scelta dello scautismo cattolico deve (dovrebbe?) basarsi su una adesione ben più importante che non a biechi vantaggi logistici.
quindi io sono un capo agesci perchè credo in questo scautismo e in questa proposta e non perchè c'ho il gruppo vicino casa.

Ovvio, ma questo puoi chiederlo ad un Capo, non ad un ragazzo, che è interessato ad essere Scout. Punto. E spessissimo è una scelta di scoutismo cattolico solo perchè:
1) la sede è comoda vicina a casa
2) ci va già l'amico
3) non ci sono altre possibilità di scelta.
Citazione:
3 anni fa in coca da noi chiese di entrare una ragazza cristiana-ortodossa.
grandi discussioni, opinioni diverse, alla fine, notando i molti riferimenti alla scelta cristiana sui vari documenti associativi, contattammo persone a diversi livelli chiedendo una loro opinione.
molti di loro ci confermarono, ed alcuni erano presenti fisicamente, che nel '74 al momento della nascita dell'Agesci si intendeva, di fatto, un'associazione cristiana-cattolica.
Vi riporto l'esperienza senza commentarla e solo per contribuire alla discussione.

Beh, il fatto che "guarda, si intendeva una associazione cattolica, però non l'abbiamo scritto perchè mah...chi si ricorda più?...forse perchè il vicino di casa dei mei genitori non voleva fosse scritto"....beh...
Io mi attengo ai fatti SCRITTI e quelli non dicono che un ortodosso non può essere Capo in Agesci.
ma voi avete fatto di più, mi sembra: siete andati a chiedere alla memoria storica vivente della fusione Asci-Agi per dare il sigillo a cosa poi? Da come scrivi intendo che la ragazza non sia stata accettata. Lo confermi?
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Leo79



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MessaggioInviato: Mercoledì 29 Agosto 2007, 15:06    Oggetto: Rispondi citando

[quote="uomodelbosco"]E' su quell'infinità di sedi non parrocchiali che ho qualche dubbio, Leo79...pensa solamente alla burocrazia (e perchè no? motivi politici) che pesa su una simile scelta...
Però trovo interessante quanto hai citato. In base alla tua esperienza, quali sono i motivi che vedono parrocchie ritirare l'appoggio a gruppi scout?[/quote]

In un caso, un gruppo apre il branco, chiesta al consiglio pastorale una stanza la risposta e' stata che le stanze sono già tutte impegnate (ed e' vero) di utilizzare il magazzino come sede del branco. (stanza 3 x 4 con 4 gabinetti funzionanti senza sifone... (vi lascio immaginare l'odore...) )

Nel secondo caso, avviati i lavori di ristrotturazione delle opere parrocchiali, la sede del reparto non è più a norma (non lo era nemmeno prima), per cui niente sede al reparto, dato che non ve ne erano altre.

Si certo e' vero parlare di "infinita'" è eccessivo, pero' di sedi non parrocchiali ve ne sono.

Leo
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Simone_T





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MessaggioInviato: Mercoledì 29 Agosto 2007, 15:11    Oggetto: Rispondi citando

"Ovvio, ma questo puoi chiederlo ad un Capo, non ad un ragazzo, che è interessato ad essere Scout. Punto. E spessissimo è una scelta di scoutismo cattolico solo perchè:
1) la sede è comoda vicina a casa
2) ci va già l'amico
3) non ci sono altre possibilità di scelta. "


io offro una proposta e la presento chiara e tonda ai genitori (nel caso, maggioritario, in cui si entri negli scout da piccoli) o al ragazzo stesso.
la proposta è chiara, le alternative pure e le presento senza timori
Se li sento timidi sulla proposta di fede gli ricordo che ci sono nelle vicinanze gruppi appartenenti al cngei o ad altre associazioni che portano avanti una proposta in parte differente a quella nostra Agesci.
poi la scelta è la loro e non posso certo chiedergli ogni 3 riunioni se sono ancora convinti o se c'hanno ripensato.
ti posso assicurare poi che oggi, anno 2007, spesso la componente fede è più una negatività che altro per i genitori.
molti di loro sono non credenti o in aperta contestazione con la Chiesa e quindi dirgli che, ad esempio, tu porterai suo figlio alla Messa tutte le domeniche è un punto a tuo sfavore.
e allora se vogliono una proposta diversa che se la vadano a cercare anche se questo comporta magari diversi km in più.
io per una figlia/o li farei pur di fargli vivere l'esperienza che reputo migliore per loro.

il discorso dell'amico ovviamente vale per tutti.
anche nel cngei sarà pieno di ragazzi/e entrati perchè l'amichetto andava li.

sulla possibiltà di scelta, che dirti? a tutti piacerebbe essere diffusi su tutto il territorio nazionale.
siamo tutti impegnati come capi anche per diffondere il movimento no?

si lo confermo.
la ragazza non è entrata in comunità capi.
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Leo79



