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IPISE

 
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Autore Messaggio
newlucio





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MessaggioInviato: Lunedì 15 Settembre 2008, 10:44    Oggetto: IPISE Rispondi citando

rileggendo il topic "Harpastum" mi è tornato alla mente il termine IPISE.. ho visto Boboman e qualcun'altro particolarmente ferrati in materia...ho provato a fare una ricerca su google ma non mi risulta granchè oltre a ziozeb, giungla silente e alcuni siti FSE e San Benedetto. So che è una investitura per capi che precede i Patti Associativi, ma non capisco in che termini rispetto ai WB, cosa si intenda per "chained" e via dicendo.

penso potrebbe essere utile anche in vista di un possibile intervento sulle stampe associative..

grazie

lucio
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Raffaele



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MessaggioInviato: Lunedì 15 Settembre 2008, 13:51    Oggetto: Ipise Rispondi citando

Si tratta di un vocabolo della linguà Bantù il cui significato è: verso quale direzione? Nel testo “Taccuino”, che raccoglie molti scritti di B.P. ce ne sono due datati 1921 e ottobre 1922. Il significato corrispondeva alle iniziali di 5 parole chiave dello scautismo: Ideale, Possibilità, Interesse, Servizio, Esempio.
"I dirigenti che intendono impegnarsi al servizio di educatori volontari quali Capi nell’Associazione possono chiedere di ricevere la particolare investitura detta I.P.I.S.E.. L’I.P.I.S.E. consiste - sostanzialmente - nel formale riconoscimento della validità degli elementi ideali posti a base del Movimento e della missione di Capo e nelll’impegno a educare i giovani alla fedeltà al metodo. L’I.P.I.S.E. può essere conferita solo da un Capo che, a sua volta, l’abbia già avuta. Si risale così direttamente al Fondatore che l’ha conferita per la prima volta." (dalle Nome Direttive ASCl- 1970)
Nel CNGEI e nell’AGESCI alcuni Capi e Dirigenti hanno ricevuto l’IPISE. Attualmente, in Italia, solo la FSE prevede il riconoscimento dell’IPISE.
(1) "Giocare il gioco", p. 147 (da SVS, 16)
(2) Il testo completo della lettera si trova in F. Janovitz," B.-P: Una vita per la felicità", Borla 1977, pp.80-8l
(3) "Giocare il gioco", p. 147 (da SVS, 23-24)
(4) "Giocare il gioco", p. 146 (da "Taccuino", 82)

Ho recuperato queste notizie e le riporto fedelmente... sapevo del riconoscimento IPISE da parte di BP al capo scout dell'ASCI Uccellini (Kelly), sapevo dell'IPISE in quanto letto sul taccuino di BP, ma non saprei aggiungere altro.
Buona Caccia
Raffaele
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Cerbiatto Ingegnoso



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MessaggioInviato: Lunedì 15 Settembre 2008, 15:54    Oggetto: IPISE Rispondi citando

Riporto dal "Iter dell'Iter" di Michele Pandolfelli a Maria Cristina Bertini.



I.P.I.S.E.
L’idea era di B.-P.
La parola “ipise” nella lingua bantù significa: “verso quale direzione?”, ed è anche la sigla formata dalle iniziali dei cinque punti che un Capo del Movimento dovrebbe pienamente comprendere.
La formula dell’IPISE è la seguente:
I - Ideale - Comprendi l’ideale che il movimento scout si propone, cioè la formazione di cittadini felici, sani, utili?
P - Possibilità - Vedi le grandi possibilità che si aprono al Movimento, al di là della formazione del singolo ragazzo, nel senso della promozione della buona volontà e della cooperazione in tutti i settori della società e tra tutte le nazioni, in luogo delle gelosie e delle ostilità di tipo religioso, politico, industriale e militare?
I - Interesse - Ti rendi conto che il nostro metodo consiste nel far sì che il ragazzo sviluppi interesse e non nell’insegnargli nozioni tramite un’istruzione collettiva?
S - Servizio - Hai capito cos’è che distingue lo scautismo da altre forme di istruzione e da altre organizzazioni? Che esso educa mediante il libro della Natura scritto dallo stesso Creatore ed è una fraternità di servizio?
E - Esempio - Sei pronto ad insegnare ai tuoi ragazzi col tuo esempio personale, cioè a vivere tu stesso la Legge scout?
Se il candidato può rispondere affermativamente a questi punti, il Capo che riceve l’IPISE continuerà dicendo: “Sono convinto che, sul tuo onore, ti atterrai a questa consapevolezza nel tuo servizio di Capo”.

