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Capi divorziati
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Autore Messaggio
polvansen





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MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 10:45    Oggetto: Rispondi citando

paciock87 ha scritto:
frageorges ha scritto:

Se misericordia significasse negare la verità pur di accogliere tutti, allora si dovrebbe dire al ladro: "Ruba pure, continua a rubare, basta che lo fai a fin di bene"; invece Gesù dice di non farlo più.


Quindi Sposare è come rubare? Bello...

Questa conclusione piuttosto illogica l'hai tratta tu. RI-sposarsi è un peccato. Rubare è un peccato. Non sono la stessa cosa, ma sono due peccati.
Il chiodo è un elemento metallico di giunzione in acciaio. Un bullone è un elemento metallico di giunzione in acciaio. Ma un chiodo non è un bullone. Spero tu non venga ora a dirmi che sto paragonando il matrimonio a un bullone... Rolling Eyes

Citazione:
E poi un'altra cosa, il Ladro può continuare a rubare e il Divorziato no... Evviva la Libertà!
Ma con Dio, non me la dovevo vedere io?

Il divorziato no, cosa? Chi gli impedisce di risposarsi? La Chiesa? Allora forse per "impedire" intendiamo una cosa che vale anche per il ladro... o no?
Certo che con Dio te la vedi tu. La Chiesa si limita a darti una traccia, ma sei liberissimo, completamente e totalmente libero di non seguirla e chiamarti fuori, affidandoti alla tua personale e libera scelta.

Citazione:
Io penso che qua si stia sfumando in PiazzAgesci, mi spiace che quest'ultima sia cambiata, ma TuttoScout.org non è come la PiazzAgesci di un tempo... Qua ci girano tanti, ma proprio tanti ragazzi, un minimo d'attenzione a quello che si scrive... Grazie
Me la spiegheresti, questa? Stai dicendo che visto che ci sono tanti ragazzi gli adulti devono tacere? Veramente, non capisco.
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polvansen





Registrato: 01/06/06 17:10
Messaggi: 680

MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 10:50    Oggetto: Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:
frageorges ha scritto:
quello che dice mons. Casale...
...non mi sembra diverso dalla proposta di tutta la Chiesa


non sono d'accordo. La sua frase "La via della misericordia (che, diciamolo con forza, non è lassismo) non risulterebbe più idonea a garantire, attraverso un serio itinerario penitenziale, la ripresa di una vita cristiana coerente e responsabile? … " pone una domanda ( non risulterebbe più idonea) che presuppone una differenza tra due posizioni delle quali appunto una più idonea dell'altra.

Secondo me non accettare un capo in COCA è in opposizione alla Via della misericordia proposta da mons. Casale.

Ma magari è coerente con un serio itinerario penitenziale
La Chiesa non esclude i divorziati, e nemmeno i divorziati risposati. Chiede loro un serio itinerario penitenziale... A me così in effetti risulta.
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frageorges





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Messaggi: 138

MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 12:57    Oggetto: Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:
non esiste una dimensione oggettiva della morale... L'unica cosa è che almeno dovrebbe rendersi conto che se la morale fosse oggettiva come può esserlo la fisica, per esempio, non ci sarebbero tanti oppositori che coscientemente ti dicono, magari sbagliando: "Noi la pensiamo diversamente"

Hitler pensava di fare il bene dell'umanità sterminando gli ebrei, ma credo che possiamo concordare che fosse "oggettivamente" male, anche se per lui "soggettivamente" a fin di bene.

Comunque il relativismo etico è infondato, infondabile e autocontraddittorio. Ad esempio: dire che tutte le scelte hanno lo stesso valore è già un'assoluto etico.

Ma più sul concreto: se non esiste un'oggettività morale non vale a nulla che noi facciamo educazione. L'idea stessa di educazione presuppone che ci siano dei valori, semmai il problema sta nel definirli. Se non ci sono valori allora la migliore educazione (direbbe Rousseau) è lasciare i ragazzi allo stato brado nella foresta.

