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rinoceronte caparbio
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MessaggioInviato: Lunedì 17 Dicembre 2007, 01:29    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
La presenza di gruppi "religiosi", AGESCI in primis, porta ad un adattamento del movimento ai dettami della fede e non credo ciò possa essere fruttuoso.


Rispondo solo a questo per non andare troppo OT.
Credo (IMHO) che questo sia un pregiudizio.

Citazione:
ma ai ragazzi imponiamo di andare a messa, di partecipare al momento di preghiere..

Mah, ti dirò: io non impongo niente ai miei ragazzi.
A loro dico (reparto) FATE la preghiera.
C'è la messa di gruppo.

Non "o la fate o vi sognate la seconda tappa".

Dopo si arrangiano.

Io la preghiera non la impongo, MAI. Io offro spunti di riflessione.
Attualmente, tutti i ragazzi si professano cristiani.
Nel caso di diverse religioni, abbiamo fatto momenti di condivisione ma i ragazzi di fede diversa hanno partecipato convinti alle proposte.

La butto lì: forse semplicemente si potrebbe ripensare a come si affronta la spiritualità in un gruppo.


L'ultima modifica di rinoceronte caparbio il Lunedì 17 Dicembre 2007, 13:34, modificato 1 volta
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MessaggioInviato: Lunedì 17 Dicembre 2007, 02:24    Oggetto: Rispondi citando

Premetto che non ho letto tutta tutta la discussione (so che non è un buon modo per affrontare un topic)
volevo solo appoggiare quanto detto da rinoceronte caparbio.

Io la vedo così...
a volte noi capi siamo troppo presi dal fare "il momento di preghiera" (chi lo prepara non ha importanza, i VVL o una squadriglia, il discorso non cambia!) e ci dimentichiamo della "spiritualità scout".
Ci dimentichiamo che non serve fare per forza/sempre i "10 minuti di preghiera", credo che a volte sarebbe molto più semplice e importante provare a far innamorare i nostri ragazzi del mondo!
Del mondo-terra e del loro-mondo! Quando riusciremo ad avere un branco/reparto/clan in cui tutti i ragazzi sanno cosa vogliono dalla loro vita e sono disposti a LAVORARE per ottenere quello che sognano, solo allora potremmo dire di aver fatto dei buoni momenti di preghiera, tutti gli altri sono momenti per "accontentare la nostra coscenza"!

Per quanto riguarda il problema accoglienza... io sono in AGESCI e in gruppo (salvo qualche testa bacata) abbiamo sempre perseguito la strada dell'accoglienza, ciò però non toglie che è molto molto difficile raggiungere tutte le famiglie non cristiane (e sono sempre di più). Un po' perchè, secondo me a ragione, una proposta così marcatamente religiosa non attira famiglie di altre religioni, un po' perchè a volte, forse, pecchiamo noi in chiarezza.
Intendo dire che a volte, presentandoci come "noi siamo quelli cattolici bravi" ci dimentichiamo che sarebbe più impotante dire "noi siamo cattolici, ma ci farebbe molto piacere poter accogliere un ragazzo/a della religione XXX per IMPARARE da lui, per confrontarci e senza NESSUNISSIMA intenzione di fargli cambiare religione/idea"
(Resta il fatto che ritengo un po' contradditoria l'idea di accogliere tutti per poi chiudergli la porta in faccia al momento della partenza, ma questo è un altro capitolo)

Per quel che ne so anche il gruppo CNGEI più vicino a casa mia è a circa 30Km, e anche io ho spesso pensato ad una proposta "a confessionale" per la mia realtà... non so, forse basterebbe diventare meno "bigotti" (passatemi il termine) nei nostri gruppi blu.
Non se la prendano i ragazzi del CNGEI ma a me piacerebbe tantissimo portare avanti il modo di vivere lo scauttismo tipico dell'agesci senza dover vivere la mia religione come un ostacolo nel raggiungere ragazzi non cristiani.

