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La Scelta Cristiana
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tuitt



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MessaggioInviato: Martedì 13 Marzo 2007, 08:23    Oggetto: Rispondi citando

In Svizzera, in particolar modo in Ticino, esistono 2 associazioni scout diverse: una prevalentemente cattolica (Associazione Esploratori Cattolici) e una che non lo è (Associazione Giovani Esploratori Ticinesi).

Entrambe le "fazioni" esistono da sempre, ma negli ultimi anni si è deciso di fondere le due in un unica associazione, la cui costituzione avverrà nei prossimi mesi.

L'unico divario che sembra incolmabile è proprio quello della spiritualità: da un lato alcuni gruppi che "vivono per la religione" (questa affermazione mi farà odiare... lo sento...;) e dall'altro lato alcuni gruppi che non ne parlano affatto (ma non vuol dire che non facciano spiritualità).

Concretamente, poi , è il reparto stesso che pratica la spiritualità come meglio crede, e come il proprio STATUTO predica. La spiritualità (la religione, se vogliamo) è solo UNO dei valori che lo scautismo propone, e sta alla Coca decidere come proporlo, in base alle proprie tradizioni.

Di conseguenza un Capo può essere credente, come puo non esserlo, se non lo è, semplicemente non si occuperà di questa parte di formazione! io per primo partecipo alle messe animate da noi stessi (sono chitarrista...) e alle routes proposte per noi dal nostro curato, ma non sono credente, e sono capo da 11 anni! Semplicemente partecipo perchè credo sia giusto che i ragazzi abbiano questa "formazione", ma non sarò io a dargliela, perchè il mio settore è quello più tecnico e di animazione!

Credo che il fatto che la Coca sia composta da piu elementi sia anche per dare la possibilità ad ognuno di "dare del suo", dove è piu competente.

Trovo riduttivo scartare un capo perchè non cattolico, quando magari è in grado di trasmettere qualcosa o di vivere molto piu scautisticamente di un capo cattolico che non ha altro in testa!

Per lo stesso motivo dovremmo quindi scartare un capo perchè beve o fuma!

Ma chi siamo noi per decidere se una persona è meglio di un altra?
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porcellinopacifico



Età: 64
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MessaggioInviato: Martedì 13 Marzo 2007, 10:34    Oggetto: Rispondi citando

Non so se questa sintonia tra me e tuitt derivi dal fatto che io sono mezzo Svizzero (oddio l'ho detto), di madre Ticinese per l'appunto... E sì che mia mamma era terziaria domenicana, mah i casi della vita...
A parte gli scherzi non so come siano le condizioni di fatto in Ticino ma se qui ti dichiari ateo, puoi anche essere non dico il migliore ché nessuno di noi lo è, ma molto bravo in tante cose anche ad esempio nel rapporto educativo con i ragazzi, e ti trovi fuori (parlo ovviamente di casi constatati).
Se mi sono messo a rompere su questo fronte è perché credo che le singole COCA, se non c'è un dibattito in associazione, almeno informale, continueranno ad escludere tanti potenziali bravi capi, per motivi di fede. E
E continuo a insistere che non è, in primis, una questione di numero, ma di principio e di qualità dei capi. E poi anche in altri topic si parla della più o meno adamantina testimonianza di diversi capi:io credo che si possa e si debba testimoniare al di là delle proprie capacità di vita. Può sembrare un controsenso ma chi è senza peccato? e allora testimonieremo solo il peccato?
Almeno cerchiamo di essere onesti e non ipocriti.
So che può essere irritante per qualcuno, ma è una mia deformazione citare le scritture, forse a sproposito mah...
Citando il profeta Isaia, Matteo dice di Gesù (mi permetto di girare la frase per renderla più scorrevole):
non spezzerà la canna infranta, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia (Mt 12,20)
Chi siamo noi per spegnere i lucignoli fumiganti?
Qualsiasi persona, nel momento in cui chiede di prendere un impegno di servizio come capo o aiuto in un’unità è almeno un lucignolo fumigante anche se si dichiara ateo convinto: per prima cosa perché accetta di fare servizio e poi perché il suddetto servizio è in un’associazione che ha nel suo nome la fatidica C.
Il servizio e l’impegno, è forse inutile dirlo, sono secondo me più caratterizzanti della fede (badate che personalmente, oltre a essere credente, non ritengo affatto secondario questo aspetto semplicemente la considero una Grazia ricevuta, non una mia conquista e tanto meno una mia esclusiva per cui tutti devono credere come credo io, cioè, e forse andrò contro qualche dogma ma me ne assumo la responsabilità, non credo che esista un’unica vera fede)
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aureliano