Ps: ma allora che senso ha lo scoutismo? che senso ha la legge scout? che senso ha la promessa scout? quale è il mio dovere verso Dio e verso il mio paese?
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 13:43    Oggetto: Rispondi citando

frageorges ha scritto:
Hitler pensava di fare il bene dell'umanità sterminando gli ebrei, ma credo che possiamo concordare che fosse "oggettivamente" male, anche se per lui "soggettivamente" a fin di bene.

Sì Hitler pensava di fare il bene, e, a dire il vero, con lui milioni di persone, altrimenti se fosse stato solo sarebbe semplicemente finito in un manicomio.

La stragrande maggioranza della specie umana, tra cui tutti noi che partecipiamo a questo forum, riteniamo, soggettivamente, che fosse male. Il genocidio è un male per noi, ma, purtroppo, non per tutti.

Secondo me è una questione di valori condivisi. Allora il mio giudizio su Hitler, e probabilmete su 1000 altre questioni sara probabilmente identitico al tuo, d'altro canto non ritengo che, da un punto di vista di scelte morali, io e te la pensiamo nello stesso modo. Non penso che la tua morale possa dirsi più oggettiva della mia così come non penso nemmeno l'incontrario.

Infatti il problema vero di oggi è che ci sono una serie di valori che se un tempo erano condivisi dalla grandissima maggioranza della popolazione adesso non lo sono più.

frageorges ha scritto:
Comunque il relativismo etico è infondato, infondabile e autocontraddittorio. Ad esempio: dire che tutte le scelte hanno lo stesso valore è già un'assoluto etico.



Il relativismo etico non è più fondanto né meno fondato di qualsiasi altra dottrina di uomini. Potrà essere anche contraddittorio, ma è ciò che abbiamo. Non è facile affatto, non è vero che fa sconti, se uno non finge con se stesso.

La tua oggettività morale , secondo me, confonde due piani distinti cioè fede e morale. Io posso anche credere che ci sono dei valori inviolabili, e mi sta bene. Ma questa è una mia, tua, nostra, fede. Fede e morale sono in comunicazione, ma rimangono distinti.

Più sul concreto l'educazione, lo scautismo, la promessa e la legge scout, si fondano su dei valori che sono da noi condivisi e non necessariamente, da tutti. Ad esempio per qualcuno il dovere verso il proprio paese consiste nel difenderlo con le armi, per qualcun altro il paese va difeso diversamente.

Appunto perché questi valori in cui crediamo non sono oggettivi vanno testimoniati, altrimnti andrebbero semplicemente spiegati come se si trattasse di un teorema di geometria.
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rinoceronte caparbio
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MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 14:05    Oggetto: Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:
Fede e morale sono in comunicazione, ma rimangono distinti.


B'è, questa scusa ma è incoerenza pura. Ciò io credo in una cosa e faccio l'opposto?
No.
Per lo stesso motivo per cui una coca non si deve discostare dall'associazione (qualunque essa sia), altrimenti farà un'associazione a sè.

paciock87 ha scritto:
Io penso che qua si stia sfumando in PiazzAgesci, mi spiace che quest'ultima sia cambiata, ma TuttoScout.org non è come la PiazzAgesci di un tempo...


No, non ci sto: Tuttoscout è decisamente più "libertino" di piazzagesci.
Per la cronaca, una discussione come questa sarebbe stata stoppata sul nascere (tra l'altro, c'è anche la situazione divertente che ogni tanto qui dentro gira un moderatore di piazza, come in piazza gira un mod di tuttoscout Very Happy ) .

Citazione:

Qua ci girano tanti, ma proprio tanti ragazzi, un minimo d'attenzione a quello che si scrive

Mi sembra che la linea editoriale fin qui tenuta sia stata ineccepibile, appunto per tutelare tutti coloro che leggono.


piccola nota da mod: cerchiamo di evitare discorsi sui massimi sistemi del mondo, stiamo per quanto possibile nel seminato che ne viene fuori una bella discussione...
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 15:15    Oggetto: Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:
Ma questa è una mia, tua, nostra, fede. Fede e morale sono in comunicazione, ma rimangono distinti.