Headquarters Gazette, October 1921
Norme direttive ASCI, 1970, p



Desidero infine sottolineare la speciale funzione che l’I.P.I.S.E. aveva in origine: quella di conferire l’abilitazione a dirigere l’Unita’ o il Commissariato. Era un impegno che prescindeva dal collaudo delle capacità tecniche; il campo scuola veniva dopo l’impegno e B.-P. ha continuamente insistito sul Campo come dovere di coscienza di un Capo.
Credo che sarebbe molto opportuno prima di decidere di gettare a mare una tradizione, mal compresa, perché mal conosciuta, rivedere con calma se l’I.P.I.S.E. non possa essere un mezzo da utilizzare per la nostra campagna di sviluppo.
Tanto più che il linguaggio di questo testo originale, mi pare suonare moderno e denso di significato per un adulto che voglia impegnarsi in un Movimento che ha un suo perché.

Mimmo Sorrentino, Estote Parati, n.68 ottobre 1962, p.459




Nello scautismo tutto nasce con grande semplicità, sulla base di esperienze concrete e con l’iniziativa determinante di alcune persone. La Signora Blyth inaugura la formazione capo delle guide inglesi, tra pentole in scatola di segatura, tiro con il fucile ad aria compressa e la lavorazione del burro e della panna.
Il primo corso vero e proprio fu organizzato nel 1914 da Miss Helen Malcom, per le Guide dell’YWCA. Molti altri ne seguirono negli anni successivi e cominciarono ad essere frequentati anche da guide non appartenenti all’YWCA.
La Malcom era una persona di rilievo, capace di motivare profondamente le allieve al loro impegno educativo. Questi corsi erano articolati in campi o in riunioni residenziali e si svolgevano in varie parti dell’Inghilterra.
Finalmente, nel 1915, la sede centrale fu in grado di assumere direttamente la formazione delle capo. L’incarico fu affidato alla signora Blyth che condusse il primo esperimento, sotto forma di campo, dal 28 agosto al 15 settembre, in una sua proprietà situata a Windy Sayles, vicino Boxmoore.
Il programma comprendeva la cucina con la pentola in scatola di segatura, il servizio di lavanderia, la cucina per ammalati, lo studio delle proprietà medicinali delle piante comuni, il tiro con il fucile e d il fucile con aria compressa, le chiacchierate al fuoco di bivacco, la costruzione di ponti, la mungitura del latte e la lavorazione del burro e della panna. La partecipazione fu limitata a quaranta allieve, nonostante le richieste fossero molto più numerose. Le ragazze provenivano da varie regioni dell’isola.
In quell’occasione nacque l’idea di costruire una scuola permanente per capo. I locali furono presto offerti dalla Lumley-Holland che, all’epoca, era presidente del comitato centrale. Si trattava di quattro stanzette ed una rimessa per carrozze, vuota, al n.8 di Kinnerton Street, sul retro della sua casa di Londra. La scuola prese il nome di The Girl Guide Officers’ Training School (G.G.O.T.S.) le cui allieve, giocando con l’assonanza dell’acronimo, presero a chiamarsi The Goats, cioè le capre.
Il primo corso della scuola iniziò il martedì 12 ottobre 1915 e andò avanti in riunioni settimanali, sempre nei giorni di martedì.
Peraltro molte aspiranti allieve che abitavano fuori della capitale trovavano difficile poter frequentare le riunioni settimanali a Londra. Ad ovviare a questa difficoltà, nel 196, fu dato inizio ai corsi per corrispondenza. A chi partecipava alla formazione GGOTS, sia pure per corrispondenza, veniva dato un distintivo, mentre chi superava brillantemente le prove finali riceveva un diploma.
Verso la fine del 1917, di fronte alla crescente necessità di disporre di Capo per la direzione di corsi fuori Londra, fu istituito il brevetto di “formatore”.
Peraltro, come era accaduto per gli scouts, la formazione capo ebbe una svolta quando fu possibile acquistare un luogo per farne la sede fissa.
Accadde che nel 1921 le guide di Bournemouth facessero il loro campo estivo in una grande villa situata in una posizione incantevole a New Forest nell’Hampshire. La villa era circondata da un vasto terreno, di oltre 24 ettari, adatto al campeggio. Il luogo, che si chiamava Foxlease, era disabitato da qualche tempo perché la sua proprietaria, una ricca signora americana, era rientrata in patria.