Età: 42
Segno zodiacale: Gemelli
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Residenza: Fra Bolzano e Trento...

MessaggioInviato: Martedì 13 Marzo 2007, 13:52    Oggetto: Rispondi citando

Curiosità mia: tuitt scusa ma tu di quale delle due associazioni svizzere fai parte?

Comunque non mi trovo d'accordo:
nello scoutismo il capo (ogni capo, non importa se in CoCa/staff siamo in 2 o in 10...) dovrebbe essere da esempio.
Che esempio sono se do' un'educazione cattolica senza essere cattolico?

Sarà una frase banale, ma ricordo che se uno non se la sente può entrare in un'associazione scout laica, che comunque ha fra le sue priorità educare alla spiritualità. Così posso fare scoutismo senza avere un indirizzo confessionale specifico (e ciò non significa che io non possa essere comunque cattolico...).

Oppure decido di fare scoutismo cattolico, ma allora, se devo essere da esempio, mi pare assurdo non essere cattolico.


Citazione:
Per lo stesso motivo dovremmo quindi scartare un capo perchè beve o fuma!


Sotto molti aspetti hai ragione!


Citazione:
Se mi sono messo a rompere su questo fronte è perché credo che le singole COCA, se non c'è un dibattito in associazione, almeno informale, continueranno ad escludere tanti potenziali bravi capi, per motivi di fede


Sì, ma ricordo che esiste una Patto Associativo per diventare Capi Agesci, che in uno dei suoi punti dice qualcosa tipo: "I Capi accolgono il messaggio di salvezza di Cristo..." eccettera eccettera...
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tuitt



Età: 45
Segno zodiacale: Cancro
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Residenza: Canobbio (Lugano - Svizzera)

MessaggioInviato: Martedì 13 Marzo 2007, 14:16    Oggetto: Rispondi citando

Per info, io faccio parte della branca cattolica.

Il nostro gruppo cerca di educare i ragazzi ANCHE alla fede cattolcia.
Dico ANCHE, per sottolineare come sia uno degli elementi di formazione (che non sono io, nè lo devo essere per forza a trasmettere).

Semplicemente io partecipo (perchè lo ritengo giusto) alle funzioni e alle parti spirituali, ma le mie "mansioni" sono piu tecniche e di animazione.

Il fatto di avere ognuno ruoli differenti aiuta perchè ognuno è "lo specialista" in qualcosa, e non toglie nulla all'insieme, perchè tutti i punti importante vengono trattati.

Ammetto anche che, se in Svizzera ci fosse un patto associativo simile al vostro, nessuno sarebbe forse "degno" di essere capo, ma qui le cose vanno avanti così da sempre.

Mi sono iscritto a questo forum per vedere un po' un'altra realtà, e piu vado avanti a leggere, più incontro differenze!

Non esiste uno scoutismo migliore o peggiore, ma la mia impressione è che, leggendo i post in risposta ai miei, mi si voglia a tutti costi imporre che il nostro modo di fare scautismo è sbagliato e va cambiato.