Sì dal mio punto di vista sono distinti, anche se l'uno informa l'altro. Io posso condividere alcune scelte morali con dei non credenti, e dissentire su alcune con dei credenti nella mia stessa fede. Voglio dire che non c'è automatismo e sovrapposizione.
Forse perchè il comandamento morale in cui credo, a parer mio, mi lascia aperte molte possibilità.
«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». (Lc 10,27)
«Tutto mi è lecito!». Ma non tutto giova. «Tutto mi è lecito!». Ma io non mi lascerò dominare da nulla. (1Corinzi 6,12)
Quindi non faccio l'opposto di quello in cui credo: Credo in Dio, che, penso, abbia dato a noi uomini la resposabilità della decisione morale.
Poi, ovviamente sono un peccatore come tutti.
«Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».(Gv 8,7)
So che anche io come tutti non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. (Romani 7,19)
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 15:21    Oggetto: Rispondi citando

frageorges:
Citazione:
Non credo che il problema sia essere o meno un buon capo (o una buona persona). Il punto è, ribadisco, un divorziato può ben rappresentare la Chiesa?


Un prete diciamo..."poco prete" (ognuno di noi ne ha almeno un esempio da portare) può ben rappresentare la Chiesa?
Ma siamo sempre alla stessa ipocrisia: il divorziato è là, in bella vista, e invita quasi dicendo "sparatemi". Gli altri no, si nascondono, e siccome non sono in bella evidenza...

Citazione:
L'E/G che vede il caporeparto convinto che la sua scelta di rompere il matrimonio (so che non tutte le situazioni sono uguali, e infatti anche la Chiesa ha posizioni sfumate) sia giusta e sacrosanta,

Siamo alle solite e non volete capire. Dici che ci sono varie situazioni ma sempre su quella colpevolista andate a battere.
Ma non hai ancora capito? Uno che sostenga che la scelta di rompere di un matrimonio non ha nemmeno per la testa di fare il Capo.

Citazione:
La dimensione oggettiva della morale non è un'imposizione della Chiesa, ma una realtà intrinseca alle cose; la Chiesa non può che affermarla, di certo non può cambiarla: la Chiesa non può decidere se una cosa sia male o bene.


Ti rispondo con questo stralcio dall'Avvenire del 14/2. Era riferito ad altro argomento ma secondo me ben rappresenta le cose:
<<questo...ammonisce, venendo da dove forse non ci si aspetterebbe, ad essere umili: lo Spirito soffia dove vuole. La volontà di sapere già tutto in partenza, dalle etichette, dai pregiudizi, appartiene alle culture e alle epoche morte>>

Polvansen:
Citazione:
Ma magari è coerente con un serio itinerario penitenziale
La Chiesa non esclude i divorziati, e nemmeno i divorziati risposati. Chiede loro un serio itinerario penitenziale... A me così in effetti risulta.


A me non risulta. O meglio NESSUNO mi ha mai parlato di itineriario penitenziale. Si può sapere di più? O vi confondete con la "vita comunitaria" fatta di boh? mah? e non-risposte? Ha tutta l'aria di una penitenza...

Citazione:
ma allora che senso ha lo scoutismo? che senso ha la legge scout? che senso ha la promessa scout? quale è il mio dovere verso Dio e verso il mio paese?


La Legge Scout è generica ed ognuno trova in modo diverso come sviluppare il dovere verso Dio. Ma nè la Legge Scout nè Dio parla di divorziati-condannati.
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polvansen





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Messaggi: 680

MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 16:12    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Un prete diciamo..."poco prete" (ognuno di noi ne ha almeno un esempio da portare) può ben rappresentare la Chiesa?
Ma siamo sempre alla stessa ipocrisia: il divorziato è là, in bella vista, e invita quasi dicendo "sparatemi". Gli altri no, si nascondono, e siccome non sono in bella evidenza...
Non mi pare giusto confrontare le categorie in questo modo. O prendiamo due persone _leali_ o due persone _sleali_
Se vogliamo mettere in campo l'esempio del prete (ma perché? Potremmo dire di qualunque capo) non coerente col suo ruolo e che NASCONDE le sue magagne (quindi una persona sleale), allora lo dobbiamo paragonare con un divorziato risposato altrettanto sleale, quindi con le sue belle magagne, che solo lui potrà ben conoscere, che non avendo l'opportunità di nascondere la situazione, che è pubblica, opererà scorrettamente in altro modo, ad esempio pellegrinando di gruppo in gruppo a cercare quello più "aperto", o mentendo sulle motivazioni del divorzio o della volontà di servizio. Se la mettiamo così, certo, io penso tranquillamente di poterli mettere sullo stesso piano.
Se invece ritorniamo al nostro esempio ideale di divorziato, allora, se permetti, paragoniamolo a un esempio altrettanto ideale di capo o di prete.