Mimmo Sorrentino, Storia dello scautismo nel mondo, Fiordaliso, 1997, pp.130-131





Per il Brevetto da istruttore effettivo dell'ASCI era prevista la cerimonia dell’investitura sulla falsariga dell’IPISE; da notare la traduzione nella realtà italiana dei cinque punti:

Il Brevetto che rende gli istruttori effettivi e stabili non si rilascia prima di almeno sei mesi di lodevole esperimento. Quando per qualsiasi ragione un istruttore cessi nella sua missione. Il Brevetto deve ritornare per via gerarchica alla Sede Centrale; e quando per qualsiasi ragione l’Istruttore cambia di destinazione, tale cambiamento, pubblicato sul Bollettino, deve essere dal Commissario Locale retronotato sul Brevetto. La conseguenza del Brevetto è solennizzata dall’atto di Investitura.
A tale uopo la superiore autorità scoutistica del luogo, o chi per lei, innanzi ai Riparti schierati, riceve da ciascun Istruttore (o Commissario) la sua adesione ai seguenti cinque punti:
1. Ideale. - Sei convinto di conoscere, apprezzare, di voler realizzare e far realizzare l’ideale della A.S.C.I., quello cioè di educare i ragazzi religiosamente, moralmente e fisicamente, coi metodi completi del vero scautismo, i giovani in modo che essi riescano buoni cristiani innanzitutto e cittadini esemplari, di carattere virile, sani, forti, utili in qualunque contingenza al loro simili, alla società ed a sé stessi?
2. Possibilità. - Sei persuaso che, per mezzo del movimento scautistico col la educazione fraterna individuale del ragazzo si possa sviluppare ed attivare nelle masse giovanili il buono spirito necessario per ottenere la cooperazione leale fra i popoli per una convivenza pacifica del medesimi nell’armonia e nel progresso?
3. Interesse. - Sei di parere che il metodo scautistico genuino, ben applicato, ottiene, meglio della istruzione collettiva, nello sviluppo del carattere e delle abilità del ragazzo, una educazione ed istruzione assai utile e anche al suo interesse personale?
4. Servizio. - Ritieni che lo Scautismo è ben distinto e diverso dalle altre forme comunioni di istruzione e di organizzazione, in quanto esso non solo costituisce una fraternità cristiana basata sulla carità verso il prossimo, ma si esplica specialmente nell’apprendere e praticare il miglior modo di servire giocondamente pel maggior bene di tutti e di ciascuno?
5. Esempio. - Sei deciso con fermo proposito di adoperarti e ritieni di essere preparato ad insegnare e far insegnare ai ragazzi, ad educarli ed a farli educare col tuo bon esempio personale, vivendo accuratamente e lealmente nella Legge Scout, e facendo del tuo meglio per possedere le virtù e qualità del vero Scout?

Direttive ASCI, 1923
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