Perchè troppi che scrivono qui non possono accettare che "è diverso", ma comunque sempre di scoutismo si tratta? perchè c'è gente che vuole sempre aver ragione?
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porcellinopacifico



Età: 64
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Messaggi: 382
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MessaggioInviato: Martedì 13 Marzo 2007, 16:41    Oggetto: Rispondi citando

tranquillo tuitt,
in particolare su alcuni argomenti, purtroppo, si sconta un modo di appartenenza alla chiesa cattolica, che è a volte considerato l'unico possibile, ma che l'unico non è. Io non penso che sia neanche il migliore, ma questa è ovviamente una mia posizione.
Secondo questo modo ci sono quasi atteggiamenti obbligati e risposte fisse. Ma non è vero che all'interno della chiesa cattolica, e dell’Agesci di conseguenza, ci sia tutta questa omogeneità , per non dire uniformità, di vedute: questo che piaccia o meno è un dato di fatto.
Se hai tempo vai in giro in rete e troverai le più diverse prese di posizioni su mille questioni, assunte da cattolici, anche preti e vescovi che non essendo stati per questo scomunicati, possono ben dirsi cattolici, anche con idee spesso molto distanti.

Te ne segnalo due giusto per esempio

http://www.we-are-church.org/it/

http://www.alleanzacattolica.org/

Ovviamente quando parlo di non uniformità, si tratta per lo più di argomenti per i quali all’interno della chiesa si lascia libertà di coscienza. Ma a ben vedere non solo di questi, ma soprattutto su diversa visione del mondo.
Non pretendo di interpretare il pensiero degli altri e per cui chiedo scusa se dovessi ferire la sensibilità di qualcuno: le impressioni sono mie, e sono quindi almeno parzialmente sbagliate. Lo faccio giusto per dare un'idea.
Ad un estremo c'e qualcuno che pensa che la chiesa cattolica rappresenti, in soldoni, la città di Dio in terra, quasi fosse una cittadella fortificata che si deve difendere, spiritualmente e anche materialmente, dagli attacchi del mondo esterno.
All'altro estremo c'è chi pensa che il senso dell'evangelo consista proprio nell'annunciarlo in mezzo a tutti gli uomini vivendo, gioendo, soffrendo e condividendo anche i pensieri degli altri.
Sostanzialmente possiamo identificare due diverse, anche se non necessariamente incompatibili, letture di una frase del vangelo
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. (Mt 5,13)
Da una parte c'è la preoccupazione, a volte la paura, di non essere abbastanza "salati", cioè di passare un annuncio o una testimonianza di poco valore.
Dall'altra quella che mi ha trasmesso un gesuita quando avevo 13 anni: se il sale rimane nella saliera non rischia niente perché non serve a niente: sarà anche salatissimo, ma nessuno ne potrà sentire il sapore.
Se si scioglie nella pietanza correrà il rischio di essere sopraffatto dal sapore della pietanza stessa, ma è il preciso scopo per cui è stato creato.
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polvansen





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Messaggi: 680

MessaggioInviato: Martedì 13 Marzo 2007, 17:59    Oggetto: Rispondi citando

tuitt ha scritto:
Ma chi siamo noi per decidere se una persona è meglio di un altra?

tuitt ha scritto:
Non esiste uno scoutismo migliore o peggiore,

Onestamente, a me sembra che tu sia stato l'unico a fare classifiche.
Nessuno parla di scautismo migliore o peggiore. Qualche giorno fa facevo l'esempio del bureau mondiale, dove si incontrano talmente tanti scautismi e talmente tanto differenti dal nostro (che in percentuale è quantitativamente nullo) che è giocoforza rendersi conto che il mio orticello non può essere l'unico buono.

No, non è una questione di classifiche. È una questione di differenti proposte, che anzi rappresentano insieme una delle più grandi ricchezze dello scautismo.
Non capisco proprio perché, in continuazione, quando si dice a una persona che non può' fare un certo tipo di scautismo, subito ci sono levate di scudi contro una presunta accusa di "inferiorità". Scusami ma mi sembra un discorso un po' vittimistico.

Cosa c'è di strano che un'associazione cattolica chieda ai suoi educatori di essere cattolici? Che un'associazione bibliofila chieda ai soci di amare la lettura? Che un'associazione di nati il 28 febbraio (vi assicuro che esiste!) escluda quelli nati il 27? Ti fa sentire inferiore, pur essendo magari di sinistra, sapere che non ti ammetterebbero nella (invento ora) associazione rivoluzionaria combattente del popolo estremamente a sinistra" perché loro mettono tutti i loro beni in comune?