Citazione:
Ma non hai ancora capito? Uno che sostenga che la scelta di rompere di un matrimonio non ha nemmeno per la testa di fare il Capo.
Io effettivamente non ho capito.
O meglio, quando ho accennato quello che ho in testa sono partiti gli attacchi diretti alla mia chiusura mentale di stampo inquisitorio. Ma il tuo incipit mi fa pensare che ci sia da qualche parte un'ovvietà che non è stata chiarita.
Io ci riprovo, tu prova a spiegarmi senza offenderti: non sto parlando di TE ma del caso in generale.
Io penso che qualunque divorziato che si risposa/riaccompagna, bene o male, colpa di lui o colpa di lei, volente o nolente, ha scelto di chiudere quel primo matrimonio. Se vuoi è una scelta "costretta" dagli eventi (anche se si può discutere cosa significhi "costretta") ma il risultato è pur sempre che questa persona ha considerato che un matrimonio può evidentemente essere rotto. Rotto da un altro, ok, ma lo considera rotto. Non è così?
Ma allora la tua frase che anch'io non ho ancora capito ha senso? Questa persona, non è una persona che sostiene che un matrimonio può essere rotto? Terminato? Chiuso?
O devo presumere che quella persona sostiene la bigamia?

Polvansen ha scritto:
Ma magari è coerente con un serio itinerario penitenziale
La Chiesa non esclude i divorziati, e nemmeno i divorziati risposati. Chiede loro un serio itinerario penitenziale... A me così in effetti risulta.
Citazione:
A me non risulta. O meglio NESSUNO mi ha mai parlato di itineriario penitenziale. Si può sapere di più? O vi confondete con la "vita comunitaria" fatta di boh? mah? e non-risposte? Ha tutta l'aria di una penitenza...
Mi sembra strano... Io stesso so cosa mi chiederebbe la Chiesa se decidessi, più o meno costretto, di rompere il mio matrimonio. Se poi decidessi di riaccompagnarmi, idem. Richieste molto dure, scomode, che sicuramente mi fanno pensare a un cammino penitenziale, ma non certo all'impossibilità di continuare il mio cammino nella Chiesa, se lo voglio. Certo io non sono in questa situazione, ma lo trovo coerente col principio iniziale, quello dell'indissolubilità del mio matrimonio.
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uomodelbosco





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Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 17:11    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Non mi pare giusto confrontare le categorie in questo modo. O prendiamo due persone _leali_ o due persone _sleali_


L'esempio che si dà ai ragazzi non fa distinzione tra leali e sleali. E' esempio e basta. Quindi se può ben rappresentare la Chiesa un prete sleale (che si nasconde dietro alla tonaca) non vedo perchè non lo possa un divorziato leale (che apertamente discute il proprio problema).

Citazione:
Io penso che qualunque divorziato che si risposa/riaccompagna, bene o male, colpa di lui o colpa di lei, volente o nolente, ha scelto di chiudere quel primo matrimonio. Se vuoi è una scelta "costretta" dagli eventi (anche se si può discutere cosa significhi "costretta") ma il risultato è pur sempre che questa persona ha considerato che un matrimonio può evidentemente essere rotto. Rotto da un altro, ok, ma lo considera rotto. Non è così?
Ma allora la tua frase che anch'io non ho ancora capito ha senso? Questa persona, non è una persona che sostiene che un matrimonio può essere rotto? Terminato? Chiuso?