Buona strada a tutti
S.
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Lunedì 17 Dicembre 2007, 10:58    Oggetto: Rispondi citando

Il problema della confessionalità di una associazione Scout è un nodo cruciale.
Non si può fare uno scoutismo "perfetto" se l'associazione è confessionale. Il rischio che la parte confessionale vada a snaturare le peculiarità Scout è elevato (per tipo di attività proposte, per tipo di adesione richiesta, per tipo di scelte).
Con questo non credo sia impossibile avere uno Scoutismo cattolico (per esempio), ma questa variante in più necessita una gestione ancora più attenta, perchè NON si fa Scoutismo se si fa proselitismo, NON si fa Scoutismo se non si fa, almeno in una certa misura, ecumenismo, NON si fa Scoutismo se non si accoglie il diverso come un fratello e COME TALE essere trattato.
Nodo nel nodo: la partenza. E' piuttosto pesante (e poco Scout) richiedere adesione ad una confessione se questa si comporta, di fatto, in modo non accogliente. L'accettare ragazzi di fede diversa pensando che al momento della partenza debbano aderire ad altro non mi sembra per nulla Scout.
Occorre ripensare profondamente il nostro essere cattolici in una associazione Scout.
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rinoceronte caparbio
Moderatore


Età: 39
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MessaggioInviato: Lunedì 17 Dicembre 2007, 13:42    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Non si può fare uno scoutismo "perfetto"

perchè ce n'è uno?
Citazione:
Il rischio che la parte confessionale vada a snaturare le peculiarità Scout è elevato

questo è un problema irrisorio perchè dipende dal progetto educativo che si pone la comunità capi.E da che capi (soci adulti è meglio) ci sono nella coca. Io personalmente PROPONGO attività che possono seguire anche ragazzi di altre religioni.

Citazione:
Nodo nel nodo: la partenza.

Falso problema.
Citazione:
al momento della partenza debbano aderire ad altro?

eh?
ma domanda: il nostro obiettivo è far prendere la partenza a tutti i nostri ragazzi o dargli degli strumenti con i quali possano scegliere di vivere come è loro vocazione?

No perchè secondo me se è far prendere la partenza a tutti possiamo anche andare a casa.
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Lunedì 17 Dicembre 2007, 14:43    Oggetto: Rispondi citando

rinoceronte caparbio ha scritto:
Citazione:
Non si può fare uno scoutismo "perfetto"

perchè ce n'è uno?

Si, quello che si sforza di aderire a quanto lasciato da BP. E BP NON ricordo abbia detto "dividetevi in religioni".
Citazione:
Citazione:
Il rischio che la parte confessionale vada a snaturare le peculiarità Scout è elevato

questo è un problema irrisorio perchè dipende dal progetto educativo che si pone la comunità capi.E da che capi (soci adulti è meglio) ci sono nella coca. Io personalmente PROPONGO attività che possono seguire anche ragazzi di altre religioni.

Se tu fai così, tanto di cappellone, ma non dare troppo per scontato che si faccia. Oltretutto non è facile: fammi un esempio di quel che riesci a fare.
Citazione:
Citazione:
al momento della partenza debbano aderire ad altro?

eh?
ma domanda: il nostro obiettivo è far prendere la partenza a tutti i nostri ragazzi o dargli degli strumenti con i quali possano scegliere di vivere come è loro vocazione?

No perchè secondo me se è far prendere la partenza a tutti possiamo anche andare a casa.

Allora la prossima volta che un R/S si porrà legittimamente dei dubbi potremo dirgli: falso problema?
Il problema esiste, fosse anche solo per uno Scout, questo è un problema e come tale va risolto. Lo Scoutismo non dovrebbe seguire la legge di grandi numeri.
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rinoceronte caparbio
Moderatore


Età: 39
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MessaggioInviato: Lunedì 17 Dicembre 2007, 14:56    Oggetto: Rispondi citando

un articolo del regolamento metodologico (il 34) specifica cosa sia la partenza.
Penso che non debba aggiungere altro.