Senza banalizzare, credo che la componente religiosa di quello scautismo che si propone la mia associazione non sia isolabile dalla proposta globale. Questo non ne fa uno scautismo migliore, ma è intrinseca a _quello_ scautismo.
Altrimenti sarebbe un altro scautismo, non quello in cui io credo, senza nulla togliere agli altri, che proposti dalle persone giuste saranno ugualmente o forse anche più efficaci. Ma il "mio", quello che io trovo efficace, funziona così. In questo "mio" scautismo, per dirne una, non esiste (o non dovrebbe esistere) un'attività _di catechesi_ separata dalle attività di pioneristica, di esplorazione, di civitas, di abilità manuale... Non si può considerare la religione una "tecnica", che se non so fare io l'importante è che ci sia un altro capo capace. La visione cristiana (cattolica) impregna la mia proposta, che non avrebbe nemmeno senso se non orientata a _quella_ Via, Verità, Vita.

Per questo non vedo come affidare questo tipo di educazione scout a un ateo. Ne farebbe un'altra. Che non sminuisco, ma che non è quella dell'agesci.
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aureliano



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MessaggioInviato: Martedì 13 Marzo 2007, 19:56    Oggetto: Rispondi citando

tuitt ha scritto:


Mi sono iscritto a questo forum per vedere un po' un'altra realtà, e piu vado avanti a leggere, più incontro differenze!

Non esiste uno scoutismo migliore o peggiore, ma la mia impressione è che, leggendo i post in risposta ai miei, mi si voglia a tutti costi imporre che il nostro modo di fare scautismo è sbagliato e va cambiato.

Perchè troppi che scrivono qui non possono accettare che "è diverso", ma comunque sempre di scoutismo si tratta? perchè c'è gente che vuole sempre aver ragione?


Guarda, ti assicuro che io non voglio affatto dire che lo scoutismo Agesci sia il migliore o migliore di quello svizzero!Anzi, la mia CoCa ti confermerebbe che non penso affatto che l'Agesci sia il meglio che ci sia!
Per il resto, quoto Polvansen:

Citazione:
Non capisco proprio perché, in continuazione, quando si dice a una persona che non può' fare un certo tipo di scautismo, subito ci sono levate di scudi contro una presunta accusa di "inferiorità". Scusami ma mi sembra un discorso un po' vittimistico.

Cosa c'è di strano che un'associazione cattolica chieda ai suoi educatori di essere cattolici? Che un'associazione bibliofila chieda ai soci di amare la lettura? Che un'associazione di nati il 28 febbraio (vi assicuro che esiste!) escluda quelli nati il 27? Ti fa sentire inferiore, pur essendo magari di sinistra, sapere che non ti ammetterebbero nella (invento ora) associazione rivoluzionaria combattente del popolo estremamente a sinistra" perché loro mettono tutti i loro beni in comune?

Senza banalizzare, credo che la componente religiosa di quello scautismo che si propone la mia associazione non sia isolabile dalla proposta globale. Questo non ne fa uno scautismo migliore, ma è intrinseca a _quello_ scautismo.
Altrimenti sarebbe un altro scautismo, non quello in cui io credo, senza nulla togliere agli altri, che proposti dalle persone giuste saranno ugualmente o forse anche più efficaci. Ma il "mio", quello che io trovo efficace, funziona così. In questo "mio" scautismo, per dirne una, non esiste (o non dovrebbe esistere) un'attività _di catechesi_ separata dalle attività di pioneristica, di esplorazione, di civitas, di abilità manuale... Non si può considerare la religione una "tecnica", che se non so fare io l'importante è che ci sia un altro capo capace. La visione cristiana (cattolica) impregna la mia proposta, che non avrebbe nemmeno senso se non orientata a _quella_ Via, Verità, Vita.