Vedi, la differenza sta in questo esempio: io e te stiamo volontariamente in una stanza. Se ad un certo punto tu fai il diavolo a 4 perchè vuoi uscire, io posso avere tutta la pazienza di questo mondo, posso parlarti, disperarmi, cercare aiuto. Posso diventare sgradevole, insultarti, fare scene incredibili di pietà. Posso cambiare la serratura e sprangare le finestre.
Il risultato? Se TU vuoi andartene te ne andrai. Non ci sarà modo di andare contro la TUA volontà. Prima ci proverai con le buone tentando di spiegarmi. Poi con le cattive, cercando di aggredirmi, infine sfonderai la porta e te ne andrai.
Qualunque cosa possa dire o fare io, tu te ne andrai.
Colui che rimane NON sostiene che un matrimonio può essere rotto, ma ne accetta la rottura suo malgrado, perchè crede che il Signore non desideri un conflitto vigliacco che possa spingerli al livello delle bestie, ma crede che oltre una certa soglia, pur non comprendendolo, egli debba rispetto e amore a chi vuole andarsene. Il Signore dice di amare il prossimo come se stessi. Che senso avrebbe arrivare alla guerra? Se io amo il mio prossimo come me stesso (la mia ex-moglie), arrivati ad un certo punto DEVO lasciarla andare.
Citazione:
Mi sembra strano... Io stesso so cosa mi chiederebbe la Chiesa se decidessi, più o meno costretto, di rompere il mio matrimonio. Se poi decidessi di riaccompagnarmi, idem. Richieste molto dure, scomode, che sicuramente mi fanno pensare a un cammino penitenziale, ma non certo all'impossibilità di continuare il mio cammino nella Chiesa, se lo voglio

Ebbene, io non ho idea in cosa consista il cammino penitenziale di cui staimo parlando. Nessun religioso me ne ha parlato. Vuoi essere gentile e spiegarmelo?
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paciock87



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MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 18:41    Oggetto: Rispondi citando

Il paragone fra ladro e divorziato faceva schifo... Era quello il senso delle mie critiche...
Poi altra mia critica era.. Che mentre il ladro ha la possibilità di rubare, di redimersi, di ricominciare a rubare, di redimersi di nuovo, così all'infinito, Il divorziato no... Ha sbagliato una volta ed è marchiato a fuoco per sempre...

Cosa c'è che non va? Rileggete i vostri post, certe affermazioni le direste davanti un vostro ragazzo? In un forum scout si scrivono cose da scout, consapevoli che le potrebbe leggere anche un bimbo di 11 anni, in un altro forum scrivete quello che vi pare...
Allora sono due le cose, siccome qua è più frequentato da ragazzi, o fate più attenzione o mettete la sezione Co.Ca. accessibile solo ai maggiori di 20 anni...
Grazie

ps.s. ho scritto il mio pensiero di piazzagesci nel topic più adatto, cioè QUI
Scusate l'OT--- Wink


L'ultima modifica di paciock87 il Lunedì 19 Marzo 2007, 23:59, modificato 1 volta
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 19:00    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Rileggete i vostri post, certe affermazioni le direste davanti un vostro ragazzo? In un forum scout si scrivono cose da scout, consapevoli che le potrebbe leggere anche un bimbo di 11 anni, in un altro forum scrivete quello che vi pare...
Allora sono due le cose, siccome qua è più frequentato da ragazzi, o fate più attenzione o mettete la sezione Co.Ca. accessibile solo ai maggiori di 20 anni...


Ci crediate o no, anch'io nel w/e ho avuto riflessioni simili e non mi sembra del tutto fuori luogo l'ossrvazione di Paciock87...
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polvansen





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MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 19:06    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
L'esempio che si dà ai ragazzi non fa distinzione tra leali e sleali. E' esempio e basta. Quindi se può ben rappresentare la Chiesa un prete sleale (che si nasconde dietro alla tonaca) non vedo perchè non lo possa un divorziato leale (che apertamente discute il proprio problema).

Salvo che il ragionamento di prima finiva con un no: un prete "sleale" (inteso nel senso di "poco prete" che facevi prima) NON rappresenta la Chiesa.

Citazione:
Colui che rimane NON sostiene che un matrimonio può essere rotto, ma ne accetta la rottura suo malgrado,
[cut]
Se io amo il mio prossimo come me stesso (la mia ex-moglie), arrivati ad un certo punto DEVO lasciarla andare.