Citazione:
E BP NON ricordo abbia detto "dividetevi in religioni".

se è per questo neanche Dio quando decise di fondare la traduzione con la torre di babele.

Citazione:
fammi un esempio di quel che riesci a fare.


B'è, adesso abbiamo in tutto il gruppo ragazzi solo cattolici (a quanto affermano...) ergo la preghiera in branco la tariamo in maniera che i lupetti riescano a seguire ciò che ci eravamo preposti col programma di unità (mentre le altre branche la preghiera la fanno i ragazzi quindi si arrangiano), ma quando in un gruppo dove feci servizio c'era un musulmano, la staff si era impegnata a fare una catechesi delle vdb (ero cambu quindi non ho ben capito che fecero durante l'anno) che potesse seguire anche lui contattando la famiglia.
E ando molto bene.

Torniamo IT però.

Ribadisco che ciò che ci creiamo sono dei preconcetti che ci creiamo nella mente, perchè i ragazzi giocano. Fossimo formati ne capiremmo di più.
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Lunedì 17 Dicembre 2007, 15:17    Oggetto: Rispondi citando

Non ho compreso molto bene...soprattutto la cosa della torre di Babele...
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Lunedì 17 Dicembre 2007, 15:20    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Non ho compreso molto bene...soprattutto la cosa della torre di Babele...

...e che c'entri l'art.34...
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paciock87



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MessaggioInviato: Lunedì 17 Dicembre 2007, 18:53    Oggetto: Rispondi citando

Io invece non ho capito dove sta scritto che lo Scoutismo perfetto non è confessionale... Bp lo dice chiaramente, lo scoutismo si deve bene adattare al contesto sociale in cui opera... L'Italia è una nazione Cattolica, e c'è poco da fare è così, dove nasce un quartiere nasce una chiesa... La Parrocchia è un elemento fondamentale e aggiungerei anche indispensabile del nostro territorio... Quindi lo scoutismo italiano è necessariamente cattolico... Poi c'è anche l'alternativa, come è giusto che sia, ma dire che è meglio solo perchè è aconfessionale mi sembra sbagliato... Oltretutto la aconfessionalità non è perfetta, ha vari difetti, come d'altronde ne ha la confessionalità, di cui inoltre si è già parlato se non sbaglio...

Comunque penso sia più difficile partire da un Clan che partire con un Branco o un Reparto, di certo ti serve un Coca base, cioè almeno per avere branco e un reparto l'anno dopo, poi il Clan lo puoi far fare in un altro gruppo, magari in collaborazione, poi quando si hanno i numeri si apre la branca r\s...
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MessaggioInviato: Lunedì 17 Dicembre 2007, 19:01    Oggetto: Rispondi citando

paciock87 ha scritto:
Quindi lo scoutismo italiano è necessariamente cattolico... Poi c'è anche l'alternativa, come è giusto che sia, ma dire che è meglio solo perchè è aconfessionale mi sembra sbagliato... Oltretutto la aconfessionalità non è perfetta, ha vari difetti, come d'altronde ne ha la confessionalità, di cui inoltre si è già parlato se non sbaglio...


Qui non si parla di aconfessionalità, bensì di pluriconfessionalità. E lo scoutismo italiano sicuramente dovrà rapportarsi con la religione cattolica poichè essa rappresenta il culto predominante ma senza tagliare fuori gli altri. Questo è il vero problema. Ed un'associazione confessionale già nella definizione tira fuori qualcuno per poi liberarsi alla "partenza" dei pochi temerari non cattolici che si siano avventurati nello scautismo cattolico. Per non parlare alla fine delle "storture" metodologiche dovute alla convivenza "forzata" scoutismo-confessione.

E la risposta di certo non è l'aconfessionalità. Lì andiamo proprio contro quello che BP aveva in mente. La risposta a mio avviso corretta è la pluriconfessionalità. In cui un percorso di crescita spirituale sia valido per tutti con momenti specifici dedicati alla religiosità del singolo.
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Lunedì 17 Dicembre 2007, 19:03    Oggetto: Rispondi citando

paciock87 ha scritto:
Io invece non ho capito dove sta scritto che lo Scoutismo perfetto non è confessionale... Bp lo dice chiaramente, lo scoutismo si deve bene adattare al contesto sociale in cui opera...