Per questo non vedo come affidare questo tipo di educazione scout a un ateo. Ne farebbe un'altra. Che non sminuisco, ma che non è quella dell'agesci.
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Martedì 13 Marzo 2007, 20:23    Oggetto: Rispondi citando

Hai ragione polvansen a precisare la situazione. Effettivamente il problema è un altro.
Se i cattolici vogliono esprimere il massimo di cattolicità, secondo me, devono aprirsi il più possibile. Nel paragrafo sulla scelta cristiana del patto associativo, inserito come primo intervento del topic, ci sono tre punti che mi piacerebbe sottolineare:

1 - I Capi accolgono il messaggio di salvezza di Cristo e, in forza della loro vocazione battesimale, scelgono di farlo proprio nell'annuncio e nella testimonianza, secondo la fede che è loro donata da Dio.

2 - La Comunità Capi propone in modo esplicito ai ragazzi, con il metodo e la spiritualità che caratterizzano lo scautismo, l'annuncio di Cristo, perché anch'essi si sentano personalmente interpellati da Dio e gli rispondano secondo coscienza. Per questo impegno la Comunità Capi sostiene la crescita spirituale dei suoi Capi.

3 - L'AGESCI si propone come associazione di frontiera, che spesso rappresenta per molti ragazzi l'unica occasione di ricevere un annuncio di fede.

Il patto Associativo pur essendo molto importante è un patto fatto dagli uomini che quando deve essere corretto per adeguarlo alle necessità lo si può fare senza problemi. Io non propongo di abolire la scelta cristiana dico semplicemente di adeguarla alle diverse realtà presenti nel nostro paese. A volte avere in COCA qualche capo che non corrisponde alle condizioni del punto 1 non mi sembra un gran problema si può cambiare il punto. C'è forse qualche problema a riguardo?
Poi (Gesù) disse loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato (Marco 2,27)
E il sabato non era una tradizione banale come un altra: in teoria chi lo trasgrediva era punibile al limite anche con la morte (Esodo 31,14-15) , ma in positivo era una legge bellissima infatti di sabato "farai riposo, perché possano goder quiete il tuo bue e il tuo asino e possano respirare i figli della tua schiava e il forestiero"(Esodo 23:12).
Quindi Gesù parla della legge nel senso migliore non perché era superata, ma perché le leggi, anche quelle di Dio sono per gli uomini e non viceversa, e i patti laddove lo si ritiene necessario possono essere cambiati.
Per quanto riguarda il punto 1 lo riscriverei come segue
1 - I Capi che accolgono il messaggio di salvezza di Cristo, in forza della loro vocazione battesimale, scelgono di farlo proprio nell'annuncio e nella testimonianza, secondo la fede che è loro donata da Dio.

Per quanto riguarda il punto 2 a me sembra che vada bene e si sottolinea una volta di più che è la COCA nel suo insieme che annuncia Cristo e non il singolo capo. In questo maniera forse riusciremo a testimoniare meglio anche l'accoglienza.

Per quanto riguarda il punto 3, che per me è il più caratterizzante l'associazione, si potrebbe aggiungere un pezzettino così

3 - L'AGESCI si propone come associazione di frontiera, che spesso rappresenta per molti ragazzi e qualche capo l'unica occasione di ricevere un annuncio di fede.

Che ve ne pare?
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tuitt



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MessaggioInviato: Mercoledì 14 Marzo 2007, 08:31    Oggetto: Rispondi citando

trovo interessante quanto scrive Porcellinopacifico.
Non avendo mai letto il vostro patto associativo, la lettura del 3 punti citati mi chiarisce tutto.

è chiaro ora quello che scrive polvansen. Voi avete scelto di accettare queste condizioni, e agite di conseguenza.

da noi questi punti non esistono, di conseguenza l'essere o no cattolico per un gruppo è lasciato al proprio statuto, e alle tradizioni del proprio gruppo stesso.