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MessaggioInviato: Mercoledì 29 Agosto 2007, 15:30    Oggetto: Rispondi citando

[quote="uomodelbosco"][quote="Leo79"]Se avessi un ragazzo mussulmano avrei grossi problemi a fargli catechesi islamica, per il semplice fatto che non la conosco...
[/quote]
Appunto, però nessuno mi direbbe che è bene rifiutare un ragazzo musulmano.
Quindi? Lui è lì, e noi gli facciamo un gran servizio per aiutarlo nella sua fede parlandogli di Cristianesimo...bah...
Capisci com'è pelosa la faccenda?
[/quote]

A me non sembra pelosa...
Ti spiego il mio punto di vista, io prima sono cristiano cattolico, poi scout.
Per cui nel mio fare scoutismo e' scoutismo cattolico in modo indivisibile.
Penso che anche l'AGESCI sia istituita così, scoutismo cattolico. E tornado sul discorso dell'esempio questo porta al fatto che non vi possano essere capi non cattolici in CoCa

I ragazzi e' un'altra cosa, quanto detto la missione di ogni fedele e' di evangelizzazione, certo non con la spada ed il libro alla veneziana, ma questo non toglie che è mio compito cercare di portare sulla (mia) retta via le persone.
Prima di tutto lo scoutismo (indipendentemente dalla religione) deve insegnare al discernimento, certo come dicevi puo' essere fazioso portare sempre e solo un modo di vedere, ma sta al capo offrire al ragazzo occasioni di autoeducazione. Da li le veglie multi confessionali, incontrare persone con idee religiose differenti e via dicendo.
Anche in coca ogni tanto festeggiamo la pasqua ricalcando alcuni riti ebraici, spiegandone le motivazioni e via dicendo. Questo perche' è giusto conoscere un po' le altre religioni.

Il ragazzo mussulmano, e' vero che dargli solo l'esempio cattolico certo non lo fa crescere nell'islam, sarebbe meglio cercare di offrirgli anche un po' di crescita nella sua religione, ma lui o i suoi genitori che lo hanno mandato sanno benissimo che per noi la fede "giusta" e' quella cattolica. Se accetti questo ben accetto in AGESCI, altrimenti la staff che riesce a dargli anche un po' di catechesi islamica fa una cosa sicuramente ben gradita ma in più.

Su un punto non ci piove, cioe' che bisogna rispettare le suoi precetti, nel limite che non prevarichino quelli della religione cattolica. (sembra cattolici di serie A, resto serie B, ma se parti dall'idea che l'AGESCI e' per cattolici la frase è giustificata).


[quote]
Guarda, su questo sono molto dubbioso, vorrebbe dire che c'è una quantità di praticanti che invoca a gran voce uno scotuismo cattolico, ma da quanto vedo non è così.
E' la domanda che genera l'offerta o viceversa?
[/quote]

Penso che la domanda/offerta sia un cane che si morde la coda Smile
Ti dico, se a Verona ci fosse cosi' poca adesione all'ideale cattolico certo il rapporto dei gruppi non sarebbe 15 a 1.
Avremmo tanti spostamenti da AGESCI a CNGEI, in particolare nella mia zona, che dista 5 km dalla sede del CNGEI. Zona in cui ci sono ben 6 gruppi.

[quote]
Per esperienza diretta, e parlo di genitori ex scout che attualmente hanno i loro figli negli scout Agesci: una minimissima parte è praticante e credo non avrebbero nessuna difficoltà a mandare il loro figli in altra associazione.
[/quote]

Puoi vederla cosi', l'AGESCI assume il tono del "male minore" per far fare dello scoutismo a mio figlio.
Mi spiace questo, pero' uno deve scegliere in base a quello che c'e', altrimenti si adopera per fare altrimenti.
Ad esempio aprire un nuovo gruppo CNGEI... (o di altra associazione) (poi il CNGEI mi deve la percentuale sui censimenti dei gruppi faccio aprire con questo post! Smile )
Un esempio, un mio amico sta cercandi di aprire un reparto AGESCI in un paese in cui la gran parte degli scout e' CNGEI, gli AGESCI presenti devono andare nel paese a 6-7 km di distanza, non per far concorrenza, ma perche' la parrocchia ne sente la necessita'.

[quote]
rendiamoci conto in primis che l'imponente disponibilità di strutture che la chiesa può mettere a disposizione - in tempi brevi - ad un gruppo scout non è paragonabile alla fatica che dovrebbe fare un gruppo non cattolico per crescere di numero.[/quote]

Ti faccio un esempio: FSE, perche' pur essendo cattolica, meglio vista dalla CEI in diverse province, non e' grande come l'AGESCI ?
A Verona non esiste, ma a Treviso si e convive con l'AGESCI (non so in che rapporti numerici).

Penso che stiamo divagnado, a mio avviso il nocciolo del discorso sta tutto sul fatto che:
- prima sei scout poi cattolico
- prima sei cattolico e poi sei scout

per quello che riguarda i capi in CoCa.