BP disse che non accettava uno scoutismo che non fosse spirituale, dove per spirituale intendeva che ognuno doveva seguire la propria Fede, e non desiderava esistesse uno Scoutismo diviso per religioni. In questo il nostro modo di fare Scoutismo diventa imperfetto. Il rischio che una fede potesse diventare una forza disgregante anzichè unente lo ravvisò fin dal 1925, in occasione dell'Anno Santo a Roma.


Ma tornando OT, personalmente credo che sia molto più facile partire dal Clan, dato che se ben condotto "produrrà" ben presto dei Capi e nel frattempo è una branca logisticamente più facile da gestire, non necessitando, al limite, di una sede nè di fare onerosi campi fissi.
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Lunedì 17 Dicembre 2007, 19:08    Oggetto: Rispondi citando

paciock87 ha scritto:
Io invece non ho capito dove sta scritto che lo Scoutismo perfetto non è confessionale... Bp lo dice chiaramente, lo scoutismo si deve bene adattare al contesto sociale in cui opera... L'Italia è una nazione Cattolica, e c'è poco da fare è così, dove nasce un quartiere nasce una chiesa...

Aggiungo: fino ad ora, ma il futuro? Non lo dico io che stiamo diventando una società multireligiosa.
Il pericolo è elevatissimo, e non facciamo finta di non vederlo: o diventiamo cattolici con un vero senso, cioè accogliendo la diversità e vivendoci insieme da fratelli (e non tentando proselitismi), oppure la realtà finirà per travolgerci.
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paciock87



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MessaggioInviato: Mercoledì 19 Dicembre 2007, 16:28    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Aggiungo: fino ad ora, ma il futuro? Non lo dico io che stiamo diventando una società multireligiosa.
Il pericolo è elevatissimo, e non facciamo finta di non vederlo: o diventiamo cattolici con un vero senso, cioè accogliendo la diversità e vivendoci insieme da fratelli (e non tentando proselitismi), oppure la realtà finirà per travolgerci.


Uomodelbosco, siamo realisti, una società multireligiosa? Penso che non sarò neanche più vivo quando questo accadrà in questo paese...
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Mercoledì 19 Dicembre 2007, 16:51    Oggetto: Rispondi citando

paciock87 ha scritto:
uomodelbosco ha scritto:
Aggiungo: fino ad ora, ma il futuro? Non lo dico io che stiamo diventando una società multireligiosa.
Il pericolo è elevatissimo, e non facciamo finta di non vederlo: o diventiamo cattolici con un vero senso, cioè accogliendo la diversità e vivendoci insieme da fratelli (e non tentando proselitismi), oppure la realtà finirà per travolgerci.


Uomodelbosco, siamo realisti, una società multireligiosa? Penso che non sarò neanche più vivo quando questo accadrà in questo paese...


Sta già accadendo.
Qui da noi moschea già esistente, cristiani di altre fedi già esistenti...
Forse tu vivi in qualche paese non raggiunto dalla civiltà? Laughing
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MessaggioInviato: Mercoledì 19 Dicembre 2007, 17:25    Oggetto: Rispondi citando

paciock87 ha scritto:
... una società multireligiosa? Penso che non sarò neanche più vivo quando questo accadrà in questo paese...
mi risulta che tu sia vivo o mi sbaglio? Io sono genitore non cattolico di una novizia e di una guida non cattoliche (in Agesci). In gruppo ci sono diversi/e scout/guide provenienti da famiglie non religiose. In "tutte", dalla scuola elemmentare alle superiori, le scuole frequentate dalle mie figlie, c'erano ebrei musulmani e cristiani di altre fedi.
Forse, essendo di rito Ambrosiano, Milano è un altro paese rispetto al tuo?
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