Ma prossimamente ne vedremo delle belle e vi porterò un po' di doc. su cui discutere, attendo con ansia la fusione delle nostre 2 fazioni, che avverrà fra qualche mese, e provoca discussioni a non finire almeno adl 1997! E tutto per la parte spirituale.
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polvansen





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MessaggioInviato: Mercoledì 14 Marzo 2007, 12:38    Oggetto: Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:
A volte avere in COCA qualche capo che non corrisponde alle condizioni del punto 1 non mi sembra un gran problema si può cambiare il punto. C'è forse qualche problema a riguardo?

Beh, il punto in sé si può cambiare... non ci sono problemi. Il patto è stato riscritto pochi anni fa per adeguarlo alla mutata realtà

Citazione:
Per quanto riguarda il punto 1 lo riscriverei come segue
1 - I Capi che accolgono il messaggio di salvezza di Cristo, in forza della loro vocazione battesimale, scelgono di farlo proprio nell'annuncio e nella testimonianza, secondo la fede che è loro donata da Dio.

Caspita, non cambi mica poco con quel "che"... Non mi piace: in questo modo stai aprendo addirittura alla possibilità di un'intera coca di capi atei (all'estremo). Non è più un patto... è un'opportunità.
No, io credo che se le scelte educative dell'associazione restano quelle, non si possa prescindere da una scelta di questo genere da parte di tutti i capi. Non riesco a pensare a un capo che NON accoglie il messaggio di Cristo... al limite posso capire quello che sta cercando di accoglierlo e lavora in questa direzione...

Citazione:
3 - L'AGESCI si propone come associazione di frontiera, che spesso rappresenta per molti ragazzi e qualche capo l'unica occasione di ricevere un annuncio di fede.

Che ve ne pare?
Sagace... Rolling Eyes
Ma è un po' una dichiarazione di resa che striderebbe con il primo punto. Al capo è chiesto comunque di percorrere un cammino di ricerca spirituale, anche nelle associazioni laiche... Non credo sia accettabile che la si compia solo all'interno dell'associazione, parlando ovviamente in termini di "patto", di "contratto"...
Se poi stai dicendo che vuoi fotografare la realtà, capisco bene. Ma il fatto che qualche capo non vada oltre un certo livello, non può costringermi ad abbassare tale livello nella "contrattazione"... innescherei un circolo vizioso senza molte speranze. Rolling Eyes
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actaris



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MessaggioInviato: Mercoledì 14 Marzo 2007, 14:59    Oggetto: Rispondi citando

Secondo me il patto associativo sta bene così...
Anche perché dentro non c'è scritto che la fede è donata dalla CEI...
Ergo, come in tutte le cose, la Chiesa guida ma non è nè infallibile nè incontestabile. E un capo Cattolico non ha l'obbligo morale di votare secondo indicazioni del vaticano ma di agire secondo coscienza per dare Testimonianza di fede ai ragazzi che gli sono stati affidati.
Certo, è scomodo farlo dalla condizione di Dubbiosi o Divorziati, ma è possibile se si dispone di sufficiente rigore morale. E questa è una valutazione che spetta alla CoCa più che al singolo
Tuttavia, la necessità che un capo si dichiari Cattolico è imprescindibile.
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frageorges





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Messaggi: 138

MessaggioInviato: Mercoledì 14 Marzo 2007, 16:57    Oggetto: Rispondi citando

actaris ha scritto:
Ergo, come in tutte le cose, la Chiesa guida ma non è nè infallibile nè incontestabile.


Così per citare:
Concilio Ecumenico Vaticano II ha scritto:
Quantunque i vescovi, presi a uno a uno, non godano della prerogativa dell'infallibilità, quando tuttavia, anche dispersi per il mondo, ma conservando il vincolo della comunione tra di loro e col successore di Pietro, si accordano per insegnare autenticamente che una dottrina concernente la fede e i costumi si impone in maniera assoluta, allora esprimono infallibilmente la dottrina di Cristo. La cosa è ancora più manifesta quando, radunati in Concilio ecumenico, sono per tutta la Chiesa dottori e giudici della fede e della morale; allora bisogna aderire alle loro definizioni con l'ossequio della fede.