Leo
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Mercoledì 29 Agosto 2007, 15:57    Oggetto: Rispondi citando

Leo79 ha scritto:
Penso che stiamo divagnado, a mio avviso il nocciolo del discorso sta tutto sul fatto che:
- prima sei scout poi cattolico
- prima sei cattolico e poi sei scout

Si, possiamo anche vederla così, nei minimi termini, e, come ho già avuto modo di dire, ognuno ha la sua risposta.
Ripeto la mia:
Prima si è Scout e poi si è cattolici. Per due evidenti motivi: Prima di tutto lo scoutismo è in sè un valore che sovrasta e completa le religioni cercandone un avvicinamento, e non viceversa. Secondo: cercando in tutti i modi di incasellare gli scout in base alla religione si va contro lo spirito stesso dello scoutismo che "non fa differenza, in pratica, tra religioni diverse".
Citazione:
Anche in coca ogni tanto festeggiamo la pasqua ricalcando alcuni riti ebraici, spiegandone le motivazioni e via dicendo. Questo perche' è giusto conoscere un po' le altre religioni.

Questro è fare dei piccoli assaggi, ma lo scoutismo non si nutre di questo, si nutre dell'imparare facendo, e nel caso specifico è facendo strada insieme ad altre fedi, ogni giorno, non una volta così, per vedere.
simone_t ha scritto:
ti posso assicurare poi che oggi, anno 2007, spesso la componente fede è più una negatività che altro per i genitori.
molti di loro sono non credenti o in aperta contestazione con la Chiesa e quindi dirgli che, ad esempio, tu porterai suo figlio alla Messa tutte le domeniche è un punto a tuo sfavore.

Beh, e allora che ci fanno in Agesci se non per i motivi detti prima?
Citazione:
si lo confermo.
la ragazza non è entrata in comunità capi

Mi spiace molto di questo, credo si sia persa una occasione di crescita reciproca e di diomostrazione che gli scout sono pronti alla frontiera per trovare risposte di unione e non di divisione.
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Simone_T





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Messaggi: 28

MessaggioInviato: Mercoledì 29 Agosto 2007, 17:09    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:

Beh, e allora che ci fanno in Agesci se non per i motivi detti prima?


questo dovresti chiederlo ai loro genitori.

Citazione:

Mi spiace molto di questo, credo si sia persa una occasione di crescita reciproca e di diomostrazione che gli scout sono pronti alla frontiera per trovare risposte di unione e non di divisione.


non ti nascondo che l'episodio mi ha fatto molto riflettere e di certo non l'abbiamo vissuto a cuor leggero.
sicuramente credo che non si possa andare ad "interpretazione" e che servirebbe un pronunciamento chiaro dell'associazione.
e questo proprio perchè i testi cardine non sono espliciti come su altri aspetti.
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Giovedì 30 Agosto 2007, 08:05    Oggetto: Rispondi citando

simone_T ha scritto:
non ti nascondo che l'episodio mi ha fatto molto riflettere e di certo non l'abbiamo vissuto a cuor leggero.
sicuramente credo che non si possa andare ad "interpretazione" e che servirebbe un pronunciamento chiaro dell'associazione.
e questo proprio perchè i testi cardine non sono espliciti come su altri aspetti.

E' il maledetto vizio agesci di dare un colpo alla botte e una al cerchio per lasciare vie di fuga che poi si trasformano in confusione senza ottenere nè il colpo alla botte nè il colpo al cerchio.
Per restare in topic, per esempio, le due posizioni contrapposte hanno trovato giustificazione sia nell'accettazione del Capo diversamente cristiano, sia nell'esclusione. E alla fine, non essendoci chiarezza "dall'alto", uscendo dalle interpretazioni rimane un senso di delusione, come se cose ovvie debbano sempre essere conquistate con le unghie e con arrampicate logico-filosofiche.
Da lì l'escamotage "la coca è sovrana" da cui derivano 1.000 interpretazioni e 1.000 coca diverse con 1.000 risultati diversi. Con l'unico risultato finale che è: discussioni infinite e senso di sconfitta.
Citazione:
questo dovresti chiederlo ai loro genitori.

Vero, ma consentimi un riepilogo: il ragazzo, poverello, dobbiamo accettarlo perchè non capisce. I genitori, poverelli, prima o poi capiranno, il Capo poverello un bel niente, deve essere un tosto granitico senza alcun dubbio o cedimento, conoscere a memoria P.A., Sacre Scritture, e quant'altro e immolarsi sull'altare per consentire a gente che non gli frega niente di partecipare a smozzichi e bocconi ad una attività che viene vissuta spesso come una alternativa al corso di judo?
Direi che prima di seccare senza delicatezze i Capi non-perfettamente-cristiani-come-lo-intendiamo-noi bisogna scremare un pò di più i partecipanti all'avventura, no?
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