Questo non scioglie il matrimonio tra te e lei, però.

Citazione:
Ebbene, io non ho idea in cosa consista il cammino penitenziale di cui staimo parlando. Nessun religioso me ne ha parlato. Vuoi essere gentile e spiegarmelo?
Cercherò qualcosa in merito, perché non vorrei filtrare attraverso le mie idee il reale pensiero della Chiesa.
Posso dirti che mi aspetterei che mi fosse chiesta, ad esempio, la stessa castità che viene chiesta a qualunque coppia che decide di convivere fuori dal matrimonio. Ma mi aspetterei anche che, come detto fin qui, la mia storia e situazione venga ascoltata e accolta in maniera assolutamente personale.
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
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MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 19:15    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Salvo che il ragionamento di prima finiva con un no: un prete "sleale" (inteso nel senso di "poco prete" che facevi prima) NON rappresenta la Chiesa.

Questo è il tuo pensiero, e lo condivido a livello teorico. A livello pratico invece rappresenta eccome la Chiesa! In un prete la gente vede la Chiesa.
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rinoceronte caparbio
Moderatore


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MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 23:19    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Citazione:
Rileggete i vostri post, certe affermazioni le direste davanti un vostro ragazzo? In un forum scout si scrivono cose da scout, consapevoli che le potrebbe leggere anche un bimbo di 11 anni, in un altro forum scrivete quello che vi pare...
Allora sono due le cose, siccome qua è più frequentato da ragazzi, o fate più attenzione o mettete la sezione Co.Ca. accessibile solo ai maggiori di 20 anni...


Ci crediate o no, anch'io nel w/e ho avuto riflessioni simili e non mi sembra del tutto fuori luogo l'ossrvazione di Paciock87...


Non sono d'accordo. La sezione è rivolta a chi è della comunità capi.
Chiaro che può entrare anche un lupetto. Ma allora, dovremo chiudere baracca e burattini.
Preferisco che ci sia la libertà d'informazione ma chi scriva sia consapevole che dica solo la sua opinione prendendosi la propria responsabilità di ciò che dice.

Dato che i toni non sono accesi come ho precedentemente visto SOPRATUTTO DAI FAMOSI RAGAZZI che cita paciock, la linea editoriale non cambia.
Ora basta che è OT.
Citazione:
In un prete la gente vede la Chiesa.


I PRETI NON C'ENTRANO IN QUESTO TOPIC!
ALLORA! Evil or Very Mad
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tuitt



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MessaggioInviato: Martedì 20 Marzo 2007, 08:30    Oggetto: Rispondi citando

ma vista l'enorme discussione che è nata dalla semplice richiesta di opinione di un uomo divorziato che vuole essere capo, se fossi la persona in questione andrei ora a cercare un'associazione scout dove la cosa non abbia importanza. Se fosse accettato nel gruppo non credo proprio che la cosa sarebbe ottimale, ad ogni forum / incontro / gemellaggio ne nascerebbe una discussione enorme, e il gruppo sarebbe visto come "quello che ha accettato il capo divorziato"...

Grazie a rinoceronte caparbio (e capisco anche il perchè del totem... lol) ho letto il vs. patto associativo, e mi rendo conto che non rappresenta i miei ideali e la mia idea dello scout, e la relatà SCOUT (insisto, SCOUT) in cui sono cresciuto.

Forse perchè sono cresciuto in una realtà differente...
Gli scout sono stati fondamentali per me, anche perchè nei primi tempi erano anche un pretesto per uscire di casa, ora è scontato che i ragazzi possono uscire e tirar tardi quando gli pare!, poi col tempo hanno fatto cambiare un ragazzo timido e introverso all' opposto...

E' chiaro che il vostro movimento è fatto così, e chi vi aderisce accetta di vivere secondo queste normative, ma io ma non mi ci ritrovo proprio, io ho scelto di vivere secondo la Legge scout!

A questo punto ho il dubbio che la ns. Legge sia uguale alla Vostra..., ma qui si va OT...
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