Senza entrare nei dettagli, era solo per dire che su alcune cose la Chiesa è infallibile... in sostanza perché Cristo ha detto "sarò sempre con voi fino alla fine del mondo".
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uomodelbosco





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Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Mercoledì 14 Marzo 2007, 18:02    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Concilio Ecumenico Vaticano II ha scritto:
Quantunque i vescovi, presi a uno a uno, non godano della prerogativa dell'infallibilità, quando tuttavia, anche dispersi per il mondo, ma conservando il vincolo della comunione tra di loro e col successore di Pietro, si accordano per insegnare autenticamente che una dottrina concernente la fede e i costumi si impone in maniera assoluta, allora esprimono infallibilmente la dottrina di Cristo. La cosa è ancora più manifesta quando, radunati in Concilio ecumenico, sono per tutta la Chiesa dottori e giudici della fede e della morale; allora bisogna aderire alle loro definizioni con l'ossequio della fede.

Senza entrare nei dettagli, era solo per dire che su alcune cose la Chiesa è infallibile... in sostanza perché Cristo ha detto "sarò sempre con voi fino alla fine del mondo".


Dunque....sto ragionando a voce alta...
"Se due o più sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro"
Da ciò ne deriva che nel momento in cui ci si riunisce e si invoca la benedizione del Signore il Signore è tra di loro.
Per esempio una CoCa che inizi una riunione con un momento di preghiera, giusto?
La Comunità dei Cristiani costituisce la Chiesa...
Da ciò ne deriva che quel che dice una CoCa in quelle condizioni è infallibile.
Se detto cose stupide correggetemi, ma fatemi capire...
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actaris



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MessaggioInviato: Mercoledì 14 Marzo 2007, 19:37    Oggetto: Rispondi citando

frageorges ha scritto:
su alcune cose la Chiesa è infallibile....


Infatti, non su tutte....
La Fede è una cosa, la morale un'altra. Quest'ultima cambia nel tempo. Senza ricorrere ad esempi banali tipo Galieo, Terra Piatta eccetera...Al contrario di 60 anni fa quale parroco, oggi, tuonerebbe dal Pulpito conto una ragazza di 15 anni che alle 21 della sera passeggia con i suoi amici?
Secondo la mia personale esperienza di 'gioventù' il 90% del cosidetto 'ateismo adolescenziale' deriva dal fatto che dell'Insegnamento di Cristo arriva alle orecchie dei giovani solo
la parte della Morale Sessuale della Chiesa che viene trasmessa sul TG1
Per questo penso che comunque per fare il Capo in Agesci si debba essere Cattolici e capaci di distinguere tra il Magistero e qualche alzata di ingegno tipo, appunto, 'terra piatta'...
Poi, ovviamente, se uno vuol far il Cattolico pro domo sua beh, è un altro discorso...
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rinoceronte caparbio
Moderatore


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MessaggioInviato: Mercoledì 14 Marzo 2007, 20:37    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Secondo la mia personale esperienza di 'gioventù' il 90% del cosidetto 'ateismo adolescenziale' deriva dal fatto che dell'Insegnamento di Cristo arriva alle orecchie dei giovani solo
la parte della Morale Sessuale della Chiesa che viene trasmessa sul TG1


Concordo.

Tuitt, se vuoi leggerti integralmente il Patto Associativo agesci:
http://www.agesci.org/risorse/downloads/archivio/home/Documenti_Ufficiali/Patto_Associativo_Agesci.pdf

uomodelbosco ha scritto:
"Se due o più sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro"
Da ciò ne deriva che nel momento in cui ci si riunisce e si invoca la benedizione del Signore il Signore è tra di loro.
Per esempio una CoCa che inizi una riunione con un momento di preghiera, giusto?
La Comunità dei Cristiani costituisce la Chiesa...
Da ciò ne deriva che quel che dice una CoCa in quelle condizioni è infallibile.


Assolutamente no (aggiungo: magari...).
Semplicemente, chiede la benedizione del signore perchè la fede ci guidi, ci propone un momento di fede, ci fa camminare sulla fede.
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